Una nuova e “aggiornata” versione del principe dei ladri che, secondo lo sceneggiatore americano Robert Rodi, era perseguitato perché invertito, e aveva una relazione con Re Riccardo.
di Cristiano Lugli
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L’inventiva dell’uomo moderno è certamente illimitata oltre che essere, dal relativismo in poi, priva di limiti che possano mettere paletti oltre cui non si può procedere, salvo mettere a repentaglio la semplice moralità che la natura umana porta intrinsecamente in seno fin dalla nascita.
Si potrebbe parlare anche di una “fenomenologia dell’auto-distruzione” – parafrasando Marcel de Corte -, diagnosi certa a cui è andato incontro l’essere umano, abbandonando non solo il suo naturale collegamento creaturale con il Sommo Creatore, ma anche calpestando la semplice razionalità intuitiva, ben pensante, matrice di un buon senso collettivo che sempre ha accompagnato la civiltà europea.
Il dramma però è certamente figlio dell’abbandono dell’Unico e Trino Creatore, del tradimento che l’uomo ha commesso, auto-serrandosi la Porta che conduce al Paradiso, e spalancando, consequenzialmente, quella che conduce all’Inferno.
Non solo: ha calpestato quei valori che tramite la Grazia discendente dal Cielo elevavano l’uomo a creatura soave, pura, immagine simile a quella del Creatore, che così la volle scolpire. L’uomo moderno ha invece coltivato in grembo una morbosa e perversa attrazione antropocentrica, imbruttendo la sua stessa natura voluta da Dio, degradandosi ad un livello che è pressappoco bestiale, in lato sensum.
Questa introduzione – persino riduttiva – non deve mai essere persa di vista poiché è il perno fondamentale per spiegare tutte le odierne nefandezze che sembrano essere uscite quasi dal nulla, e che hanno la stessa capacità del mostro mitologico Idra di Lerna a cui per ogni testa tagliata ne ricrescevano due.
L’epidemia che ha travolto milioni di anime è il peggior flagello che l’uomo abbia mai tirato a sé, con la mutua collaborazione di una chiesa che ha abbandonato il suo primo fine, ovvero la Gloria di Dio a cui è implicitamente connessa la salus ANIMARUM, principio fondamento della Chiesa di Cristo. La Vergine Maria, a Fatima, non ha fatto distinzioni parlando di una terribile ed imminente guerra che sarebbe scoppiata se l’uomo non si fosse convertito con penitenze e preghiere: ha parlato di milioni di anime che sarebbero state per sempre dannate all’Inferno, non contrapponendo razze, colori politici, assi di guerriglia, ma mettendo tutti in un’unica e forse ultima prospettiva di ritorno alla fede, con la totale e sottomessa adesione allo Stendardo di Nostro Signore Gesù Cristo.
Nessun appello però è mai stato ascoltato, ma anzi la deriva raggiunta nell’ultimo ventennio ha un non so che di agghiacciante, e se anche sappiamo bene che le cause della dissoluzione, spirituale e poi morale, ha i suoi antesignani molto più addietro, non è esagerato dire che la decomposizione di questo corpo è sempre più vistosa. Si potrebbe paragonare ad un corpo fisico in movimento lanciato in una discesa, che se pur sia stato scaraventato verso il baratro tempi orsono, tende ad accelerare sempre più quanto più si avvicina al fondo.
Questo vale per ogni campo, che si tratti di scoperte scientifiche (che per la maggiore potemmo definire “miracoli al contrario”) , di progressi transumanisti o di emancipazioni collettive.
Quello che accomuna tutti questi fenomeni è, comunque sia, una sempre maggiore ricerca dell’innovazione, della “migliore” artificialità che la condizione umana possa raggiungere.
I misfatti del gender & Co. sono semplicemente il quinto stadio di una piaga che ha intaccato tutte le ossa, e che ora sferra il suo attacco finale verso il Corpo Mistico di Cristo, forse inconsapevole però dell’illusione di poter trionfare; fatto sta che la falsa chiesa che annicchia ai fautori della dissoluzione sta ben riuscendo nel suo reietto intento, mettendo in pericolo la fede da almeno da 50 anni a questa parte.
Ogni prodromo che prima sembrava essere finanche esagerato ora appare persino superato da qualcosa di peggiore.
