Le “fughe in avanti” in vista del prossimo Sinodo ordinario ormai non si contano. L’ultima in ordine di tempo si registra presso la Diocesi di Osma-Soria, in Spagna. Si propone di essere «uno strumento al servizio dei parroci», ma di fatto rappresenta un primo riconoscimento implicito delle “coppie gay”: il Vicario generale, mons. Gabriel-Ángel Rodríguez Milán, ha fatto pubblicare un’apposita guida con precise indicazioni giuridiche e pastorali circa l’ammissione al Sacramento del Battesimo dei figli delle “coppie” omosessuali, tanto che essi siano frutto di adozione legale quanto che siano biologici di uno dei due “partner”. A darne notizia è stato il quotidiano Abc, che ha anche precisato come il testo sia già stato rivisto dal Vescovo, mons. Gerardo Melgar Viciosa, evidentemente d’accordo.
Secondo mons. Rodríguez Milán i nuovi interrogativi posti alla comunità ecclesiale richiederebbero di essere affrontati con «carità e prudenza», nonché con «tatto pastorale», riservando ai piccoli un’accoglienza pari «per attenzione, premura e cure» a quella riservata «agli altri bambini» e secondo una «prassi» comune in tutta la Diocesi, prassi che non pretenderebbe di «giudicare le coscienze» dei richiedenti, benché la loro «condotta morale si ponga oggettivamente in contraddizione con gli insegnamenti del Magistero della Chiesa». Al di là degli equilibrismi lessicali, qui non si tratta di far processi alle intenzioni ad alcuno, bensì di valutare con discernimento se sussistano i requisiti per la celebrazione del Sacramento, il che non è solo legittimo, ma addirittura doveroso. E’ a questo punto importante ricordare come per il Catechismo della Chiesa Cattolica il sacrilegio consista «nel profanare o nel trattare indegnamente i Sacramenti e le altre azioni liturgiche, come pure le persone, gli oggetti e i luoghi consacrati a Dio» (n. 2120). Caratteristiche, che qui sembrano configurarsi.
Il rito cattolico prevede d’interrogare i i genitori, per sapere cosa chiedano alla «Chiesa di Dio» per il “loro” «bambino»: domanda assolutamente incompatibile con una “coppia” gay. Si chiede infatti ai due se siano consapevoli delle responsabilità connesse alla richiesta del Battesimo ovvero impegnarsi «a educare vostro figlio nella fede, perché, nell’osservanza dei Comandamenti, impari ad amare Dio e il prossimo come Cristo ci ha insegnato». Ma è la loro condotta quotidiana di vita a disattendere tutto questo, configurandosi come tradimento esplicito dei Comandamenti, della Sacra Bibbia e della Dottrina cattolica.
Non si tratta allora “soltanto” di capire quale dei due genitori debba accendere il cero pasquale in occasione della cerimonia o come scegliere il padrino e la madrina, benché anche questi siano altri punti “cruciali”. La guida sarebbe stata scritta, per normare il tutto «finché in merito, a livello di Chiesa universale o di Conferenza episcopale, non venga promulgata una norma di carattere generale». A nessuno è venuto il dubbio che tale norma manchi per un motivo preciso? Sarebbe buona cosa nelle Diocesi evitare norme troppo “creative”…
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fonte: NoCristianofobia
19 commenti su “Redatta una guida per battezzare i “figli” delle coppie gay”
un tempo l’autorità ecclesiastica vietava di battezzare segretamente i figli degli ebrei
il battesimo contempla l’impegno dei genitori ad educare cristianamente i figli
quale educazione possono impartire due genitori gay (pederasti)?
