Il nuovo corso obamiano, caro anche alla stampa vaticana e a tutta la intellighentia europea, va verso orizzonti opposti. Che ci fa proprio in Vaticano uno che addirittura partecipa alle marce per la vita? Perché i Francescani devono disperdersi come foglie al vento e il cardinale, con la fissa che l’aborto violi il quinto comandamento, rimanere a gettare zizzania fra i confratelli? Sia mai che qualcuno si converta
di Patrizia Fermani
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Il fiore all’occhiello della nuova amministrazione vaticana è stato indicato fin dalle prime battute nel progetto di riforma, ovvero, meno eufemisticamente, nella pulizia della curia. Opera meritoria da tutti auspicata, al di qua e al di là dell’oceano, per ridare luce ad un ambiente da cui dovrebbero esalare solo vapori di santità.
E può capitare che il falcetto, che come è noto non sempre è capace di giudicare, vada a tagliare anche le erbe buone, quelle che con la gramigna non hanno nulla a che spartire. Ma non sembra che sia stato questo il caso della potente falciatrice messa in moto nell’estate scorsa. Come primo intervento risanatore, essa si è abbattuta soltanto contro i Francescani dell’Immacolata, annientati in poco tempo, con inconsueta determinazione e secondo un disegno mirato. In fondo anche la riforma della curia poteva aspettare di fronte all’urgenza di eliminare un pericoloso esempio di vissuta verità cristiana che in tempo di sincretismo religioso e pluralismo etico poteva rivelarsi elemento di forte disturbo.
Insomma, si sa che prima dei nemici esterni occorre eliminare i possibili focolai di ortodossia interna. Era questo il senso delle storiche purghe staliniane che non risparmiavano i più ferventi osservanti del credo bolscevico.
In seguito poi, a dimostrare che si faceva democraticamente di tutta un’erba un fascio, è cominciata anche la famosa ripulitura: tolgo un pomo malato e faccio contenti un po’ tutti, poi anche quello sano e lo sostituisco con uno che aspettava da tempo di essere ripiantato. Meglio cioè andare avanti a zig zag.
Intanto, però, bisogna dare soddisfazione alla stampa americana che insegna agli esausti europei cosa è la politica, la religione, l’etica, il diritto, insomma tutto quello che si deve correttamente fare e pensare.
C’è per esempio un raro principe della chiesa, il cardinale Burke, che ha osato assumere già a Saint Louis preoccupanti atteggiamenti pro life.
Il nuovo corso obamiano, caro anche alla stampa vaticana e a tutta la intellighentia europea, va verso orizzonti opposti. Che ci fa proprio in Vaticano uno che addirittura partecipa alle marce per la vita? Perché i Francescani devono disperdersi come foglie al vento e il cardinale, con la fissa che l’aborto violi il quinto comandamento, rimanere a gettare zizzania fra i confratelli? Sia mai che qualcuno si converta. L’aborto è tutt’al più la violazione di un diritto, come dice la esortazione apostolica fresca di stampa, quando non diventa esso stesso un diritto. Il rimedio c’è: basta prevenire il pericolo di contagio, e rimuovere il cardinale dalla Congregazione dei Vescovi, e che rimanga per il momento ad occuparsi della Segnatura Apostolica fino a nuovo ordine. In fondo, sorte peggiore è già toccata al cardinale Mauro Piacenza, alleggerito caritativamente da ogni incarico.
Melloni esulta, esulta il New York Times ed esulta il New Yorker. Esulta anche The Advocate (organo di stampa del mondo LGBTQ), che ha messo in copertina Bergoglio come l’uomo dell’anno premiato altrove per la capacità di comunicazione mediatica.
Forti di questi successi, le purghe vaticane potranno continuare. Izvestija e Pravda hanno chiuso i battenti in Russia, ma hanno agenzie fiorenti in Europa e da tempo hanno trasferito la sede al di là dell’Oceano.
7 commenti su ““Riforma della curia”, o purghe vaticane – di Patrizia Fermani”
Che dire? Tristezza, tristezza! Com’è strana la vita: chi esulta e chi piange per la stessa notizia.Tempi durissimi, ma la fede, la nostra fede nella nostra Chiesa Cattolica, Apostolica e Romana ci ripete con incessante certezza che il male non prevarrà.
