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I “viaggi della speranza”: la speranza di islamizzare l’Europa
Mons.Cosmo Francesco Ruppi, Arcivescovo di Lecce: ( grassetti nostri)
“Fenomeno inarrestabile, l’immigrazione ha molti registi, palesi ed occulti, su cui poco si sa e ancor meno si indaga (…) Ancora non si è indagato abbastanza su dove vanno a finire gli ingenti profitti del trasporto di uomini, donne e bambini (…) Ma sorge il sospetto che vi siano regie più occulte di ben diversa grandezza che, se non direttamente, guidano e dirigono questo enorme movimento di popoli, la cui gran parte proviene da paesi a maggioranza islamica” (9)
Nel 2009, a seguito delle preghiere islamiche davanti alla Basilica di San Petronio, a Bologna, e, nello stesso giorno, davanti al Duomo di Milano, Mons. Ernesto Vecchi, allora vescovo ausiliare di Bologna, dichiarava: (grassetto nostro)
“Non è una preghiera e basta, abbiamo avuto la conferma che c’è un progetto pilotato da lontano. Cosa prevede? L’islamizzazione dell’Europa. Se ne accorse il cardinale Silvio Oddi tra i primi. E aveva buone fonti”(10)
Ma per islamizzare un continente occorre essere in tanti, e utilizzando i canali ordinari, quelli dell’ufficio immigrazione, come era accaduto negli anni 50, i nordafricani islamici si sarebbero ritrovati in ben pochi.
Diversamente, nella veste di “disperati” accalcati in “carrette del mare”, ostaggio di “spietati scafisti”, avrebbero obbligato l’opinione pubblica e le istituzioni europee ad accoglierli a centinaia di migliaia, grazie anche e soprattutto all’opera di fiancheggiamento, all’interno del sistema politico europeo, dei progressisti appassionati di moschee.
Fu inaugurato così, a partire dagli anni novanta, un culto ubriaco dell’accoglienza, che ha portato infine milioni di musulmani a insediarsi in Europa, secondo i piani di chi li aveva mandati.
“E’ in atto un grande piano organizzato
di invasione musulmana dell’Europa diretto a portare
un capovolgimento della nostra società”
Giuliano Vassalli, ex presidente della Corte Costituzionale italiana (11)
La migrazione, per i musulmani, riveste un valore simbolico e pratico ben preciso, radicato nella dottrina. Il viaggio verso una terra straniera è simbolo della fuga di Maometto (“Egira”, dall’arabo hijra, “migrazione” ) dalla Mecca verso Yatrib, poi chiamata Medina “ la città del profeta”, evento che segna l’anno primo del calendario islamico (622 dopo Cristo). Nella dottrina islamica, Egira e Jihad (la guerra santa contro gli infedeli ) rispondono alla stessa logica e mirano allo stesso obiettivo: l’espansione dell’islam.
Una ricerca del 2009, a cura del Centro Militare di Studi Strategici, con riferimento ai dati raccolti fino al 2005 ha censito, nell’Unione Europea, circa 20 milioni di musulmani. (12)
Il “Corriere della Sera”, sulla base del rapporto del 2016 del Pew Research Center, l’istituzione americana considerata a livello globale l’osservatorio più autorevole sulla sociologia delle religioni, ha stimato che, nell’Unione Europea, le persone di fede islamica sono 25,8 milioni. (13)
Il Centro Militare di Studi Strategici scrive nel suo rapporto: “ Secondo le previsioni, a causa degli alti tassi di immigrazione e della denatalità degli europei contrapposta alla maggiore prolificità degli extracomunitari, entro il 2050 un quinto degli abitanti dell’Unione europea sarà di religione musulmana “. (14)
“ Chi emigra, sappia che la sua emigrazione
è fatta per Allah e il suo profeta”
Ibrahim El Ghaesh, imam di Latina (15)
In questo scenario, i fans dell’Europa senza muri mostrano di essere ciò che sono: traditori dei popoli europei. Traditori o per idiozia o per infamia.
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Si vuole che il vero pericolo dell’immigrazione sia costituito dalla presenza di terroristi, ansiosi di mostrare i loro talenti.
Chi lo crede, non capisce o finge di non capire: il pericolo dei “viaggi della speranza” non è questo.
