Calendario tradizionale. Giovedì 16 novembre 2017 – Santa Gertrude Vergine – Per il Martirologio, clicca qui
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Gentili amici,
è importante mantenerci fedeli nel nostro impegno per la preghiera di riparazione, perché gli oltraggi al Sacro Cuore di Gesù sono quotidiani e condotti a ogni livello. Altrettanto insistente e continua deve essere la nostra preghiera di riparazione. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà. Possiamo rileggere, cliccando qui, le modalità della preghiera di riparazione. È prezioso anche l’ausilio del libretto con gli Atti di devozione al Sacro Cuore e le Litanie del Sacro Cuore (clicca qui).
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Per la nostra formazione, leggiamo una lettera di San Girolamo. Il testo potrà anche essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete costituire e conservare la vostra biblioteca di letture di formazione.
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NOTIZIE E AVVISI
– I sacerdoti della Fraternità San Pio X celebrano la Santa Messa in rito antico in diverse città. Per l’elenco completo delle Cappelle in Italia e orari delle celebrazioni, clicca qui.
–Tutte le domeniche e i giorni festivi a Savona, alle 17.30 si recita il S. Rosario e alle 18.00 si celebra la S. Messa in rito antico. Nelle solennità il S. Rosario viene sostituito, alle 17.15 dal canto dei Vespri.
– Tutte le domeniche e i giorni festivi a Bologna si celebra la S. Messa in rito antico alle ore 18.00 nella chiesa di Santa Maria della Pietà in via San Vitale.
– Ogni primo giovedì del mese a Bologna si celebra la S. Messa in rito antico alle ore 21.00 nella parrocchia di San Giuseppe Cottolengo in via Marzabotto.
– Tutte le domeniche e i giorni festivi a Verona si celebra la S. Messa in rito antico alle ore 11.00 nella Rettoria Santa Toscana, in piazza XVI Ottobre n. 27.
– Tutti i sabati e nei giorni delle solennità a Brescia si celebra la S. Messa in rito antico alle ore 18.00 nella chiesa di San Zeno al Foro (piazza Carducci). Alle 17.30, recita del S. Rosario, esposizione del Santissimo Sacramento e benedizione eucaristica.
– Ogni domenica e festa di precetto a Pavia si celebra la S. Messa in rito antico, alle ore 9.30 nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, in via Luigi Porta (centro storico).
– Nella diocesi di Prato si celebra regolarmente la S. Messa in rito antico in latino, in seguito al Motu Proprio “Summorum Pontificum” del 2007 nelle seguenti chiese: la chiesa dello Spirito Santo a Prato (piazza del Collegio), ogni domenica e festa di precetto ore 17.00; la chiesa di Santa Cristina a Pimonte, ogni domenica ore 10.00; la chiesa di San Martino a Paperino a Prato la prima domenica del mese ore 16.00 e ogni giovedì ore 7.30; la chiesa del Sacro Cuore a Prato (Via Benincasa), tutti i primi venerdì del mese ore 21.00; la Badia di Vaiano, da febbraio a giugno, un sabato al mese. Per il calendario dettagliato clicca qui.
– Ogni domenica e festa di precetto a Firenze, alle ore 11.00 e alle ore 19.00, nella chiesa dei Santi Michele e Gaetano, viene celebrata la Santa Messa in rito antico. Al sabato le celebrazioni sono alle ore 7.30 e 11.00 e nei giorni feriali alle ore 7.30 e 18.30.
– Ogni domenica e festa di precetto a Belluno, alle ore 8.00, nella chiesa di San Pietro (parrocchia del Duomo), viene celebrata la Santa Messa in rito antico.
– In Alto Adige/Sud Tirolo viene celebrata la Santa Messa in rito antico: ogni prima Domenica al mese a Silandro in via Ospedale alle ore 18, ogni terza Domenica al mese a Bolzano in via Weggenstein alle ore 18, ogni quarta Domenica al mese a Bressanone nella chiesa Mariahilf/Zinggen alle ore 18, ogni 8 del mese nella chiesa parrocchiale a Cengles alle ore 17.
– Ogni domenica e festa di precetto a Bergamo, alle ore 9.00 e ogni venerdì alle ore 20,30, nella chiesa della Madonna della Neve, viene celebrata la Santa Messa in rito antico. Al termine della S. Messa del primo venerdì del mese, Adorazione Eucaristica e recita delle Litanie del Sacro Cuore di Gesù. Per essere aggiornati sulle celebrazioni in rito antico, cliccare su https://www.facebook.com/madonnadellanevebergamo/
– Ogni domenica e festa di precetto a San Lorenzo, frazione di Pizzoli (AQ), alle ore 18.00, presso l’Abbazia di Sant’Equizio, viene celebrata la Santa Messa in rito antico.
