Su gentile concessione dell’Autore: accademianuovaitalia.it

 

In fondo, tutto il dramma che stanno vivendo i credenti in questa fase buia e angosciosa della storia della Chiesa – così buia e angosciosa quale mai si era vista in passato, perché i colpi contro la vera fede vengono dall’interno e partono proprio dai vertici, dal papa, dai cardinali e dai vescovi – si può riassumere in questo semplice concetto: dopo aver sorretto, per duemila anni, con la sua forza soprannaturale, i cattolici, ora la fede si è affievolita in loro, al punto da aver accettato di continuare a esistere, ma in un angolino, dove nessuno la verrà a disturbare perché essa non disturba più nessuno, e basterà attendere che si spenga del tutto e che muoia di morte naturale. Un cattolicesimo così non dà fastidio al mondo; al contrario, è proprio ciò che il mondo desidera.

Ormai le forze anticristiane, a cominciare dalla massoneria internazionale, hanno capito da un pezzo che il modo migliore e più sicuro di spacciare la Chiesa non consiste nel prenderla d’assalto dall’esterno, perché ciò rinvigorisce la fede dei tiepidi, moltiplica i martiri e rafforza i titubanti. Da tali assalti, la Chiesa è sempre uscita più forte di prima: come diceva Tertulliano, il sangue dei martiri è semente di nuovi cristiani. Ora infatti la Chiesa è sotto attacco dall’interno, a partire dal suo vertice: il marcio è lì, nel collegio cardinalizio; e da lì, a pioggia, si è diffuso ed è penetrato in tutto l’edificio, contaminando le diocesi, i seminari, le facoltà teologiche, le parrocchie, gli ordini religiosi, la stampa cattolica, le associazioni ed i laici. Di fronte a una tale strategia, i cattolici sono quasi impotenti: come arrivare ad accettare l’idea che il papa è un eretico, un burattino nelle mani della massoneria, e che è stato eletto – illecitamente – al preciso scopo di distruggere la Chiesa e di confondere le anime?

È un pensiero orrendo, intollerabile: chiunque possieda anche solo un minimo di amore per la Chiesa e di senso di responsabilità, se ne ritrae istintivamente, inorridito. Molti, peraltro, sono dei cattolici talmente tiepidi, talmente conformisti, talmente ignoranti in fatto di liturgia e di dottrina, e talmente permeati dallo spirito del mondo moderno, da non cogliere alcuna stranezza, alcuna irregolarità, alcuna dissonanza nel pontificato del signore argentino. Altri vedono e capiscono, ma tacciono per conservare le loro poltrone, le loro posizioni di rendita, la direzione delle riviste e delle televisioni, insomma per meschine ragioni di carriera e di tornaconto personale.

 

I gesuiti sono al centro della cospirazione massonica e si sono fatti strumento della sovversione implacabile del “Deposito della fede”, sino a trasformare il cattolicesimo in una cosa del tutto nuova, irriconoscibile, che non ha più quasi alcun punto di contatto con ciò che è stata fino ad ora e che, per molti aspetti, non si può nemmeno considerare una religione, tanto è vaga e tenue, in essa, la relazione dell’uomo con Dio!

 

 

Molti buoni sacerdoti vedono e intuiscono che sta accadendo qualcosa di terribile, ma tacciono anch’essi, sia per non trasmettere la propria angoscia alle anime dei fedeli, sia perché terrorizzati all’idea di incorrere nelle sanzioni canoniche, che ormai colpiscono non già gli eretici, ma i sostenitori dell’ortodossia: ad essere scomunicati e cacciati dalla chiesa non sono i Martin, i Kasper, i Sosa, i Paglia, i Bianchi (il quale ultimo non è comunque un consacrato), ma i Minutella. E ad essere allontanati dalle radio cattoliche sono i laici intellettualmente onesti, come Alessandro Gnocchi e il compianto Mario Palmaro; ad essere espulsi dalle facoltà teologiche sono i filosofi seri e retti, come Josef Seifert.