L’Europa può assorbire qualche migliaio di criminali, tra i migranti, ma non può integrare milioni di migranti “regolari” senza ipotecare il suo futuro. Numeri di questo genere, destinati a salire nel tempo in forza della tradizionale prolificità delle comunità immigrate, promettono nel lungo periodo una sostituzione di popoli in un’Europa condannata a morte dalla denatalità. Sfugge, questo, alle istituzioni europee?
Sono in campo poteri che mirano a cancellare la società europea per costruirne una nuova, multiculturale e multirazziale. Poteri che agiscono attraverso un apparato organizzativo che, da sempre, attiva e promuove i flussi migratori.
L’allora ministro italiano dell’Interno italiano, Giuseppe Pisanu, aveva denunciato l’operato di “centinaia di criminali” in azione dal Marocco fino all’Eritrea, per offrire imbarchi verso l’Italia (16) Criminali diretti da chi? Dai trafficanti di uomini, secondo il ritornello mediatico?
Negrieri e scafisti nordafricani avrebbero appaltato un traffico di uomini che dal Maghreb al Corno d’Africa, dall’Africa sub-sahariana alle rotte balcaniche, abbraccia decine di migliaia di chilometri di territorio?
Tutto questo nell’assoluta impunità, per trent’anni?
Nel capitolo finale prenderemo atto che il traffico di clandestini è un’organizzazione colossale, che mette in sinergia risorse finanziarie, logistiche e politiche di alto profilo.
Non solo risorse criminali, dunque, rappresentate da negrieri e scafisti, ma anche risorse istituzionali, rappresentate dai poteri che, da sempre, forniscono al traffico di uomini supporto politico e impunità giudiziaria. Siamo di fronte ad un’operazione pianificata in uffici con aria condizionata, non nelle baracche nordafricane dei trafficanti di uomini.
L’esistenza di una superiore regia emerge altresì dalla tipologia dei flussi migratori, opportunamente diversificati.
A lato della migrazione clandestina via mare, operava infatti – e continua a operare – anche una migrazione“turistica”.
Nel 2011 l’allora ministro italiano dell’Interno, Roberto Maroni, davanti alle telecamere di “Porta a porta”dichiarò che, da Lampedusa, transitava non più del 25% dei clandestini. Altri ospiti della trasmissione precisarono che il rimanente 75% degli stranieri arrivava in Italia in veste di turisti e qui restava, anche dopo la scadenza del visto, per poi dilagare in tutta Europa. Tutti costoro non avevano trafficanti di uomini alle spalle.
Par di capire, di fronte a tanto zelo migratorio, che le società arabe fossero attraversate da una consegna. L’unico soggetto in grado di darla era l’Arabia Saudita, nella sua veste di guida spirituale dell’islam sunnita e presidente della Lega musulmana mondiale.
Così, lungo i decenni, la migrazione islamica ha seguito i percorsi di un’invasione continentale, insediandosi in Francia, Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Svizzera, Austria, Germania, Lussemburgo, Belgio, Olanda, Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca, Norvegia e Svezia.
La testimonianza di un cittadino danese riportata da “Repubblica”:
“Abbiamo un grande problema con i musulmani. Loro non vengono qua per diventare cristiani danesi, ma per islamizzare la Danimarca” (17)
I “viaggi della speranza” appaiono, infine, ciò che sono sempre stati: un arruolamento non di musulmani “disperati” ma, più pacatamente, di musulmani desiderosi di una vita migliore.
Arruolamento facile, in area arabo-africana, soprattutto se corredato dalla garanzia che la “sacra” Arabia benediceva e finanziava l’impresa, dalla garanzia che l’Europa avrebbe aperto le porte e dalla garanzia che l’America avrebbe lasciato fare.
L’epopea dei barconi è stato ed è uno psicodramma collettivo appaltato per suscitare sensi di compassione e di colpa nell’opinione pubblica europea, così da indebolirne le reazioni di fronte all’espansione dell’islam, conseguenza naturale dei “viaggi della speranza”.
Islamizzeremo l’Italia. E’ la volontà di Dio. L’ha detto Maometto e
tutto questo succederà: è un bene per l’Italia. L’islamizzazione di
Roma avverrà piano piano.
Pubblica dichiarazione di Ibrahim El Ghaesh, imam di Latina (18)
IL BUON USO DELL’ISLAM. L’invasione non ha avuto luogo solo lungo le rotte dell’immigrazione clandestina, ma anche attraverso canali istituzionali: enormi quote di immigrazione regolare sono state concordate tra i vertici politici europei e i paesi arabi, all’insaputa dell’opinione pubblica.