– Ogni domenica e festa di precetto a Milano, nella chiesa di Santa Maria della Consolazione, in largo Cairoli, viene celebrata alle 10.00 la Santa Messa in Rito ambrosiano antico. Per informazioni:http://messatradizionalemilano.blogspot.it/ .
– Ogni domenica e festa di precetto, a Monza, viene celebrata la Santa Messa in rito antico alle 18.45, nella chiesa delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento, via Italia 37. Per informazioni, cliccare “La Messa di sempre – Monza” .
– Ogni domenica e festa di precetto a Legnano, nella chiesa del S. Bambino Gesù di Praga (via Fogazzaro angolo via Leoncavallo), viene celebrata alle 17.30 la Santa Messa in Rito ambrosiano antico.
– Ogni primo venerdì del mese, al Priorato Madonna di Loreto, a Rimini-Spadarolo, alle ore 21, Adorazione Eucaristica notturna per riparare le offese e gli oltraggi al Sacro Cuore di Gesù.
– a Firenze, nell’Oratorio di S. Francesco Poverino, Santa Messa domenicale in rito antico alle ore 10 e tutti i venerdì, alle ore 18.30, Preghiera di Riparazione (S. Rosario, Litanie del Sacro Cuore, Atto di riparazione ed altre preci anche per impetrare l’aiuto divino alla Chiesa martire della ferocia islamica). Per informazioni: Dante Pastorelli, dante.pastorelli@virgilio.it, tel. 055.600804.
– Ogni venerdì un gruppo di fedeli si ritrova per la preghiera a Cremona. Per informazioni: Mauro Faverzani – mauro.faverzani@gmail.com
– Ogni primo venerdì del mese viene celebrata la Santa Messa in rito antico alle 19.30 a Modena nella parrocchia dello Spirito Santo in via Fratelli Rosselli. Vi partecipano alcuni aderenti alla Lega di riparazione secondo le intenzioni proposte dalla nostra iniziativa. Ricordiamo che nella medesima chiesa viene celebrata ogni domenica alle 17 la S. Messa (dal 2007) e, a richiesta, anche gli altri sacramenti.
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– Se altri sacerdoti fossero disposti a fare lo stesso nella zona in cui operano, ce lo facciano sapere e provvederemo a darne comunicazione.
– Ricordiamo che è possibile anche il semplice incontro tra laici che preghino secondo le intenzioni della Lega come già indicato. Anche in questo caso, sarebbe utile segnalarcelo in modo da poterne dare comunicazione. Rimane il fatto che lo strumento più efficace per la diffusione è il passaparola, che sarebbe meglio chiamare apostolato.
– Nei limiti delle nostre forze, siamo a disposizione per incontrare gli amici che intendono impegnarsi in questa impresa. Per questo, si faccia riferimento all’indirizzo di posta elettronica della Lega di riparazione, legariparazione@email.it , e troveremo il modo e il tempo per farlo.
Sia lodato Gesù Cristo
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LETTURA DI FORMAZIONE
San Girolamo – lettere
Lettera XXIV. A Marcella
per scaricare il testo in formato pdf, clicca qui
Roma. Autunno del 384 due giorni dopo la stesura della lettera precedente. Asella è una vergine, vivente. La sua vita è posta da Girolamo come modello d’ascetica.
- E vero: nelle mie lettere ora lodo uno, ora pizzico un altro. Ma nessuno deve farmene rimprovero. Nello staffilare i cattivi non si correggono forse gli altri? Così, elogiando i migliori, si stimolano i buoni alla virtù.
Avant’ieri ti ho parlato un po’ di Lea, di felice memoria. È stata proprio lei a crearmi uno scrupolo, facendomi venire in mente che non dovevo passare sotto silenzio una vergine, dato che abbiamo appena parlato del secondo grado di castità (1).
Devo dunque esporre brevemente la vita della nostra Asella. Ma ti prego: questa lettera a lei non leggerla, perché le è penoso sentirsi lodare. Sarebbe bene, invece, che vedessi di farla conoscere a quante sono ancora nell’adolescenza. Modellandosi sul suo esempio, possono valutare la sua condotta come norma di vita perfetta.
- Non ti dirò che doveva ancor nascere, e già veniva benedetta nel seno materno; che suo padre la vide in sogno, vergine, sotto una specie di campana di cristallo brillante, più duro di qualunque specchio; che vestita ancora di abiti infantili, non appena superati i dieci anni, si consacrò all’onore di gloria che avrà nella beatitudine futura (2).
