Ecco a voi il “Programma di sviluppo per la leadership per giovani sacerdoti”, organizzato dalla diocesi di Albano… e non facciamo i pignoli ricordando che il mondo si vince con la preghiera, il digiuno e la sofferenza invece che con la leadership, il workshop e il coaching… Suvvia, cerchiamo ciò che unisce e non ciò che divide!
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In un giornale, “trenta righe”, sono come un sigaro toscano e una medaglia di cavaliere: non si negano a nessuno. Sono perfette per i primi balbettii di un praticante, per i funambolismi del vecchio cronista, per l’elzeviro del professore un po’ dandy e per l’editoriale del direttore. Dunque bastano anche a noi per dare un taglio veloce ed esaustivo a questa rubrica che commenta quanto accade dentro e fuori la Chiesa. Ma per favore, anche se la forma non è più quella della risposta alle vostre lettere, continuate a scrivere. Gli spunti migliori vengono sempre da voi.
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Tenetevi forte perché siamo arrivati alla svolta. Dopo decenni di débâcle e frustrazioni, la neochiesa ha finalmente capito come si va alla conquista di un mondo che se ne frega persino di compagni di merende alla Bergoglio. L’idea, a dir poco, è geniale, e si è concretizzata in un’iniziativa di cui danno notizia l’agenzia Sir (Servizio Informazione Religiosa) e l’edizione laziale dell’Avvenire. Stiamo parlando del “Programma di sviluppo per la leadership per giovani sacerdoti” avviato dalla diocesi di Albano (nel senso di cittadina adagiata sui Castelli Romani, non del cantante adagiato in terra di Puglia) che può contare, spiega Avvenire di domenica 19 novembre, “sull’esperienza e la professionalità del coach Gianmarco Marchiolatti, che da anni si occupa di management e sviluppo della leadership a più livelli e in diverse organizzazioni, e allo stesso tema ha collaborato con la diocesi come laico impegnato in alcuni ambiti dalla formazione dei giovani alla dimensione missionaria e della pastorale sociale”.
Si apprende così che è venuto il momento di “avvicinare sempre di più l’idea del leader a quella della guida, dell’accompagnatore più che di colui che banalmente comanda”. E che tutto questo po’ po’ di roba “è più che mai necessario soprattutto in un contesto dove il tandem ‘ruolo gerarchico/seniority-leadership’ non è più un automatismo, ma ha bisogno di essere continuamente rivisto, consolidato, verificato, modulato e riprogrammato”. Ciumbia, si dice nella campagna lombarda davanti a tanto ben di Dio.
Dunque, su queste basi, e con la benedizione del vescovo Marcello Semeraro, il “Programma di sviluppo per la leadership per giovani sacerdoti” ha preso il via il 9 novembre “con una mattinata di workshop nella quale una vera e propria esperienza di formazione e laboratorio” è stata somministrata a un gruppo di “giovani sacerdoti”. Poi “Con un alternarsi di workshop in presenza e sessioni di coaching di gruppo che si effettueranno via web, il gruppo dei sacerdoti avrà la possibilità di fare un percorso strutturato, confidenziale e protetto che avrà il doppio obiettivo di crescere individualmente e come gruppo in modo da poter contare – anche a programma concluso – sull’esperienza e sul supporto reciproco”. Fine.
Adesso nessuno faccia lo spiritoso andando provocatoriamente alla ricerca di inesistenti tracce di Vangelo in un programma per “giovani sacerdoti”. O notando che il mondo si vince con la preghiera, il digiuno e la sofferenza invece che con la leadership, il workshop e il coaching. Oppure ipotizzando malignamente quanto favorisca l’esercizio della carità la gara a dimostrare chi ha la leadership più lunga cui saranno inevitabilmente chiamati i “giovani sacerdoti”. O, ancora, concludendo che, mal che vada, la partecipazione al “Programma di sviluppo per la leadership” potrà entrare nei curricula dei “giovani sacerdoti” che, viste le statistiche, dovessero eventualmente cercare lavoro una volta spretati.
