Dopo l’intervista dello scorso 31 luglio, pubblichiamo un’analisi del Generale di Corpo d’Armata (Aus.) Marco Bertolini
sulle cause più profonde della disastrosa situazione politica (e non solo) in cui versa l’Italia.

Chissà, forse si vedono già nei panni nobilitati dalla Storia dei nuovi eroi del risorgimento europeo, quello che dall’insufficiente e disprezzata Italia ci trascinerà in un’Europa aperta al mondo in nome dell’antifascismo di cui sono i sacerdoti esclusivi. Eroi da quattro soldi, però, senza un movimento popolare europeo del quale possano mettersi alla guida, come dimostrato da tutte le più recenti consultazioni elettorali nei principali paesi europei, con particolare riferimento alla loro recentissima batosta in Gran Bretagna.

E chissenefrega se al loro europeismo che gonfia le gote e arrochisce la voce i loro corrispondenti di Bruxelles reagiscono sghignazzando sottobanco e dandosi di gomito, divertiti dal loro entusiasmo suicida dal quale sono pronti a trarre i massimi benefici per i propri rispettivi Paesi. Per questo, si devono accontentare del plauso divertito delle élites finanziarie che li hanno allevati e attivati, senza speranza di un momento di gloria che li porti tra ali di folla osannante a insediarsi nel loro esclusivo pantheon di “liberatori” per vocazione atavica. Carbonari di serie B, invece, senza bisogno di nascondersi agli sbirri e senza neppure l’illusione di una fine gloriosa davanti agli occhi terrorizzati e innamorati di qualche spigolatrice di Sapri, muta rappresentante di un popolo che non li segue, se non nelle fantasie oniriche di qualche branco di pesciolini azzurri e di qualche imbonitore televisivo.

Credo che, in buona sostanza, possa essere questa la fotografia della classe politica che ci sta governando: un gruppo dal quale il popolo non è diviso semplicemente dalle scelte politiche finalizzate al raggiungimento di un obiettivo unanimemente riconosciuto, il bene dell’Italia e delle generazioni che ci seguiranno, ma dalla condivisione della necessità che questo obiettivo venga perseguito.

Insomma, a cosa gli interesserebbe la vita stessa di quest’Italia, a questi? Ne odiano la cultura così ostinatamente classica, la composizione etnica così poco meticcia, la lingua insufficiente per declinare le parole d’ordine del loro provincialismo di anglofoni mancati, la religione ancora residualmente ma intimamente cattolica nonostante gli sforzi che anche la Chiesa dell’ultimo lustro sta producendo per protestantizzarla. Ne odiano il territorio stesso, così sgradevolmente disseminato di tracce di una civiltà antica e politicamente scorretta, perché forgiata dal tempo, dalla forza e da una fede alla quale vogliono sentirsi estranei.

Per la prima volta nella storia dall’unità d’Italia, insomma, sembra che siamo governati palesemente da interessi diversi da quelli nazionali, da imporre ad ogni costo. Con ogni trucco, al prezzo di ogni onore e nonostante ogni parola data, come confermato alla sbigottita opinione pubblica in questi ultimissimi mesi. Alla svelta, prima che si svegli! Interessi che richiedono la nostra resa senza condizioni a chi vuole i nostri risparmi, a chi compra per quattro soldi le nostre imprese, a chi ci vuole trasformare nel campo profughi d’Europa. A chi ha l’interesse in un’Italia inerte che non si immischi negli interessi altrui sfruttando l’invidiabile posizione geografica che Dio le ha dato.

Sembra una tesi assurda, ma come spiegare altrimenti l’inedito voltafaccia del Movimento 5S al governo su argomenti centrali come il Fondo Salva Stati, con un esborso di risorse preziose che non ci darà alcun vantaggio ma che, anzi, ci renderà irrimediabilmente schiavi dei ricatti della UE mangiasoldi? Come spiegare la decisa politica immigrazionista inopinatamente abbracciata, che se ne frega dell’impatto sociale di un fenomeno che tutti i Paesi cercano di controllare e limitare, imponendo però a noi di subirlo senza reagire? Come spiegare le cessioni di acque territoriali alla Francia, l’inerzia verso la Germania che non si vergogna di rispedire in Italia i migranti che non superano il suo attentissimo screening, le lungaggini con le quali si procede alla ricostruzione delle aree terremotate e alluvionate e l’inconcludenza nella salvaguardia di nostre risorse strategiche come l’ex ILVA.

E come spiegare i provvedimenti familicidi che, accelerati dalla sciagurata legge sulle unioni civili dell’ultimo governo Renzi, ha umiliato ancor più la famiglia, confermandosi in buona sostanza coerenti con le brutture poi scoperte a Bibbiano? Come spiegare la contrapposizione palese tra differenti poteri dello Stato, con settori della Giustizia che entrano a gamba tesa nella dialettica politica fino al punto di contrapporsi palesemente all’Esecutivo in materie centrali per la sicurezza dello Stato, confermando l’idea all’estero di un paese ormai fuori controllo? Come spiegare, infine, il palese disinteresse per l’altro pilastro della sovranità nazionale oltre alla moneta, le Forze Armate, spingendo per una loro smilitarizzazione di fatto mediante l’iniezione del virus sindacale e operando per una “europeizzazione” delle stesse che sottrarrebbe al nostro paese lo strumento di ultima istanza per difendere i propri interessi nazionali? Interessi diversi, si ricordi, da quelli che hanno fatto tuonare le armi di molti nostri alleati e “amici” appena al di fuori del cortile di casa nostra, con i risultati che vediamo.