Ci sono figli di coppie di fatto che vengon battezzati. Ci son figli di coppie sposate in chiesa ma non praticanti. E tutti affermano che educheranno il bimbo nella fede cattolica. E allora si stabilisca che si battezzino solo i figli dei cattolici praticanti e dopo una seria preparazione. E gli altri bimbi che muoiono prima del Battesimo? A questa domanda chiedevo spiegazione, che non mi sembra sia arrivata. Se la salus animarum è prioritaria bisogna che per il battesimo dei figli di tutti coloro che non son cattolici praticanti e notori peccatori, etero o gay che siano, non voglio far graduatoria, qui, dei peccati, sia previsto un cammino preciso di conversione. Per me resta prioritaria la salvezza del bimbo in qualunque status dei “genitori” nato in considerazione che possa morire prima della sua personale possibilità di scelta.
La sua domanda e’ perfettamente logica e legittima.Ritengo che non abbia ricevuto una risposta chiara perché non e’ assolutamente facile e semplice darla.Il Catechismo al n.1257 sostiene che ‘la Salvezza e’ legata ai Sacramenti,ma Dio non e’ legato ai suoi Sacramenti’.Dal che si potrebbe supporre che il mancato impartire il Battesimo non sia in assoluto pregiudizievole per la Salvezza del bambino.Al n. 1261 pero’ si afferma che ‘quanto ai bambini morti senza Battesimo,la Chiesa non puo’ che affidarli alla Misericordia di Dio’affermazione meno cristallina della precedente.Il catechismo preconciliare americano ‘My Catholic Faith’,prevedendo casi piu’ ‘insoliti’a pag. 255 dice che’in caso di necessita’ quando c’e’ pericolo di morte e un ministro ordinario e’ irreperibile,chiunque,uomo,donna,o bambino,cattolico o non cattolico,ateo o pagano-puo’ e dovrebbe battezzare’.Il Magistero ormai deve decidere COSA e’ prioritario.I vuoti di normativa non potranno che generare abusi gravi.
A suo tempo scrissi un articolo su Battesimo dei Bambini e Limbo. Ora devo andare a preparare l’occorrente per la Messa. Sino a Pio XII i bambini morti senza Battesimo, secondo tradizione e magistero costante, non potevano godere della visione beatifica, ma erano destinati al Limbo ove le anime avrebbero vissuto senza pena ma in uno stato di felicità naturale.
Il nuovo Catechismo, sotto l’influenza del modernismo e di Ratzinger, basato sul principio della salvezza universale, a proposito dei bambini è contraddittorio. V. art. 1261. Da una parte li affida alla misericordia di Dio ( ma se si posson salvare senza battesimo che senso ha affidarli alla misericordia?) e a pregare per la loro salvezza. La loro salvezza è solo, dunque, una speranza e perciò bisogna pregar per loro. Perciò si invitano i genitori in modo pressante a battezzarli. E battezzarli da bambini, il prima possibile
E se bambini muoiono nel sonno, o comunque quando i genitori o le tate o le maestre – diciamo di buona formazione – son…
Aggiungo ora dal compendio voluto da Ratzinger:
258. Perché la Chiesa battezza i bambini?
1250. Perché, essendo nati col peccato originale, essi hanno bisogno di essere liberati dal potere del Maligno e di essere trasferiti nel regno della libertà dei figli di Dio.
Come si vede alla contraddittorietà del grande – nelle dimensioni – catechismo discorsivo-teologico segue la verità della Chiesa nel Compendio, netta come un canone.
son… distratte: è la parola mancante al penultimo commento
Carità e prudenza anche da parte nostra. I problemi sono enormi, lo so. Ma è enorme anche la responsabilità di chi rifiuta il battesimo di un bambino che, ove morisse, sarebbe privato della salvezza. Io sono tra coloro che, con buona pace di Ratzinger, credono nell’esistenza del Limbo.
