“Signore delle cime”, canto vietato in chiesa – di Giovanni Lugaresi

… in chiesa si può fare di tutto, dagli applausi in un funerale, ai fervorini, discorsetti, recita di poesie nel funerale medesimo, scandire il Sanctus durante la messa con battimani, ma un coro che canti “Signore delle cime” in ottemperanza al desiderio della famiglia di un defunto, come accaduto di recente in una cittadina del Veneto, no

di Giovanni Lugaresi

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zsgnrcmSi resta sempre più sconcertati, se non a volte scandalizzati, per i comportamenti di certi sacerdoti e certi parroci. Che vietano ciò che non dovrebbe essere vietato e concedono ciò che non dovrebbe essere concesso. A tutto dovrebbe esserci un limite, dettato dal senso del sacro, in primis, e da un minimo di intelligenza, secondariamente.

Certo che, in un clima di anarchia liturgica (e non soltanto liturgica) tutto può accadere, e cioè che taluni accettino, consentano, e altri no, pur parlando, trattando della stessa “materia”.

Ci riferiamo ai canti degli Alpini e in particolare a quel toccante, commovente, “Signore delle cime” che il maestro Giuseppe De Marzi scrisse e compose nel lontano 1958, quando aveva appena 23 anni, in memoria di un amico (Bepi Bertagnoli) scomparso in una escursione in montagna.

Si tratta di un canto pieno di sentimento, ricco di pietas, che innalza lo spirito, che riempie l’anima, diventato il canto religioso per eccellenza delle Penne Nere, ma che ha oltrepassato i confini nazionali ed è stato tradotto in tante lingue, nonché elaborato per diversi tipi di complessi musicali. E’ il canto, poi, che conclude la concelebrazione del sabato pomeriggio nelle adunate nazionali dell’Ana, officiate dall’Ordinario militare e/o dal vescovo della città dove l’adunata medesima ha svolgimento.

Anche nella basilica padovana di Sant’Antonio, quando gli Alpini di quella città si danno convegno per la tradizionale messa di Natale, alla fine della celebrazione si canta “Signore delle cime”, senza problemi, anzi, dal momento che il rettore del santuario, Enzo Poiana, prima di vestire il saio aveva prestato servizio militare nella Julia.

Ebbene, sta sempre più diffondendosi nel clero una sorta di fastidio, se non di avversione, per questo motivo musicale, al punto che taluni parroci lo vietano espressamente. E’ un no secco, il loro. Dicono che in chiesa non lo si può cantare. E magari si tratta di una chiesa dove è dato ascoltare quella sorta di canti (pseudo)sacri che il maestro Riccardo Muti ha in più occasioni definito “canzonette”… roba da mettersi le mani nei capelli – possiamo ben dirlo, avendole ascoltate più volte, quelle “canzonette”!

Sì: in chiesa si può fare di tutto, dagli applausi in un funerale, ai fervorini, discorsetti, recita di poesie nel funerale medesimo, scandire il Sanctus durante la messa con battimani, ma un coro che canti “Signore delle cime” in ottemperanza al desiderio della famiglia di un defunto, come accaduto di recente in una cittadina del Veneto, no.

Non ci si raccapezza più. Abbiamo parlato di “anarchia liturgica”, e non è una esagerazione. Ci chiediamo soltanto, a questo punto, che cosa aspettino vescovi di retta dottrina, di mente aperta nel verso giusto, e con un po’ di cuore, a richiamare quei tali tipi di parroci.

Già… Che cosa aspettano?

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CLICCA QUI per ascoltare una bella esecuzione di “Signore delle cime”

33 commenti su ““Signore delle cime”, canto vietato in chiesa – di Giovanni Lugaresi”

  1. ‘Vescovi di retta dottrina’? Mi pare che i vescovi che fanno riferimento ala Tradizione vengano emarginati sistematicamente (vedi ad es. Piacenza e Burke) vediamo quanto durano i pochi rimasti. Certo se si espongono anticiperanno la loro emarginazione, se non si espongono è comunque solo questione di tempo. Parallelamente il timido tentativo di Benedetto XVI di ridare dignità alla liturgia e di liberalizzare la S.Messa Tradizionale è stato bloccato coi fatti disperdendo ai quattro venti i Francescani dell’Immacolata e ostracizzando i sacerdoti favorevoli. Sono stati anche sostituiti i liturgisti cari a Benedetto XVI (Uwe Michael Lang e Nicola Bux). Evidentemente questi personaggi fedeli alla tradizione sono zavorra di cui disfarsi.

