Madrid, domenica 27 dicembre 2009
Leggiamo su “Avvenire”: Il manifesto che annunciava la cerimonia, il 27 dicembre a Madrid, rappresentava una famiglia – la Sacra Famiglia, ma anche un comune nucleo formato da padre, madre e figlio – sul classico sfondo blu-Ue, circondata dalle stelle dell’Europa. Lo slogan scelto dall’arcidiocesi di Madrid e dal Cammino neocatecumenale – “Il futuro dell’Europa passa per la famiglia” – si ispira a una frase pronunciata da Giovanni Paolo II, nel 1982, proprio nella stessa Piazza di Lima dove si celebrerà l’eucaristia. Ventisette anni dopo, quelle parole appaiono ancora più attuali.
La stessa Spagna che oggi è fanalino di coda della demografia europea e laboratorio di numerosi strappi legislativi in direzione opposta alla famiglia tradizionale, è stata ospite anfitrione di una Eucarestia della Famiglia che ha visto la partecipazione di quasi un milione di persone. Nonostante il freddo, nonostante la neve, a Madrid sono arrivate famiglie da tutta Europa: 10.000 italiani, per lo più del Cammino Neocatecumenale, ma anche di diverse diocesi, francesi, olandesi, tedeschi, polacchi. ….
……”È una giornata di grande festa – come ha spiegato il presidente della sottocommissione episcopale Famiglia e Vita della Conferenza spagnola, il vescovo di Alcalà Juan Antonio Reig Pla – per promuovere una società degna per la persona umana, che rispetti la vita e l’amore dei coniugi». Un’orazione per oggi e per il futuro: «Nella misura in cui l’Europa avrà famiglie solide, un ambito dove può nascere la vita umana e dove questa può essere educata, custodita con la pedagogia propria dell’amore, allora l’Europa sarà forte e la Spagna sarà forte» ha detto monsignor Reig Pla. Il messaggio lanciato dalla Piazza di Lima è chiaro: «Ancorati alla fede di Gesù Cristo, con il senso di appartenenza alla Chiesa, i nostri coniugi, nonostante la precarietà e le difficoltà, vogliono vivere un amore fedele e aprirsi generosamente alla vita». La Spagna, il Paese con «la natalità più bassa di tutta Europa», ha bisogno «di una grande risposta solida e decisa da parte delle proprie famiglie, affinché attraverso una natalità generosa possiamo mantenere la civiltà cristiana che ha dato senso ai popoli spagnoli…”
Appello del Papa all’Angelus a sostenere la famiglia, icona di Dio. La preghiera per le famiglie in difficoltà
Nella Festa della Santa Famiglia il Papa all’Angelus, di fronte a migliaia di pellegrini riuniti in Piazza San Pietro, ha lanciato un nuovo appello a sostenere e promuovere la famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. Ha ribadito che i figli sono dono di Dio e non possesso dei genitori e ha rivolto una speciale preghiera per le famiglie in difficoltà. Quindi, in collegamento video, ha salutato i partecipanti alla festa della Santa Famiglia a Madrid. Il servizio di Sergio Centofanti.
Il Papa invita a contemplare la scena dei pastori che nella Grotta di Betlemme si trovano “di fronte non solo il Bambino Gesù, ma una piccola famiglia: mamma, papà e figlio appena nato. Dio – ha sottolineato – ha voluto rivelarsi nascendo in una famiglia umana, e perciò la famiglia umana è diventata icona di Dio!”:
“Dio è Trinità, è comunione d’amore, e la famiglia ne è, in tutta la differenza tra il mistero divino e la sua creatura umana, una espressione che riflette il mistero insondabile del Dio-Amore. L’uomo e la donna, creati ad immagine di Dio, diventano nel matrimonio ‘un’unica carne’ (Gen 2,24), cioè una comunione di amore che genera nuova vita. La famiglia umana, in un certo senso, è icona della Trinità per l’amore interpersonale e per la fecondità dell’amore”.
Commenta quindi il Vangelo odierno di Gesù dodicenne che rimane nel Tempio, a Gerusalemme, all’insaputa dei suoi genitori. Alla Madre che gli chiede spiegazioni, Gesù risponde che deve occuparsi delle cose del Padre suo:
“Domandiamoci: da chi aveva appreso Gesù l’amore per le ‘cose’ del Padre suo? Certamente, come Figlio, ha avuto un’intima conoscenza di Dio, una profonda relazione personale, permanente, con suo Padre, ma nella sua cultura concreta ha certamente imparato le preghiere, l’amore del Tempio e delle istituzioni d’Israele dai suoi genitori. Dunque, possiamo affermare che la decisione di Gesù di rimanere nel Tempio era soprattutto frutto della sua intima relazione col Padre ma anche frutto dell’educazione ricevuta da Maria e da Giuseppe”.
“Qui – ha proseguito il Papa – possiamo intravedere il senso autentico dell’educazione cristiana” come “frutto di una collaborazione sempre da ricercare tra gli educatori e Dio”:
“La famiglia cristiana è consapevole che i figli sono dono e progetto di Dio. Pertanto, non li può considerare come proprio possesso, ma, servendo in essi il disegno di Dio, è chiamata ad educarli alla libertà più grande, che è proprio quella di dire ‘sì’ a Dio per fare la sua volontà. Di questo ‘sì’ la Vergine Maria è l’esempio perfetto. A lei affidiamo tutte le famiglie, pregando in particolare per la loro preziosa missione educativa”.
Il Papa ha poi rivolto in spagnolo un particolare saluto – in collegamento video – ai partecipanti alla festa della Santa Famiglia a Madrid:
“Dios, habiendo venido al mundo en el seno de una familia, manifiesta…”
“Dio essendo venuto al mondo nel seno di una famiglia, mostra che questa istituzione è un cammino sicuro per incontrarlo e conoscerlo … Quindi uno dei più importanti servizi che noi cristiani possiamo rendere agli altri è offrire la nostra testimonianza, serena e ferma, della famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna, salvaguardandolo e promuovendolo, essendo tale istituzione di somma importanza per il presente e il futuro dell’umanità. In effetti, la famiglia è la migliore scuola nella quale si impara a vivere quei valori che danno dignità alla persona e fanno grandi i popoli. In essa, inoltre, si condividono i dolori e le gioie, sentendosi tutti avvolti dall’amore che regna in casa per il solo fatto di essere membri della stessa famiglia. Chiedo a Dio che nei vostri focolari si respiri sempre questo amore di totale dedizione e fedeltà che Gesù ha portato nel mondo con la sua nascita, alimentandolo e rafforzandolo con la preghiera quotidiana, la pratica costante delle virtù, la reciproca comprensione e il mutuo rispetto”.
Infine, il Papa si è rivolto ai pellegrini italiani riuniti in Piazza San Pietro:
“In questa domenica della Santa Famiglia rivolgo un caloroso saluto a tutte le famiglie di Roma e d’Italia, con una preghiera speciale per quelle che attraversano maggiori difficoltà. Il Signore vi benedica!