Caro Pastorelli, siamo almeno in due. infatti tutto ciò che mi è stato insegnato nei primi anni ’50 dal mio parroco in tonaca, con il catechismo di s. Pio X, lo conservo gelosamente nella mia mente e nel mio cuore, e non lo baratterei con un soola parola di tutti gli sproloqui e le eresie uscite dal CV II. Tutto ciò che è venuto dopo Pio XII, se è in contraddizione con il magistero precedente (e la santa Tradizione Cattolica) è per me farina del diavolo, e come tale da buttare a mare, CHIUNQUE lo predichi o lo propali. Anzi, mi sento cristianamente in dovere di contrastare gli insegnamenti erronei della chiesa postconciliare, anche se ciò m procura non pochi fastidi, persino all’interno della mia famiglia.
Sembra che non si possa trascorrere un giorno senza qualche “novità”. Assisto a tutto ciò con un sentimento che non saprei definire: quasi un dolore distaccato che ormai non si stupisce più di tanto. D’altronde che fare? Più che continuare la mia vita, cercando di operare al meglio, di convertirmi e di pregare, non so e non posso. Mi resta però la curiosità di vedere come andrà a finire (intendo con questi uomini di Chiesa e con questa Chiesa terrena), ammesso che non muoia presto; infatti ho la sensazione che non ci voglia molto tempo.
Su temi simili la Chiesa ortodossa sembra stare molto meglio di noi (non ci vuole molto, basta solo un po’ di fede):
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-battesimo-negato-a-figli-di-madri-surrogate–8288.htm
Ma perché mai due persone omosessuali, coinvolte tra loro in sodalizio di vita tendenzialmente stabile, dovrebbero chiedere il Battesimo per il bambino che cresce con loro? Io proprio non capisco.
Che senso ha, chiedere quel sacramento per il bambino? Cosa credono che sia, il Battesimo, un servizio pubblico da erogare democraticamente a chi ne fa richiesta?
Si chiede il Battesimo per i figli se si è cattolici: se mi nascesse un maschietto mica andrei in sinagoga a farlo circoncidere!!! Non avrebbe senso!
Non è che forse forse è tutta una operazione di sottile pressione ideologica… ? Certo che lo è.
Cara Humilitas, istintivamente io sarei ancora più drastica di lei e del Prof. Vassallo, perché negherei il Battesimo anche ai figli dei semplici conviventi eterosessuali, perché cosa potrebbero rispondere costoro alla domanda del sacerdote se ono consapevoli che devono educare cristianamente i figli? Ha ragione lei: ormai si pensa che il Battesimo sia un servizio pubblico, come l’Eucaristia, alla quale si accostano tutti senza confessione. Però se ci si pensa bene, con il Battesimo il bambino riceve la Grazia Santificante, diventa cristiano ed erede del Paradiso, anche se i genitori sono miscredenti. Allora è meglio battezzarlo, se i genitori lo richiedono, perché si può sempre sperare e pregare per la loro conversione.
Certo che lo è! Si intende far passare l’idea che la convivenza di due omosessuali costituisca una famiglia normale (e in certi ambienti ecclesiastici si è ormai vicini a ciò – lo vedremo nel prossimo Sinodo dei Vescovi).
Come mai queste cose si stanno moltiplicando mentre sino a pochi anni fa non esistevano o se vi erano, erano sporadiche e non pubblicizzate come ora?
Penso che una grande responsabilità l’abbia Papa Bergoglio.
Scusate, ma se lo stesso Papa davanti a questo scempio del sacramento del battesimo si sta zitto (lo approva tacitamente?!?):v. il battesimo del bambino delle 2 lesbiche in Argentina;
e se proprio Lui è disposto a dare il battesimo perfino ai marziani: (“se domani -dice il Papa- venisse una spedizione di marziani, … e uno di loro dicesse: ‘Ma, io voglio il Battesimo!’. Cosa accadrebbe?”) E’ da ridere! Ma a proposito sapevate voi di una scappatella di Adamo con una marziana all’insaputa di Eva, con le relative conseguenze teologiche?.
Lo Spirito Santo – dice il Papa- aggiorna continuamente la Chiesa e noi fedeli, preti e vescovi, non possiamo mettere impediment alla Sua azione. Stare zitti e adeguarsi? Bisogna gridare NOOOOO.