In Vaticano regna un clima di terrore e ovunque, nel mondo, i membri del clero hanno capito che questo sedicente papa è tanto misericordioso a parole, perlomeno verso i non credenti, quanto spietato e vendicativo nei fatti, verso i veri cattolici che non accettano la sua rivoluzione e non si piegano ai suoi empi disegni di sovversione. I membri delle congregazioni religiose, poi, sono ancora sotto shock per quel che è capitato ai loro confratelli francescani dell’Immacolata, perseguitati senza quartiere e trattati come appestati o come sospetti di eresia, ormai da più di cinque anni, senza che nessuno abbia mai specificato le colpe di cui si sarebbero macchiati e senza che nessuno, dentro e fuori la Chiesa, si sia preso il disturbo di domandarne la ragione a colui che questa persecuzione ha voluto ed attuato, pochi mesi dopo essere stato eletto.

Il segnale, in ogni caso, è stato forte e chiaro: tira una brutta aria per chi nutre una speciale venerazione per l’Immacolata e per il carisma di san Massimiliano Kolbe; forse proprio perché queste persone, uomini e donne, sono le meno malleabili alla sporca operazione che il signore argentino sta perseguendo sin dal primo istante (potremmo dire: dal primo, orrendo buonasera): distruggere la fede nelle anime dei credenti.

 

O con Cristo, o col mondo e la contro-chiesa!

 

 

Ci troviamo in presenza, pertanto, di una situazione inedita. In passato la Chiesa è sempre stata attaccata da forze nemiche, soprattutto esterne: di questo ci si siamo dimenticati troppo in fretta. Addirittura, ci siamo dimenticati, o – il che è ancora peggio – siamo stati indotti a dimenticarci, e proprio dal clero e dai vertici della Chiesa, che il cristianesimo è tuttora sotto attacco, e che decine di milioni di cristiani, nel mondo, sono presi di mira e versano in pericoli gravissimi a causa della loro fede.

Non esiste una analoga minaccia nei confronti degli islamici, o degli induisti, o di qualsiasi altro gruppo religioso: solo i cristiani sono nell’occhio del mirino, solo essi rischiano la vita, in certi Paesi, per il solo fatto di essere cristiani e di praticare la loro religione, perfino in privato (in Arabia Saudita è un crimine riunirsi a pregare il Vangelo, anche in un locale privato). Oltre ai cristiani, solo gli ebrei sono altrettanto esposti: nel loro caso, però, è difficile, se non impossibile, dire se si tratti di vero odio religioso o non piuttosto di odio etnico, perchél’ebraismo è la religione di un singolo popolo (e infatti non ha mai praticato, né auspicato, il proselitismo, ritenendosi la religione del popolo eletto da Dio) e quel popolo ha dei conti in sospeso, o altri hanno dei conti in sospeso con lui, ma in quanto popolo, o in quanto Stato d’Israele, più che in quanto credo religioso.

 

Quella di oggi è una Chiesa irriconoscibile! Al traviamento dottrinale si accompagnano lo svilimento della pastorale e l’anarchismo liturgico, caratterizzati, nel caos apparente, da un ben preciso elemento di continuità: l’immanentizzazione della fede, la smania del fare, la prevalenza delle opere sulla spiritualità, anzi, il sospetto e il dileggio nei confronti della spiritualità contemplativa!

 

 

I cristiani, invece, sono stati e sono perseguitati in quanto cristiani, con motivazioni esplicitamente religiose; la loro identificazione con i “crociati” è tipica di certe situazioni recenti, specialmente in concomitanza con le scellerate mosse della politica estera americana, ciecamente filo-israeliana e filo-saudita, che hanno causato disastri umanitari e politici in vari Paesi dell’area islamica e hanno innescato una associazione propagandistica, ma del tutto inconsistente, fra la superpotenza americana e la religione cristiana.

È ben difficile vedere negli abitanti cristiani di un villaggio nigeriano o negli studenti di una scuola cristiana del Kenya o della Somalia, dei “crociati”, cioè degli agenti dell’imperialismo americano (e, in minor misura, anglo-francese), anche se i gruppi terroristi islamici non si fanno scrupolo di adottare un tale punto di vista. Oltre agli attacchi esterni, comunque, la Chiesa nei duemila anni della sua storia, ha dovuto sostenere anche numerosi attacchi provenienti dall’interno, sotto forma di eresie, talvolta estremamente pericolose, e talvolta sotto forma di scismi, come nel caso della Chiesa ortodossa, e poi delle numerose chiese protestanti. Quasi mai, però, gli attacchi e i pericoli le sono venuti dal proprio vertice. Nessun papa è incorso apertamente nel delitto di eresia, se non marginalmente e in situazioni storiche assai particolari; si citano, ad esempio, Onorio I e Giovanni XXII, peraltro in discussioni tuttora controverse.