Un curioso caso da cui si potrebbe prender spunto viene servito sul piatto d’argento dalla nuova saga che verrà proposta in America da Robert Rodi, sceneggiatore di fama internazionale che ha curato alcune serie fumettistiche come “Thor: For Asgard”, “Elektra”, e tante altre mini-serie a marchio Marvel.
Dal 1º giugno sugli scaffali delle librerie americane potrà essere dunque acquistata di volta in volta la serie “Merry Men”, edita da Oni press editori, dove verrà illustrata una versione tutta nuova del fantomatico Robin Hood, l’abile arciere ladro che con la scusa di rubare ai ricchi per dare ai poveri ha cresciuto intere generazioni di bambini convincendoli che violare il 7º comandamento per valide giustificazioni sia non solo cosa buona, ma anche giusta.
Molte sono state le versioni scolpite attorno al furfante rappresentato a volte con le sembianze da volpe, altre come “buono e generoso” fuori legge, ma qualcosa evidentemente ancora mancava. E perché allora farsi mancare qualcosa in un’epoca solipsista e ricolma di audacia nel proliferare ciò che di più perverso esiste?
Ambientato nel XIII secolo il fumetto “Merry Men” spiegherà la vera ragione per cui il povero Robert Godwin ( alias Robin Hood ) è visto inopportunamente come criminale: la causa, indovinate un po’, è a ragione del suo essere omosessuale. L’arciere dalla barba incolta rappresentato nel fumetto verrà scoperto ad avere una relazione omosessuale con Re Riccardo, venendo di conseguenza bandito dal regno per mano del Principe Giovanni sulla base di un nuovo decreto contro l’omosessualità.
L’ideatore della nuova saga gay ha presentato con queste parole la sua creazione:
“Robin Hood è l’eroe che combatte per i più deboli, che affronta l’autorità quando questa abusa del suo potere. Avendo presente questo elemento che dev’essere costante, il personaggio si presta a molte interpretazioni.
Merry Men ha iniziato a prendere forma nella mia mente quando, leggendo alcune recenti ricerche secondo le quali Robin Hood potrebbe essere stato ispirato dalle leggi contro l’integrazione sessuale, mi sono imbattuto in questa citazione di Thomas Hann: “Qualunque persona pensate sia Robin Hood, quella è Robin Hood”.
Era il periodo in cui la libertà e uguaglianza per il matrimonio occupava le prime pagine dei giornali, così ho deciso che Robin Hood sarebbe stato qualcuno che lottava per quel diritto. Nel XII secolo. In una foresta.”
Seguito dall’elogio della disegnatrice Jackie Lewis, che ha spiegato la sua personale e riveduta versione di questo personaggio:
“Robin Hood rappresenta la quintessenza dell’eroe: coraggioso, bello e generoso. Rappresenta chi è emarginato e chi si batte per le ingiustizie. È uno spiraglio di speranza per le persone che ormai si sono arrese all’essere vessate dalle autorità, il tipo di persona che vuoi essere quando diventerai grande, perché dopo tutte le difficoltà, riesce sempre a salvare la situazione. Questo è ciò che rappresenta per me e ritengo che Robert abbia caratterizzato alla perfezione Robin con tutte queste qualità.”
Lasciando perdere tutto lo studiato e ultra voluto piagnisteo vittimista che straborda da questa ideazione e altresì dalle parole degli stessi ideatori, è curioso notare che rispetto a quanto detto prima questo piccolo aneddoto rappresenta a pieno titolo l’assenza di limiti concreti, fungendo da immagine di copertina per una società che ha abbattuto ogni ragion d’essere per ogni tipo di valore, innalzando a modello globale i disvalori, collaudati da un piano demoniaco che non vuole più la morte fisica dell’uomo, non vuole più il sangue dei martiri che altro non fa se non rafforzare la Chiesa, ma vuole il totale torpore delle anime, condannandole già a morte certa, secondo il motto del “se non puoi convincerli, confondili” – tanto caro a Harry S. Truman.
