di Luciano Garibaldi
Joseph Ratzinger, già Papa Benedetto XVI, ha vinto l’ «Acqui Ambiente», il premio più prestigioso in Italia, attribuito ogni due anni a personalità distintesi per le loro battaglie in difesa della natura, della salute e dell’equilibrio planetario. Lo ha vinto presentando alla giuria del Premio il suo libro «Per una ecologia dell’uomo», edito dalla Libreria Editrice Vaticana (228 pagine, 12 euro) quando ancora era sul trono pontificio. Molti non vi hanno creduto, pensando che la decisione sia stata frutto di una mossa per far avere grande risonanza all’iniziativa culturale. Ma le cose non stanno così.
Come spiega il dottor Carlo Sburlati, già assessore alla Cultura del Comune acquese e attuale Presidente del Premio, «è la prima volta che un Papa invia un libro ad un Premio. Il suo volume, infatti, ci è stato inviato dalla Libreria Editrice Vaticana il 7 ottobre dell’anno scorso, quando Joseph Ratzinger era ancora il regnante Pontefice. Noi lo abbiamo inserito tra i testi da valutare. Questo per spiegare che non si è trattato di una nomina studiata». Nel tempo, l’Acqui Storia è stato attribuito alle personalità più varie. Per esempio al regista documentarista Folco Quilici e al grande alpinista Reinhold Messner.
Dopo aver letto le pagine del libro, che raccoglie una serie di interventi di Ratzinger sull’argomento, i giurati non hanno avuto dubbi e hanno assegnato il «Ken Saro Wiwa» (il principale riconoscimento del Premio, intitolato all’intellettuale nigeriano che si batté contro le trivellazioni nel suo Paese e venne ucciso per compiacere le multinazionali) al Papa, nel frattempo divenuto dimissionario. Nella motivazione si legge tra l’altro: «Nel corso della sua missione, Joseph Ratzinger ha voluto porre l’accento sull’importanza del tema ambientale, esaminato nelle sue diverse sfaccettature, da quella religiosa a quella naturale, sociale, economica e culturale. Il volume è una straordinaria raccolta di scritti, interventi, lettere, conferenze svolti dal dimissionario Pontefice in molti anni del suo mandato, contenenti l’esortazione a salvaguardare la natura e l’ambiente e il monito ai credenti perché resistano ai richiami del consumismo».
Un esempio per tutti. Ecco un brano tratto dal discorso pronunciato da Benedetto XVI il 9 giugno 2011 agli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede: «L’uomo, al quale Dio ha affidato la buona gestione della natura, non può essere dominato dalla tecnica e divenirne il soggetto. Adottare in ogni circostanza un modo di vivere rispettoso dell’ambiente, e sostenere la ricerca e lo sfruttamento di energie adeguate che salvaguardino il patrimonio del creato e non comportino pericolo per l’uomo, devono essere priorità politiche ed economiche. (…) La tecnica deve aiutare la natura a sbocciare secondo la volontà del Creatore. Lavorando in questo modo, il ricercatore e lo scienziato aderiscono al disegno di Dio, che ha voluto che l’uomo sia il culmine e il gestore della creazione. Le soluzioni basate su questo fondamento proteggeranno la vita dell’uomo e la sua vulnerabilità, come pure i diritti delle generazioni presenti e future».
Il premio «Ken Saro Wiwa» – consistente in una simbolica statuetta – è stato ritirato dal vescovo di Acqui Terme, monsignor Pier Giorgio Micchiardi, che si recherà a Roma per consegnarlo a Ratzinger. Gli altri premi sono stati assegnati, per la letteratura di settore, ad Antonio Pergolizzi per «Toxicitaly. Ecomafie e capitalismo: gli affari sporchi all’ombra del progresso» (Castelvecchi Editore); al grande musicista e canzoniere Giulio Rapetti (Mogol) per la celebrazione dell’ambiente da lui effettuata in campo artistico-musicale in unione con il cantante Lucio Battisti; infine a Michela Vittoria Brambilla, sostenitrice dell’importanza che il mondo animale riveste all’interno dell’ecosistema, ribadendo la necessità di un’etica rispettosa degli animali e tale da riconoscere agli stessi lo status di esseri senzienti, portatori di diritti.
Infine, la cerimonia, svoltasi nella mitica Villa Ottolenghi, si è conclusa con la premiazione di un personaggio molto amato e conosciuto dal grande pubblico attraverso la conduzione di programmi televisivi quali “Sereno Variabile” e “Lineablu – Vivere il mare”: Donatella Bianchi.