Il delirio di Mario Mieli, “ideologo” delle associazioni LGBTQ: «Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino non tanto l’Edipo, o il futuro Edipo, bensì l’essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica»
di Elisabetta Frezza e Patrizia Fermani
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Il Disegno Scalfarotto nasce sfruttando l’equivoco della legge Mancino, che si era già impropriamente modellata su quella di ratifica della Convenzione di New York del 1965. Quest’ultima era nata per combattere la discriminazione razziale in Sud Africa, ovvero il regime di apartheid che dominava all’epoca la convivenza tra bianchi e neri con le conseguenti fortissime differenze di status giuridico. La legge Mancino, che mirava a scoraggiare la propaganda di idee ritenute capaci di compromettere la pace sociale, utilizzò a tale scopo uno strumento normativo nato per tutt’altra realtà socio-politica e quindi del tutto inadeguato, per eccesso, rispetto ad un problema interno di entità oggettivamente trascurabile, nonché in contraddizione con i nostri principi costituzionali (in particolare con quello della libera manifestazione del pensiero). Infatti la legge non andava a colmare alcun vuoto legislativo, e tanto meno rispondeva ad una una qualche concreta esigenza di convivenza civile.
Infatti la Costituzione italiana, con l’art. 3, aveva già vietato al legislatore ordinario l’introduzione di norme discriminatorie in senso proprio, e la situazione concreta non giustificava un ulteriore intervento legislativo, come dimostra il fatto che la legge non ebbe applicazione pratica.
Intanto però la parola “discriminazione”, pur non rispecchiando alcuna realtà bisognosa di una apposita disciplina giuridica, si è estesa a significare genericamente ogni situazione soggettivamente sentita come svantaggiosa.
Essa viene ora brandita per fondare ogni pretesa di forzato egualitarismo.
Da un equivoco legislativo è stato quindi tratto un equivoco logico: quello per cui diventa discriminatorio tutto ciò che non garantisce al soggetto una soddisfazione pari alle proprie aspirazioni personali.
Su questo presupposto si sono create artatamente pretese situazioni di svantaggio sociale, che richiederebbero di essere rimosse attraverso adeguati interventi normativi. Che si tratti ovviamente di una falsa realtà è sotto gli occhi di tutti, atteso il successo mediatico, politico e culturale di tanti esponenti del mondo omosessuale che esibiscono quotidianamente la propria condizione umana. E dei quali, semmai, bisognerebbe denunciare l’inaudita invadente arroganza.
E così si arriva al disegno Scalfarotto, che pretende l’imposizione forzata del modello omosessuale come valore, attraverso una tutela giuridica rafforzata. Si pretende infatti che venga punito come discriminatorio anche il pensiero, comunque manifestato, di chi giudica quel comportamento sessuale in contrasto con la legge naturale e con le condizioni di ordinato sviluppo della società.
Se approvato, risulterebbe un corpo totalmente estraneo al nostro sistema giuridico in generale, e a quello penale in particolare. In primo luogo perchè ogni norma di diritto pubblico deve anzitutto rispondere ad una esigenza e ad un interesse generale proprio della collettività organizzata, al quale certamente non corrisponde la pratica di una preferenza sessuale individuale. E soprattutto perché il diritto penale è chiamato a tutelare i valori che presiedono alle condizioni essenziali di conservazione e di sviluppo armonico della società. Valori che, soltanto in quanto oggettivamente tali, possono essere elevati dalla legge penale a beni giuridici e ricevere il presidio della pena per i trasgressori. Senza il sottostante oggetto giuridico, cioè il bene meritevole di tutela perchè comunemente sentito come tale, la norma penale diventa strumento di arbitrio e di sopruso, come puntualmente avviene nei regimi totalitari.
La totale contrarietà del disegno Scalfarotto con i principi basilari del sistema penale emerge poi dalla palese violazione del principio di oggettività del reato e di determinatezza della fattispecie: si vogliono punire non fatti ma stati soggettivi, e si apre un ampio spazio all’arbitrio dell’interprete. Aspetti, questi, pure essi tipici dei sistemi penali totalitari.