      1. Leggi tutto ciò che ti può interessare su le vicende di questa, una volta fiorente, comunità religiosa sul sito di “Riscossa Cristiana” gestito da Paolo Deotto. E’ una delle pagine più vergognose di quella che ormai possiamo chiamare la “neochiesa” e che sta, complice e mandante Bergoglio che ormai non mi disturbo neppure più a chiamare Papa, distruggendo la Santa Chiesa Cattolica e la Dottrina di NSGC.

  2. a Genova ho assistito a una messa funebre (presente cadavere) celebrata da frati che indossavano paramenti bianchi (e uno di loro disse che il morto, suicida, era corso verso il Signore gettandosi dalla finestra) – naturalmente ci fu l’accompagnamento di festose chitarre – uno spettacolo deprimente, al limite dell’assurdo ma… guai a chi esprime dubbi sulla nuova liturgia (espressione della nuova teologia, quella di karl rahner)

    1. nella mia parrocchia il sacerdote, riferendosi a persone che si sono suicidate, durante la preghiera dei fedeli ha pregato questi defunti di pregare per noi dal Paradiso e così sempre si prega nella nostra parrocchia, in generale nelle “intenzioni” per i defunti. Cioè, non si prega piu’ PER i defunti, ma si pregano i defunti di pregare per noi dal Paradiso, dando per scontato che siano già tutti là!!!

  3. Federico Fontanini

    Vi faccio una mia piccola testimonianza: qualche mese fa stavo oziando sul mio cellulare, quando su youtube trovai una versione di Signore delle Cime (quella dov’è scritto viedellospirito, eseguito dalla corale enrosadira di Moena. Ebbene c’è nel video una immagine bellissima dell’abbraccio di Gesù col fratello per il quale si prega col canto: su nel Paradiso, etc. Vi dico che le note di quella preghiera mi hanno commosso e fatto meditare il Paradiso in quell’abbraccio col Signore, piú che se avessi letto un intero libro. Mi piacerebbe che qualche lettore del sito potesse vedere anche questo video. Io me lo scaricai a mio tempo sul cellulare.

  4. Nella mia parrocchia, per pregare un po’ ringraziando il Signore dopo la Comunione bisogna letteralmente tapparsi le orecchie. E ciò neanche basta perché il gracchiare assordante della ineffabile “solista”, oltrepassando la barriera del suono per interpretare le sue canzonette, impedisce ogni concentrazione.
    Kyrie eleison!

  5. Mi sono trovata anni fa alla Messa di un raduno di Scouts. Il celebrante era in calzoncini corti, maglietta e ciabatte, né indossò alcun paramento. Nessun altare consacrato: solo un pezzo di legno. come canto venne intonata una canzone tratta dal film a cartoni animati ”La gabbianella e il gatto”. La Messa fu a….fantasia del celebrante, secondo me eretica e non valida. Non potei fare la Santa Comunione, ammesso che tale potesse essere, ero, che il Signore mi perdoni, divorata dalla rabbia.

  6. sono un vecchio Sergente della Scuola Militare Alpina 54-55 Partecipo spesso a raduni alpini da anni. Recentemente durante un nostro raduno e’ stato cantato nella Cappella del Castello Cantore ad Aosta officiava un Cappellano Militare. Ritengo che il fatto accaduto nel Veneto sia fortunatamente isolato. Nella quantita’
    c’e’ sempre la pecora nera. Un caso cosi’ doveva essere segnalato alla Associazione Nazionale Alpini tramite ila Sezione Alpini della Parrocchia in questione.
    Perche’ non e’ stato menzionata la localita’ e la Parrocchia ??? sarei interessato a conoscerlo il mio telefono 335 57 65 051\

    1. Ci sono parroci che vietano la marcia nuziale e di Wagner e l’Ave Maria di Schubert, che tuonano per una manciata di riso (mi ricordo un matrimonio in cui letteralmente il parroco ci ha ossessionati, in prima persona e tramite lo sposo e il testimone) e magari poi non fanno una piega quando si presentano delle spose con abiti che nulla lasciano all’immaginazione…

  7. Scusi, caro Lugaresi, ma perché non fare nome e cognome di quel parroco e dire qual’è la chiesa, e quale la cittadina, dove si attuano tali soperchierie? non è più il momento di tacere, anche per il bene di quelle anime che così potrebbero aprire gli occhi, e per additare al pubblico ludibrio certi falsi preti, che disonorano la loro veste sacra (se mai la indossassero ancora, caso più unico che raro). E’ ora di cominciare a gridare dai tetti la verità sul degrado di gran parte del clero (vescovi e cardinali inclusi, ovviamente) . E lasciamo che si arrabbino, che diano in escandescenze, ciò non potrà che confermare la loro natura di fronte al popolo di Dio (sperando che esista ancora, anche se solo come “piccolo resto”). Pace e bene.

