Prima puntata QUI
Seconda puntata QUI
Terza puntata QUI
Quarta puntata QUI
Quinta puntata QUI
Sesta puntata QUI
Settima puntata QUI
Ottava puntata QUI
1992 Con il Trattato di Maastricht, l’Europa dei dodici si costituisce in Unione Europea. La sigla UE sostituisce CEE.
1995 Barcellona, 27-28 novembre. Conferenza Euromediterranea.
Il 1° gennaio, Austria, Finlandia e Svezia aderiscono all’Unione.
La Conferenza riunisce i ministri degli Esteri dei 15 paesi della UE, di 8 paesi islamici e funzionari dell’autorità palestinese.
E’ il primo atto del “Partenariato in campo sociale, culturale e umano”. (“Eurabia”, p.133), La Conferenza dà mandato per la creazione del MEDA, istituto preposto alla cooperazione finanziaria tra la UE e i paesi arabi .
Contestualmente è fondato a Bruxelles il MEDEA (Istituto europeo per la ricerca e la cooperazione mediterranea ed euroaraba) per lo sviluppo dei rapporti euroarabi. (“Eurabia”, p.138)
“L’espansione dei mercati europei nei paesi arabi fu sincronizzata con l’arrivo nella CEE di milioni di immigrati musulmani”
Bat Yeo’r, “Eurabia”, p.119
1998 Bruxelles, 27-28 ottobre. E’ istituito il Forum parlamentare euro– mediterraneo che riunisce i parlamentari dei paesi europei e islamici che si erano riuniti alla Conferenza di Barcellona. (“Eurabia”, pp.140-141)
2001 Nel corso di una perquisizione, a Lugano, nella villa di Yusif Nada, direttore della banca Al-tacqwa legata ai fratelli Musulmani, è rinvenuto il già citato documento segreto redatto dai Fratelli Musulmani nel 1982, che indicava nella causa palestinese la chiave di accesso all’opinione pubblica occidentale. Il documento indicava gli obiettivi strategici: globalizzare la sharīa e costituire un sultanato mondiale.
Per conseguire tali obiettivi, il documento indica come essenziale, la creazione di centri culturali islamici in Europa. (“Eurabia”, p.75).
2002 Bari,17-18 giugno Incontro del Forum parlamentare euro-mediterraneo. All’ordine del giorno, l’immigrazione.
Dalla Risoluzione finale: “Si chiede ai paesi ospiti di migliorare le condizioni di vita e di lavoro degli immigrati, di garantire loro uguaglianza di trattamento, libertà di circolazione, mobilità dell’impiego, favorendone il ricongiungimento con le famiglie e la conservazione dell’identità culturale” (“Eurabia”,p.142)
2003 L’inserimento nella UE di dieci paesi dell’ex Patto di Varsavia non è gradito dai paesi arabi, che temono contraccolpi sulle quote d’immigrazione (islamica). Alcuni governi della UE rimediano ponendo restrizioni alle quote d’immigrazione (cristiana) dall’Est Europa (“Eurabia”, p.185)
2005 I Sauditi desiderano che l’operazione Eurabia proceda senza ostacoli. Negli atti della terza sessione straordinaria della Conferenza del vertice islamico svoltasi a La Mecca il 7-8 dicembre, è rivolto un invito alla comunità internazionale: “Adoperarsi perché sia adottata una risoluzione delle Nazioni Unite finalizzata alla lotta contro l’islamofobia. Invitare tutti gli stati ad approvare leggi, accompagnate da sanzioni deterrenti per combattere l’islamofobia” (“Eurabia”, p.23).
2006 Davos, Forum economico. I delegati della UE chiedono un aumento delle quote d’immigrazione. (“Eurabia”, p.25).
2007 Habib Sghaier, musulmano moderato, allora presidente dell’Acsi (Associazione comunità stranieri in Italia), così disegna il quadro dell’islam italiano: (105)
“Circa la metà delle moschee del nostro Paese sono controllate da imam oltranzisti. I soldi non sono un problema se si tratta di diffondere l’Islam fondamentalista. Provvede qualcuno dall’estero: Arabia Saudita, Pakistan, Emirati del Golfo. Un flusso costante. E con i soldi arrivano mullah, muyaheddin, propagandisti. Stanno nel nostro Paese poche settimane passando da una moschea all’altra”.
