Beato sei anche tu, o Golgota!
Il cielo ha invidiato la tua piccolezza.
Non quando il Signore se ne stava lassù nel cielo
avvenne la riconciliazione.
È su di te che fu saldato il nostro debito.
È partendo da te che il ladrone aprì l’Eden.
Colui che fu ucciso su di te mi ha salvato.
(…)
Beato anche tu, ladrone,
perché a causa della tua morte
la Vita ti ha incontrato.
Il nostro Signore ti ha preso
e adagiato nell’Eden.
Giuda tradì con inganno,
anche Simone rinnegò
e i discepoli fuggendo si nascosero;
tu però lo hai annunziato.
(…)
Beato sei tu, che hai lo stesso nome di Giuseppe il giusto,
perché avvolgesti e seppellisti
il Vivente defunto;
chiudesti gli occhi al Vigilante addormentato
che si addormentò e spogliò lo sheol.
(…)
Beato sei anche tu, sepolcro unico,
poiché la luce unigenita sorse in te.
Dentro di te fu vinta la morte orgogliosa,
che in te il Vivente morto ha cacciato via.
Il sepolcro e il giardino sono simbolo dell’Eden
nel quale Adamo morì di una morte invisibile.
Il Vivente sepolto che risuscitò nel giardino
risollevò colui che era caduto nel giardino.
(Sant’Efrem il Siro, Inni sulla crocifissione)