Non fate gli spiritosi e cercate, almeno per una volta, quello che unisce e non quello che divide. Apritevi alla modernità e seguitemi con attenzione, perché io, che non sono un troglodita come il lettore medio di Riscossa Cristiana, ho capito il senso recondito del “Programma di sviluppo per la leadership per giovani sacerdoti” e, soprattutto come funziona. Concentratevi invece sull’immagine a corredo dell’articolo di Avvenire riportata qui sotto. I “giovani sacerdoti” sono quei pupazzetti arcobaleno attorno al tavolo rotondo con in mano il tassello mancante del puzzle sul tavolo. Quello che capisce dove deve incastrarlo diventa leader. E chi non vorrebbe averlo come parroco? Come vescovo? Come papa?
Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo
(da Avvenire di domenica 19 novembre 2017)
21 commenti su “TRENTA RIGHE FUORI MODA – rubrica settimanale di Alessandro Gnocchi”
Dalla tragedia stiamo finendo alla barzelletta. Povera Chiesa!
L’ «Azienda Chiesa» prende il via. Ora metteranno inserzioni di ricerca personale in cui si richiederanno precisi «skills» tipo “volontà di emergere”, “predisposizione al lavoro in team”, ecc. ecc. E poi chissà, forse un giorno saranno privilegiati i candidati con figli a carico?
presto il castigo verrà.
preghiamo , digiuniamo, offriamo mortificazioni e contrarietà perchè sia mitigato e perchè noi si perseveri sino alla fine.
quando la notte è più fitta l’alba è più prossima.
Sia Lodato GC
Giuseppe
Sempre sia lodato ed in eterno ringraziato.
La neo-chiesa è allo sbando totale e i recenti scandali di Paglia, Galantino e Bergoglio ne sono una ULTERIORE dimostrazione!
Ho notato che NON tutti i pezzi che si trovano nelle mani dei “pupazzetti arcobaleno” vanno bene per completare il puzzle: solo il pezzo BLU si può incastrare al centro del puzzle (anche il pezzo ROSSO e quello GIALLO, da quel poco che si può vedere, non si incastrano).
Il VIOLA, il VERDE CHIARO, l’ARANCIONE, il MARRONE e il VERDE SCURO non possono essere neppure applicati.
Il pezzo AZZURRO e quello ROSA/CICLAMINO, pur potendo essere applicati, non si incastrano.
Non credo che il disegno sia casuale ma quale può essere il suo significato?
A)”Una sola è la dottrina giusta, ma vanno bene anche alcuni tipi di errori?”
E in questo caso quale sarebbe la “dottrina giusta”? Il cattolicesimo o un sincretismo politicamente corretto?
B)”Bisogna aprire all’ordinazione di donne e trans ma senza concedere loro l’accesso alla pienezza del sacerdozio, l’episcopato?”
O forse ho visto “significati teologici” dove non ce ne sono?
C’è da inorridire di fronte a così “profonda” visione della missione sacerdotale, ma la sua ironia egregio Sig. Gnocchi mi ha portato a ridere a lungo e di vero gusto, anche perchè quel “ciumbia”, secondo me, richiedeva di essere ribadito in vari momenti della presentazione di quel “mirabolante” programma che, per stare al gusto corrente, non si fa mancare neanche l’uso abbondante di termini anglosassoni!
Chissà se di fronte a tanto zelo di tali coach (in italiano = cocci) il Signore Gesù avrà sorriso divertito oppure amaramente!
Mah…mi ricordano tanto i “teletabbi” (si chiamavano così?) che guardava mio nipote quando aveva tre anni. Comunque, se Gesù mi vuol bene, piuttosto che farmi aprire a questa modernità mi farà chiudere nella cassa da morto.
