ERESIE E FOLLIE
“La prossima grande eresia sarà semplicemente un attacco alla morale, e soprattutto alla morale sessuale”
Rimango sempre sbalordito, ogni volta che lo leggo, dalla lungimiranza (a me non piace il termine abusato di “profezia”) con cui Chesterton scriveva queste righe sul G.K.’s Weekly il 19 giugno 1926: “La prossima grande eresia sarà semplicemente un attacco alla morale, e soprattutto alla morale sessuale… Le radici della nuova eresia, Dio lo sa, sono profonde come la natura stessa, il cui fiore è la lussuria della carne e la lussuria dell’occhio e l’orgoglio della vita”.
La triplice concupiscenza, della carne, dell’occhio e della superbia, oggigiorno divenuta manifesta fuori e dentro la Chiesa, era ricondotta dal grande scrittore inglese alla viltà e alla vergogna della modernità che aveva abbandonato le profonde radici vitali della tradizione e del cattolicesimo: “La prossima grande eresia viene dall’energia esultante e vivente dei ricchi decisi a divertirsi finalmente, senza che né il papato, né il puritanesimo, né il socialismo li trattengano… Dico che l’uomo che non sa vedere questo non può vedere i segni dei tempi”.
Altro che i “segni dei tempi” postconciliari! Altro che attuale “parresia” proclamata ma in realtà bandita nei fatti! Chesterton denunciava quasi un secolo fa ciò che abbiamo sotto gli occhi miseramente ora. Quanta cecità, potremmo dirla con Chesterton, anche negli uomini di Chiesa fino alla resa finale completa alla lussuria, alla pedofilia, alla follia. Quando scrisse il saggio su San Francesco d’Assisi, lo scrittore inglese ribadì l’importanza di contenere la lussuria e lo fece con una frase efficace e concisa: “Nel momento in cui la sessualità smette di essere un servo diventa un tiranno”. Potremmo dire, a conclusione di questa frase, che ne stiamo sperimentando l’effettiva tirannia dentro e fuori la Chiesa.
Ancora, in uno dei suoi ultimi saggi, The well and the shallows” (Il pozzo e le pozzanghere) del 1935, lo scrittore londinese precisava maggiormente la follia di questa nuova eresia: “Ai più recenti modernisti è stato lasciato di proclamare una religione erotica che esalta la lussuria e proibisce la fertilità… Una visione che riduce la proprietà a mero godimento di denaro equivale precisamente alla visione che riduce l’amore a mero godimento sessuale. In entrambi i casi un piacere incidentale, solitario, servile e persino segreto si sostituisce alla partecipazione a un grande processo creativo, inclusa persino l’eterna Creazione del mondo”.
Se non fosse ancora del tutto evidente l’esatta ricognizione dei fatti, l’analisi profonda delle cause prossime e remote che erano balenate nella mente lucida di Chesterton, mi permetto di segnalare una “scoperta” che ho fatto più recentemente e che mi ha lasciato letteralmente stordito e stupefatto. Mi sono imbattuto, incredibilmente, in un articolo del 26 luglio 1930 pubblicato sul G.K.C’ Weekly dal titolo: “The equality of sexlessness”, in cui Chesterton scriveva: “Quando tutti saranno senza sesso ci sarà uguaglianza. Non ci saranno né donne né uomini. Non ci sarà altro che una fraternità, libera ed eguale. L’unico pensiero consolante è che la cosa durerà per una sola generazione”.
Incredibile, mi sono detto, aveva anticipato persino l’ideologia gender! Non stava parlando infatti del sesso degli angeli, ma dell’autodistruzione dell’uomo e della Chiesa. Non a caso, mai come in questi terribili giorni che stiamo vivendo, ogni genere di eresia e di follia sembrano dilagare senza più impedimento. Non a caso, chi odia visceralmente l’uomo e la donna creati da Dio, è quell’angelo ribelle che suggerisce, istiga, seduce con l’orgoglio e la lussuria. Non a caso, la Chiesa in sfacelo si finge scandalizzata dalla pedofilia di molti suoi membri come se fosse una terribile “novità”! Chesterton l’aveva detto pubblicamente, con parresia, cent’anni fa! Perché non è stato ascoltato?
7 commenti su “L’angolo di Gilbert K. Chesterton – Eresie e follie – Rubrica quindicinale di Fabio Trevisan”
Incredibile! È incredibile come Chesterton “fotografi” la realtà attuale in maniera così nitida. “È lungimiranza” sostiene Fabio Trevisan, ma a me piace tanto “profezia” perché chiamando cosi questo suo sentire, diventa più evidente il profondo senso cristiano della vita posseduto dal nostro autore; il quale guarda il mondo e le sue aberrazioni con l’occhio di chi sa che bisogna ricondurre tutto all’ordine voluto e pensato dal Creatore. Al di fuori di questo è tutto caos. Un terribile e luciferino caos che speriamo davvero duri per una sola generazione.
Da semplice osservatore di questi fenomeni, mi chiedo e vi chiedo, ma di che stiamo parlando? Siamo ancora a non lo fo per piacer mio ma per piacer a dio? Capisco che chi neghi l’assoluta verità del Carbonio14 possa negare che un tempo ai religiosi era concessa una normale vita sessuale ma da qui ad auspicare la lobotomizzazione sessuale del genere umano ce ne passa. Mi pare che tra i protestanti e gli ortodossi si diano meno casi scandalosi, il che dimostra la necessità di superare questo innaturale e non Cristiano ed inumano divieto
La verità assoluta del carbonio 14??? A me pare che ad assere lobotomizzato sia lei e i suoi amici darwinisti e non i preti che scelgono la castità.
Ma quando uno decide di farsi prete, lo sa o no che deve praticare la castità? Allora cosa va cercando? E lei crede che la questione si possa risolvere facendoli sposare questi preti insofferenti e traviati? Piuttosto costoro si leggano la vita dei loro colleghi santi e si specchino nelle loro virtù invece di buttarsi fra le lordure che qualcuno peggio di loro vuole far passare come “situazioni oggettive di peccato (in cui però) si possa vivere in grazia di Dio, si possa amare, e si possa anche crescere nella vita di grazia”. Dai cattivi maestri, purtroppo, nascono i cattivi discepoli.
Solo chi cammina con lo Spirito Santo è anche “lungimirante”
A proposito dell’ultima previsione di Chesterton ricordiamo che in quegli anni ’30 era ben attivo in Inghilterra il gruppo elitario di Bloomsbury formato di intellettuali di spicco, tra i quali Virginia Woolf e John M. Keynes, che praticavano il sesso con gli altri componenti del gruppo, maschi o femmine che fossero. Il Nostro soltanto estende quel vizio di elite a tutta la popolazione applicando il principio (di GKC che cito a memoria) secondo il quale ci si mantiene ad un certo livello soltanto nel bene: nel male è solo un precipitare continuo.
Splendido questo articolo. Mi ha fatto scoprire l’attualità di uno scrittore che conoscevo poco. Veramente gli uomini di fede hanno una intelligenza che vede lontano. Grazie