In ogni caso, se eresia vi è stata, ha riguardato singoli aspetti dottrinali, molto limitati, e non certo uno spettro vastissimo di documenti, omelie, dichiarazioni, interviste, gesti e atteggiamenti che investono praticamente ogni aspetto della vita cristiana, come sta accadendo oggi, con il pontificato di Jorge Mario Bergoglio. Ora infatti le cose stanno così: l’eresia è giunta a insediarsi sul soglio pontificio, a controllare il collegio dei cardinali e gran parte dell’assemblea dei vescovi, in particolare le varie conferenze episcopali, e si è diffusa largamente fra tutto il clero, specialmente secolare, ma senza risparmiare neanche gli ordini religiosi.

I comboniani o i salesiani di oggi, per esempio, sono letteralmente irriconoscibili da ciò che erano in origine e da ciò che erano ancora pochi decenni fa; per non parlare dei gesuiti, che sono al centro della cospirazione massonica e si sono fatti strumento della sovversione implacabile del Deposito della fede, sino a trasformare il cattolicesimo in una cosa del tutto nuova, irriconoscibile, che non ha più quasi alcun punto di contatto con ciò che è stata fino ad ora e che, per molti aspetti, non si può nemmeno considerare una religione, tanto è vaga e tenue, in essa, la relazione dell’uomo con Dio e tanto centrali sono divenuti, al contrario, i temi sociali, politici, ecologici e ambientali. Dubitiamo fortemente che Daniele Comboni, San Giovanni Bosco e Ignazio di Loyola riconoscerebbero, negli ordini attuali che si richiamano ad essi, l’opera che avevano voluta, creata e diffusa con indomita energia. Per essi era chiaro ciò che era chiaro a qualsiasi altro religioso e a qualsiasi prete secolare, vescovo o cardinale: che la Chiesa, nelle sue varie membra e articolazioni, esiste per la salvezza delle anime, e non per altro.

Ma oggi, basta sfogliare le riviste di quegli ordini, o parlare cinque minuti con uno dei loro membri, per capire che tale missione si è persa per strada, e da molto tempo. Oggi sulla rivista dei salesiani si parla di molte cose, ma poco o niente della salvezza delle anime; su quella dei comboniani si parla sempre e solo di politica e di questioni sociali ed economiche; su quella dei gesuiti, poi, si assiste agli esperimenti teologici più sconcertanti e alle contorsioni dottrinali più intollerabili. Gli altri ordini, in moltissimi casi, non sono messi meglio: ovunque si trovano suore che parlano di economia politica, o che ballano e cantano, o che esaltano il femminismo, o che negano la verginità di Maria Santissima e la castità del suo sposo, san Giuseppe; oppure preti che pontificano di giustizia sociale, o frati che inneggiano all’immigrazione selvaggia, o vescovi che vogliono addirittura fondare dei partiti politici, beninteso schierati a sinistra e col preciso scopo di far adottare all’Italia una linea politica analoga a quella della sinistra mondiale odierna. La quale ultima, sia chiaro, non è più quella di due o tre decenni fa, che cantava Bandiera Rossa e agitava gli scioperi dei metalmeccanici, ma è la nuova “sinistra” liberale e liberista, che si ispira ai democratici americani, radical-chic, griffata e firmata, la sinistra della rendita, delle multinazionali e degli speculatori/banditi alla George Soros: quella impegnata a spada tratta sul versante dell’aborto, dell’eutanasia, delle unioni omofile e dell’immigrazione illimitata, e che piace tanto alla gente che piace, un po’ meno agli umili lavoratori, ai pensionati ridotti a frugare nella spazzatura per cercare un po’ di cibo e alla famiglie che devono sbarcare il lunario in mezzo a enormi sacrifici e quotidiane  umiliazioni.

 

I comboniani o i salesiani di oggi, sono letteralmente irriconoscibili da ciò che erano in origine e da ciò che erano ancora pochi decenni fa; per non parlare dei gesuiti: dubitiamo fortemente che Daniele Comboni, San Giovanni Bosco e Ignazio di Loyola riconoscerebbero, negli ordini attuali che si richiamano ad essi, l’opera che avevano voluta, creata e diffusa con indomita energia!