La versione che oggi conta dare è quella più abietta, ecco come spiegare il ricordo (anche da parte di chi dovrebbe guidare la Barca di Pietro) di personaggi scandalosi (cioè che danno vero scandalo) quali Emma Bonino, Pannella, Napolitano e tanti altri che ancora si potrebbero menzionare…
Non solo i modelli da seguire sono quelli incarnati da ladri, adulteri, omicidi; oltre a questa visione si aggiunge oggi il modello perfetto dell’omosessuale, ormai divenuto un ente – astratto e non – a cui tutta l’umanità deve giardare e, diciamoci la verità, a cui guarda volentieri, viste le pavide e scarse reazioni persino di chi dorrebbe farsi paladino della famiglia “naturale”. Il nostro amico Robert Godwin è la rappresentazione perfetta che il cannibalismo anti-spirituale e anti-tradizionale ha voluto costruire.
La cornice è chiusa poi perfettamente in questi giorni dalla checcaggine renziana che annuncia e brinda al “giorno di festa, alla faccia dei gufi” dopo che si sono ufficializzate le unioni sodomite, trascinando l’intera nazione in un pubblico peccato – non più concernente ai singoli individui ma ad uno stato intero – che grida vendetta al cospetto di Dio.
Bisognerebbe di fretta comprendere che la razionalità non ha sostegno laddove non è pervasa dalla fede: “Quos vult Deus perdere, dementat prius“.
Una civiltà degna di tal nome mostra la propria grandezza in base all’adesione che viene disposta verso il divino: basta guardarsi attorno per ottenere risposta ad una domanda che è già retorica di suo.
7 commenti su “Robin Hood omosessuale: la raccapricciante conformità dell’uomo moderno – di Cristiano Lugli”
Vi dirò.. finche fanno carne di porco di questa spazzatura para-tradizionale anglosassone.. passi.. fatto è che la nuova onda omosessualista non risparmierà neanche Nostro Signore Gesu’ Cristo, statene certi.. e a quel punto, però, con cappi, fiaccole e forconi andrò anch’io a dare il benvenuto a Sua Santità sotto i balconi di Santa Marta..
io non ho parole………..
Io le avrei, ma poichè non solo parole ma parolacce, è meglio che non le scriva.
Caro Lugli, ho visto di peggio!. Anni fa uscì un libro che è ancora presente nelle librerie italiane bene in mostra negli scaffali dedicati alla religione. Si tratta del testo più ridicolo, più fantasioso ed insulso che abbia sinora incontrato. L’autore è un certo Graham Phillips e il libro si intitola ” Il mistero del sepolcro della Vergine Maria” con sottotitolo ” La verità segreta sul sacro Graal, sul vero padre di Cristo e sulla tomba di Maria”. Al confronto i testi di Dan Brown sono ancora eruditi rispetto a questo strampalato romanzaccio. Poteva Robin Hood essere più intoccabile di Gesù e di Sua Madre? Al giorno d’oggi è tutto consentito, giacché ai folli nulla è vietato.
Mai, mai e poi mai avrei creduto di vivere gli ultimi tempi…..
San Giovanni Crisostomo (344-407), Patriarca di Costantinopoli e Dottore della Chiesa, in un’omelia di commento all’Epistola di San Paolo ai Romani: “Le passioni sono tutte disonorevoli, perché l’anima viene più danneggiata e degradata dai peccati di quanto il corpo lo venga dalle malattie; ma la peggiore fra tutte le passioni è la bramosia fra maschi […]. I peccati contro natura sono più difficili e meno remunerativi, tanto che non si può nemmeno affermare che essi procurino piacere, perché il vero piacere è solo quello che si accorda con la natura. Ma quando Dio ha abbandonato qualcuno, tutto è invertito! Perciò non solo le loro passioni sono sataniche, ma le loro vite sono diaboliche […]. Perciò io ti dico che costoro sono anche peggiori degli omicidi, e che sarebbe meglio morire che vivere disonorati in questo modo. L’omicida separa solo l’anima dal corpo, mentre costoro distruggono l’anima all’interno del corpo. Qualsiasi peccato tu nomini, non ne nominerai nessuno che sia uguale a…
Una nuova e “aggiornata” versione del principe dei ladri che, secondo lo sceneggiatore americano Robert Rodi, era perseguitato perché invertito, e aveva una relazione con Re Riccardo.
Tutto ciò che di buono di bello, di saggio di cristiano è uscito dall’Occidente è sottoposta a continui “aggiornamenti” storici e ciò succede perchè dal dopoguerra in poi siamo caduti in mano alla dittatura massonica imposta molto silenziosamente.Tutto deve essere “aggiornato” tranne ciò che riguarda loro ovviamente….