Lo vedremo in dettaglio, e su base documentale, in altro capitolo.
Dal canto suo l’America, asse portante della NATO, ha dato il via libera ad ondate di clandestini islamici benché l’immigrazione violasse sistematicamente le acque territoriali di paesi alleati, e provenisse da aree ad alta intensità terroristica, elemento che, sulla base dei parametri di sicurezza NATO, avrebbe dovuto attivare il massimo allarme.
Un allarme aggravato dal fatto che, al tempo dei primi flussi migratori, l’intero mondo islamico era già attraversato da un pensiero forte, da un fondamentalismo già maturo.
A riguardo, Bruno Etienne, ricercatore dell’Istituto di studi sul mondo arabo e musulmano di Aix-en-Provence: (19)
“In seguito al 1967 la riaffermazione del religioso nel mondo islamico, è stata di un’ampiezza inattesa: i differenti movimenti di re-islamizzazione, al di là delle loro differenze, sono portatori di una contestazione, di una rottura con la società occidentale (…) Si oppongono ad un Islam di compromesso, pronto ad assuefarsi alla modernità portata dalla secolarizzazione, affermando la volontà di risuscitare l’età d’oro dell’Islam.
La loro parola d’ordine è “Il Corano è la nostra costituzione”
Non è un mistero l’origine di questo risveglio, che fu promosso e finanziato dall’Arabia Saudita, in sinergia con gli americani loro alleati, in funzione anticomunista. Il radicalismo, nato per essere radicalismo armato, era funzionale, negli anni 70, alla lotta contro il comunismo sovietico impegnato a creare zone di influenza in Medio Oriente.
Una lettura retrospettiva, però, mostra che vi erano poteri pronti ad utilizzare l’islam anche per “altro”. L’islam mostrava infatti la forza per far saltar vecchi equilibri, in Medio Oriente e nel mondo intero, e permettere così di costruirne di nuovi.
Scriveva il leader islamico, Alija Izetbegovic, dal 1990 al 96 presidente della Bosnia-Erzegovina, nella “Dichiarazione islamica” del 1970:
“Non esiste possibilità di pace e coesistenza tra la religione islamica e le istituzioni sociali e politiche non islamiche (…) Le nostre armi sono l’esempio personale, il libro, la parola. Quando occorrerà usare la forza? La scelta del momento è sempre una questione delicata e dipende da un buon numero di fattori. Si può tuttavia stabilire una regola generale: il movimento islamico deve e può prendere il potere quando raggiunge condizioni naturali e numeriche tali non solo da distruggere l’attuale potere non islamico, ma da costruire il nuovo potere islamico” (20)
Al tempo dei primi “viaggi della speranza”, idee come queste circolavano da vent’anni nel mondo arabo.
Poteva l’America restare inerte? Eppure è quello che ha fatto.
Nel corso di decenni non è stata registrata una sola dichiarazione, un solo documento, un solo intervento, un solo accenno delle amministrazioni americane, in materia di flussi migratori verso l’Europa.
L’America ha consapevolmente permesso che l’Europa diventasse un allevamento di musulmani.
Occorre però intendersi: non è l’America del Patto Atlantico che ci ha traditi, ma i poteri forti USA, il cosiddetto “Deep State”(Stato profondo) americano, il sistema di lobby e potentati finanziari appassionato di globalizzazione che da lungo tempo governa gli Stati Uniti attraverso il presidente di turno o nonostante il presidente di turno.
Un gigantesco gruppo di pressione massonico che dagli USA è tracimato nella vita europea sin dagli anni 50, con la creazione di sodalizi semi-ufficiali impegnati a tutto campo nell’economia, nella politica e nella cultura. Alleato di tale sistema di potere, lungo i canali dei petrodollari, è da sempre l’Arabia Saudita.
Obiettivo comune ai poteri forti USA e all’Arabia: l’Europa
I POTERI FORTI EURO-AMERICANI. Quanto segue non costituisce una divagazione.
Al contrario, siamo al cuore del problema, perché questi poteri sono i registi dell’immigrazione di massa arabo-africana.