È importante rilevare infine come la elevazione a bene penalmente tutelato di quella che è soltanto una scelta personale – per di più, in questo caso, di valore negativo per la società – stabilirebbe una paradossale situazione di privilegio per una specifica categoria di soggetti rispetto ad infinite altre categorie. Allo stesso modo, quindi, c’è chi potrebbe a buon diritto rivendicare come meritevole di tutela la propria particolare inclinazione, ad esempio, per il gioco d’azzardo, la pesca sportiva, la caccia alle balene, il fumo, e via discorrendo.
E d’altra parte una simile pretesa tutela non è in alcun modo giustificata da una condizione di minorata difesa, come avviene per quella accordata dal diritto penale a minori e a persone affette da particolari menomazioni fisiche o psichiche.
Ora, a fronte della gratuità e infondatezza del disegno di legge, e della sua palese incostituzionalità, l’assurdità di questa manovra diventa improvvisamente comprensibile se si pone mente alla ratio che vi è sottesa, ovvero alle finalità che si propongono – e che peraltro manifestano apertamente – associazioni omosessualiste che acquistano giorno dopo giorno fette cospicue di potere mediatico e istituzionale, con un poderoso supporto economico-organizzativo di carattere internazionale.
Il fine è evidentemente quello di conquistare una egemonia culturale attraverso l’eliminazione di ogni opposizione, l’imbavagliamento di ogni dissenso e l’intimidazione di una maggioranza ancora non in grado di valutare, in questa fase, la gravità delle ineluttabili conseguenze. Al riparo di questo potere extra-ordinario, si potrà poi passare liberamente alla imposizione del proprio costume sessuale e della propria impunità per qualunque ulteriore pretesa di normalizzazione.
A questo proposito, realisticamente, non è possibile ignorare la stretta contiguità tra un comportamento sessuale deviato e un altro. In particolare, quella che lega l’omosessualità alla pederastia (non per nulla il secondo termine è nato storicamente come onnicomprensivo di ambedue i fenomeni).
Significativi al riguardo sono i propositi dichiarati delle associazioni LGBTQ, così come espressi per tutti da uno dei loro ideologi di riferimento, Mario Mieli. Vale la pena di riportare testualmente il passo che contiene uno dei motivi centrali del suo programma:
«Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino non tanto l’Edipo, o il futuro Edipo, bensì l’essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica »
(da: Elementi di critica omosessuale, pag. 62, 2002)
Le direttive diramate dall’OMS, e già in parte recepite dall’attuale governo Letta, sono del resto la dimostrazione più evidente che il disegno pansessista in via di rapida realizzazione punta inesorabilmente ad appropriarsi dell’infanzia.
7 commenti su “La pedofilia come obiettivo prossimo dell’omosessualismo internazionale – di Elisabetta Frezza e Patrizia Fermani”
La famiglia “tradizionale” (l’aggettivo è pleonastico, ma giusto per precisare senza possibilità di fraintendimenti moderno-deliranti) è il maggior baluardo contro questo disegno diabolico. Il concetto di famiglia è legato al “concetto di uomo”. Entrambi si reggono e si sostengono a vicenda. Se crolla uno, si affossa anche l’altro.
Ma se il card. Maradiaga (giusto per citare il più recente della lista. Il guaio è che, purtroppo, è un cardinale di Santa Romana Chiesa. Ed era pure uno dei maggiori favoriti insieme a Ratzinger…), invece di testimoniare la Verità cristiana (oggettivamente allineata con quanto dice la Scienza, quella con la “S”) fa del suo meglio per portare acqua al mulino del cornuto, davvero si salvi chi può.
http://www.antoniosocci.com/2014/01/i-nuovi-inquisitori-contro-ratzinger-ricomincia-lautodemolizione-della-chiesa/
è l’onda-lunga, che viene dal 14 Luglio 1789 : il lemma “liberté”, del trilemma MASSONICO “liberté, egalitè, fraternité”, NON è la traduzione in francese dell’antica e laica LIBERTAS latina, bensì quella di LICENTIA_ET_ARBITRIUM.
Ossia, CALPESTATE la ‘legge’, che, prima ancora di esser divenuta positiva, era ed è NATURALE, ed . . . . ERITIS SICUT DII ¡
I sedotti, dei deboli, di generazione in generazione rinascenti : il Seduttore, sempre quello, tale dal giardino dell’Eden.