2010 Dal quotidiano “ La Stampa”, 17 dicembre 2010: (106)
“La Commissione Europea ha prodotto più di tre milioni di copie di un diario dell’Unione Europea per le scuole secondarie che non contiene nessun riferimento al Natale, ma include festività ebraiche, indù sikh e musulmane. Più di 330 mila copie del diario, accompagnate da 51 pagine di informazioni in carta lucida sull’Unione Europea sono state consegnate alle scuola britanniche, scrive il Daily Telegraph, come un omaggio agli allievi da parte della Commissione. Con grande stupore dei cristiani britannici la sezione relativa al 25 dicembre è vuota”
2010 La stessa Commissione Europea, nell’aprile indice un concorso per individuare e valorizzare “La più bella moschea d’Europa”. (107)
Quest’ultima performance della Commissione Europea non è stata un’ostentazione di generico laicismo, in ossequio alle mode vigenti.
E’ stato piuttosto un “messaggio” perché il mondo sapesse che la “nuova Europa” rinnegava l’Europa di sempre.
Un altro organismo di Bruxelles, la “Convenzione Europea”, si era comportata in modo analogo nella sostanza anche se diverso nella forma, con questo mostrando che l’Unione europea era, nel suo insieme, un feudo della massoneria. I fatti.
Si ricorderà che la stesura della Costituzione Europea fu affidata alla “Convenzione Europea”, creata dal Consiglio Europeo nel dicembre 2001. Ne era presidente Valery Giscard d’Estaing. già presidente della Repubblica francese e membro ufficiale della Trilateral Commission. (108)
Ebbene, nei passi del Prologo alla Costituzione relativi alle radici dell’Europa, l’aggettivo “cristiano” molto semplicemente non esiste, come se, nella storia d’Europa, di cristianesimo non vi fosse traccia.
Alain Bauer, Gran Maestro del Grande Oriente di Francia, in un’intervista ha chiarito la matrice dello zelo anticristiano del trilateralista Giscard ‘Estaing: (109)
«Se all’interno dei testi riguardanti l’Unione Europea non si pone più la questione di introdurre il concetto di eredità cristiana, questo non è un caso, poiché i massoni fanno quel che c’è da fare ».
Il silenzio sulle radici cristiane dell’Europa appare ciò che è: un lavaggio del cervello collettivo, in vista di una nuova costruzione sociale. Dichiarava nel 1999 il politologo turco Nazni Arifi: (110)
“ Entrata la Turchia in Europa, entro un decennio l’Europa sarà islamizzata” (…) Ovviamente gli islamici puntano sulla denatalità crescente dei cristiani”
La macchina organizzativa di Eurabia
Due ricercatori italiani hanno pubblicato nel 2014 “Confessioni di un trafficante di uomini” (111) un dossier mai segnalato e mai recensito dalla pubblica informazione, che riporta le testimonianze dirette di trafficanti nordafricani e balcanici, intervistati dagli autori anche in carcere.
Va notato che i due ricercatori non sfiorano neppure l’idea che le migrazioni abbiano registi politici: scrivono che la chiave delle migrazioni è solo il business. Comprendiamo la loro prudenza.
D’altro canto lo scenario che emerge dalle pagine del dossier mostra con sufficiente chiarezza che il sistema migratorio non può, a nessuna condizione, reggersi sul solo denaro.
Da “Confessioni di un trafficante di uomini”
Pag.13:
“Dobbiamo smettere di credere che i trafficanti siano piccoli criminali in cerca di facili guadagni. Dietro all’immigrazione irregolare, dietro alle decine di migliaia di migranti che ogni anno arrivano in Europa, c’è un’industria fatta di delinquenti sì, ma anche e soprattutto di grandi professionisti del crimine, di gente in doppiopetto, veri e propri uomini d’affari”.
Affari economici o affari politici?
