Calendario tradizionale. Venerdì 13 ottobre 2017 – Sant’Edoardo, Re degli Inglesi e Confessore – Per il Martirologio clicca qui
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Gentili amici,
ricordiamo la recita del S. Rosario, a cui siamo invitati, sull’esempio dei cattolici polacchi, a partecipare oggi alle 17.30 (clicca qui). Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà. Possiamo rileggere, cliccando qui, le modalità della preghiera di riparazione. È prezioso anche l’ausilio del libretto con gli Atti di devozione al Sacro Cuore e le Litanie del Sacro Cuore (clicca qui).
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Per la nostra formazione, concludiamo la lettura di Sant’Efrem il Siro. Il testo potrà anche essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete costituire e conservare la vostra biblioteca di letture di formazione.
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NOTIZIE E AVVISI
– I sacerdoti della Fraternità San Pio X celebrano la Santa Messa in rito antico in diverse città. Per l’elenco completo delle Cappelle in Italia e orari delle celebrazioni, clicca qui.
– Tutte le domeniche e i giorni festivi a Bologna si celebra la S. Messa in rito antico alle ore 18.00 nella chiesa di Santa Maria della Pietà in via San Vitale.
– Ogni primo giovedì del mese a Bologna si celebra la S. Messa in rito antico alle ore 21.00 nella parrocchia di San Giuseppe Cottolengo in via Marzabotto.
– Tutte le domeniche e i giorni festivi a Verona si celebra la S. Messa in rito antico alle ore 11.00 nella Rettoria Santa Toscana, in piazza XVI Ottobre n. 27.
– Tutti i sabati e nei giorni delle solennità a Brescia si celebra la S. Messa in rito antico alle ore 18.00 nella chiesa di San Zeno al Foro (piazza Carducci). Alle 17.30, recita del S. Rosario, esposizione del Santissimo Sacramento e benedizione eucaristica.
– Ogni domenica e festa di precetto a Pavia si celebra la S. Messa in rito antico, alle ore 9.30 nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, in via Luigi Porta (centro storico).
– Nella diocesi di Prato si celebra regolarmente la S. Messa in rito antico in latino, in seguito al Motu Proprio “Summorum Pontificum” del 2007 nelle seguenti chiese: la chiesa dello Spirito Santo a Prato (piazza del Collegio), ogni domenica e festa di precetto ore 17.00; la chiesa di Santa Cristina a Pimonte, ogni domenica ore 10.00; la chiesa di San Martino a Paperino a Prato la prima domenica del mese ore 16.00 e ogni giovedì ore 7.30; la chiesa del Sacro Cuore a Prato (Via Benincasa), tutti i primi venerdì del mese ore 21.00; la Badia di Vaiano, da febbraio a giugno, un sabato al mese. Per il calendario dettagliato clicca qui.
– Ogni domenica e festa di precetto a Firenze, alle ore 11.00 e alle ore 19.00, nella chiesa dei Santi Michele e Gaetano, viene celebrata la Santa Messa in rito antico. Al sabato le celebrazioni sono alle ore 7.30 e 11.00 e nei giorni feriali alle ore 7.30 e 18.30.
– Ogni domenica e festa di precetto a Belluno, alle ore 8.00, nella chiesa di San Pietro (parrocchia del Duomo), viene celebrata la Santa Messa in rito antico.
– In Alto Adige/Sud Tirolo viene celebrata la Santa Messa in rito antico: ogni prima Domenica al mese a Silandro in via Ospedale alle ore 18, ogni terza Domenica al mese a Bolzano in via Weggenstein alle ore 18, ogni quarta Domenica al mese a Bressanone nella chiesa Mariahilf/Zinggen alle ore 18, ogni 8 del mese nella chiesa parrocchiale a Cengles alle ore 17.
– Ogni domenica e festa di precetto a Bergamo, alle ore 9.00 e ogni venerdì alle ore 20,30, nella chiesa della Madonna della Neve, viene celebrata la Santa Messa in rito antico. Al termine della S. Messa del primo venerdì del mese, Adorazione Eucaristica e recita delle Litanie del Sacro Cuore di Gesù. Per essere aggiornati sulle celebrazioni in rito antico, cliccare su https://www.facebook.com/madonnadellanevebergamo/
– Ogni domenica e festa di precetto a San Lorenzo, frazione di Pizzoli (AQ), alle ore 18.00, presso l’Abbazia di Sant’Equizio, viene celebrata la Santa Messa in rito antico.