Insomma, è alla fine dell’Italia in quanto realtà indipendente, non passiva e con una identità precisa che sembrano puntare. E pare che lo vogliano ottenere alla svelta, prima che il bastone del comando passi ai prossimi vincitori elettorali, per ora inertizzati con l’accusa di fascismo, dopo aver fatto rientrare nella fattispecie di questo discutibile “male assoluto” ogni idea, posizione, proposta incoerente con il main stream.

Credo che sia necessario partire dalla consapevolezza di questa situazione, se si vuol resistere a un’azione di smantellamento della nostra società che questa gente sembra giudicare indispensabile. A loro non interessa alcun dialogo con chi la pensa diversamente, e anzi reputano giusto impedire che questi dicano la loro, come affermato magistralmente da quello che parrebbe essere l’agitatore per conto terzi delle cosiddette sardine. Per ora questa loro azione si limita al boicottaggio, all’irrisione e alle minacce, percorrendo una via che in passato ha portato a insanguinare le nostre strade quando alcuni dicevano che “ammazzare un fascista non è reato”; ma al peggio non c’è mai limite e non ci resta che sperare che si dimostrino migliori di chi li ha preceduti. Una cosa è certa: cambiano le voci, il Capitale ha smesso di essere il loro nemico e la Mosca dell’ortodosso Putin non è più il loro faro da quando l’ateismo di Sato è finito; ma la puzza di zolfo che li circonda rimane la stessa.

15 commenti su “Puzza di zolfo”

  1. bè che dire,condivido anche le virgole,povera Patria nostra,il problema è sempre lo stesso,siamo divisi,nemici di noi stessi,il principale problema è questo.

  2. Chiaro, preciso e senza tentennamenti. Amplierei solo lo spazio temporale in cui la chiesa si trasformata in qualcosa di luciferino: non è solo l’ultimo lustro, ma penso che il generale Bertolini lo sappia bene. Grazie per questo intervento.

  3. E’ proprio puzza di zolfo quella che si sente in tutte le istituzioni civili e religiose. Ormai questi signori vanno tutti a braccetto e non so chi avrà la forza di porre rimedio. La situazione descritta in questo articolo è irrimediabile con forze solo umane. Ma noi non mettiamo limiti alla Provvidenza.

  4. Franco Locatelli

    Mi rifiuto di credere che nessun altro uomo con posizioni di rilievo si accorga di quanto descritto dal generale Bertolini. Non è possibile. Purtroppo devo però prendere atto del fatto nessun altro ha il coraggio di dirlo pubblicamente senza fare nessuno sconto. Non lo fanno neanche i politici che avrebbero tutto l’interesse ad andare contro la corrente. Anzi mi correggo, avrebbero QUASI tutto l’interesse ad andare contro la corrente e per quel QUASI non ci vanno.

  5. Scusate la mia ignoranza in materia bancaria , siamo indebitati come se fossimo in guerra non abbiamo più la sovranità monetaria praticamente abbiamo dato le armi a nostri fieri nemici che non faranno altro che dissanguarci economicamente correggetemi se sbaglio ce n’e abbastanza per considerazioni di alto tradimento alla Patria , ma i giuramenti hanno ancora un valore? Ah dimenticavo giuda è morto ma ha lasciato parecchi eredi

  6. Alberto Scarioni

    Chiedo scusa se non posso far altro che ripetere quanto già scritto, a commento di un precedente articolo del Generale: lo sogno (davvero!) come presidente della repubblica. Visto che, a quanto pare, “repubblica” dev’essere (personalmente preferirei ben altro), almeno avesse un presidente così.

  7. Non è che lo sfacelo sia avvenuto all’improvviso, ma nello spazio di pochi anni la situazione è letteralmente precipitata in ogni ambito della società; in maniera preoccupante in quella per così dire civile, ma oltremodo angosciante in quella religiosa.
    Basta guardarsi intorno in questo periodo che precede il Natale: scomparso ovunque ogni segno cristiano e persino nelle insulse recite delle elementari i poveri bimbi sono privati della gioia angelica di attendere un piccolo Gesù che nasce. Niente, nessun accenno al Divin Pargolo, tolto letteralmente di mezzo da ogni possibile scena e da ogni insegnamento, scaduto al ruolo di scomodissimo personaggio di cui farsi ultimamente grandi beffe, insieme a Sua Madre divenuta talmente insignificante da esser degradata sul campo e privata delle Sue medaglie persino dall’indegno vicario di Suo Figlio.
    È vero che al di là delle imposizioni del potere che tutto dirige, il sentire popolare pare essere ben diverso, ma dov’è, Dio mio, un sussulto di dignità, una voce che chiami a raccolta, che si sdegni del “bella ciao” urlato financo nelle chiese, dei manifesti, delle vignette, dei film blasfemi, dell’ossessivo martellamento della propaganda omosessualista? Un tripudio di luci e luminarie sfolgoranti invade tutto, pasciuti babbi natale si aggirano padroni della scena e mille auguri per le “feste” risuonano cortesi in ogni dove. Ma è una festa ben triste quella che ci stanno facendo, tant’è che imbarbariti come siamo e tronfi del progresso raggiunto, da poveri babbioni, nemmeno ce ne siamo accorti.