Gli autori, lo ripetiamo, si fermano al “business”, ai guadagni dei trafficanti, e ripetiamo che comprendiamo le ragioni di una lettura così restrittiva che però non è plausibile: se in campo vi fossero soltanto criminali, le autorità nazionali e internazionali avrebbero da tempo debellato il traffico. Un barcone carico di clandestini non si nasconde come un ovulo di cocaina o un panetto di hascisc.
D’altro canto abbiamo ampiamente trattato l’argomento: il traffico di uomini non si ferma perché un sistema di potere così ha stabilito.
I trafficanti agiscono da sempre alla luce del sole, forti di una evidente impunità.
Da “Confessioni di un trafficante di uomini”
pag.114
“La fase di reclutamento è fatta anche di annunci sui quotidiani locali, alla radio, online, che pubblicizzano i contatti delle agenzie di viaggio” (gli autori chiamano “agenzie di viaggio” le organizzazioni dei trafficanti di uomini n.d.A. )
Pag.111:
“E’ lo stesso agente che fa volantinaggio, che fa pubblicità con le superpromozioni per l’Europa, che allestisce la vetrina con le irrinunciabili offerte per passare il confine, che confeziona il depliant con tutte le rotte e le possibilità per cambiar vita”
Pag.113
“Il reclutamento comincia con la vendita dei ‘pacchetti’ nei paesi da dove si vuole fuggire. E’ lì che il migrante accarezza e poi abbraccia l’idea di cambiare vita e di arrivare in Europa”.
A supporto dei singoli “promoter”, compagnie di viaggio vere e proprie.
Pag.113
“Esistono poi agenzie di viaggio legali e semilegali che organizzano il trasporto del migrante. (…) Capita che queste agenzie turistiche mescolino viaggiatori regolari con i clandestini …Ci sono esempi, anche se rari, di agenzie che hanno organizzato appositi voli charter”
Pag.112
“Vuoi viaggiare comodo in aereo, da solo o con i tuoi cari? L’agenzia fornirà un’identità falsa e un documento contraffatto … quando arrivi, se necessario, ti possiamo far trovare anche un’automobile per scomparire il prima possibile. Vuoi un biglietto aereo di prima classe? Nessun problema. Facci solo sapere in quale paese vuoi entrare perché i prezzi variano. Il conto potrebbe essere salato ma il lusso la comodità e la sicurezza di arrivare a destinazione si pagano”
P.111
“Non hai denaro, ma vuoi o devi partire lo stesso? C’è l’offerta base: il minino indispensabile a prezzi popolari (..) Starai un po’ scomodo, userai tanto le gambe e forse rischierai. Ma bisogna accontentarsi” (…)
P.112
“Puoi permetterti qualcosa di più e vuoi raggiungere l’Europa? Il ‘tour di gruppo’, allora, è l’ideale. Non è un servizio lussuoso ma è comodo, funzionale e permette di coprire lunghe distanze. Pensa a tutto l’agenzia: gli spostamenti e le soste; al vitto e all’alloggio; ai trasporti”
Pag.91:
“Lungo le rotte dell’immigrazione, collocati in punti nevralgici e strategici, esistono tanti “area manager” che coordinano le fasi del traffico. (…) Questi area manager regolano direttamente le attività necessarie con fornitori locali di servizi che risiedono nei paesi di transito. Garantiscono prestazioni come un passaggio in auto, una sosta di un mese in un appartamento in attesa di un passaporto falso, la corruzione di un agente di frontiera. (…)
(fonte: Frontex)
Pag.91:
“Ciascun area manager che controlla il passaggio da uno o più paesi può decidere di affidare in outsourcing la concreta attività ad un coordinatore del posto o direttamente ai fornitori di servizi locali. E’ un sistema di subappalto.” (…) “… è un modo molto comune di operare, servirsi di individui incensurati (…) attivi nel settore dei trasporti (…) oppure con occupazioni che riguardano l’import-export e controlli doganali o, ancora, consulenze finanziarie e legali, come revisori, ex impiegati di dogane, banche e uffici di cambio.
