Caro Direttore,
vorrei aggiungere, se possibile, qualche considerazione al bell’articolo di Elisabetta Frezza, sul tema del distacco della gravidanza dalla nascita dell’uomo, ovvero del figlio dalla madre del 5 maggio scorso (clicca qui per leggere l’articolo. NdR).
Già… sul Corrierone sono iniziate le grandi manovre per portare il popolino a superare la gravidanza, ovvero a considerare fattibile e legittimo lo staccare il figlio dalla madre…
Vorrei far notare che questo “svelare” il concepimento, questo armeggiare nel mistero della vita per scimmiottarlo, per impadronirsene, per renderlo pubblico e banalizzarlo, al fine poi di staccare la procreazione dalla donna, di industrializzare la nascita/produzione dell’uomo… con l’uomo che da sacerdote (della scienza) si fa dio della vita… ha un suo sconvolgente e supremo inizio, nel cattolicesimo post conciliare.
Col senno del poi, non è difficile riconoscere ed ammettere, che l’Atto primo di questa devastante deriva (che anche nel male è cattolica ovvero universale…), sta proprio nell’aver voluto svelare il mistero della Transustanziazione, nella nuova Messa.
Lo si è svelato girando il Sacerdote (non quello della scienza o della magia…), ma l’alter Christus, dal Tabernacolo e dall’abbraccio con Gesù Cristo Crocifisso, verso il popolo; lo si è banalizzato alterando, riducendo e sminuendo i gesti e le preghiere liturgiche del Sacerdote durante la consacrazione, e come sono stati resi apatici ed inermi i cattolici nel “difendere” il loro Dio nel momento più intimo e sacro che perpetua nella storia quel “resterò con voi fino alla fine”, cosi ora tutti sono apatici ed inermi nel veder stravolgere quanto di più sacro, intimo e bello c’è nella vita degli uomini, nel collaborare con Dio al momento del concepimento e quindi della messa al mondo di un altro potenziale figlio di Dio.
Quindi…, ancora una volta purtroppo, possiamo ringraziare tanto clero e tanti teologi che, come cattivi maestri all’inseguimento del Mondo, hanno di fatto aperto la strada verso gli orrori che possono portare ad un’eternità di pene e di inferno.
Andrea Peracchio
10 commenti su “La gravidanza e la nascita separate dalla donna. Una lettera di Andrea Peracchio”
Verissimo. Di fronte ai nuovi orrori della scienza viene in mente proprio l’apatia. La stessa che ci avvolge mentre assistiamo ad una Messa riformata. L’indifferenza verso Cristo Eucaristico è madre di tutte le indifferenze.
Caro Andrea,
Come non essere d’accordo con la tua analisi?
Ecco qui i nuovi assassini seriali, pompati come modelli virtuosi dalla stampa di regime. Nemmeno si rendono conto, coltivati nel brodo del nulla, di ciò che maneggiano:
http://www.scienzaevita.org/wp-content/uploads/2016/05/Luca-Fraioli-La-Repubblica-1.pdf
Giusto parallelismo, che Dio ci aiuti! Fulvia
Chiedo scusa ma stavolta non sono d’accordo. Come trovo profondamente sbagliato e ingiusto impedire, denigrare o schernire la messa tradizionale, trovo altrettanto ingiusto e sbagliato avere lo stesso atteggiamento a parti rovesciate nei confronti della messa post-conciliare. Non è rivolgendosi verso l’altare piuttosto che verso i fedeli che il Mistero è meno reale o efficace, suvvia! Come dovremmo imparare a parlare più chiaro di fronte al mondo come cristiani (e questo sito è un esempio luminoso), così impariamo (tradizionalisti e conciliaristi) almeno a rispettarci a vicenda sulle preferenze per il rito, ugualmente proficuo se vissuto in pienezza.
Gentile Giovanni, vado a messa tutti i giorni (NO, essendomi impossibile trovarne altre), ma le assicuro che le rare volte in cui ho potuto assistere a una messa VO ho notato che mentre lì il sacerdote è in costante adorazione di Cristo,, di qua (e mi dispiace dirlo), più che altro è al servizio del popolo, a cui la riforma ha creduto di dare la preminenza rendendogli chiaro un Mistero che proprio in quanto mistero è tanto più comprensibile rimanendo nel suo ambito. Ma in tempi di esasperata attenzione all’uomo, è proprio questo che ci si rifiuta di accettare.
La S. Messa in latino e quella riformata purtroppo per noi non si equivalgono. La S. Messa in italiano non è una fedele traduzione dal latino, come prova dalla disamina che ne hanno fatto i Card. Bacci ed Ottaviani e come chiunque di noi che abbia studiato il latino può verificare. Se la traduzione fosse stata fedele potremmo sostenere il reciproco rispetto di preferenze (estetiche? culturali?) tra conciliaristi e tradizionalisti, come consiglia il sig. Giovanni C. Ma la S. Messa NO non è solo brutta, è dottrinalmente infedele. Ciò non pertanto sono i conservatori ad essere costantemente bacchettati ed emarginati, Comunque il consiglio è valido: rispettiamoci a vicenda e cerchiamo di risollevare le sorti della società.
Il positivo effetto inerziale della Messa di sempre su quella riformata stava già scemando. Bergoglio gli ha dato il colpo di grazia cancellandolo del tutto.
Forse sono fuori tema, ma un altro parallelismo mi è venuto spontaneo quando ho appreso che Francesco ha portato con sé dalla visita a Lesbo 12 persone, tutte musulmane (con i documenti a posto). Quando Pilato ha chiesto ai giudei prima di condannare definitivamente Gesù: chi volete che vi liberi? Gesù o Barabba? Barabba, Barabba! Ecco, per dire, anche oggi piuttosto che i cristiani si preferiscono i barabba-musulmani ai barabba- cristiani con o senza documenti a posto. I nostri intermediari presso Dio sono Gesù e Maria e per loro chi è?. Ci va bene anche questo? Non è pericoloso “tirarseli in casa”? La bilancia pende sempre più dalla parte sbagliata.
“Non è pericoloso “tirarseli in casa”?” : se Bergoglio fosse unn vero pastore del gregge di Cristo, Suo vero Vicario e “defensor fidei” avrebbe senso fargli delle rimostranze, ma dal momento che si dimostra sempre più servo dei padroni del mondo (elogiando apertamente i nemici di Cristo, incoraggiandoli a proseguire nei loro errori, e bastonando sonoramente i cattolici) e dichiaratamente non cattolico, cosa ci possiamo aspettare da lui ? meglio lasciarlo perdere e fare noi quello che lui si rifiuta di fare: proselitismo, evangelizzazione cattolica, ammonizione dei peccatori pubblici e impenitenti, invito al pentimento, al ravvedimento (operoso) ed al cambiamento di vta. Alla faccia degli elogi che lui ha fatto a Pannella, Scalfari, la Bonino, i leoncavallini, le coppie omosex : tutti ricevuti in pompa magna, con inchini e baciamano (onori che lui si rifiuta di rendere a NSGC, di fronte al quale rifiuta pure di inginocchairsi, durante la Transustanziazione).
A proposito di maternità, ieri sera sono stata a vedere una rappresentazione, curata dal mio.oratorio, tratta da “In nome della Madre” di Erri De Luca. E.stato uno spettacolo bellissimo, che attraverso la figura di Maria, Vergine e Madre, esaltava i sentimenti di ogni donna, in colloquio col proprio bambino prima e dopo.la nascita. Un mistero che Giuseppe venerava e difendeva. Possono dire quello che vogliono.. la donna soffre se è separata dalla maternità.