di Irma Trombetta Marzuoli
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È morto Umberto Eco, l’intellettuale utile per il sistema e dannoso per chi lo ascoltava, l’uomo di mondo e di cultura, il forzato degli studi senza preghiera e dei convincimenti senza fede, il “maestro” che non ci ha insegnato né a vivere né a morire, l’erudito ineguagliabile il cui sapere non ha però risposto a nessuna delle nostre più pressanti domande. E’ morto il professore che, forte di quaranta lauree honoris causa, insegnava ad affrontare il momento supremo “convincendosi che gli altri siano tutti coglioni”.
Nel giorno del trapasso dell’autore de “Il nome della rosa” che tanto si è occupato di Medioevo, scegliendo d’essere l’antitesi esatta dell’uomo del Mille, scorrendo distrattamente le pagine di Facebook, ho notato, a margine di non so più quale articolo, un commento degno di riflessione: ”Ma che v’ha fatto questo Medioevo?”. Già … che v’ha fatto?
Non esiste altro esempio, altro periodo della storia, oramai conclusosi da centinaia di inverni, che susciti ancora una sì viva ostilità!
Ma perché tanto astio? Perché malgrado l’era cristiana sia stata, tra altezze e splendori, il più favoloso e sorprendente periodo della nostra storia, in molti continuano a denigrarla? Perché non sono bastati sant’Agostino e san Tommaso, la Scolastica, le cattedrali e nemmeno Duccio e Cenni di Pepo, Francesco e Chiara, Rita e Jacopone? Perché i detrattori non si sono lasciati convincere da nessuno, fosse Masaccio o Dante, Cimabue o Petrarca, Bernardo o Benedetto? Perché questa avversione così profonda ed insanabile?
Insomma: che ci ha fatto questo Medioevo?
Subito detto…e amaramente! Come il delinquente che ha in odio l’onesto, come lo sfaccendato che mal sopporta il lavoratore, l’uomo di oggi non tollera l’epoca che, più di tutte, gli rammenta d’esser chiamato a cantare le lodi del Signore, non a grugnire quelle del diavolo.
Il Medioevo non è una tesi affascinante né un trattato di teologia, e men che meno una filosofia. Non se ne sta chiuso in un libro, ma è, imperdonabilmente, uomini e donne di chiostro, artisti, santi e asceti, guerrieri e contadini. Quel mondo senza atei, nel quale Dio ordinava la quotidianità ed accompagnava la vita, è dunque davvero esistito!
L’epoca che per un millennio si resse solo sulla parola data e sul giuramento non è un’ipotesi, né una chimera, né un teorema e nemmeno un’aspirazione di sognatori dotti!
Come può l’uomo camaleonte di oggi, questo presuntuoso senza decenza, senza pudore, senza parola e senza onore, questo buffone del “mi rifaccio una vita” al primo ostacolo, questo burattino dell’“oggi dico e domani rinnego”, come può sopportare il confronto? Come può questo pederasta dello spirito, incancrenito nelle sue debolezze, depravato e innamorato di sé, non avere in odio i secoli in cui “fellone” e “spergiuro” erano i peggiori tra gli insulti? Come può questo eterno adolescente confrontarsi con l’era nella quale si partiva a vent’anni per liberare la Terra santa, con l’unica certezza di perdere benefici in questa vita ed acquistarne di eterni nell’altra? Come può l’uomo del “secondo me”, dei diritti, della democrazia, del voto, dei sondaggi e della televisione, tollerare gli anni della fede e dell’obbedienza?
L’uomo del Medioevo affrontava la morte con l’intelligenza di sant’Agostino e con la poesia di Dante, voleva accanto il prete e s’inginocchiava alla campana dell’agonia; quello di oggi celebra la fine con le battute di un oste ubriaco!
E allora nemmeno serve scomodare il Poeta e, seppellito con un mesto “funerale laico” l’intellettuale di corte, il semiologo inarrivabile, il professore inutilmente colto (a che giova acquistare tutta la cultura del mondo, se poi si perde l’anima?!) chiediamo consiglio, per le faccende serie, alle nostre bisnonne analfabete alle quali, ricche del loro latino ostrogoto, è bastato un Rosario in mano per affrontare vita e morte, accompagnate nell’ultimo viaggio dalle benedizioni di Santa Romana Chiesa, non dal saluto del sindaco di Sel.
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23 commenti su “Ma che vi ha fatto il Medioevo? – di Irma Trombetta Marzuoli”
Articolo quasi commovente… Grazie per quello che fate col vostro sito. (Seminarista 23 anni)
Splendido!
Ma c’è di più. C’è oggi la negazione e quindi la perdita dell’aristocrazia, quella dell’anima. Nel Medioevo si scoprì come scrivere la musica e nacque il canto gregoriano. Confrontiamolo con le canzonette che oggi si cantano nelle chiese. Oggi tutto viene ricondotto agli investimenti, ai costi ed ai guadagni. Per fare che cosa? “ammazzare” il tempo quando non si deve lavorare per fare soldi o per fare attività fisica a beneficio del corpo.
Sono rimasto letteralmente (nell’ordine e in crescendo) colpito, ammirato e commosso da questo scritto e dal cuore che l’autrice, con tutta evidenza, vi ha profuso. Ne ho letti altri della medesima, sul sito dal quale è tratto, trovandovi espresso quanto mi è umanamente più caro in modo migliore di quanto io stesso riesca a esprimere. Grazie infinite quindi all’autrice, e a questa Redazione per aver pubblicato.