Considera pure dono gratuito quanto precede il suo sforzo personale. Dio, infatti, che conosce il futuro, ha santificato anche Geremia prima della nascita, così come ha fatto esultare Giovanni nel seno materno, ed ha segregato Paolo, prima ancora della creazione del mondo, per predicare il Vangelo del Figlio suo.
Ma lei, compiuti i dodici anni, ha fatto una scelta, vi si è tenuta ben stretta, vi ha perseverato, l’ha iniziata e l’ha portata a termine. E tutto con sforzo personale.
Di questo voglio parlare.
- Chiusa in una sola cella, per di più stretta, lei si gode la vastità del paradiso. Quattro palmi di terra battuta le servono come luogo di preghiera e di riposo. Il digiuno lo considera un divertimento e l’astinenza il suo cibo. Anzi, quando è portata a mangiare, non dal desiderio di nutrirsi, ma dalla debolezza, più che saziare l’appetito lo accresce con pane, sale e acqua fresca.
Stavo quasi per dimenticare un fatto che avrei dovuto dire all’inizio: cioè che non appena decise di darsi a questa vita, vendette all’insaputa dei genitori la sua collana d’oro, detta popolarmente murenula (è una specie di catena di fattura flessibile per un intreccio di fili pieghevoli di metallo). Vestitasi poi d’una tunica grossolana, che non avrebbe mai potuto avere da sua madre se non si fosse servita di un ingenuo stratagemma di permuta, si consacrò subito al Signore. In tal modo tutta la parentela ebbe modo di convincersi che da lei non si poteva esigere altro. Vestendosi a quel modo, aveva ormai lanciato la sua condanna al mondo.
- Inoltre, come già ho accennato, si mantiene così riservata nella solitudine della sua cameretta privata, che non porta mai piede tra la gente. Mai si intrattiene a parlare con un uomo; anzi (questo proprio è il colmo!) non cerca neppure di vedere sua sorella, essa pure vergine, pur amandola teneramente.
Lavora con le sue mani, sapendo che sta scritto: «Chi non lavora non deve neppure mangiare». Si tiene in conversazione con lo Sposo o pregando o salmodiando. Passando quasi inosservata, cammina svelta verso le tombe dei martiri; e godendo della vocazione che ha scelto, il vedersi non riconosciuta da nessuno la colma di gioia.
Per tutto il corso dell’anno si nutre con un digiuno continuo che protrae anche per due o tre giorni. Ma durante la Quaresima spiega le vele del suo naviglio e cuce quasi tutte le settimane l’una all’altra col digiuno, sempre sorridente in viso. Inoltre (forse gli uomini non riescono a crederlo, eppure è possibile con l’aiuto di Dio), malgrado ciò, ha raggiunto la cinquantina senza che lo stomaco ne abbia sofferto, senza sentire dolori viscerali dovuti a trascuratezza, senza che le sue membra – che riposano sulla terra battuta – siano rimaste ammaccate. La pelle, maltrattata dal rude bigello, non è diventata comunque maleodorante o logora. È sana di corpo e ancor più di anima, e la solitudine le sembra un luogo di delizie. Vive tra il frastuono cittadino, eppure ha saputo trovarvi il deserto dei monaci.
- Ma tu, veramente, queste cose le sai meglio di me, dato che proprio da te le ho apprese, almeno in parte. Tu, oltretutto, hai potuto constatare, proprio con i tuoi occhi, come quel fragile e santo corpo, per la frequenza della preghiera, si sia indurito di callosità da somigliare ai ginocchi dei cammelli. Io devo limitarmi a esporre quanto sono riuscito a sapere. Nulla è più gioioso della sua serietà, nulla più composto della sua allegria. Più mesto del suo sorriso? Nulla; ma non c’è altra espressione più dolce della sua mestizia. Il pallore del volto fa rimarcare la sua continenza, eppure non sa di ostentazione. Il suo parlare è silenzioso, e quando tace è eloquente. Nel muoversi non è né precipitosa né troppo lenta; il suo contegno non varia mai. Non ricerca l’apparenza o l’eleganza nel vestire; ma la sua mancanza di ricercatezza è una vera eleganza.
In una città di lusso, di scostumatezza e di piaceri, dove vivere modestamente è un’umiliazione, solo col suo tenore di vita s’è meritata l’entusiasmo dei buoni. E neppure i maligni osano calunniarla. Le vedove e le vergini la imitano, le donne sposate l’onorano, è temuta dalle perverse, guardata con venerazione dai sacerdoti.
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(1) E’ la castità nella vedovanza. Lea, infatti, era una vedova.
(2) Si era votata spontaneamente alla castità perpetua, virtù che in paradiso gode di un’aureola speciale.