 

 

Al traviamento dottrinale si accompagnano lo svilimento della pastorale e l’anarchismo liturgico, caratterizzati, nel caos apparente, da un ben preciso elemento di continuità: l’immanentizzazione della fede, la smania del fare, la prevalenza delle opere sulla spiritualità, anzi, il sospetto e il dileggio nei confronti della spiritualità contemplativa, con tanto di attacchi e d’ironie verso i membri degli ordini contemplativi, ai quali viene consigliato, dai massimi esponenti della chiesa (ma è ancora la vera Chiesa, questa?, o è una diabolica contro-chiesa, una vera e propria sinagoga di Satana?), prima di entrare in convento, di farsi fare una bella visita psichiatrica, perché, dice sempre il signore argentino, non è sano desiderare il silenzio, e il solo modo di mostrare la propria fede in Dio, secondo costui, è quello di esercitare concretamente l’amore verso i poveri.

Come se il Signore si fosse Incarnato per indicare agli uomini l’ennesima ricetta a base di azioni materiali e di riforme o rivoluzioni sociali, e  non già per presentarsi Lui stesso come il Pane vivo disceso dal Cielo, a saziare la fame di eternità degli uomini, e offerto in Sacrificio per i nostri peccati e per ottenere il nostro riscatto. E intanto ci tocca vedere, ormai ogni giorno, il papa col naso da pagliaccio e il predicatore della Quaresima in Vaticano con gli occhiali, lui pure, da pagliaccio; ci tocca vedere vescovi che cantano in chiesa canzonette profane e che strimpellano la chitarra elettrica, altri che fanno i pizzaioli e i ristoratori, rimuovendo i banchi da preghiera per allestire tavolate per centinaia di persone; ci tocca di vedere spettacoli musicali osceni, organizzati per promuovere l’ideologia omosessualista, dentro le più belle cattedrali cattoliche, con tanto di cantanti transgender, con barba, baffi e tacchi a spillo; oppure gruppi di autonominatisi cristiani omosessuali che vanno dal papa e vengono ricevuti fra grandi sorrisi e abbracci, ottenendo così un riconoscimento, non in quanto persone, ma in quanto militanti dell’ideologia omosessuale dentro la Chiesa: il che equivale a un ennesimo, arbitrario capovolgimento del Magistero e a un adeguamento  della dottrina morale della Chiesa alle prassi di peccato vigenti nel mondo.

La contro-chiesa “omosessualista” di Bergoglio? Oggi assistiamo a sedicenti “cristiani omosessuali” che vanno dal papa e vengono ricevuti fra grandi sorrisi e abbracci, ottenendo così un riconoscimento, non in quanto persone, ma in quanto militanti dell’ideologia omosessuale dentro la Chiesa: il che equivale a un ennesimo, arbitrario capovolgimento del Magistero e a un adeguamento  della dottrina morale della Chiesa alle prassi di peccato vigenti nel mondo.

 

 

Eppure, paradossalmente, bisognerebbe esser grati a questo papa che non è un vero papa; a questi cardinali massoni, a questi vescovi eretici e invertiti; a questi gesuiti più cinici e spregiudicati che mai, più arroganti e sfacciati che mai; a questi preti politicanti e a queste suore femministe e gay-friendly; a tutto questo verminaio di eresie, sozzure, a questa novella Sodoma i cui vizi gridano al cospetto di Dio. Bisognerebbe esser loro grati, perché ci hanno riscosso dalla nostra inerzia, dalla nostra pigrizia, dal nostro amore del quieto vivere, dal nostro conformismo, dalla nostra pusillanimità.

Grazie a loro, infatti, le cose son divenute talmente chiare, che è impossibile non vederle e non capirle: a meno di aver deciso di non vederle, né capirle. Lasciamo, dunque, che padre Raniero Cantalamessa dica, bestemmiando, che il signore argentino, per lui, è Gesù Cristo; e lasciamo che quel signore si paragoni a san Francesco d’Assisi, e pretenda di essere considerato santo già in vita: lui che il suo superiore non avrebbe voluto vedere neppure come vescovo, e che non merita neanche d’esser considerato cattolico, avendo affermato con molta convinzione che Dio non lo è. Le loro parole e le loro azioni li hanno già giudicati. Ai credenti rimane il Signore Gesù…

18 commenti su “O con Cristo, o col mondo e la contro-chiesa”

  1. Ineccepibile.
    Bergoglio è stato eletto grazie alle tresche della Mafia di San Gallo col supporto esterno dei potentati per avallare l’agenda mondialista : la sta attuando

    1. Stefano Mulliri

      Ho letto da qualche parte che Danneels il capocosca della mafia di San Gallo è morto, quindi un altro galletto, dopo il Martini è finito nel gira arrosto.