Penso che una grande COLPA l’abbia papa bergoglio.
Con il suo consueto ASSORDANTE SILENZIO su tutto quanto
stanno facendo, palesemente, per distruggere il CRISTIANESIMO!!
Di sicuro c’è di mezzo la misericordina…
Aspetto ancora una risposta concludente: se si nega il battesimo ai bambini figli di coppie in diverse forme irregolari, che ne sarà di loro ove morissero prima del battesimo? Fare i duri e puri è facilissimo, come è facilissimo far i vandeani da salotto e da giornalini zeppi di proclami che sottoscrivono appelli su appelli, anche di questo blog, ma in chiesa, alla Messa, ed anche il venerdì sera alla preghiera di riparazione, non si vedon mai.
avete ragione, l’ideologia la fa da padrona, con la complicità di qualche sacerdote “liberal”, come è accaduto nella mia diocesi, dove una coppia gay maschile, ha fatto battezzare la bambina “comprata” in Canada e magari fosse finita qui, il papà biologico-gay ha anche ricevuto la Eucaristia..quando il nostro Vescovo è venuto a saperlo…tuoni e fulmini…mi chiedo, ora che questa “coppia” ha da poco comprato anche un secondo figlio, maschio questa volta, mi chiedo chi lo abbia battezzato…VENGAIL TUO REGNO SIGNORE, VIENI PRESTO A LIBERARCI DALLO SCHIFO CHE CI RICOPRE!
Egregio Signor Pastorelli, provo a risponderLe io: non c’è dubbio sul fatto che il Limbo esista e che la priorità debba essere quella di battezzare al più presto possibile TUTTI i nuovi nati, non è giusto che dei bambini debbano pagare eternamente a causa delle perversioni e/o dell’ immoralità dei “genitori”!
D’altra parte l’obiezione portata dal Prof Vassallo è ineccepibile e non può essere elusa: io credo che nel caso di coppie gay o in altre situazioni irregolari, il Battesimo lo si debba considerare come se fosse fatto in stato di necessità, con L’ESCLUSIONE dei “genitori” e avvalendosi, se disponibili, soltanto dei padrini: in questo modo si assicura al bambino la possibilità di accedere al Paradiso e nello stesso tempo si evita ogni possibile tipo di scandalo e di strumentalizzazione (il problema dell’educazione non è purtroppo risolvibile ma se il bambino non venisse battezzato l’educazione non sarebbe certo migliore e così facendo si evita di legittimare il ruolo educativo dei pederasti).
Credo comunque che tutto ciò sia praticamente impossibile da realizzare nella Chiesa attuale, ossessionata dall’accettare tutto e tutti, ma altre soluzioni non ne vedo.
Per questo ho scritto prudenza e carità. Certi nodi non si taglian con l’accetta. Al 95 % dei bambini oggi dovrebb’esser negato il Battesimo vista la percentuale dei cattolici praticanti e credenti in tutte le verità, anche morali, della Chiesa.
Aggiungo, poi, che la soluzione deve venir dalla Chiesa che, sola, può e deve prender posizione chiara e decisa. Tuttavia, cerchiamo di non addossar a Bergoglio anche colpe non tutte sue, ché certe situazioni ed il lassismo morale lo precedon e di molto.
Noto infine che sarebbe bene distinguere omosessualità e pederastia. Non è detto che un omosessuale sia anche pederasta. Accade, anzi, molto spesso che i giovani gay ricerchino uomini più maturi e, a loro modo, “maschi” e nerboruti.
Ogni bambino ha diritto ad essere battezzato nei primi giorni di vita, poiché ne va della sua felicità eterna e quindi ciò va fatto a prescindere da chi sono i genitori, fossero anche pederasti, mafiosi, criminali o adulteri normali. Il battesimo non si fa per “festeggiare” o accontentare i pseudo genitori, ma solo nell’interesse esclusivo del nuovo nato.