Intervistato su quale fosse il prezzo, in termini spirituali, di mode pervasive quali la meditazione trascendentale e lo yoga, Ratzinger rispose: “la perdita della fede e la perversione della relazione uomo‐Dio, e un disorientamento profondo dell’essere umano, cosicché alla fine l’uomo si sposa con la menzogna” ed “entra in una rete demoniaca che diventa poi molto più forte di lui”…
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di Elisabetta Frezza
fonte: Corrispondenza Romana
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Nel seminario di Padova – dove i volantini della Marcia per la Vita non riescono ad entrare o, se introdotti clandestinamente, vengono subito rimossi – si trovano pubblicizzate le iniziative più disparate.
Tra queste, un corso di Raja Yoga, che ha il pregio di essere promosso dal centro culturale dei gesuiti, quel glorioso Antonianum che negli anni ha formato tanti giovani destinati a diventare la classe dirigente cittadina (CLICCA QUI per vedere e/o scaricare il volantino di invito)
Ospitato nei locali di proprietà della congregazione, presso i cui uffici è raccolta anche l’iscrizione, il corso sembra abbia ottenuto un notevole successo di pubblico, tanto da segnare in breve tempo il tutto esaurito.
E in effetti, così confezionati, gli incontri ginnico-meditativi ora sorprendentemente offerti dai discepoli di sant’Ignazio (che ben altri esercizi prescriveva..) forniscono a chi è alla ricerca del proprio benessere psico-fisico i famosi “due piccioni con una fava”: l’esercizio di una pratica ascetica di tendenza (assai più chic, per esempio, della obsoleta recita di un Rosario in Chiesa) e, insieme, un accreditamento clericale buono a tacitare qualsiasi eventuale rigurgito di coscienza cristiana.
Lo yoga è una realtà articolata e proteiforme che raggruppa un insieme di metodi con cui si pretende – attraverso esercizi fisici, tecniche di respirazione e di meditazione, evocazione di formule e di concetti tratti dalla spiritualità orientale – di liberare l’anima umana da tutto il suo peso materiale e terreno e di permettere all’individuo di uscire dal mondo fenomenico per raggiungere l’Unità essenziale e fondersi con essa, tramite una sorta di narcosi psicologica.
Sovente si pensa di avere a che fare con una innocua pratica di rilassamento fisico; essa, invece, è strutturalmente intrisa di aspetti spirituali incompatibili con il credo cristiano. Chi immagina ingenuamente di frequentare un corso di ginnastica alternativa, in realtà acquista un pacchetto religioso tao-indo-buddista di facile assorbimento grazie all’illusione di una pseudo-liberazione ipnotica, e finisce per aderire a un neopaganesimo di matrice esoterica: salta così a piè pari in un altro credo, che nulla ha a che vedere con la fede cristiana.
E infatti la brochure del corso gesuita (intitolato “La via dell’equilibrio, riconciliando corpo e mente“) recita: “Lo yogin è colui che in mezzo al più profondo silenzio sa trovare l’attività ed in mezzo all’attività sa trovare il silenzio e la solitudine del deserto”, e pare che non sia più la santità la dimensione cui deve attingere il credente, ma quella di yogin, ossia maestro di yoga. La citazione proviene infatti da uno dei più grandi autori del revival dell’induismo in India, Vivekananda, propalatore internazionale della religione hindu, membro del parlamento mondiale delle religioni di Chicago (un esperimento transnazionale di ecumenismo risalente al 1893) che teorizzò oscuri sincretismi tra induismo e cristianesimo. E del resto la locandina, a partire dalla grafica vagamente new-age, con tanto di effige del fiore di loto, non nasconde nulla: “Yoga deriva dalla radice sanscrita Yug, che significa unione”, scrive; “è un complesso di pratiche che conducono il praticante all’unione del corpo con la mente e all’unione della mente individuale con l’Infinito”. Dove per Infinito (con la i maiuscola), dentro una struttura nominalmente cattolica, dovrebbe intendersi Dio: e già qui sembra di sconfinare arditamente nel territorio dell’eresia. Ma vi si descrive poi, con dovizia di particolari, la scala di ascesa al dio-infinito articolata in otto punti, il contenuto magico-esoterico dei quali (dai “vortici mentali” alla “esperienza mistica dell’unificazione”), lungi dall’essere in qualche modo camuffato, viene sfacciatamente pubblicizzato già dal volantino targato sant’Ignazio.
