L’occidente scandalizzato dall’operazione russa in Ucraina dimentica di aver bombardato la Serbia senza pietà

Facile trovare in rete il discorso di Zelensky, capo mandamento della Nato, alla 77sima Assemblea delle Nazione Unite, lo si può perfino vedere quasi in tempo reale su Rainews, profumatamente finanziata con i soldi pubblici, che nel mondo reale sono i soldi nostri. Impossibile, invece, trovare il bellissimo discorso del presidente serbo Aleksandar Vucič. Dico bellissimo perché ricco di verità e logica disperata, un muro ideale alzato sulle fondamenta della razionalità, una domanda senza risposta di un popolo che, solo, oggi si erge sulle rovine della metafisica europea.

In primo piano, il presidente serbo Aleksandar Vucič

«Molti qui hanno parlato di aggressione e violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Molti hanno detto che questo è il primo conflitto sul continente europeo dalla Seconda Guerra Mondiale. Ma la verità è che l’integrità territoriale della Serbia è stata violata e la Serbia non ha attaccato nessuno, nessun altro paese sovrano. Non sono in molti a parlarne! Vorrei chiedere ai leader di molti paesi di rispondere alla domanda: qual è la differenza tra la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina e della Serbia? Nel secondo caso c’è stata una grave violazione palese, e voi a livello internazionale l’avete riconosciuta e legittimata, almeno alcuni di voi l’hanno fatto. Nessuno ha dato una risposta razionale a questa domanda. Non meritavamo l’aggressione avvenuta nel 1999, eppure questo non ha impedito a 19 ricchi e sovrani Stati membri della NATO di attaccare il nostro Paese, minando la nostra sovranità senza il consenso delle Nazioni Unite. Non ha impedito ad alcuni Paesi di riconoscere il cosiddetto Kosovo e di violare l’integrità territoriale del nostro Paese».

Ricordiamo agli smemorati che l’Italia ebbe un ruolo di prim’ordine in questa vicenda vergognosa dell’aggressione alla Serbia, rendendosi responsabile diretta dell’uccisione di civili inermi, i quali non vennero sbattuti in diretta televisiva, nemmeno a onor di cronaca, su Rainews, e nemmeno ricordati con première serali da chi “dovrebbe fare il giornalista”.

Si dirà che la sovranità militare italiana (fra le altre) non esiste, che ci sono degli obblighi imposti dagli alleati. Ricordiamo: gli alleati sono i vincitori del secondo conflitto mondiale – che l’Italia in realtà ha perso. Tuttavia, nessun intellettuale, nessuna testata giornalistica si permise il lusso della verità: in Italia abbiamo perso anche quella da molto tempo. Aggredimmo uno stato sovrano senza una pezza di motivo razionale, senza dichiarazione di guerra. Niente pietà per una mamma serba morta per strada con la borsa della spesa, nessun panegirico per un bambino serbo sotto le macerie, le bombe umanitarie e democratiche sono sante e giuste.

La comunità comunità internazionale decide ormai quale etica debba diventare communis opinio e quale poetica o retorica debba andare in pasto agli sprovveduti fruitori del canale pubblico. Passa e filtra a uso e consumo ciò che serve e ciò che giova a chi non vuole accettare la semplice realtà dei fatti, ma ama mondi psichedelici e fantomatici paesi immaginari come il Kosovo, semplice regione fisica innalzata d’arbitrio a nazione politica, neanche fosse una Padania o una Profania.

Non si capisce perché bombardare la Serbia per privarla di un territorio che le appartiene etnicamente e culturalmente da tempi atavici sia un bene, ma bombardare l’Ucraina per privarla di un territorio che non le appartiene etnicamente e culturalmente (in cui sta perpetrando un genocidio) sia un male. Nemmeno sforzandosi.

E di grandi sforzi le Nazioni Unite non è che ne facciano ogni momento, solo nei momenti utili agli amici di Draghi di allora e di oggi. Il nostro presidente del consiglio infatti è rimasto proprio colpito dal momento storico: “Questo è un momento in cui l’unica risposta possibile è unire i nostri sforzi alle Nazioni Unite. Mi ha colpito come in questi giorni, durante l’Assemblea generale, molti discorsi abbiano citato la carta dell’Onu. Firmarla è stata una delle cose miglior che l’umanità abbia mai fatto. Questa istituzione dovrebbe avere sempre un ruolo guida”

La Carta dell’ONU, uno dei tanti accordi guida che i governi italiani, reali o repubblicani, firmano per poi tradire, è storia vecchia e sempre attuale.

Ma noi pochi, noi che vogliamo rimanere in piedi sulle rovine dell’Europa per tentare di conservarne lo spirito, anche se tirano venti di guerra, allora come ora afflitti da tempora e mores di un paese moralmente e metafisicamente allo sbando, noi oggi siamo tutti serbi, perché il vento fa bene ai sogni, diceva Peter Handke. Se la realtà è diventata un incubo, soffi il vento forte di un sogno più grande.

1 commento su “L’occidente scandalizzato dall’operazione russa in Ucraina dimentica di aver bombardato la Serbia senza pietà”

  1. non esiste una morale per i padroni del mondo: per costoro vale solo la convenienza del momento. E la morale dei servi è quella di obbedire: e da noi spesso si trovano quelli più zelanti: vedi il rosso D’Alema contro la Serbia e ora Draghi contro la Russia, anche a dispetto del bene dei loro popoli….

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