Ho conosciuto Mario Palmaro una quindicina di anni fa, quando organizzai sul lago di Garda un convegno dedicato a Giovannino Guareschi. Fece da tramite Alessandro Gnocchi, che in precedenza avevo invitato per un convegno su Gilbert Keith Chesterton. Mario Palmaro e Alessandro Gnocchi costituivano per me un binomio cattolico e culturale indissolubile, non solo per i numerosi e apprezzati libri ma per quell’affinità spirituale, umana e per quell’impegno culturale a tutto campo, dalla letteratura ai temi legati alla bioetica, dalla vita della Chiesa alla difesa della tradizione, che traspariva a contatto personale.
Ancora adesso, lo confesso, non riesco a pensare a Mario Palmaro senza accostarlo ad Alessandro Gnocchi ed i loro libri erano testimonianza di questa complementarietà, di questa straordinaria e feconda amicizia che li legava. Mario Palmaro e Alessandro Gnocchi sono stati pure da tramite per la mia comprensione di Guareschi e per il collegamento con Chesterton, tanto che avevamo abbozzato insieme un lavoro di confronto e di analisi congiunta sui due grandi scrittori. Di Palmaro ricordo il garbato sorriso, la sua umiltà e profondità intellettuale, il suo amore per la Verità tutta intera, testimoniata in tutti gli aspetti della sua breve ma intensa vita, sia come brillante conferenziere sia come marito e padre di famiglia. Facevamo parte della stessa Confraternita dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, con Alessandro Gnocchi, riuniti nell’amicizia e nella fede, con la celebrazione della Santa Messa Vetus Ordo e nello scambio culturale e spirituale reciproco.
Ricordo i pranzi e le cene con Mario Palmaro, con la Confraternita o ai convegni e la sua cortese disponibilità a parlare, mai banalmente, dei problemi ecclesiali, politico, culturali che affliggevano le nostre coscienze. Ho avuto modo di realizzare un video con Mario Palmaro e con tanti altri amici (Alessandro Gnocchi, Paolo Gulisano, Roberto Prisco, Marco Sermarini) dal titolo: “Uomini d’allevamento”( Edizioni Fede&Cultura), un Dvd + libro ispirato al saggio Eugenetica e altri mali di Chesterton. Questo progetto mirava a consolidare un gruppo di cattolici che, attraverso lo studio di Chesterton e Guareschi, sapesse rispondere adeguatamente alle sfide del secolarismo. Ricordo le discussioni attorno a questi temi e la convergenza sostanziale sulle modalità di vivere cristianamente e umanamente il patrimonio della fede. Voglio ringraziare ancora Mario Palmaro e Alessandro Gnocchi per la sottolineatura di questi aspetti che riuscirono a fare attraverso le pagine del Foglio di Giuliano Ferrara.
Ricordo vivamente il premio che Fede&Cultura conferì, con grande merito e onore, a Mario Palmaro pochi mesi prima della sua prematura scomparsa. Eravamo tutti commossi, Giovanni Zenone ed io, nell’abbraccio a Mario e alla sua bella famiglia e ricordo, in quel corpo scavato dalla sofferenza fisica, i suoi occhi che riuscivano a stento a trattenere le lacrime e quella sua umile gratitudine che traspariva dal suo sguardo. A pochi metri l’amico Alessandro Gnocchi, lo rammento vivamente, compartecipava a quel dolore e a quella grande gioia. Caro Mario, non eri tu che dovevi ringraziare per quel premio ma eravamo noi ad essere grati a te per la tua amicizia, per la tua statura intellettuale ed umana. Con Giovanni Zenone ed Alessandro Gnocchi abbiamo pensato, appena dopo la tua morte, di istituire per te e per la tua famiglia, caro Mario, l’Associazione San Giuseppe. Volevamo esserti ancora vicino ed avvicinare a te e alla tua famiglia tanti tuoi sostenitori che avevano apprezzato i tuoi libri, le tue conferenze, la tua straordinaria umanità e la preziosa fede che custodivi e testimoniavi con cura.
Grazie ancora Mario per tutto quello che sei stato e che forse ho anche dimenticato.
Ti chiedo scusa di questo breve e frammentato ricordo personale e spero veramente, con la grazia di Dio, di riabbracciarti un giorno in cielo.
Fabio Trevisan
2 commenti su “Nel ricordo di Mario Palmaro – di Fabio Trevisan”
L’amicizia di Tommaso Scandroglio, che nella mia Università ha fatto gli studi di dottorato, una decina di anni fa, è stata l’occasione fortunata per poter conoscere Mario Palmaro. È venuto un paio di volte a Padova, ospite dei miei corsi di Teoria generale del Diritto e Diritti umani. Diceva agli studenti cose tremende, con la soavità e la pacatezza di chi diceva cose corrette.
Poi, nel 2009, organizzai un Convegno con ospite d’onore Hans Hermann Hoppe, sulla crisi della democrazia europea, la globalizzazione e le spinte localiste.
Mario Palmaro fece una relazione al pomeriggio di quel giorno bellissimo, da rimanere a bocca aperta: gli bastò citare Pilato, per far capire al pubblico il rapporto tra legittimazione democratica e (in)giustizia.
Il ricordo che conserverò sempre di Mario Palmaro è quello, tremendamente piacevole, di una persona di un’intelligenza, un’ironia e una dolcezza straordinarie.
La vita a Mario non gli è stata tolta,ma bensì è solo cambiata.
Il Signore l’ha voluto prematuramente accanto a Sè, per farLo brillare come stella viva nel Suo Cielo.
E’ questo che occorre comprendere,e che deve dare la forza e il coraggio in quanti l’hanno conosciuto, di continuare a vivere anche per Mario.
Ci pensate cari amici, che grande fortuna abbiamo, noi che crediamo?!
il sapere che Cristo è risorto…e Mario risorgerà un giorno insieme a Lui.
Sia lodato Gesù Cristo