– Ogni domenica e festa di precetto a Milano, nella chiesa di Santa Maria della Consolazione, in largo Cairoli, viene celebrata alle 10.00 la Santa Messa in Rito ambrosiano antico. Per informazioni:http://messatradizionalemilano.blogspot.it/ .
– Ogni domenica e festa di precetto, a Monza, viene celebrata la Santa Messa in rito antico alle 18.45, nella chiesa delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento, via Italia 37. Per informazioni, cliccare “La Messa di sempre – Monza” .
– Ogni domenica e festa di precetto a Legnano, nella chiesa del S. Bambino Gesù di Praga (via Fogazzaro angolo via Leoncavallo), viene celebrata alle 17.30 la Santa Messa in Rito ambrosiano antico.
– Ogni primo venerdì del mese, al Priorato Madonna di Loreto, a Rimini-Spadarolo, alle ore 21, Adorazione Eucaristica notturna per riparare le offese e gli oltraggi al Sacro Cuore di Gesù.
– a Firenze, nell’Oratorio di S. Francesco Poverino, Santa Messa domenicale in rito antico alle ore 10 e tutti i venerdì, alle ore 18.30, Preghiera di Riparazione (S. Rosario, Litanie del Sacro Cuore, Atto di riparazione ed altre preci anche per impetrare l’aiuto divino alla Chiesa martire della ferocia islamica). Per informazioni: Dante Pastorelli, dante.pastorelli@virgilio.it, tel. 055.600804.
– Ogni venerdì un gruppo di fedeli si ritrova per la preghiera a Cremona. Per informazioni: Mauro Faverzani – mauro.faverzani@gmail.com
– Ogni primo venerdì del mese viene celebrata la Santa Messa in rito antico alle 19.30 a Modena nella parrocchia dello Spirito Santo in via Fratelli Rosselli. Vi partecipano alcuni aderenti alla Lega di riparazione secondo le intenzioni proposte dalla nostra iniziativa. Ricordiamo che nella medesima chiesa viene celebrata ogni domenica alle 17 la S. Messa (dal 2007) e, a richiesta, anche gli altri sacramenti.
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– Se altri sacerdoti fossero disposti a fare lo stesso nella zona in cui operano, ce lo facciano sapere e provvederemo a darne comunicazione.
– Ricordiamo che è possibile anche il semplice incontro tra laici che preghino secondo le intenzioni della Lega come già indicato. Anche in questo caso, sarebbe utile segnalarcelo in modo da poterne dare comunicazione. Rimane il fatto che lo strumento più efficace per la diffusione è il passaparola, che sarebbe meglio chiamare apostolato.
– Nei limiti delle nostre forze, siamo a disposizione per incontrare gli amici che intendono impegnarsi in questa impresa. Per questo, si faccia riferimento all’indirizzo di posta elettronica della Lega di riparazione, legariparazione@email.it , e troveremo il modo e il tempo per farlo.
Sia lodato Gesù Cristo
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LETTURA DI FORMAZIONE
Sant’Efrem il Siro
Brani scelti/II
per scaricare il testo in formato pdf, clicca qui.
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L’anima si svegli dal sonno del peccato
È tremendo e spaventoso il passo della sacra Scrittura che, riguardo al peccatore, dice: «Il peccatore sarà portato via, perché non veda la gloria del Signore!». L’empio dunque sarà trascinato in un posto ove non udirà canti di lode. Ma tutto quanto canta a Dio e annuncia ogni giorno la sua gloria; anche le creature che non hanno lingua non cessano un istante di lodarlo. I cieli narrano la sua gloria e il firmamento l’opera delle sue mani (Sal 18, 2). La terra eleva la sua lode e il mare è un annuncio delle sue meraviglie. Non vi è nulla che non celebri la gloria di Dio suo signore; perfino il moscerino più minuto annuncia la magnificenza di Dio.