    1. Albino Mettifogo

      “Non è che lo sfacelo sia avvenuto all’improvviso, ma nello spazio di pochi anni la situazione è letteralmente precipitata in ogni ambito della società; in maniera preoccupante in quella per così dire civile, ma oltremodo angosciante in quella religiosa.”

      E’ vero. Lo sfacelo imperava già prima. E così l’ apostasia. Come non vedere però un nesso tra il precipitare della situazione e l’angosciante “buonasera” che qualcuno disse da un certo balcone il 13 marzo 2013? Bisogna tenersi pronti, perché l’arrivo dell’ Anticristo (se pure non lo era già Giovanni Paolo II, come qualcuno sostiene) é imminente, e con esso il ritorno di Nostro Signore…”quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina” (Lc 21, 28). Nessuno sa il giorno e l’ ora, ma poiché dobbiamo saper leggere “i segni dei tempi”, tutto questo ormai è vicino. Personalmente, credo, che non passerà un’altra generazione prima che tutto ciò accada.
      Albino

  8. Luigi Chiavarelli

    Concordo ancora una volta con l’amico Generale Bertolini e mi unisco al suo grido di dolore. Mi auguro solo che la sua lucida analisi non porti allo sconforto e alla resa ma sia stimolo alla lotta, politica e nella legalità, per tutti coloro che la pensano come lui.

  9. Franco Locatelli

    Mi pare che il generale Bertolini si fosse candidato alle elezioni con Fratelli d’Italia. A mio modestissimo parere lo vedrei di più come opinionista forte che come politico visto che alla fine in quelle vesti nessuno riesce a cavare un ragno dal buco. In politica bisogna accettare le regole del gioco, magari nel cosiddetto dibattito uno può avere più possibilità di dire la sua. Il direttore di questo sito ne è un valoroso esempio da molti anni e penso che molti lo riconoscano, anche se non vogliono dirlo apertamente. E comunque grazie a tutti coloro che scrivono su Ricognizioni perché sono veri testimoni dell’unica strada da seguire in questi tempi disastrati. Grazie tanti auguri di Buon Natale e Buon Anno.

    1. Mi scusi ma non sono d’accordo. Di opinionisti ne abbiamo fin troppi, mentre avremmo bisogno di Politici forti, preparati, decisionisti per poter salvare questo nostro Paese che è stato svenduto da tutti negli ultimi 20-25 anni. Se mi guardo intorno non vedo uno statista serio in nessun partito. Forse la soluzione potrebbero essere proprio le Forze Armate, prima che diventino “signorine” (come si diceva una volta nel calcio), comandate proprio dal gen. Bertolini, che è l’unico ad avere il coraggio delle sue azioni e delle sue parole.

  10. THE GREAT LEVELER by Walter Scheidel
    (non esiste versione in italiano)
    se non lo conosce già, ne consiglio la lettura al gen. Bertolini, perchè spiega come dalla preistoria ad oggi l’essere umano ha avuto un solo modo a disposizione per cambiare le società esistenti.
    Satana – e i suoi agenti, consapevoli e inconsapevoli – è PROATTIVO.
    NOI, ovvero coloro che credono in tutta una serie di valori e principi, siamo REATTIVI.
    Ovvero, sempre a giocare in difesa, con flebili lamenti.
    LORO vanno in piazza e pontificano, giudicano, condannano, pretendono.
    NOI sempre a lamentarsi chiedendo quasi scusa se osiamo dire qualcosa.

  11. Giammaria leone Ricciotti

    Il tempo delle parole sta finendo. E’ iniziato quello in cui è necessario passare all’azione .Nella storia il disordine ha sempre reclamato il ripristino dell’ordine ,dell’autorità, della morale Il potere divenuto pericolo e strumento di mortificazione della Giustizia e della verità va combattuto con la stessa fermezza con cui si devono combattere le malattie che portano alla morte. Un poeta indicò, in un secolo passato, la medicina:
    Virtù contra furore
    prenderà l’armi , e fia l’combatter corto
    che l’antico valore
    negli italici cor non èp ancor morto

  12. Complimenti per la lucida analisi, lo scadimento dei valori e degli ideali traspare in ogni aspetto del mondo moderno, venisse davvero il Giudizio Universale ….

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