Dal periodico USA “Mc Alvany Intelligence Advisors”, 1991: “L’America è attualmente amministrata da un gruppo, che chiameremo il ‘Liberal Eastern Establishment’ costituito da alcuni dei più ricchi finanzieri americani (Rockefeller, Andrea, Hammer e centinaia d’altri ) e certi dirigenti liberali della stampa, dell’esercito e della cultura. (…) Le più importanti organizzazioni politiche statunitensi che lo rappresentano sono il ‘Council on Foreign Relations’, la‘ Trilateral Commission” ed altri gruppi internazionalisti impegnati nel raggiungimento di un governo unico del mondo”(1)
“Liberal Eastern Establishment” ovvero“Sistema Liberal dell’Est”. Il punto cardinale riconduce alla natura finanziaria di questo sistema di potere perché nel linguaggio simbolico americano, l’Est designa la Costa Orientale, sede di New York e di Wall Street, mentre l’aggettivo “liberal” ne indica l’ideologia: atea, cosmopolita, anticristiana.
Quest’area di potere è il punto di arrivo di una lunga rincorsa storica. L’Establishment, il “Sistema”, prende forma tra la fine dell’800 e l’inizio del 900 lungo l’asse Londra-NewYork, intorno alle grandi banche internazionali: Rotschild, Warburg, Morgan, Rockefeller, Khun & Loeb, Baruch, Astor, Baring, Lazard e tante altre ancora. Guidati dai Morgan e Rockefeller, i banchieri fecero cartello attraverso imprese comuni e matrimoni tra i membri delle famiglie ed estesero la loro influenza al sistema politico. Il “Sistema” si ispirava a una filosofia del potere elaborata in ambito massonico all’università di Oxford, che teorizzava il dominio planetario delle potenze anglosassoni, attraverso un governo unico del mondo.
Le idee del gruppo di Oxford furono rapidamente fatte proprie dalle élite dell’impero britannico e successivamente dalle élite finanziarie americane
entrambe appassionate di potere globale.
Élites massoniche. Del resto la vocazione della massoneria al governo del mondo, è dichiarata. Nel 1973, un Gran Maestro del Grande Oriente di Francia: (2) “ Da lungo tempoi Framassoni accarezzano un sogno. Essi vogliono anche considerare la possibilità di un Governo Mondiale”.
Da lungo tempo davvero. Nel 1738, a pochi anni dalla fondazione (la massoneria fu fondata a Londra nel 1717), un gentiluomo scozzese in un “discorso di loggia” che da allora è un caposaldo della letteratura massonica, dichiarava: “Il mondo intero non è che una grande repubblica”(3)
Con queste premesse, dalla molto massonica scuola di Oxford sorsero nel Regno Unito e negli Stati Uniti, think tank sotto forma di circoli semi-segreti fino a che, alla fine del primo conflitto mondiale, questo sodalizio anglo-americano creò, nel 1921, il “Council on Foreign Relations” (CFR) citato dal “Mc Alvany”, da allora il centro direttivo del Deep State americano.
Il senatore Barry Goldwater, candidato dal Partito Repubblicano alle elezioni presidenziali USA del 1964: “Il Council on Foreign Relations è la branca americana di un istituto fondato in Inghilterra (…). Crede che i confini delle nazioni debbano essere cancellati e che debba essere instaurato un governo unico del mondo”. (4)
Nel 1987, davanti al Senato USA, il senatore Jesse Helmes dichiarava: “Organizzazioni private come il Council on Foreign Relations (…) servono a diffondere e coordinare i piani di un nuovo ordine mondiale nei settori vitali degli affari, della finanza, della cultura e del’amministrazione” (5) .
David Rockefeller, fondatore della Trilateral Commission, è stato anche presidente, nel 1970, del Council on Foreign Relations, come ricorda nell’autobiografia (6). In quanto alle sue ansie globaliste, nell’ autobiografia si legge: “C’è perfino qualcuno, convinto della nostra appartenenza a una setta segreta che opera contro gli interessi degli Stati Uniti, che addossa alla mia famiglia e a me l’etichetta di ‘internazionalisti’, accusandoci di cospirare con altre figure, disseminate per il mondo, nell’intento di costruire una struttura politico economica globale più integrata, un mondo unico, se si vuole.Se questo è il delitto che mi si imputa, mi dichiaro colpevole e ne vado fiero” (7).
