di Rodolfo de Mattei
.
Nel Regno Unito in tempi di “gender diktat” anche il tradizionale “ladies and gentlemen” diventa un saluto discriminatorio e poco inclusivo e per questo va “opportunamente” messo in soffitta. La Transport for London (TfL), società che dal 1863 gestisce la metropolitana di Londra, ha infatti appena reso noto che il suo secolare saluto pre-registrato, diffuso dagli altoparlanti in tutte le stazioni, recitante “Good morning ladies and gentlemen” (Signore e signori), verrà sostituito da un generico e neutrale “Hello everyone” (“Salve a tutti”).
La TfL ha dunque preferito piegarsi al nuovo paradigma “politicamente corretto” in fatto di sessualità, per il quale non è più “dabbene” e al passo coi tempi, suddividere “rigidamente” le persone in uomini e donne, dal momento che la complessità odierna impone di tener conto di infinite combinazioni e possibilità di identità di genere.
IL RECLAMO
All’origine dell’iniziativa vi sarebbe un reclamo presentato da Aimee Challenor, un uomo transitato a “donna” sentitosi “discriminato” dopo che l’operatore del servizio di assistenza telefonico relativo aOyster, il biglietto elettronico utilizzato sui mezzi della TfL, aveva espresso la sua ragionevole sorpresa nell’ascoltare un vocione maschile, palesemente non attribuibile ad una donna.
Il transessuale si è così rivolto direttamente al sindaco della città Sadiq Khan pretendendo e ottenendo le scuse ufficiali. Il primo cittadino musulmano ha poi preso a cuore la questione dando il suo totale appoggio alla rivisitazione in salsa gender del messaggio con il quale vengono accolti i frequentatori della Tube londinese:
“Sono consapevole che alcuni cittadini potrebbero non sentirsi a proprio agio con il modo in cui vengono effettuati determinati annunci nelle stazioni. Per questo sono contento che TfL si sia impegnata a passare da frasi specifiche di genere come ‘signore e signori’, attualmente utilizzate negli annunci, ad un’alternativa neutrale come ad esempio ‘buongiorno a tutti’ o ‘buonasera a tutti’ “.
Tra i primi ad esultare per la novità linguistica della London Underground vi è stato il gruppo di attivisti e attiviste per i “diritti” LGBT+ “Stonewall” che ha sottolineato l’importanza rivestita dal vocabolario nella loro quotidiana battaglia per la “normalizzazione” di ogni devianza sessuale:
“La lingua è estremamente importante per la comunità lesbica, gay, bi e trans, e il modo in cui la utilizziamo può contribuire a garantire che tutte le persone si sentano incluse, indipendentemente dal loro genere”.
Sulla stessa linea ovviamente anche Mark Evers, direttore marketing di Tfl, che ha ribadito l’obiettivo “all inclusive” del suo progetto:
“Vogliamo che tutti si sentano i benvenuti nella nostra rete di trasporto. Abbiamo esaminato la lingua che usiamo negli annunci e vi assicuriamo che da adesso sarà completamente inclusiva, riflettendo la grande diversità di Londra“.
L’abolizione del saluto “ladies and gentlemen” nella storica metro della capitale del Regno Unito rappresenta emblematicamente il “sonno della ragione” nel quale è oggi profondamente immerso l’Occidente sempre più anestetizzato e annichilito dall’imperante diktat etico relativista.
.
6 commenti su “La metro di Londra per non discriminare abolisce il saluto “ladies and gentlemen” – di Rodolfo de Mattei”
Lentamente ma inesorabilmente ci stiamo avvicinando al capolinea; che Dio ci assista negli ultimi giorni.
Vediamo un po’: ci sarebbe un mister transitato a ‘donna’; suppongo si ‘sentisse’ e si ‘senta’ donna; ma allora dovrebbe fargli piacere sentirsi chiamato/a lady. Dove sta il problema?
C’è in effetti qualcosa di stonato in ‘ladies and gentlemen’. I termini, almeno qui da noi, evocano un certo grado di nobiltà, se non di sangue almeno morale. Come la mettiamo con tutti quelli che proprio gentlemen non sono? Cosa ne facciamo dei mascalzoni e dei delinquenti, vogliamo chiamarli gentlemen pure loro? E se si offendono (per un delinquente come si deve, sentirsi dare del signore equivale ad una offesa)? L’han pensata bene: ‘salve a tutti’ così non escludiamo nessuno: più o meno gentleman o lady, uomo o donna, cane o gatto e chi più ne ha più ne metta.
Le applicazioni delle idee aberranti si fanno giustizia da sole, colpite dall’assurdità della loro coerenza.
Siamo all’apoteosi dell’idiozia dell’inclusività. Sono nauseato.
Il trans ha subito avuto ” sponda” facile da parte del SINDACO PAKISTAN ben lieto di continuare a DISTRUGGERE così la civiltà dei bianchi occidentali
“hello everyone”…Capito, cavalieri di Allah??? Anche a voi ‘Hello!’ Ognuno afferma i suoi diritti e soprattutto a ognuno è dato di adempieree ai suoi doveri!