Caro Gnocchi,
io resto tranquillo di fronte a questo verboso programma. Dove vuole che adano a parare con questa smania di leadership da apprendere attraverso esperienze di presenza ( o anche di non presenza? ) e sessioni di coaching di gruppo (ripassi su vari tipi di Bignami?) via web ove questi novelli sacerdoti faranno un percorso strutturato (come?) confidenziale ( che tipo di confidenze?) e protetto ( da chi o da che cosa?) allo scopo di crescere individualmente e come gruppo in modo che a workshop terminato potranno contare sull’esperienza fatta e sul reciproco aiuto. Sfido chiunque, dopo questa accozzaglia di parole, capire lo scopo di questi raduni chiamati workshop e che tipo di esperienza si possa fare da un raduno ove non si sa di che cosa si tratterà, quali argomenti verranno discussi. E’ un modo di parlare tipico dei parolai rivoluzionari del 68. Un’accozzaglia di parole messe insieme in modo da risultare incomprensibile e impalpabile. Stiamo tranquilli: è aria fritta, come nel 68!.
Quindi questo tale Gianmarco Marchiolatti è il nuovo ritrovato scientifico della neochiesa 2.0.1.0., la nuova app, che darà una spinta alla strategia per conquistare nuovi soci investitori nella chiesa della misericordia o miscredente . Speriamo almeno che questi nuovi prodotti sostituiscano il vetusto e avariato spirito del concilio, così che almeno fra qualche anno non ci avremo più a che fare. Il problema è poi che fra qualche anno rischiamo che non ci sia più neanche chiesa.
Una burocrazia di parassiti fankazzisti che fanno finta di fare qualcosa e che campano alle spalle dei gonzi hanno estrema necessità di queste “lezioncine”,
Il loro dirigente ha fatto proprio bene a provvedere in proposito ed è inutile anche continuare a fare finta che ci si interessa di anime, la finalità della burocrazia
che si occupa di lucrare sulle esigenze spirituali dei gonzi che li foraggiano è mantenere lo status quo economico-manageriale per massimizzare l’utile e ridurre
al minomo lo sforzo; quindi sinergia, organizzazione e cuccagna.
Questi sono furbi… i fessi sono quelli che ancora li chiamano padre, o eccellenza, quelli che ancora vanno ad ascolatre questi guitti nei teatrini che chiamano
messe e che erogano ancora l’otto per mille ed altri denari alla casta parassitaria e fantozziana che ha defraudato e rovinato la vera Una Santa Cattolica Apostolica
Chiesa di Cristo, ridotta ormai a sopravvivere nell’ombra e nel nascondimento, mentre la deriva sudamericana procede a valanga sospinta dal furore degli anticristi.
Una volta erano i seminari a formare sacerdoti come Dio comanda, e i veri sacerdoti anziché cercare la leadership dentro laboratori gestiti da esperti motivatori , come avviene ossessivamente e periodicamente nelle più grandi aziende multinazionali, divenivano vere guide spirituali perché nelle cose del Cielo erano loro i primi a credere fermamente. Ora, poiché sono essi stessi, istruiti da cattivi maestri, ad aver dimenticato le cose di lassù e a pensare che sia meglio guidare la gente a cercare la felicità nelle cose di quaggiù , è normale che si organizzino giornate del genere. Per fare che? Si domanda una troglodita lettrice di R.C.
Per contentare quello con la coda e le corna che fra loro sguazza gioiosamente e non certamente per salvare l’anima delle creature di Dio.
Grazie dott. Gnocchi. Che il Cielo ci protegga.
Che macello! Dove ti giri ridicolaggine a non finire. A Ferrara un cartellone gigante ci informa che la città è contro l’HIV fobia. Non sapevo che ci fossero gli HIV fobici oltre agli islamofobi, omofobi, femminofobi, extracomunitarofobi……. povera Italia, povera Chiesa che brutta fine hanno fatto! Povere intelligenze! Ma quando il buon Dio ci libererà da questi buonsensofobi, intelingentofobi?
Il Patriarca Kirill ha detto, estote parati il tempo è vicino, bisogna esser ciechi per non vedere. Mia sintesi estemporanea dopo aver letto il resoconto su Stilum Curiae.
http://www.marcotosatti.com/
Signore pietà.
Ciò che fa più paura e sconcerto sono i pastori alla Semeraro che avvallano simili nefandezze. Ci fidiamo ancora di simili pastori? Povero gregge!