Dove giungerà dunque il peccatore, per non vedere la gloria del Signore? In qual posto precipiterà, per essere lontano dalla lode a lui rivolta? Se sale al cielo, esso si chiude e non l’accoglie; se vuol restare sulla terra, non gli è permesso. Se precipita in mare, il mare lo rigetta. Per questo, amici miei, io credo che egli debba errare fuori dal mondo in quelle tenebre esteriori che sono piene di paura e di orrore, dove non risuona inno di lode, dove non si annunzia la gloria di Dio, perché egli è molto lontano e non permette che laggiù lo si glorifichi.
Le pene e i sospiri, le tribolazioni e le angosce, il verme che rode senza cessare e il fuoco che mai si spegne chiudono la bocca del peccatore a ogni lode e celebrazione. La sua miseria non gli permette né di vedere né di udire, il battito dei denti chiude la sua bocca a ogni lode e la sua lingua può solo ululare i suoi guai, ma non pronunciare sillaba di elogio. Gli occhi pieni di tenebre non vedono la luce della gloria divina. Chi ha il verme attaccato alle viscere, pensa solo al suo strazio; chi è riarso dall’inferno, vede solo il suo fuoco.
Orsù dunque, piangiamo qui, perché non ci tocchi piangere là! Venite, diamoci qui alle lacrime e ai dolori, perché non sia allora troppo grande il nostro dolore! Tutti i giusti e i santi sono piaciuti al Signore con il pianto e il dolore, si sono a lui riconciliati con le lacrime… L’anima morta per il peccato ha bisogno di dolore, di gemiti, di lacrime, di pianto e di sospiri per la sua empietà, che l’ha pervertita e perduta. È lontana da Dio; perciò gemi, piangi e sospira per lei, e la riavvicinerai a Dio. Piangi per lei più che una madre cui la morte strappa il figlio e lo precipita nella fossa, e che grida perché il suo caro gli è strappato. Parimenti il peccato strappa l’uomo a Dio, e la sua bontà se ne addolora, perché la sua immagine, piena di bellezza, va in rovina. Se perdi una bestia tua, ne soffri, anche se la possedevi solo da poco tempo; la sua perdita ti affligge ugualmente. Molto più spiace a Dio la perdita della sua immagine.
Un’anima è a lui molto più cara di tutte le altre creature; ma col peccato essa muore e tu, o peccatore, non te ne preoccupi! Affiggiti dunque per Dio, che per te si affligge! Per il peccato la tua anima è morta: versa lacrime ardenti e svegliala così da morte: da’ a Dio questa gioia, perché egli si rallegra se tu ridesti la tua anima.
Vi è un uccello che risuscita i suoi figli: la sua covata se ne muore, egli la ridesta alla vita. Quando gli nascono figli, egli se ne rallegra immensamente e, blandendoli troppo, li soffoca, tanto che quelli muoiono. Ma quando se li vede morti, vede che più non si muovono e non si agitano, se ne sta tre giorni angosciato, affranto dal dolore; non prende né cibo né bevanda, ma non si allontana da essi; sta loro vicino e li custodisce. Alla fine si squarcia il corpo e li bagna col proprio sangue, e allora, per disposizione di Dio, i corpicini morti tornano in vita. Se dunque un uccello riesce in tal modo a svegliare dalla morte i suoi piccoli, anche tu, o peccatore, sveglia alla vita la tua anima morta!
E se Dio ha compassione del pellicano, tanto che esso rivivifica i suoi figli, quanta più compassione avrà della tua anima, ma tu non vuoi suscitarla! Quando il pellicano, per lo struggente cordoglio, tenta di uccidersi, muove a compassione il Creatore che gli risuscita i piccoli morti. Ma quando l’anima muore per la sua empietà e si separa da Dio, è Dio stesso che si affligge per la sua immagine che gli viene strappata.