Dei “secoli bui” non si vuol mai ricordarne la Luce! Vita dura ma vera e virile: la zappa, la spada e la croce …ed una spiritualità ormai irraggiungibile per l’uomo contemporaneo, troppo impegnato/distratto dai “diritti gay”!
Complimenti per questo magnifico scritto. E’ stupefacente (e altamente significativo) come, a dispetto degli Eco e della sottocultura del potere dominante, stiano nascendo del tutto autonomamente questo interesse e questo amore per il Medioevo e la sua grandiosa bellezza.
Sarà per via degli anni bui e terribili che stiamo vivendo …
Vorrei ricordare che il Medioevo, specie quello Basso, è stato un periodo formidabile per noi donne:
le grandi sante, beghine, fondatrici di Ordini monastici, mistiche cone Giuliana di Norwith…..perché
non parlarne?
Addirittura uno storico socialista come Jacques Legoff scrisse, anni fa, che la condizione femminile era migliore durante il Medioevo rispetto alla società borghese dell’Ottocento e faceva l’esempio di Matilde di Canossa. Purtroppo non ricordo più la fonte.
Bellissimo articolo! Complimenti all’autrice e al Direttore. Ma soprattutto vero, esprime i sentimenti più “mortificati” dalla cultura luciferina dominante
Articolo/monumento eretto al sacro, l’unica cosa che realmente conti nella vita, poichè è Vita, quella che non muore, della quale il medioevo fu un lungo (ahi noi, troppo breve) sublime canto.
Articolo ineccepibile. Nel Medioevo errori e peccati furono soggetti alla supremazia della Santa Chiesa, della Verità.
Piero Nicola
Gli ignorantoni attuali che vomitano corbellerie sul cosiddetto Medioevo, addebitandogli tutto il male di questo mondo, non si rendono conto che quei tempi sono… l’oggi, adesso e qui… questi sì che sono tempi spregiativamente “medioevali”!
Errori, pregiudizi e falsità hanno trasformato un periodo storico luminoso nel buio dell’ignoranza e della superstizione senza che voci autorevoli si levassero a sua difesa.
Riflessioni lucide e ispirate. Verrebbe da aggiungere “sic transit gloria mundi”.
Ora speriamo che non segua una nuova bergoglionata con l’elogio pubblico, tipo quello tributato a napolitano e bonino…..
Tommaso chierico
… il Medioevo ebbe Gregorio Magno, Gregorio VII, Alessandro III, Innocenzo III … noi abbiamo Bergoglio …
ce lo vedreste voi un Gregorio Magno che dice “il papa non si immischia nella politica italiana”? un Innocenzo III a dire “chi sono io per giudicare”? e va be’ …
erano i secoli in cui chi commetteva un peccato, sapeva di farlo e non gli passava nemmeno per l’anticamera del cervello di poterlo gabellare come diritto, e soprattutto che, quando riconosceva di essere in peccato, sapeva emendarsene fino all’eroicità
Grazie all’Autrice dell’articolo e grazie agli amici commentatori.
Ed io che credevo di essere un povero matto innamorato del Medioevo!!!
Grazie ancora.
Da scolpire nella pietra. Grazie.
Eco, nomen omen: l’Eco del potere ufficiale. Il letterato che si formò sotto un personaggio, per certi versi, più simpatico e interessante di lui, Mike Bongiorno; il letterato passato per dotto raccontando un sacco di balle e formatosi sui fumetti. Sentivo un medievista doc, Franco Cardini, sprecare aggettivi di elogio per Eco e siccome “l’intellettuale disorganico”, come amò definirsi, si spaccia per cattolico, non ha potuto esimersi dall’affermare che Eco fu un medievista di primo ordine amante dell’Aquinate. Il Medioevo creato da Eco è conforme a quello di Poe, Walpole, M.G. Lewis, C.R. Maturin o di Ann Radcliffe. Un Medioevo affascinante ma pur sempre un Medioevo, appunto, da fumetto o da genere gotico. Senza dimenticare il tentativo di ‘sinistrizzare’ anche la branca cara a certi ambienti di ‘destra’ riguardante gli iperborei, Avallon, Thule ecc… Tutto fumettistico! Solo Casseri, l’omicida di neri di Firenze, prese sul serio Eco (dopo essersi abbeverato per anni dalla fonte venefica di…
Io credo che la risposta alla domanda :”Ma che vi ha fatto il Medio Evo” sia in quello che ha detto o Vittorio Messori o Rino Cammilleri proprio nel periodo di successo editoriale del Nome della rosa. La risposta in questione fu:” Il Medio Evo é il periodo storico che dà maggiormente fastidio (ad Umberto Eco ed ai laicisti) perché in quel periodo storico provarono per davvero e seriamente a vivere secondo il Vangelo”. Ecco perché. La trovo una risposta quanto mai giusta ed illuminate.
Bello l’articolo e belli i commenti.
W il MEDIOEVO!
Fulvia
Splendido articolo, da ricordare: il conformista Eco odiava il Medioevo perché nessun mediocre può non odiarlo!
OTTIMO articolo, siamo tutti d’accordo…
Esprimo assoluta condivisione di quanto da Lei scritto. Complimenti!