Mons. Semeraro, è uno dei “ghost writers” del Vescovo di Roma, non c’è da meravigliarsi per le sue iniziative!
Riparte in questi giorni la solita manfrina per raccattare denaro. La burocrazia CEI viste le defezioni che salgono e la famelicità di denaro che aumenta ha quest’anno
lanciato la campagna SOVVENIRE. Un responsabile di propaganda per ogni diocesi, un kit con espositori, pieghevoli ed agende per ogni chiesa, appelli dall’altare
con tanto di estremi di C.C. e carta credito, pattuglie di incaricati diocesani addetti alla segnalazione e al rastrellamento denari tra anziani e gonzi vari.
E’ sempre più doveroso affamare la bestia…. firmare per lasciare allo stato tutta l’irpef, senza dare nulla nè a ortodossi o buddisti o valdesi o moderbnisti.
Lo stato anticristico si tenga i suoi soldi rubati che tanto darli alla falsa chiesa modernista serve solo a farla crapulare e depravare ancora di più.
Mi appello nuovamente al Direttore per lanciare una controcampagna organica e pubblica contro il meccanismo di ripartizione dell’otto per mille
e per convincere i cattolici rimasti a negare ogni sotegno economico ai modernisti sozzi che hanno occupato la chiesa.
Sarò tele-grafico
Io fumo le sigarette, ma questi ancor più grave si sono fumati il………..cervello
Ad ogni modo mi permetto di puntualizzare che il guru di cui sopra non si chiama Marchiolatti, ma Marchiorlatti ed i clienti della azienza in cui lavora al “coaching” si chiama Mosaic.
E’ una di quelle aziende in cui si forma la leadership aziendale di stampo capitalistico-globalista, da banche come Intesa San Paolo a Banca d’Italia, da COOP a Borsa Italiana,
da farmaceutiche come Sanofi e Pfizer (qella del viagra) a Royal Bank o Microsoft… in altri termini è gente che da “consigli” costosi assai. E’ ovvio che i soldi dell’otto per mille
possono non bastare, le parcelle di formazione di questi signori sono salate e comunque le multinazionali come la CEI non è che possono limitarsi a contentarsi dgli utili
dell’anno precedente, bisogna sempre crescere e fare utili maggiori a beneficio degli azionisti e del mercato unico globale.
CEI: Conferenza Economica Italiana.
La diocesi di Albano è solo più avanti.. Mons. Semeraro è anche presidente del Consiglio di Amministrazione di Avvenire …
il suo motto è: In Spiritu Seminare, e poi? In Pecunia Laetitiae no?
Non ci facciamo fuorviare dalla varietà mirabolante dei mezzi. Guardiamo al fine. Quello è, e non c’è dubbio alcuno, la distruzione della Chiesa Cattolica, che, rappresenta la sola Verità. Il nemico è indubbiamente il Diavolo, che opera in terra attraverso molti suoi alleati, primo fra tutti la Massoneria. Il sistema è quello di sostituire la Verità, con un’altra pseudo verità che umanamente vada bene a tutti. Una delle strategie più evidenti è quella di eliminare, le varie differenze e le identità, sia nazionali che religiose. Ed allora vai coi migranti, per creare nazioni ibride, senza spina dorsale, religioni umane che falsamente sembrano interessarsi delle necessità, solo materiali dell’uomo. Il tutto confezionato da un sistema mediatico ormai omologato, (e il tentativo di impedire le fake news ne è la prova evidente), funzionale allo scopo. Si sono impadroniti
anche della guida terrena della Chiesa. Ma non hanno fatto i conti con la guida celeste della Chiesa che è Cristo Re dell’universo, che aspetta solo che il Padre gli liberi la mano. Preghiamo ed attendiamo con…
che schifo, cari amici passatemi il termine….
Chiesa liquida in una società liquida,questo ahimè è il dramma!
Non esiste più la parola “dogma” nè la parola “dottrina”
Siamo nelle mani di NSGC
Mi vengono di conforto, le sante parole della grandissima S.Teresa D’avila: nulla ti turbi, nulla ti spaventi,solo Dio basta.
Sia lodato Gesù Cristo