Dal periodico USA “Mc Alvany Intelligence Advisors”, maggio 1990:
(grassetto nostro)
“ L’America è attualmente amministrata da un gruppo, che chiameremo il ‘Liberal Eastern Establishment’ costituito da alcuni dei più ricchi finanzieri americani (Rockefeller, Hammer e centinaia d’altri ) e certi dirigenti liberali della stampa, dell’esercito e della cultura. Questo gruppo domina sia i partiti politici degli Stati Uniti, sia le più grosse banche e multinazionali americane. Le più importanti organizzazioni politiche statunitensi che lo rappresentano sono il ‘Council on Foreign Relations’, la Trilateral Commission” ed altri gruppi internazionalisti impegnati nel raggiungimento di un governo unico del mondo” (21)
Liberal Eastern Establishment, il “Sistema Liberal dell’Est”.
Il Sistema – così lo chiameremo, per brevità di linguaggio – è una struttura di potere “parallelo”con aspirazioni di potere globale, che prese forma tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, nell’alveo del capitalismo finanziario anglo-americano,
L’Est ( Eastern) indica l’area geografica nella quale esso gravita: la costa orientale americana di New York e di Wall Street.
L’aggettivo“Liberal”designa l’ideologia del gruppo: progressista, cosmo-
polita, anticristiana. Massoneria da manuale.
L’uomo-chiave di questa struttura di potere fu il banchiere Nathan Mayer Rotschild, direttore della filiale inglese della banca Rotschild di Francoforte, cofondatore del primo nucleo del Sistema presso l’università di Oxford, nel 1870. (22) Supportato dalla massoneria inglese e dalla Corona Britannica, il Sistema creò sodalizi semi-ufficiali, lungo l’asse Londra –New York, che riunivano finanzieri, politici e intellettuali accomunati dall’idea di un “mondo unico” a guida anglosassone
L’idea della globalizzazione nasce qui.
17) “La Repubblica”, 30 settembre 2000.
18) Dichiarazione resa dall’imam nel corso della trasmissione “Matrix”, Canale 5, di lunedì 6 febbraio 2008. Vedi anche “la Padania”, 8 febbraio, prima pagina
19) La Padania”, 8 febbraio 2006.
20) La“Dichiarazione islamica”redatta dallo stesso Izetbegovic nel 1970, è stata pubblicata nel 1990 in lingua serbo-croata. La traduzione italiana in “liMes”, rivista di geopolitica (1993, n.1-2, pp.251-256). In Francia la “Dichiarazione” è stata pubblicata dalla “Revue Universelles des Faits et idéés” ( n.194, ottobre-novembre 1998)
21) Cfr “Chiesa Viva” n.222, ottobre 1991, p.14.
“Chiesa Viva” è un periodico di informazione con sede a Brescia, fondato dal sacerdote e giornalista Don Luigi Villa, deceduto nel novembre 2012. La rivista è stata un punto di riferimento per l’antimassonismo italiano. Don Villa aveva iniziato a occuparsi della massoneria infiltrata nella Chiesa a seguito di formale mandato di Pio XII.
22) La nascita di questo gruppo di pressione anglo-americano è stata narrata con ampiezza di particolari: siamo su un terreno storico molto solido. Per primo trattò la materia il Prof. Carrol Quingley nel suo “Tragedy and hope- A History of the world in our time”. The Macmillan Company, New York and Collier-Macmillan Limited, London, 1966.
Carrol Quigley era uno dei primi intellettuali d’America, accreditato presso i maggiori istituti culturali scientifici. Professore di Storia nelle Università di Harvard, Princeton e Georgetown; membro della “American for Advacement of Science” e della “ American Economic Association”. Insegnante presso l’U.S.Naval Weapons e il Foreign Service Institute del Dipartimento di Stato americano.
Quigley dichiarava apertamente la sua adesione e il suo plauso ai progetti di governo planetario di questa struttura di potere “parallelo”. Da questo gli osservatori facilmente dedussero che Quigley fosse un emissario di quella struttura, evidentemente incaricato di saggiare le reazioni dell’opinione pubblica di fronte all’idea che una élite di banchieri e finanzieri si candidasse al governo del mondo. Uno di questi osservatori, Cleon Skousen, rispose al libro di Quigley con il suo “ The Naked capitalist” A review and commentary on Dr.Carrol Quigley’s Book : a Tragedy and Hope- The history of the world in our time” , Ed. Ensign Publishing Company, giugno 1970. Ed. italiana: “ Il capitalista nudo”, Editore Armando, Roma 1978. Skousen capovolse l’ottica di Quigley, e denunciò come attentato alla libertà dei popoli quella che Quigley chiamava “speranza” ( Hope) : il governo mondiale di una élite.