La storia di questo gigantesco gruppo di pressione, tra la fine del XIX secolo e lungo l’intero corso del XX, è stata narrata in “Tragedy and Hope”, saggio storico-politico pubblicato nel 1966 contemporaneamente a New York e a Londra (8). Il libro fece uno straordinario scalpore, al tempo, perché l’autore, il prof. Carrol Quigley, era tra i primi intellettuali d’America. Scrive Quigley: “La struttura creata tra il 1880 e il 1930 da questi magnati della grande finanza era straordinariamente complessa (…) il tutto a sostegno dei due vertici del potere economico e finanziario: una, posta nel cuore di New York, agli ordini di J.P. Morgan and Company; l’altra, nell’Ohio, capeggiata dalla famiglia Rockfeller” (9).
Quest’area di potere finanziario si candidava ad essere il Deep State degli Stati Uniti, il suo “Stato nascosto”, e così fu. “L’influenza di questi business leader era così grande che i gruppi Morgan e Rockefeller riuniti, o anche Morgan da solo, avrebbero potuto mettere a terra il sistema economico nazionale” (10).
Questa struttura di potere, spiega Quigley, perseguiva un obiettivo epocale, attraverso la potenza americana: “Un sistema mondiale di controllo finanziario, gestito con metodi feudali e posto in mano a privati, capace di dominare il sistema politico di ogni paese e l’economia del mondo nel suo insieme” (11). Un nuovo ordine mondiale.
Quigley aveva titoli per dichiarare tutto questo per il solo fatto che egli faceva parte del Sistema. Non solo Quigley ammetteva l’appartenenza, ma la rivendicava poiché, a suo dire, l’operato di questo Stato nascosto prometteva meraviglie all’umanità. Quigley: “Gli scopi fondamentali di questa complessa organizzazione semi-segreta erano altamente encomiabili” (12) . Qual è il senso di tutto questo?
Con grande evidenza, Tragedy and Hope era stato commissionato proprio dal Sistema, affinché fossero saggiate le reazioni dell’opinione pubblica di fronte alla prospettiva che un potere non rappresentato in parlamento, non eletto e non eleggibile, governasse il mondo.
L’operazione si rivelò un boomerang. Il Prof.Cleon Skousen, avvocato, agente scelto dell’FBI e docente presso la Brigham Young University, rispose con il suo The Naked capitalist(13),nel qualeriportava, commentandoli, passaggi del libro di Quigley, in un’ottica però diametralmente opposta: questo “Deep State” era presentato come un attentato alla libertà dei popoli. Dopo la pubblicazione di The Naked capitalist, il libro di Quigley fu immediatamente ritirato sia in America sia in Inghilterra. Successivamente ripresero le edizioni del libro, ma, da allora, accuratamente depurato dei passaggi più significativi. Passaggi che Skousen ha preservato, riportandoli integralmente nel suo The Naked capitalist e consegnandoli alla storia.
Quigley scrive che la storia di questo sodalizio con vocazione di potere globale, ebbe inizio nel 1870 a Oxford, dove un docente di storia dell’arte, John Ruskin, era noto per coltivare progetti di una società ideale. La sua perenne fonte di ispirazione, annota il suo biografo Kenneth Clark, era la repubblica di Platone, una società piramidale e autocratica, guidata da illuminati. Ruskin coniugò l’idea di una società siffatta con i modelli di sviluppo della rivoluzione industriale e la struttura dell’impero britannico. Da questo trasse il progetto, esteso all’umanità intera, di un “mondo unico” governato da un’élite.
Intorno a Ruskin si raccolsero intellettuali, aristocratici e banchieri, entusiasti delle sue idee. Tra i suoi seguaci si distinguevano Cecil Rhodes, (la Rodesia ne ha preso il nome), il giornalista William Stead e il banchiere Nathan Mayer Rotschild, direttore della filiale londinese della banca paterna di Francoforte. I membri di questo sodalizio erano tutti framassoni (14).
