Orfani del Cielo – Editoriale di “Radicati nella Fede” – maggio 2016

ORFANI DEL CIELO

Editoriale di “Radicati nella fede” – Anno IX, n° 5 – Maggio 2016

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zzzzmani-due-al-cieloTerrena despicere et amare coelestia.

Quante volte, nelle orazioni della liturgia tradizionale, la Chiesa fa chiedere questo, “disprezzare le cose della terra e amare quelle del Cielo”! Quante volte nella Sacra Scrittura vi è un continuo richiamo ad alzare lo sguardo alle cose eterne:

Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra (Col 3,1-2).

E’ il frutto cosciente della Pasqua cristiana: siccome Cristo è risorto ed è asceso alla destra del Padre, tu sai che la vita vera è la vita eterna e devi ormai vivere proteso verso ciò che è definitivo. Cristo è risorto, tu devi risorgere con lui, non puoi più vivere come se questo non fosse accaduto, non puoi vivere per qualcosa di meno! Ma il vivere per Cristo, vincitore del peccato e della morte, vuol dire vivere protesi verso i beni eterni, verso il Paradiso, verso il Cielo: cercate le cose di lassù.

Il cristianesimo ammodernato ha invece avvelenato tutto e ci ha fatti orfani del Cielo. Sì, orfani del Cielo!

Il cristianesimo che ci è stato passato in questi anni è un cristianesimo terreno, preoccupato di dimostrare di essere utile a questo mondo.

La Madonna a Fatima non sbagliò di certo quando parlò degli errori che la Russia, se non si fosse convertita, avrebbe sparso nel mondo: il Marxismo-Comunismo è stato il più orrendo ribaltamento della religione cattolica, il sovvertimento dell’unica vera religione. Il Marxismo-Comunismo ha, in modo demoniaco, proiettato gli uomini verso un messianismo terreno: il messia atteso diventa la società nuova, che nasce dalla rivoluzione, dove tutti saranno uguali; la società comunista.

Solo che nella maggioranza dei casi ci fermiamo, nel considerare il male di questa religione ribaltata e atea che è il Comunismo, al fiume di sangue prodotto dalle sue persecuzioni. Certo, milioni di morti ha sulla coscienza, le sue mani grondano di sangue, ma il suo male non è solo qui e innanzitutto qui. L’azione malefica del Comunismo ateo è quella propria di ogni eresia: l’avvelenamento della Chiesa.

E la Chiesa, tragicamente, al Concilio Vaticano II, decise di non condannare esplicitamente il Comunismo ateo e così il male non trovò più barriere per penetrare nel Tempio di Dio.

Abbiamo assistito in questi anni ad una Chiesa sempre più preoccupata di dimostrare, ai comunisti e ai post-comunisti, di essere utile alla società. Una Chiesa dimentica della vita soprannaturale, che cade sempre più nel Naturalismo; una Chiesa più simile ad una associazione di volontariato, una Chiesa tutta interna alla moderna società.

Certo, il Cielo non è negato, in questa Chiesa, ci mancherebbe altro! Non è negato, ma è abbandonato come orizzonte ultimo, come “uscita di sicurezza” di questa vita terrena che gli uomini, laici o cattolici che siano, programmano tra di loro. Un Cielo lontano-lontano…

Capita della nuova vita cristiano-moderna, quello che accade in troppi funerali: si accompagna all’estremo saluto chi è stato perfettamente indifferente a Dio, lo si commemora dal punto di vista umano, e poi gli si concede la prospettiva di un utopico cielo da cui lui ci guarderebbe ora, tanto per esorcizzare la morte.

Esattamente come quei cattolici impegnati nel volontariato del mondo che, finito tutto il loro daffare, sperano che il loro agitarsi non finisca con la morte, perché Dio concede un’altra vita.

Questa è la vita eterna del catto-comunista,  o se volete del cattolico naturalista: per lui è reale la vita di quaggiù e chiede a Dio di proseguirla dopo l’inevitabile smacco della morte corporale. È l’avvelenamento del Cristianesimo, è il suo ribaltamento, predetto a Fatima.

Totalmente differente è la prospettiva cattolica: la vita reale è la vita eterna, che è la vita vera. È così reale, dalla Resurrezione di Cristo, che il cristiano è chiamato a volerla e desiderarla con tutta la fibra del proprio essere… cercate le cose del Cielo.
Altro che orizzonte su cui proiettare le nostre speranze ed esigenze umane!, è l’esatto contrario: la vita eterna con Dio è così vera che è essa a proiettare sulla vita di quaggiù una prospettiva totalmente nuova. L’uomo deve vivere, qui ed ora, per il Cielo; e tutto ciò che dice e fa deve essere per il Cielo; e se non è per il Cielo non è degno di questo mondo.