. . . . ma i due ‘francesco’ ne han parlato pochi giorni fa a Roma e la “soluzione” la troveranno, che spiazzerà anche il Seduttore ( figuriamoci Scalfarotto ¡ ) : faranno ‘convergere_le_parallele’.
Faccio catechismo a dei bambini di 7 anni e mi sono letteralmente tremati le vene e i polsi! Agghiacciante!
Cari modernisti e normalisti, è anche questo un segno dei tempi?
La omosessualità è parente stretta della pederastia. Entrambe fanno parte del retroterra liturgico/culturale della Massoneria (quella degli alti gradi, ovviamente). Già nel periodo risorgimentale uno dei più agguerriti avversari di Ferdinando II, Luigi Settembrini, amicissimo di Garibaldi e di un altro supermassone come Antonio Panizzi, il quale adottò il di lui figlio per farlo educare in Inghilterra, scrisse un poemetto inneggiante alla pederastia. Pometto che fu ritirato prontamente perché imbarazzante e compromettente per la onorabilità di tutti coloro che avevano sostenuto il prigioniero politico Settembrini, poi accolto con gli onori dal governo britannico alla sua fortunosa sottrazione dall’esilio negli Stati Uniti. Settembrini, come tanti omosessuali (spesso coniugati con prole a dimostrazione che il vizio non è una malformazione naturale) con quel poemetto rivelò le sue vere tendenze. Se lasciassimo psicanalizzare gli omosessuali ci renderemmo conto che quasi sempre nutrono passioni morbose per l’infanzia, in cui scorgono l’aspetto femminino della persona, cioè quel che non è ancora maturo e che possiede ancora l’innocenza della puerizia. Questa coincidenza fra pederastia e omosessualità fu oggetto, se non vado errato, di una riflessione di Benedetto XVI in uno dei suoi interventi sull’argomento. Quando non c’è l’omosessuale è soltanto un pervertito che usa la sua sessualità in modo deviato ubbidendo ad un impulso psicologico più che fisiologico, volendo soddisfare contemporaneamente due aspetti della umana sessualità, quello maschile e quello femminile. Un omosessuale puro non è una vittima della natura ma di se stesso e del proprio vizio.
….Già nel periodo risorgimentale uno dei più agguerriti avversari di Ferdinando II …..
Mi permetto di andare off-topic, ma tutto, alla fine, rientra in un progetto di lunga data …
Anche qui ci sarebbero discorsi lunghissimi da fare su cosa fu nella realtà il risorgimento e su quali enormi menzogne prepararono la riunificazione italiana … con il Regno delle Due Sicilie destabilizzato ad hoc dalla Gran Bretagna per neutralizzare il maggior ostacolo alla supremazia inglese nel mediterraneo… altro che i 1000 …
Da ricordare inoltre che Ferdinando II ebbe come moglie Maria Cristina di Savoia, prossimamente beata.
Le direttive diramate dall’OMS, e già in parte recepite dall’attuale governo Letta, sono del resto la dimostrazione più evidente che il disegno pansessista in via di rapida realizzazione punta inesorabilmente ad appropriarsi dell’infanzia.
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Davvero, un doveroso grazie per quest’ altro significativo approffondimento delle ottime dott.sse Elisabetta e Patrizia.
Che si potrebbe altro aggiungere? Credo poco….. siamo tutti senza parole!!
E così, dai oggi e dai domani sono riusciti a corrompere la società cattolica, il suo ordine, che doveva specchiare quello voluto da Dio Padre.
Che possiamo fare? Pregare….tanto, per la nostra Italia….si!!! io penso che le migliori e più proficue veglie di preghiera, quelle gradite a Dio siano proprio, quelle fatte in favore dell’Italia, Sede del Vicario di Cristo e della Chiesa Universale.
La storia ci insegna….. quando l’Italia soffre è perchè la Chiesa è ferita e di rimando soffre il resto del mondo ..confusioni, lotte, malvagità ecc… si spegne il faro….. e se si spegne il faro, la notte incombe le tenebre avanzano…. dobbiamo tenere accese le nostre piccole candele, così come stanno facendo gli amici e collaboratori di Riscossa Cristiana.