Nello yoga vengono accettate teorie come quelle sui canali energetici, concetti come quelli dei meridiani e dei chakra, vengono recitati mantra, ossia formule magiche che invocano forze spirituali e idoli; si presuppone che ogni anima, nella sua natura e sostanza, sia unita nel profondo alla divinità, all’anima cosmica.
Si teorizza quindi che l’uomo, anziché l’immagine di Dio intaccata dal peccato originale, sia Dio egli stesso.
È perciò del tutto palese la trasgressione al primo comandamento, quanto evidente l’offesa al Dio trinitario. E infatti appare emblematico che nel paese d’origine dello yoga, l’India, i cristiani ne rifiutino con fermezza la pratica; la quale invece attecchisce, significativamente, in un occidente scristianizzato e sempre più prepotentemente anticristiano.
Siamo nell’orizzonte del terzo capitolo della Genesi: si delinea la superbia dell’uomo che non accetta di sottomettersi a Dio padre, di lasciarsi da Lui guidare, di mettersi nelle Sue mani in un rapporto di obbedienza filiale; dell’uomo che nega la sua creaturalità pretendendo di autodominarsi e dominare la realtà per mezzo di potenze occulte. Si realizza con ciò una inversione della relazione più profonda del nostro essere, quella con la divinità, e la distorsione del destino religioso dell’uomo per mezzo di pratiche che si impongono con il pretesto, e la pretesa, di offrirgli una liberazione.
Qui si annida il tranello che consiste nello sfruttare la sete di trascendenza e di pace interiore per carpire anime a un credo artefatto.
Intervistato su quale fosse il prezzo, in termini spirituali, di mode pervasive quali la meditazione trascendentale e lo yoga, Ratzinger rispose: “la perdita della fede e la perversione della relazione uomo‐Dio, e un disorientamento profondo dell’essere umano, cosicché alla fine l’uomo si sposa con la menzogna” ed “entra in una rete demoniaca che diventa poi molto più forte di lui“.
La circostanza che queste pratiche, opposte alla Verità rivelatasi in Gesù Cristo, siano propagandate dai gesuiti, lascia davvero perplessi e sgomenti. In questa ora di tentazione pagana profonda, anziché annunciare il Vangelo in tutta la sua semplicità̀ e grandezza come la vera e l’unica liberazione, si cede ancora una volta alle lusinghe mondane e modaiole di una società smarrita e annoiata.
Evidentemente, quel novello mantra che serpeggia nella Chiesa – quello martellante dell’amore legibus solutus come unico parametro di azioni e reazioni del cristiano non ideologico – che viene ripetuto senza tregua dai pulpiti ai confessionali, alle piazze profane, impone di accogliere felicemente il nemico in casa, con tutti gli onori.
A costo di precipitare nel sincretismo e nella apostasia.
12 commenti su “Padova. La follia galoppa. Ora c’è anche il corso di yoga proposto dai gesuiti – di Elisabetta Frezza”
A Trento i gesuiti propongono yoga, bioenergetica e meditazioni di ogni genere da trent’anni con il beneplacito dell’arcydiocesi…..
Ma lo yoga è conciliabile con il Cristianesimo?
a proposito di follia: indovini chi ha detto che la Madonna, di notte, fa entrare in Paradiso quelli che San Pietro ha respinto? non si tratta dell’autore degli spot della Lavazza…
cordiali saluti e auguri di un felice Natale
Desidero ringraziarLa Elisabetta Frezza per il bellissimo articolo. Ritengo sempre più urgente imparare da Lei a essere coraggiosi nel denunciare il veleno che molti stanno diffondendo nella Chiesa. È urgente farlo con la preghiera e l’azione per difendere la fede dei semplici e dei piccoli.
