Continua incessante l’opera di indottrinamento degli studenti italiani alla nuova “morale pubblica” della “fluidità sessuale”.
di Rodolfo de Mattei
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Proseguono e si moltiplicano in tutta Italia gli incontri, rigorosamente tenuti da esponenti istituzionali ed attivisti LGBT, volti a “sensibilizzare” i giovani al “gender”, la nuova ideologia di Stato. Nelle scorse settimane l’associazione “Gaynet Sardegna” ha organizzato due incontri ad Olbia per illustrare il recente provvedimento sulle unioni civili spiegando ai ragazzi la “normalità” e la “bellezza” dell’amore tra persone dello stesso sesso. Il primo appuntamento si è svolto al liceo Gramsci ed ha visto gli studenti delle ultime classi delle superiori assistere ad un incontro sul tema dell’emergenza omofobia. Al tavolo dei relatori erano presenti la presidente di Gaynet Barbara De Luca e l’assessore alla Pubblica istruzione Giovanni Antonio Orunesu, oltre agli attivisti sempre di Gaynet Rosario Coco e Valerio Mezzolani.
I relatori hanno sottolineato come la “legge Cirinnà” seppur non ideale per via dello stralcio della stepchild adoption, costituisca comunque un ottimo punto di partenza per le successive progressive conquiste. Il tema è stato poi ulteriormente approfondito nel pomeriggio nel corso di un secondo incontro presso l’Expo alla presenza dell’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Claudia Firino, Massimo Mele, fondatore del Mos, Michele Pipia, dell’Arc di Cagliari e del blogger Francesco Lepore.
A proposito del Sardegna Pride che quest’anno si svolgerà a Cagliari il 25 giugno, Barbara De Luca e le associazioni Lgbt hanno espresso l’intenzione di organizzare una delle prossime edizioni ad Olbia o comunque in una località della Gallura. In tema di parate omosessuali, il Gaynet Sardegna ha annunciato la sua doppia presenza al Gay Pride di Roma dell’11 giugno e a quello di Firenze del 18: «(…) il 18 saremo anche a Firenze per portare sostegno ai nostri amici fiorentini, perché il sindaco Pd Dario Nardella non ha voluto concedere il patrocinio al Gay Pride bollandolo come un evento politico».
Continua incessante l‘opera di indottrinamento degli studenti italiani alla nuova “morale pubblica” della “fluidità sessuale” in nome della libera autodeterminazione del “gender”, svincolata da qualsiasi legge naturale. Una gravissima ed inaccettabile campagna di “normalizzazione” di ogni tendenza sessuale portata avanti tra i banchi di scuola dalle stesse organizzazioni LGBT a braccetto con i più autorevoli organismi istituzionali.
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3 commenti su “Olbia, le associazioni LGBT tra i banchi di scuola a braccetto con le istituzioni – di Rodolfo de Mattei”
Del traviamento e della corruzione di poveri giovani e innocenti bambini , a preti e vescovi (il vescovo di Roma in testa) non interessa un fico secco. Loro hanno altro cui pensare: i ponti, l’inclusione, i migranti, ecc.
Ho già scritto che quarant’anni fa il mio professore di Storia e Filosofa del Liceo, giovane e ufficialmente comunista, ci chiese: “Ragazzi, avete pensato alla vostra parte femminile? “.
Consiglio a tutti di NON guardare i manifesti del Gay Village romano, che ammorberà la città per i prossimi mesi (come avviene da anni). E non è un consiglio retorico
Come si può fare per convincere la neochiesa bergogliana che i problemi più gravi della società non sono quelli di carattere socio economico (povertà materiale, disoccupazione ecc), bensì quelli derivanti dalla violazione della legge morale naturale.