di Leon Bertoletti
.
“Intelligenti pauca”: a buon intenditor, poche parole. Nel clima di spietata carità cristiana creatosi dentro e fuori certe sacrestie (misericordia per tanti cialtroni, per tanti perbene diffamazioni, persecuzioni, minacce di querele) succede pure questo. Povericristi che si sforzano di essere buoni cattolici, che fanno umilmente e faticosamente la loro parte restando fedeli agli insegnamenti di sempre, che vanno a messa e si comunicano dopo una sincera confessione, che aiutano i poveri secondo possibilità, che testimoniano e annunciano la fede, accusati – udite udite – di essere “anticlericali”. Addirittura! Una colpa infamante per questa gente di fede e di religione. Che magari ha un unico torto, quella di essersi permessa di disapprovare il parroco o il suo vicario. Perché nella predica cita il Libretto Rosso di Mao, gli articoli del Manifesto, i decreti e le ordinanze comunali, le interrogazioni parlamentari, i programmi dei partiti politici, perfino “Mein Kampf”, mai però le sacre Letture o le Vite dei Santi. Perché veste magliette dai colori sgargianti invece del clergyman e della talare. E, sì, anche per certe sue nottate brave, sicuramente poco ascetiche, decisamente allegre. La verità senza l’amore è niente. Ma anche l’amore senza verità. A questi accusatori e giudici a senso unico, attenti alle pagliuzze e distratti sulle travi, visto che “nihil sub sole novum”, ecco una risposta nientemeno che da Trilussa (“L’editto”):
.
Dicheno che una vorta
un Prete nun entrò ner Paradiso
perché trovò ‘st’avviso su la porta:
«D’ordine de Dio Padre onnipotente
è permesso l’ingresso solamente
a queli preti ch’hanno messo in pratica
la castità, la carità, l’amore
che predicò Gesù nostro Signore.
Se quarchiduno ha fatto a l’incontrario
sarà mannato subito a l’inferno.
Firmato: Er Padre Eterno.
San Pietro, segretario.»
– Povero me! So’ fritto!
– disse er Prete fra sé – Tra tanti mali
ciamancava l’affare de ‘st’editto!
Chi diavolo sarà che je l’ha scritto?
Naturarmente, l’anticlericali…
3 commenti su “La crisi della Chiesa e la saggezza di Trilussa – di Leon Bertoletti”
Don Dolindo Ruotolo santo sacerdote , ma inviso ai clericaloni che lo perseguitarono per tanti e tanti anni , diceva che ha capito che la Chiesa è retta da Dio da quando ha visto la cattiveria dei preti . Facciamoci un pensierino sù .
Noi cattolici siamo fregati. Però, quando hanno letto che il vescovo di Imola ha invitato i musulmani che non condannano il terrorismo islamita ad andarsene dal un paese civile come l’Italia, hanno commentato “finalmente un vescovo che rialza la testa, che non rimane più prono di fronte alla pseudo carità clericale, e ridà dignità alla persona cristiana, seguace di una religione superiore all’Islam”… Occorre stabilire le differenze. Non siamo su di un regime di parità, cosa che il multiculturalismo vuole farci credere.
Se il vescovo di Imola ha detto questo ha fatto proprio bene