Piangi dunque e gemi per la tua anima strappata a Dio; egli stesso è affitto per te, come una madre per il suo figlio unico! Chi ride davanti a un morto, ne odia i genitori; ma se ne prova dolore e afflizione, mostra con le lacrime il suo amore. E chi, nonostante che sia morto per il peccato, mostra gaiezza, odia Dio che per lui prova tristezza e afflizione. Dio si affligge per un’anima morta; chi ne ride e scherza, aumenta l’afflizione di Dio. Chi ride e scherza presso un defunto, aumenta l’afflizione e il dolore di coloro che stanno seppellendo il loro morto. Parimenti aumenta le sofferenze di Dio chi si rallegra nel peccare. Nessun padre, durante i funerali del suo figlio prediletto, soffre tanto, come Dio per l’anima uccisa dal peccato. Rattrìstati perciò per la tua anima e mostra così amore a Dio, che sente dolore e afflizione per l’anima che ha peccato ed è defunta! Dio si affligge per la morte dell’anima, perché è la sua immagine; chi se ne rallegra e non ne prova dolore, è in tutto simile al demonio. Chi giunge a visitare un morto, vedendo la tristezza che regna ovunque, si sente interiormente commosso e soffre con chi soffre. Ma quando un’anima per il peccato ha perso la vita, il dolore sale, per così dire, sino al cielo: le schiere angeliche si affliggono e Dio stesso ne ha cordoglio. Chi pertanto si rallegra tra gli amici e non piange per la sua anima, è in verità un dannato che non sa neppure di avere un’anima. Piangi dunque sulla tua anima, o peccatore, versa su di lei fiumi di lacrime e risvegliala così alla vita!
Ecco: ai tuoi occhi è concesso risvegliarla, al tuo cuore è dato risuscitarla. Tu sei morto, eppure non piangi che la tua anima sia da te separata. Piangi dunque anzitutto per la tua anima, poi potrai piangere per altri motivi! Tu piangi per un corpo morto, perché l’anima si è da lui separata; ma per l’anima, che è morta e separata da Dio, tu non piangi! Le lacrime che cadono sul cadavere, non possono risuscitarlo alla vita; ma se cadono sull’anima, la risvegliano e la fanno nuovamente sorgere. Le lacrime, la tristezza e il dolore non sono per il corpo: Dio li ha creati per l’anima, perché ne possa risuscitare. Piangi perciò con le lacrime di Dio e versa torrenti dai tuoi occhi; con queste tue lacrime e per la sua grazia l’anima morta tornerà in vita. Ecco, il Misericordioso aspetta che tu versi lacrime dai tuoi occhi, per poter purificare e rinnovare l’anima, sua immagine stravolta. Tu hai ucciso la tua anima: svegliala dunque ora dall’empietà! Non è stato qualcun altro che ti ha ucciso e annientato: la tua stessa volontà ti ha ucciso e perduto. Se qualche altro ti avesse assassinato, sarebbe egli a doverti risuscitare; ma siccome la tua stessa volontà ti ha ucciso, è lei stessa che ti deve risvegliare alla vita.
(Da: Commento a «I peccatori verranno portati via»)
2 commenti su “Lega cattolica per la preghiera di riparazione. La recita del S. Rosario oggi alle 17.30. Notizie e avvisi. Concludiamo la lettura di Sant’Efrem il Siro”
Il letamaico giornale dei ‘vescovi’ italiani dice che non ci può essere preghiera ‘contro’ ma solo ‘per’. E quel ‘per’ vale solo per la ‘pace’. Bene, allora preghiamo per la ‘pace’, ma quell’unica e sola che ci viene da Cristo (che per darcela ha” tolto i peccati del mondo “), non quella proposta dagli sfarfugliamenti loro… E perciò, preghiamo ‘contro’ una pace che è inganno, un boccone avvelenato per stordirci e toglierci di mezzo, nel nome dell’ accomadamento a tutte le perversioni morali e ideologiche di questo mondo, e perché Maria Santissima debelli ogni portatore di una simile pace…
Gesù ce lo’ha detto in modo succinto e inequivocabile: “Vi lascio la mia pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi”. Sono quasi 60 anni che, al contrario, gli uomini della Chiesa cercano il “dialogo” con il mondo, che, è chiaro, non ha e non può avere alcuna valida idea di pace. Si tratta di un dialogo perverso che puntualmente non giunge a nulla di buono ed anzi sfocia in un continuo ed impossibile compromesso tra la pace di Dio e la pace del mondo, il cui principe, non a caso, è il padre della menzogna. Alla luce di ciò Il bergogliano “camminare insieme” la dice lunga.