La Chiesa è stata posta nel mondo perché gli uomini non dimentichino questo.
La Chiesa e il cristiano sono posti nel mondo perché gli uomini non si impadroniscano di Dio per benedire le loro cose umane, ma perché le umane vivano delle eterne e siano così salvate.
La Chiesa c’è perché il Cielo salvi gli uomini.

Ma la chiesa ammodernata ci ha fatto orfani del Cielo, e interessandosi freneticamente delle cose della terra ha lasciato gli uomini nella solitudine.

Ma questa chiesa ammodernata, senza il Cielo, non sarà mai la Chiesa di Dio.

La Messa della tradizione, e lo sperimenta chi la vive con fedeltà, è la Messa del Cielo: tutta protesa alle cose di Dio possa rimetterci nella giusta posizione.
Cercate le cose di lassù: questo cercare inizia dalla Messa di sempre.

10 commenti su “Orfani del Cielo – Editoriale di “Radicati nella Fede” – maggio 2016”

  1. “La Chiesa e il cristiano sono posti nel mondo perché gli uomini non si impadroniscano di Dio per benedire le loro cose umane, ma perché le umane vivano delle eterne e siano così salvate.”
    Frase da incorniciare e da appendere sulle porte delle Chiese.

  2. Mi ricorda un vecchio film in bianco e nero in cui si narra la vita di S. Pio X: “Gli uomini non guardano al cielo!”. Mi sembra di averlo trovato su YouTube.

    1. A me ricorda un bel film di fantascienza degli anni ’50 (l’epoca d’oro del film di fantascienza), precisamente “Attenti al Cieo !”; bellissimo il monologo finale dell’alieno, quando riparte senza lasciare ai terrestri i segreti tecnologici di cui la sua civilyà dispone, ritenendoli ancora immaturi e troppo litigiosi. “Attenti al Cielo, – ripete più volte prima di partire – quando vedrete la nace spaiale ritornare, allora significherà che sarete pronti per vivere in pace usando le risorse dell’universo”, Come non vedervi un ‘accostamento all’ Ascenaione di NSGC?, ovviamente con tutto il rispetto per il sacro, ma si sa, i film degli anni ’50 avevano un forte componente religiosa, spirituale.

  3. “All your followers are blind” – Tutti i tuoi seguaci sono ciechi – “Too much heaven on their minds” – Troppo cielo nelle loro menti ….
    Troppo cielo nelle menti degli Apostoli, l’atto di accusa di giuda nel celebre film “Jesus Christ Superstar”. Quel Cielo di cui al contrario noi tutti abbiamo bisogno per vivere, per respingere il male, per scegliere il Bene. Per coltivare la ferma speranza nella Vita Eterna anche e soprattutto nella sofferenza, come Gesù ci ha insegnato.
    Splendido editoriale.

  4. Mi piace la messa in latino. Dico piace. Però non oso dire che la messa moderna non sia valida.
    Come potrei ucciderla? E le preghiere, se non si capiscono, meglio non dirle. Meglio il silenzio.

  5. Luca Checcucci

    Non so chi ha scritto questo articolo ma è semplicemente meraviglioso. Ci dimentichiamo troppo spesso perché siamo nel mondo. Per scegliere Dio al posto del mondo.
    Se viviamo per il mondo non possiamo essere di Dio. Se questa vita avesse un valore assoluto, allora sarebbe eterna. È solo un mezzo per guadagnare quella eterna e vera: è il prezzo che dobbiamo pagare.
    Questa nostra Chiesa, della quale non possiamo fare a meno, che sembra ridotta ad un sindacato, che rivendica i diritti terreni, non segue gli insegnamenti di Gesù, ma accondisce alle lusinghe del principe di questo mondo. Madre del cielo, non ci lasciare orfani su questa terra, restituiscici la Tua Chiesa, la vera Chiesa di Gesù.

  6. Ricordo a memoria un pensiero di Pascal: “l’interesse dell’uomo per le cose caduche e il disinteresse per le cose eterne, sono indice di uno “strano pervertimento””. Mentre In un dettato a Maria Valtorta Gesù domanda: “chi, invitato ad una vita di gioia senza fine, declina l’invito per trattenersi ad una festa che a mezzanotte finisce?

  7. ..un messianismo terreno dove tutti saranno uguali, anche i gay coi non, i divorziati concubini con i maritati, omicidi con innocenti….già è così. Sventola bandiera rossa sul cupolone da quel fatidico concilio … ma noi non sventoleremo MAI bandiera bianca, con l’aiuto del Signore.

  8. Rispondo ad Angelo. Io penso che la Messa tradizionale, antica, sia più ricca di grazie della Messa Novus Ordo e, quando mi è possibile, vi partecipo. Partecipo comunque alla Messa ‘moderna’ nei giorni feriali , convinta che sia comunque valida. Credo che la S. Messa sia sempre valida se il sacerdote è validamente ordinato, anche nel caso limite che il sacerdote non avesse la fede.
    Vorrei assicurazione che la mia posizione è giusta. Grazie molte per il bellissimo articolo.

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