Il Prof.Cleon Skousen, era avvocato, agente scelto dell’FBI e docente presso la Brigham Young University.,
10 commenti su “Immigrazione di massa: un’invasione pianificata dal nuovo ordine mondiale (terza puntata) – di MDG”
Riporto un piccolo articolo pubblicato su Il Resto del Carlino-Bologna Cronaca- del 6 ottobre 2018. Ecco l’articolo che riporta parole del Prof. Romano Prodi che si commentano da sé. “” IL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE PER I MINORENNI. “SALVINI ASSENTE? PERDE UN’OCCASIONE”. l’ assenza del ministro dell’ interno Matteo Salvini, che non ha accettato l’invito, ha offuscato il primo giorno del 37° congresso dell’Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia dedicato al tema delle migrazioni e delle tutele per i minori stranieri : un’edizione che intende interpellare la società dal punto di vista delle conoscenze, dei diritti e dei valori coinvolti. (…) Presente al convegno anche l’ex premier Romano Prodi, presidente della fondazione per la collaborazione tra i popoli, che ha auspicato “un grande piano di investimenti dall’ Europa per lo sviluppo e la pacificazione dell’Africa, senza il quale i flussi migratori diventano ingovernabili”. E ha proseguito : “C’è bisogno di un flusso di migranti forte, o non sarà più possibile portare avanti…
proseguo : “C’è bisogno di un flusso di migranti forte, o non sarà più possibile portare avanti una politica economica, dato che entro la metà del secolo la popolazione italiana ed europea diminuirà del 10%”.
Non c’è bisogno di commenti . Io però dico solo questo. Al “cattolico adulto” Prof. Romano Prodi non passa per la mente che la denatalità sia anche colpa di leggi che uccidono i cittadini con l’ aborto? Sia colpa di leggi divorziste che mirano a distruggere l’ indissolubilità del matrimonio? Può il Creatore della vita salvare la nostra Europa se non si obbedisce alle sue sante leggi? Sì, il Signore vuole salvarci, ma noi dobbiamo pentirci e collaborare. Io non dico altro. Grazie mille.
La massoneria sostiene l’immigrazione afro-asio-islamica? Sì, a leggere 1) loggiagiordanobruno.com/20171109-massoneria-e-immigrazione.html (dove si equipara schiavismo ed immigrazione); 2) freimaurerei.ch/it/massoneria-e-immigrazione/ (“Il fenomeno migratorio rappresenta un aspetto in cui si misura la fratellanza tra i popoli… bisogna quindi accettare l’immigrato come un nostro fratello”); 3) http://www.ritoscozzese.it/accoglienza-scelta-dettata-dallintelletto/ (“Dall’immigrazione all’accoglienza passando per lo jus soli”). Il problema non è qui: “Come vincere questa mentalità sempre più diffusa che vede nel migrante il male? Si vince con dialogo, l’abbraccio, l’amore che apre tutte le porte”. Indovinate chi l’ha detto? Papa Francesco, al Sinodo dei giovani (fonte rainews.it, 06.10.2018). Anche ammettendo che il riassunto giornalistico sia troppo sintetico, il Papa si è rivelato essere per quello che è: adesso non ci sono più scuse, inganni, chiacchiere, bugie, ipocrisie per nessuno. Adesso ha gettato la maschera. Saluti da Gotham, il Pinguino.
Ottimo articolo, ma nello statement finale manca un aggettivo: a “progressista, cosmopolita, anticristiana. Massoneria da manuale” va aggiunto EBRAICA. Non dimentichiamo da dove vengono le radici dell’odio: il piano è distruggere l’occidente in quanto prodotto della civiltà cristiana. Da dentro, con il progressismo morale (marxismo culturale); da fuori con l’invasione islamica (globalismo).
Grazie Paola, condivido il tuo il tuo commento.
E’ evidente che i comportamenti del Prodi sono sempre da falso cattolico, o meglio da cattocomunista, che fa rima con buonista e pontista, tanto di moda nel nostro tempo.
Pontista, cioè coloro che vogliono costruire ponti e non muri. Ma fra i due estremismi, vi sono i muri con le porte che, fin dalle più remote civiltà, si possono aprire e chiudere.