Un sistema organizzativo colossale, straordinariamente articolato, che lascia ovunque tracce vistose, agevolmente monitorabili da qualsivoglia intelligence. Tuttavia i trafficanti sono sempre “imprendibili”.
Pag.19
“Gli organizzatori sono sempre nascosti”
pag.24
“Alexandr non sa per chi ha lavorato. Non conosce il grande capo, il trafficante che da lontano ha seguito le sue mosse. Sa solo che i suoi referenti erano turchi potenti, organizzatissimi e ramificati”
Un sistema organizzativo con un raggio di azione continentale.
Pag.115
“La maggior parte degli immigranti che abbiamo incontrato negli ultimi anni racconta (che)…anche nei più piccoli e sperduti villaggi sulle montagne tra Afghanistan e Pakistan quando una persona vuole partire sa perfettamente a chi rivolgersi.”
Pag.11
“Quella degli afghani è una migrazione di massa”
Una migrazione di massa! E’ la prima volta nella loro storia che gli afghani si organizzano per fuggire in massa. Da quando hanno questa abitudine? Da quando qualcuno dà loro motivi per farlo: dare forza all’ l’islam europeo può essere un buon motivo.
Pag. 38 – 39
(La rete afghana): “…una grande organizzazione criminale, una gigantesca rete etnica, che parte dall’Afghanistan e arriva nei paesi del Nord Europa, con un esercito di persone gravitanti nella sua orbita. Le cellule sono tutte dislocate lungo la rotta del traffico dei clandestini afghani. Ogni cellula gestisce una fase e poi consegna il clandestino alla cellula successiva. Solo in Italia i capi sono sei e ai loro ordini hanno una quarantina di uomini con varie funzioni esecutive: gregari con compiti di supporto alle attività. Le cellule negli altri paesi hanno uno schema simile”
Pag.140
“Con il nullaosta e il documento d’identità entri in Italia direttamente dall’aeroporto di Fiumicino. Ma, appena esci, devi correre al centro di accoglienza, devi distruggere il tuo passaporto, strapparlo, bruciarlo, mangiarlo. Questo diciamo a quelli che aiutiamo. Devi stracciarti le vesti, bucarti le suole delle scarpe, sporcarti di terra mani e viso, mostrarti affamato e disperato e, parlando afgano (pashru, per la precisione) dire che sei arrivato via mare dalla Grecia, rinchiuso nel fondo di un camion nel garage di un traghetto. Quelle cose che si leggono sui giornali, insomma avete capito … Probabilmente ti faranno fare visite mediche. Forse capiranno la verità, ma non potranno dimostrare nulla. Ti dovranno credere e ti concederanno l’asilo. E da quel momento potrai muoverti indisturbato in tutta Europa”.
“ Ho il sospetto che dietro i flussi migratori esista un piano
per favorire l’islamizzazione del nostro continente”
Mons. Ignazio Zambito, vescovo di Patti, 30 luglio 2018. (112)
4 commenti su “Immigrazione di massa: un’invasione pianificata dal nuovo ordine mondiale (nona puntata) – di MDG”
Quando in un paese,la Francia,si processa uno scrittore islamico critico con l’islam che furoreggia in ue,il così detto islam politico,cioè fratellanza musulmana,per islamofobia,non credo ci sia bisogno di altre prove. E negli anni si potrebbero citare altri casi paradossali. Una bambina di 10 anni a processo in Uk per razzismo. O un’altra bambina sospesa da scuola per aver messo sullo zainetto una bandierina svedese in Svezia.
Che Dio ci salvi, sperando che ci siano tra noi almeno quei dieci giusti per amore dei quali Dio non voglia distruggerci …
chissà se ci saranno 10 giusti ancora sulla terra così che Dio possa trattenersi dal distruggerci tutti! Ma sembra addirittura che Dio ci abbia abbandonati in balia di una falsa arca di salvezza, che con i suoi timonieri ci sta conducendo nel vortice dell’abisso, come hanno stabilito quelli che li hanno messi alla guida della stessa, camuffatasotto bandiera di chiesa cattolica!
Posso pregare che Dio ci salvi dalla catastrofe o non è politicamente corretto?