Attenzione a quanto accadde a Pio IX. Anche lui fu osannato e il suo ritratto portato in trionfo da liberali e mangiapreti di allora, persino da Garibaldi! Diciotto mesi dopo dovette fuggire a Gaeta in incognito per salvar la pelle. Potrebbe accadere ancora quando la Verità non consentirà mezze risposte o responsi alla ” Ibis redibis non morieris in bello”. La profezia di Fatima non si è ancora verificata.
sarebbe auspicabile che cardinali come Burke, destinati ad esser emarginati nella nomenklatura vaticana, continuassero, a voce sempre più alta ed insistente, a predicare la retta dottrina. E’ loro preciso dovere davanti agli sbandamenti paurosi che constatiamo giorno dopo giorno. Sarebbero un punto di riferimento per sacerdoti e fedeli ancora cattolici.
Chi in tutto il mondo cattolico avrebbe solo un anno fa immaginato che sarebbe successo quello che ormai abbiamo davanti ai nostri increduli e scioccati occhi ?
Ora la paura – se non il terrore – e , sopprattutto , una progressiva e strisciante autocensura si impadronira’ di chi , all’interno della Chiesa , ha mostrato di avere la ‘ Weltanschauung ‘ sbagliata .
Ordini e sacerdoti un po’ troppo ‘ tradizionalisti ‘ si chiederanno se non e’ il caso di ‘ridurre’ Messe Tridentine , improvvidi convegni che non siano assolutamente celebrativi della Chiesa Cattolica nata,
come sappiamo tutti , soltanto nel 1965 ,colloqui privati e pubblici come pure messaggini SMS ,e – mail, fax , twitter che non descrivano il ‘vescovo di Roma’ come assolutamente gioioso , misericordioso ,povero , ecumenico ,disposto a perdonare ( modernisti , eretici , islamici , ebrei , ma i maledetti pelagiani no , no e poi no ! ) . A proposito ,se qualcuno crede che il Dr. Palmaro sia stato ‘ perdonato’ grazie alla famosa telefonata , si chieda questo : in una Chiesa ‘ normale’ non sarebbe dovuto succedere che , alla notizia , Don Livio Fanzaga sarebbe scattato come un soldatino
per afferrare il telefono e seduta stante ‘ riassumere ‘ i nostri due eroi ?
Le stesse cose le disse PaoloVI ” un pensiero maggioritario non cattolico prevarrà nella Chiesa”. Questo è ciò che succede.
Peccato però, che fu proprio Paolo VI a voler imporre il Novus Ordo, mettendo in soffitta la S. Messa Tridentina, l’unica arma che non avrebbe permesso al non pensiero cattolico di attecchire all’interno della Chiesa….peccato….
Non vacilli la nostra fede! La chiesa cattolica non i estinguerà, ma ciò che non possiamo impedire é lo strazio del cuore di fronte ad uno spettacolo così scandalizzante.
Quando Socci sosteneva, ora pare che non lo faccia più, che il III secreto di Fatima era stato rivelato in modo incompleto, aveva perfettemente ragione ad onta delle stizzite reazioni dell’allora cardinale Segretario di Stato, Bertone e di quelle di molti altri più papisti di Givoanni XXIII, colui che perseguitò san Pio da Pietralcina.
Oggi sono nominati alla Congregazione dei Vescovi personaggi come l’ex arcivescovo di Ferrara, punto chiave per l’elezione dei futuri vescovi Rabitti, che non ha lascito dietro di sé grandi rimpianti nelle sedi occupate in passato.
Vedremo che ac cadrà allo JOR con personaggi supervisori, mi si dice non tutti immacolati e alieni dall’attaccamento al potere. Isomma quelli che non ci vorrebero.
Vedremo quando si arriverà alla conferma dei dogmi, al di là degli ebdomandari messi fra le mani dei fedeli ormai sconcertati da provvedimenti sempre più lontani da quella prudenza che, non dimentichiamolo é un grande virtù cristiana.
Buon Santo Natale a tutti, con la preghiera a Gesù perché ci faccia il suo bellissimo regalo: Restauri la Chiesa che, come vediamo, sta collabendo.