Il sodalizio, sotto la guida di Rhodes, era formato da un comitato esecutivo (Stead, Lord Milner, Lord Esher) e una cerchia interna detta di “Iniziati” alla quale apparteneva il banchiere Rotschild.
Dopo la morte di Ruskin e di Rhodes, nel 1902 Lord Alfred Milner prese il comando dell’organizzazione e creò circoli semi-clandestini conosciuti come “Round Table Groups”, che esercitarono molta influenza nel sistema anglo-americano fondando università e controllando testate giornalistiche, prima fra tutte il “Times”, di proprietà dei banchieri Astor.
È illuminante ricordare, a proposito di continuità di idee, che Lord Milner nutriva gli stessi dubbi che la Trilateral Commission avrebbe manifestato settant’anni dopo. Scriveva Milner nel 1903: “Dobbiamo creare un’aristocrazia (…) o l’umanità fallirà… E, a tal proposito, si manifestano i miei dubbi sulla democrazia”.
Infine, ciò che la Trilateral oggi sottintende, ieri Lord Milner lo dichiarava apertamente: “Noi possiamo eliminare la democrazia, perché comprendiamo come lavora la mente umana e i percorsi mentali che stanno dietro gli atteggiamenti delle persone. Noi abbiamo bisogno (…) di una élite dirigente molto selettiva, aperta mentalmente, devota a una cultura aristocratica. (…) Mi sembra debba essere necessariamente questa, la prossima fase di sviluppo della gestione delle questioni dell’umanità” (15).
Skousen nel suo libro precisa che la Trilateral Commission è una diretta emanazione di ciò che lui chiamava “Sistema” e che noi oggi chiamiamo Deep State. O poteri forti, se preferite.
Note
1) Cit. in “Chiesa Viva” n.222, ottobre 1991, anno XXI, p.14. Mensile antimassonico fondato e diretto fino alla sua morte, nel 2012, dal sacerdote giornalista Don Luigi Villa.
2) Cfr.Jacques Mitterand,“La politique de franc-macons” Roblot, Parigi1973, p.170.
3) Cfr.Susanna Fianfermo “ Settecento fiorentino erudito e massone” Longo Editore, Ravenna 1986, p.19.
4) Cit. in “Chiesa Viva”, gennaio 1998, n.256, p.10.
5) Cfr. Daniel Estulin, “Il club Bilderberg – la storia segreta dei padroni del mondo”, Arianna editrice, Bologna 2012. p.198. Titolo originale: “The true story of the Bilderberg Group”, 2005. Il Bilderberg Group, fondato in Olanda nel 1954 da David Rockefeller e il Principe Bernardo d’Olanda, è il promo potentato mondialista semi-ufficiale del dopoguerra. Dal Bilderberg è sorta la Trilateral Commission.
6) David Rockefeller”,“La mia vita”, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 2002, p.448
7) Ibid., p.445
8) Carrol Quigley, “Tragedy and hope” A History of the world in our time. The Macmillan Company, New York and Collier-Macmillan Limited, London, 1966. La traduzione italiana fu edita dodici anni dopo.
9) Ed. italiana di “Tragedy and hope”: “Il capitalista nudo”, Editore Armando, Roma 1978, p.28
10) Id.
11) Ibid., p.37
12) Id., pp.57-58
13) Titolo completo dell’opera: “ The Naked capitalist” A review and commentary on Dr.Carrol Quigley’s Book : a Tragedy and Hope- The history of the world in our time” . by Ensign Publishing Company june ist 1970.
14) L’affiliazione alla massoneria di John Ruskin è certificata da fonte anti-massonica.(https://watch.pair.com/roundtable.html), mentre da autorevole fonte massonica ( Cfr. Gioele Magaldi “ Massoni – Società a responsabilità illimitata” Edizioni “chiare lettere”, Milano 2014, p 383) apprendiamo dell’affiliazione di Cecil Rodhe. Questo vale anche per tutti i protagonisti dell’impresa di Oxford: Alfred Milner, Thomas Stead, Lord Nathan Mayer Rotschild e il banchiere William Aldorf Astor, proprietario del Times che era stato cassa di risonanza del primo gruppo Rhodes- Milner. ( vedi Gioele Magaldi, op.cit., p.384)
15) Cit. in Daniel Estulin, op.cit., p.76