3 giugno 2016
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Il giovane battagliero Chesterton = = = = = = = = =
di Fabio Trevisan
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“La fiaba della lumaca è risaputa; il Peccato Originale poi la Caduta, il Sonno, la Visione, la Vocazione, la Ricerca, la Gloria, l’Elezione”.
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Forse non tutti sanno che Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) è stato, oltre che un valoroso saggista, giornalista, romanziere inglese, anche un valente illustratore. Egli si era infatti diplomato a quella che oggi potremmo chiamare la Scuola di Belle Arti (la Slade School of Art di Londra) ed aveva iniziato ad illustrare i libri di suoi amici. Nel 1900 scrisse e illustrò un curioso libretto: “Barbagrigia si diverte”, tradotto anche con il titolo: “Burloni Barbagrigia”, con il quale affermò il suo carattere combattivo.
Nell’illustrazione della lumaca e nelle rime riportate a corredo in corsivo si può comprendere tutto il fervore religioso e la passione per il dogma e la battaglia cristiana. La lumaca infatti reca un diadema di dodici stelle, come la Vergine Maria Santissima, a cui fa riferimento il noto passo dell’Apocalisse: “Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle”. Coloro che hanno letto un po’ approfonditamente Chesterton sanno che egli era molto devoto alla Vergine e che la Fede Cattolica testimoniava per lui una ricerca della Verità che nella Chiesa Cattolica Romana era stata finalmente trovata. Chesterton era altresì fermo nei principi e nei dogmi, ad iniziare da quello che chiamava la Tradizione della Caduta (Il Peccato Originale).
Chesterton univa insieme mirabilmente due anime: l’Immaginazione, la Visione dell’artista da una parte e la Ragione (con la ricchezza della Fede) dall’altra. Ecco perché la Ricerca della bellezza della Fede era per lui qualcosa di estremamente importante. Sbaglia però chi vuole ridurre o trovare in lui un esteta o un razionalista fine a se stesso. In questo primo libretto, un giovane e gagliardo Chesterton si concesse così un libro illustrato per divertimento, ma non solo, come testimonia appunto la filosofia della lumaca. Con lo scudo e l’alabarda, con la spada e le insegne medievali, Chesterton ci restituisce così, con poche rime, il senso della lotta cristiana. “Non si può amare una cosa se non si desidera combattere per essa” aveva scritto nella biografia sull’amatissimo Charles Dickens ed ancora aveva pronunciato: “Il vero soldato non combatte perché odia ciò che ha di fronte, ma perché ama ciò che ha alle spalle”.
Questo amore per il glorioso passato cristiano e questo desiderio di lottare per Cristo Re e Maria Regina sono costantemente espressi in molte sue opere. Valga come esempio al giorno d’oggi, in cui la bellezza della Tradizione è spesso offuscata da atteggiamenti incerti, disarmati e disarmanti.
Nella lumaca si può leggere metaforicamente l’essenza della battaglia cristiana che oggigiorno abbiamo perduta.
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3 commenti su “L’angolo di Gilbert K. Chesterton – Grandezza e attualità di uno scrittore cattolico – rubrica quindicinale di Fabio Trevisan”
Una lumaca con scudo e alabarda e con una corona di dodici stelle: perché mai Chesterton avrà scelto proprio la lumaca per indicare questa battaglia cristiana che, come dice tristemente Fabio Trevisan, “oggigiorno abbiamo perduta”?
Azzardo qualche (probabilmente banale )supposizione:
-forse per far capire come solo chi combatte una santa battaglia e non si scoraggia può conseguire nel tempo buoni risultati?
-Per significare una religione che per affermarsi universalmente, sia pure con l’aiuto di Maria, ha bisogno di un lento cammino?
-O per dire che la battaglia della lumaca lascerà un segno (come la scia che essa stessa imprime dove passa) difficile da cancellare?
Insulsi pensieri, immagino, ma mi figuro nella mente questa lumachina fragile, ma imperterrita ed esposta ad ogni pericolo, calpestata probabilmente, con la sua casina distrutta da qualche piede maleintenzionato. Ma che fede e che coraggio, ragazzi! A combattere con scudo e alabarda per difendere due Sacri Cuori:quello della Madonna e quello di Gesù, di cui proprio il giorno di oggi è la gloriosa festa!
Sono stupefatta. Ignoravo l’esistenza di queste illustrazioni. Grazie Trevisan.
Un vero gigante della fede e della letteratura.