Nella stupenda cornice della “Sala della Carità” a Padova si è tenuto, sabato 18 aprile, l’atteso convegno dedicato a Mario Palmaro, dal titolo “Società, Famiglia, Chiesa: un’unica crisi?”. I relatori hanno evidenziato la grave crisi che, nella rinuncia della Chiesa cattolica, tesa a trovare un “consenso” nel mondo, ha portato all’attuale situazione suicidiaria di una società senza più alcun valore che la regga, se non un concetto ormai stralunato di “libertà” che si traduce solo in pratiche distruttive della vita e del futuro. Ringraziamo Patrizia Fermani per questa prima cronaca e vi comunichiamo che a breve sarà disponibile il video del convegno. Ne daremo tempestivo avviso su Riscossa Cristiana.
PD
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“Società, Famiglia, Chiesa: un’unica crisi?” – cronaca del convegno del 18 aprile a Padova
di Patrizia Fermani
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La bella Sala della Carità ha ospitato il 18 aprile il Convegno organizzato a Padova dal Comitato “Nel nome dell’infanzia” in collaborazione con “Famiglia domani”, dal titolo “Società, Famiglia, Chiesa: un’unica crisi?”
Maria Assunta Opportuno in qualità di Presidente del Comitato organizzatore ha introdotto i lavori che sono stati preceduti dalla rievocazione da parte di Elisabetta Frezza della figura e dell’opera di Mario Palmaro, al quale il convegno è stato dedicato, ad un anno dalla morte. Egli infatti proprio nello studio di questa crisi generalizzata e complessa ha impegnato fino alla fine un raro vigore intellettuale e una forza morale esemplari, e ha affidato ad ogni uomo di buona volontà il compito di continuare la lotta per il vero e per il bene.
Con la prima relazione Carlo Manetti ha tracciato le linee di espansione di un pensiero che a partire dalla antica gnosi attraverso l’illuminismo ha segnato la definitiva emancipazione dell’uomo moderno dalla idea di essere creatura soggetta ad una legge che lo precede e lo guida verso una vita buona. Questa emancipazione si è tradotta nell’accesso a quella libertà totale, senza limiti e senza criteri di riferimento diversi dalla stessa volontà individuale, che oggi vediamo rappresentata in ogni pratica distruttiva della vita e del futuro della società.
Alessandro Gnocchi ha invece messo a fuoco la crisi della Chiesa cattolica che, nel miraggio di trovare una consonanza col “mondo”, ha cercato di adottare il suo linguaggio e di imitarne le tecniche comunicative, con l’esito fatale di una perdita identitaria che arriva fino allo sfocamento degli stessi contenuti di fede. Un linguaggio inautentico rischia fortemente di deprimere la autenticità cristiana.
Roberto de Mattei ha infine tracciato la parabola che a partire dal Concilio Vaticano II ha dato inizio ad un processo di indebolimento generale dei principi del cattolicesimo. Parallelamente la rivoluzione sessuale e gli attacchi portati agli istituti famigliari dalla legislazione dello stato sembrano avere fiaccato le resistenze della Chiesa in campo etico, mentre si sono andati radicando nella società nuovi costumi e nuovi assetti famigliari. Ora, dopo le avvisaglie emerse già nelle fasi preparatorie e intermedie, il Sinodo del prossimo ottobre sulla famiglia rischia di presentarsi come il terreno dissodato per la formulazione apertamente rivoluzionaria di una nuova morale sessuale e famigliare. Sempreché gli esiti allarmanti di quanto sperimentato finora non inducano un ragionevole risveglio delle coscienze .
Le osservazioni e le domande rivolte in seguito ai relatori da un pubblico attento e numeroso hanno dimostrato il grande interesse suscitato dall’evento.
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3 commenti su ““Società, Famiglia, Chiesa: un’unica crisi?” – cronaca del convegno del 18 aprile a Padova – di Patrizia Fermani”
Da oggi anche il divorzio breve, povera famiglia!
Non credo sinceramente che cambierà alcunché… tanto nei tre anni della separazione cambia idea meno dell’1% delle coppie. Quando ti separi è finita, praticamente.
Oltretutto adesso i componenti di coppie separate fanno vite totalmente da single anche se non ancora divorziate… io ne conosco. E’ la stessa cosa che succederebbe abolendo il divorzio… la maggior parte delle persone non si sposerebbe, ed i separati vivrebbero tranquillamente come se non fossero sposati.
Parere mio, l’unica categoria per la quale le cose saranno diverse sarà quella degli avvocati.
cosi le unioni fatte nel sacramento del matrimonio soprannaturale, vengono agevolate a disunirsi, invece di fargli capite che non devono disunire cio’ che Dio ha unito, le incitano a disunirsi se hanno dei problemi coniugali, sempre peggio, adesso con questo divorzio breve, mettono in pratica leggi inique contro Dio, dopo il concilio vaticano II che ha portato la libertà e il relativismo della creatura umana, ha portato al’ eresia totale di tutto, a cominciare dalla Fede, dalle leggi divine che ci ha lasciato Gesu’ per la salvezza della nostra anima, che ognuno di noi dovrebbe mettere in pratica, per la propria salvezza eterna, e per il buon esempio che dovremmo portare agli altri, nel nostro cammino verso il cielo prima viene il Signore Gesu’ poi l’ anima nostra, e poi tutto il resto
SIA LODATO GESU’ CRISTO