  8. anni fa assistei sconsolato a una Messa dove il “Padre Nostro” veniva cantato sulle note di una notissima canzone americana, colonna sonora di un film che narra le avventure sessuali di un giovane con la madre di quella che sarà poi la sua ragazza (per la cronaca “Il Laureato” con Dustin Hofmann).
    La nuova liturgia non conosce limiti alla vergogna in certi casi, che diventano sempre di più. Quanto a “Signore delle cime” mi viene il dubbio che il divieto risieda nel fatto che sia cantata da militari, categoria aborrita dai solerti parroci modernisti e post sessantottini.

    1. Leggo divertito!!
      In realtà è la notissima canzone americana che ha “rubato” la melodia ad un padrenostro!!
      Quindi più che scandalizzarsi meglio … riappropriarsi!!

  9. “…Don Giampiero Moret, responsabile della comunicazione in diocesi, consiglia di ricorrere alla saggezza, recitando la “preghiera dell’alpino” fuori della liturgia funebre, e cantando “Signore delle cime” non all’interno della messa ma alla sua conclusione…” (fonte: http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2014/02/20/news/l-autocensura-degli-alpini-per-cantare-in-chiesa-1.8710179 ).
    In questo caso non dice di non cantarlo in chiesa. Dice di cantarlo “non all’interno della messa ma alla sua conclusione”.
    Saluti, Dario | Gruppo DoloMitici!

  10. luciano pranzetti

    Tempo fa mi fu chiesto di suonare, in chiesa, in occasione delle esequie di un’attrice, un’aria da colonna sonora: Blue moon. Mi son rifiutato – così come mi rifiutai, lo scorso anno di suonare per un matrimonio anglicano con permesso rilasciato dal vescovo, nella chiesetta di San Giuseppe – e tuttavia il parroco, chiamato qualcun altro, lo ha permesso. Tanto per dire. In quanto a “Signore delle cime” – che ho fatto eseguire più volte, senza alcuna difficoltà – esso fa il paio con l’ostracismo a cui è sottoposta le bella Ave Maria di Schubert, una preghiera vera e propria, tratta dal romanzo “La donna del lago ” di W. Scott musicata la quale, Schubert scrisse sullo spartito: “Questa preghiera mi darà fama in eterno”. Però si permettono Bob Dylan, Tenco, Sibelius (Finlandia), canti etnici, tamburelli e nacchere.

    1. Credo che l’Ave Maria di Schubert venga sconsigliata da sempre a motivo della sua dedica origineìale, e ad essa sia da preferirsi quella di Gounod. Così, almeno, ho sempre saputo, da anni annorum, come diceva il buon Guareschi!

    2. senza contare i tango in chiesa davanti all’altare e al tabernacolo durante la Messa…ovviamente non faccio nomi, ma tanto credo che tutti abbiano visto su youtube questo “meraviglioso” spettacolo!

  11. @ Marco Gori: purtroppo il Padre Nostro a cui lei fa riferimento viene cantato frequentemente ancora oggi e nelle Messe solenni

  12. luciano pranzetti

    Carissima Rita: l’Ave Maria di Gounod altro non è che l’applicazione delle parole della preghiera alle note del primo preludio in do magg. di J. S. Bach – Il clavicembalo ben temperato – Quella di Schubert nasce, invece, proprio come preghiera, stando alle dichiarazioni dello stesso autore e non è perciò vero, come qualcuno afferma, essere una serenata dedicata ad una ragazza. D’altra parte: perché si reputa canto sacro l’Ave Maria dell’Otello verdiano e non questa che la tradizione e la devozione popolare ha reso celebre ed universale?

  13. luciano pranzetti

    Rita carissima: dimenticavo di annotare che il titolo originale del canto ( lied) è:Hymne an die Jungfrau – op. 52 n. 6 – cioè: inno alla Vergine che, per tradizione alto non è che Ave Maria.
    Cordialmente

  14. Aggiungo che anche l’Ave Maria di Gounod è vietata in certe Parrocchie, dove si tollerano cacofonie di stampo modernista, bandiere arcobaleno, applausi ecc.