      1. Caro amico, di fronte alla morte, non posso trattenermi e devo dire ciò che penso, al di là dell’indignazione per come vanno le cose: con tutte le travi che abbiamo negli occhi, siamo sicuri di non finirci noi sul girarrosto?

        1. Stefano Mulliri

          Naturalmente la mia battuta sul galletto e solo un modo per dire che, il galletto solitamente non muore di morte naturale. E ciò che tu dici è vero, io da parte mia sono propenso a credere che comunque ha dato la sua vita Al Signore, e quindi credo che ne tenga conto, non penso e neppure spero che si sia dannato, tuttavia questi signori hanno tratto in confusione non poco tanti credenti, e neppure questo può essere ignorato. Detto ciò noi preghiamo per tutti, anche per questi che hanno smarrito il senso della loro missione.

  2. Manteniamo la calma. Gesù ci ha rassicurato: le porte degli inferi non prevarranno contro la Sua Chiesa. E ancora Caterina Emmerich sulla chiesa protestantizzata (quale sta diventando in effetti la Chiesa cattolica): “Dio aveva altri progetti”

  3. E’ arrivato il momento in cui un gruppo di cristiani scriva al papa una lettera aperta nella quale si dica che il Vaticano deve smettere di fare certi giochi di cerchiobottismo anche perché non ne è capace ed alla fine si ritrova con danni ben maggiori dei benefici che sperava di ottenere. A cominciare dalle telefonate di papa Bergoglio, finite nel ridicolo. Parlare la domenica dalla finestra che si affaccia su piazza S. Pietro e chiudere lì, per favore.

  4. per questo continuo a ripetere ormai da tempo: indossiamo un gilet giallo e presentiamoci in Piazza San Pietro o dovunque sia presente l’eretico.
    E portiamoci dietro un cartello, un foglio, con sopra scritto: Vade Retro Satana
    All’inizio saremo due o tre e saremo guardati con sarcasmo disprezzo e ridicolo.
    Poi saremo dieci. Poi cento. Poi mille.
    Poi dovranno chiamare la polizia con gli idranti per cacciarci da Piazza San Pietro

  5. Purtroppo tutto vero!
    E’ uno scandalo quotidiano verso Dio, La Chiesa e ogni cattolico che cerca di rimanere tale.
    Siamo in piena apostasia, come annunciato tante volte dai mistici e dalla Santa Vergine.
    Il mare è più che mai tempestoso, ma Gesù Cristo è sulla barca di Pietro (quello vero).
    Crediamo e speriamo in Lui perché venga presto in aiuto alla SUA VERA CHIESA.
    Sia Lodato Gesù Cristo.

  6. Adriano Lazzari

    Siamo in sede vacante con un papa emerito che non si riesce a capire cosa voglia dire
    Non credo ci sia un Crocifisso Gesu emerito
    Gesù non scese dalla croce
    Un papa non eletto rispettando quanto disposto dal predecessore, alla 5ta elezione del giorno quando dovevano essere solo 4
    Eretico quindi automaticamente non pio papa
    Che da vescovo si faceva riprendere nelle villas miserias di Buenos Aires sempre ben scortato e ripulite e anche in metropolitana!!!!
    Dopo averlo avuto come vescovo mi tocca averlo come papa!!!
    Perché dopo 6 anni non è mai ancora andato a Bs As??
    Di certo lo contesterebbero i cattolici me mo riceverebbero tutti gli anticattolici e massoni come succede qui in Italia
    Madonna Santissima toglici questa prova non se ne può più

  7. Siamo in sede vacante con un emerito che mantiene il munus di Pietro, così dice, e però fa il pensionato di lusso, altro che croce per lui, intanto dichiara pure di obbedire all’altro che è senza munus, visto che lui il munus dice di tenerselo, e quindi è un munus obbediente al non munus libero esercizio eretico- oltre la nouvelle theologie di chi si tiene il munus perché è a vita, dice. E promette di pregare in silenzio in quel bel ritiro ma intanto non manca di approvare il non munus e pure gli ebrei che non devono convertirsi a Cristo, superando quindi la parola di Gesù: chi non crede in ME si danna….Gnosi, questo è il doppio antipapato,dopo la protestantizzazione iniziata da Roncalli ma installata dal sesto Paolo.