La nostra civiltà si è salvata con questi ultimi, contro ogni tipo di invasione: dai barbari agli islamici.
Il buon professore non sa che anche Bologna aveva 12 porte, delle quali esistono tuttora le antiche testimonianze?
Terry
I. El Ghaesh: “Chi emigra, sappia che la sua emigrazione è fatta per Allah e il suo profeta”.
MDG: “In questo scenario, i fans dell’ “Europa senza muri” mostrano di essere ciò che
………sono: traditori dei popoli europei. Traditori o per idiozia o per infamia”.
Beh, sarebbe allora il tempo che i Popoli europei si munissero di Leggi costituzionali che garantissero la salvaguardia delle Nazioni contro questi traditori per infamia. Sarebbe il minimo di autodifesa che la dignità umana imporrebbe di mettere in atto.
Poi, sarebbe anche il tempo che ai rimasti Cattolici europei si unissero i rimasti Cattolici del mondo per decidere dove collocare il Ciarlatano argentino: se tra i traditori per idiozia o tra quelli per infamia!
Certo, i Deep States esistono, e non da ora. Esistono in forza del loro potere economico da cui poi dipendono tutti gli altri poteri, primo fra tutti quello politico. Ma da una osservazione più attenta, direi che esistono a causa della generale mancanza di “informazione” dei Popoli che lascia sola vincitrice la dilagante “disinformazione”.
Mi perdoni JB Mirabile, ma i sostenitori dell’Europa senza muri sanno benissimo di essere al sicuro. 1. L’art. 18 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE stabilisce chiaramente il diritto d’asilo; inoltre 2. il successivo art. 19 afferma chiaramente che “Le espulsioni collettive sono vietate”. Infatti la Grande Camera della Corte Europea dei Diritti Umani ha dichiarato che non si “mette in discussione il diritto degli Stati di stabilire le proprie politiche a riguardo dell’immigrazione. Deve essere precisato, però, che problemi di gestione di flussi migratori non possono giustificare che uno Stato faccia ricorso a pratiche incompatibili con i suoi obblighi derivanti dalla Convenzione” (sent. Georgia vs Russia, 03.07.2014). Bisogna riconoscere che la distruzione della civiltà europea-cristiana è architettata fin nei minimi dettagli. Un saluto da Gotham city, il Pinguino.
O. P. Cobblepot: “Bisogna riconoscere che la distruzione della civiltà
…………………….europea-cristiana è architettata fin nei minimi dettagli”.
Sì, signor Pinguino, l’unione Europea è una trappola ‘architettata nei minimi dettagli’. C’è tuttavia un particolare NON di secondaria importanza che gli architetti occulti non presero nella dovuta considerazione: che i Popoli europei vi furono fatti entrare senza la loro piena consapevolezza. Questo è un fatto storico inoppugnabile che – in quanto fatto storico – dà ad ogni singolo Popolo coinvolto il diritto “democratico” di esprimere la propria consapevole decisione sia di restare nella trappola, sia di uscirne.
Che i Popoli vengano quindi doviziosamente INFORMATI della problematica in questione onde essi possano prendere la loro consapevole decisione. Questo è il passaggio DEMOCRATICO attraverso il quale l’Unione europea deve per forza passare se vuole risorgere a vita dal male mortale che presentemente l’attanaglia.
Altrimenti è la morte, non importa quanto traumatica essa possa essere.
e due negri, pardon, migranti, scaricati di nascosto come sacchi di immonezza in territorio altrui, bastano da soli a metter sul piede di guerra due Stati europei! A questo siamo arrivati con la loro pianificazione e con il nostro assoggettamento…due negri bastano a prenderci per li fondelli, a onore della nostra intelligenza! Ma può durare? O come andrà a finire? Siamo alla follia pura!
sono tanto fieri di quello che fanno – rimescolare i popoli nell’abbraccio fraterno – che ti scaricano i loro inserti da incrocio , un passo fuori da casa loro, di notte, nel bosco di casa tua, così, con nonchalance, per distrazione, come per un invito ad andar per funghi, con la lanterna…….
Così fa l’altro Furbone,
a capo di nostra religione,
che ti fa un carico di migranti
sul pontificio aeroplano,
e da buon indiano scaricar lo fa
tutto, fuor dal vaticano, et voilà…
E dimmi anche grazie,
che è solo per il tuo ben,
se vuoi andar in ciel!!