  15. Io volevo solamente dire che da quarant’anni che canto in un coro di montagna e ho sempre fatto il solista del Signore delle cime.e ogni volta mi vengono i brividi se non e’ una preghiera che cose’………

  16. alberto martelli

    Buongiorno.
    Ieri al funerale dell’amatissimo parroco di Sasso Marconi (BO), don Dario Zanini, alla presenza del Crdinale Arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra, alla comunione è stata intonato questo canto meraviglioso.
    Grazie

  17. Ho partecipato nel mese di giugno al raduno degli Alpini a Chiusaforte (Udine) per la ricorrenza del ventennale dello scioglimento del Battaglione Cividale. I preti Alpini celebranti, portavano il cappello in testa. Durante la Messa, il coro presente, ha cantato “SIGNORE DELLE CIME” ed è stato suonato “Il silenzio”. Penso che sia più che giusto tutto questo perché non è mancanza di rispetto per il luogo, anzi, è un’ esaltazione ed un ringraziamento proprio al GRANDE SIGNORE DELLE CIME che ci sprona a guardare sempre verso l’ alto. Io non sono Cattolico ma penso che la Chiesa debba essere un luogo di aggregazione e non di divisione. Perché certe cose non si possono fare quando poi, nelle chiese, si fanno pure i concerti?

  18. Mah…Io trasecolo
    Pretenderei di sapere COSA ripeto COSA ha di anticattolico questo canto degli Alpini,che oltretutto contiene una bella e grande devozione a Maria Santissima?Me lo spiegate preti del cavolo antimilitaristi e forse pure comunisti che non siete altro?
    Alberto Bertini

  19. Un amico, figlio di un mio bravo insegnante di lingue al Ginnasio di Lugano ( fine anni ’50 ) laureato di conservatorio e direttore di diversi famosi cori ticinesi,
    mi fece apprezzare questo triste e meravigiolso canto. Ho calcato e traversato montagne per lavoro, cartografia e gallerie, Sono stato alpinista-lavoratore
    ( niente vie attrezzate, sentieri comodi ecc. ) e tra poco riceverò lo stemma di veterano del CAS. Ho perso tanti, troppi amici, compagni di studio e di montagna,
    anche degli aviatori. E l’ unica cosa che ci lega nella separazione è l’ esecuzione del ” Signore delle CIme ” alle esequie anche in chiesa. N.d.R.: io sono ateo e spesso anticlericale, ma certe tradizioni non si stravolgono e qui da noi un simile rifiuto darebbe luogo a reazioni amministrative e anche poco ” urbane ” …
    Fabio 1945

  20. Proprio Oggi ho partecipato al funerale di un caro amico, a Cuneo, La moglie del nostro caro amico “Nino”ci ha chiesto di cantare “Signore delle Cime”, con il Vescovo presenti c’erano due sacerdoti missionari, e sono stati con noi nel canto, nulla di più commovente
    Preghiamo per questi “poveri sacerdoti” che impediscono, di esprimere l’affetto ai nostri cari. Preghiamo affinchè il Signore che comprende “tutto” li CONVERTA all’amore del prossimo!!!!

  21. Corrado Olivotto

    Intervengo su questo argomento, anche se con ritardo. In Valle d’Aosta la tradizione alpina è ancora forte e rispettata, per fortuna, e questo ci ha fin’ora difeso da certe situazioni estremiste. Alla messa per il funerale di mio padre alcuni coristi della corale “Penne nere” hanno cantato “Signore delle cime” e “Je te salue” (canto alla madonna protettrice della Valle d’Aosta):
    Je te salue, ô Reine de mon âme,
    au clair matin comme au déclin du jour.
    Ce cri joyeux,
    montant comme une flamme,
    devient pour moi
    le chant de mon amour.
    Sur ma Vallée, étends ta main,
    ô Reine Immaculée
    du peuple valdôtain,
    ô Reine Immaculée
    du peuple valdôtain.
    Per fortuna un po’ ancora le montagne ci proteggono.
    Saluto

  22. Marco Giordano Ruggeri

    Non si devono fare commenti. La migliore risposta ( per che crede) è quella di non recarsi più nella parrocchia fin tanto che il parroco ne è responsabile. Fine

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