  8. Sarebbe bene ricordare che questa situazione non è apparsa all’improvviso con questo papa. La distruzione della Chiesa è stata programmata e attuata da una cinquantina di anni. Con un altro stile però. E aggiungiamo che noi cattolici eravamo distratti e non ce ne siamo accorti. Magari c’era più stile o così ci è sembrato.

    1. Albino Mettifogo

      Cara Lia, devo correggerla: l’inizio della distruzione della Chiesa va retrodatato non a cinquant’anni fa, ma almeno a trecento, forse cinquecento. Cinquant’anni fa è il momento in cui tale distruzione è diventata evidente, secondo le parole di suor Lucia che, riferendosi al terzo segreto di Fatima, disse che il suo contenuto sarebbe risultato più chiaro nel 1960.
      Cordialmente,
      Albino

  9. Direi piuttosto che l’ ora angosciosa che la Chiesa oggi sta vivendo quale mai aveva vissuta nel passato è quella che deve subire da parte di una congrega di assatanati che vestendosi dei panni – dei panni dico – della vera Chiesa si fanno passare per la Chiesa di Cristo, la Chiesa indefettibile e santa e sempre una nella professione dell stessa fede, e quindi facendosi credere tale, sono riusciti a farsi credere come pur sempre parte del corpo della chiesa e di lì ingannando e turlipinando, pensano di poterla distruggere dall’interno, grazie all’ acqueiscenza e alla mancanza di consapevolezza della gran parte dei cristiani…In realtà è tutto un effetto del grande Imbroglio: in realtà l’attacco contro la Chiesa resta sempre portato dall’ ‘esterno’ , da quelle forze -la massoneria per l’esempio -che giocando sull’inganno e sull’ignoraanza,si fanno credere padroni della Chiesa. Ma la Chiesa è altrove, e sapessimo vedere, non si consentirebbe mai alla ‘contro chiesa’ di farsi spacciare per ‘la’ Chiesa. Altrimenti dovremmo dire che la controchiesa è il cuore…

  10. a proposito, questo filmato qui sopra perché non diffonderlo con voce? O io non so come sentirlo? Da solo vale tutti gli articoli del mondo che provano di criticarlo: un vero scaricatore di porto in preda ai fumi del vino…

  11. fateci sentire il sonoro di questa video, vi prego…Vale, già solo il video, come nessuna critica da parte nostra….

  12. Per favore non parliamo male di papa Benedetto martire, da sempre umiliato e costretto al silenzio dai ricatti diabolici della massoneria che minaccia dj far saltare Roma se non si obbedisce al loro diktat. Papa Benedetto per far capire che il vero Papa è lui, non potendolo manifestare apertamente come avrebbe voluto, ha pensato di ricorrere ad una sorta di escamotage .inventandosi il PAPA EMERITO. Chi ha orecchi per intendere intenda ma gli altri per favore che nulla capiscono dei disegni di Dio che stiano almeno zitti e non facciano più danno di quello che già c,’e. Nella certezza che verrà Gesù a sistemare tutto.

  13. martire questo qua, martire di che, se alla testimonianza che ogni cristiano deve dare – dico ogni semplice cristiano – che all’infuori di Gesù non ” è dato altro nome agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati», lui ha sostitutui l’affermazione che ognuno può salvarsi come gli pare con chi gli pare , nemmeno sapendo più che cosa voglia dire essere salvati??? Poi, martire nel suo palazzo in Vaticano, mica al Corvale, con la servitù sua ( o a cuccia qui per disposizione di chi tiene in mano ogni sua mossa???). Ah, i poveri suoi escamotage…papa emerito!!! Ex-meritis per aver fatto la sua parte nella demolizione della fede cattolica? Per avere ridicolizzato l’istituto papale? Martire per avere obbedito a Mister Podesta???? Ma andiamo… con ‘sta storia di Benedetto vero papa…Anche Lutero ne sarebbe schifato…

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