Un solo commento: questa ricerca di “spiritualità” che poi si dirige verso il terreno dello spiritismo è anche “frutto” di un cristianesimo e cattolicesimo ridotto a moralismo, dove la gioia e la concretezza anche spirituale dell’incontro con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono nascosti e sostituiti con gli incontri nei consigli pastorali…
Gesuiti premiati, Francescani dell’Immacolata castigati.
Ebbi un periodo dove praticavo meditazione ed altre cose derivanti dallo yoga, fu la prova pratica del pericolo che si corre a percorre certe vie.C’è un mondo reale e ostile dietro questo, ma la cultura moderna aiuta a sottovalutare ciò a cui si va incontro , quando si entra in un circolo simile.Premetto che all’inizio partono dei vantaggi, sul piano fisico, mentale , ma poi si scivola nell’orrore. Non si tratta di impressioni, può capitare di iniziare a recitare un mantra, senza sapere la divinità che è ivi collegata ed avere visioni relative propio a quella.E’ vero che si stabiliscono dei collegamenti con un qualcosa di nascosto!
E’ inammissibile che lo yoga, disciplina specifica di una visione immanentistica e totalmente panteistica della realtà , venga sponsorizzata da appartenenti ad un ordine religioso cristiano.
Siamo alla follia!
Anzi è pura apostasia.
Questi qui sono alla frutta … anzi al caffè.
Caro prof. Piero Vassallo, io non so immaginare chi abbia detto quella storia sulla Madonna …certamente sarà stato un vero democratico, avendo io finalmente capito che l’essenza e la sostanza di ogni democrazie è la violenza reale, applicata dietro la minaccia di un pericolo incombente;il tutto nascosto dal compromesso unito all’inganno.” Only through deception you will gain ! ” Questa è la prima legge dell’odierno decalogo, applicata dai governi; vedi, per primo, il nostro!
Buon Natale
Rocco
Mi chiedo se qualcuno segnala a Roma, a chi di competenza, queste follie. E mi domando pure se Roma interviene.
Bologna, Santo Natale 2013
Non sono stupito più di tanto, poiché alla fine della scorsa estate, su richiesta di mia nuora, mi recai per iscrivere i miei nipotini di sei e sett anni ad una piscina retta dai PP. Dehoniani, limitrofa alla loro sede di Via Scipione dal Ferro in Bologna.
Alla reception, mi dissero che i corsi erano ormai chiusi da quasi un mese. Mentre attendevo risposta, l’occhio mi cadde su due manifesti. In uno si proponeva un corso di danza del ventre, nell’altro corsi di Yoga.
Ma anche qeulla volta ero, in parte, ‘cauterizzato’, poiché anni addietro, nella parrocchia di Nostra Signora della fiducia, retta dai PP. Oblati di Maria, il parroco di allora, sei o sette anni or sono, ospitava un gruppo di seguaci dello yoga che tenevano corsi aperti a tutti, naturlamanete anche ai parrocchiani.
unitamente ad una ‘sorella’ del R.n.S.S., del quale faccio parte, mi recai a fare le mie rimostranze al parroco che, quasi si scandalizzò per la nostra arretratezza e ci liquidò dicendo che era semplicemente una ginnastica e un’introduzione all’introspezione.
Le cose continuarono per alcuni anni. Continuo a frequentare tutt’ora, con il mio gruppo del Rinnovamento, dedicato appunto a Nostra signora della Fiducia, Questa parrocchia e mi risukta che tali corsi non si tengano più. Il parroco é cambiato e mi sembra che il successore non sia incline a simili novità.
E la Curia?
Tutto tace….
Buon Santo Natale e che il Salvatore ci salvi! Normanno
E quanti corsi di danza e balli latino-americani si tengono negli oratori ormai vuoti delle nostre parrocchie? (Rendono bene in termini di affitto…)