Sul Corriere della Sera la ministra Giannini conferma ciò che scrivevamo lo scorso anno: la legge “buona scuola” introduce nelle scuole la teoria gender. Con la bella cifra di 40milioni (soldi nostri) già disponibili per istruire gli insegnanti. Però chi lo diceva era accusato di “truffa culturale” e minacciato di “azioni legali”…
di Elisabetta Frezza
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Per comprendere appieno, in senso diacronico, la portata delle recenti dichiarazioni della ministra Stefania Giannini (vedi i link in calce), vale la pena di rimettere in fila, in estrema sintesi, i fatti pregressi.
L’estate scorsa, in prossimità della entrata in vigore della legge 107/2015 c.d. la buona scuola, si era generato un certo allarme in quanti ravvisavano nella riforma renziana una ulteriore rovinosa svolta verso un sistema di istruzione di tipo totalitario.
L’attenzione si era focalizzata soprattutto sul comma 16 della legge, deputato a introdurre nelle scuole di ogni ordine e grado la c.d. educazione di genere, col duplice effetto: di ratificare gli aberranti programmi di “educazione affettiva e sessuale” già adottati in molte scuole, nonchè di renderne obbligatoria la diffusione a tappeto secondo un disegno di indottrinamento di massa delle giovani generazioni.
Era stato svelato, infatti, il complesso marchingegno legislativo che, a partire dal laconico comma 16 citato, tramite un gioco di rinvii concatenati, spalancava le porte a un profluvio di disposizioni aberranti, diretta emanazione delle direttive internazionali ed europee (l’Europa e in genere gli organismi sovranazionali – si sa – sono il cuore pulsante della manovra eversiva). In particolare, attraverso il richiamo alla legge 119/2013 c.d. sul femminicidio, penetrava nella normativa scolastica quel “piano di azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere” che era stato presentato, un paio di mesi prima del varo della “buona scuola”, dal delegato per le Pari Opportunità Giovanna Martelli sotto la forma dell’atto amministrativo generale: eludendo quindi la procedura prevista per le fonti di diritto sia di primo sia di secondo grado.
Era stato messo in evidenza, dunque, che la legge 107 (buona scuola) andava letta sia per ciò che dice, sia per ciò che non dice espressamente, ma recepisce nel suo corpo mediante una serie di rinvii recettizi: si tratta cioè di un collage di norme, assemblato in modo surrettizio e volutamente inaccessibile ai più, per introdurre un modello di istruzione capace di stravolgere i fondamenti etici del vivere comune e i più elementari principi di ragione.
Ora, non è certo più un mistero per nessuno che il c.d. gender o genere sia nulla più che un espediente concettuale escogitato per una funzione ben precisa: la diffusione dell’omosessualismo e di tutte le sue varianti, la svirilizzazione del maschio e il correlativo sradicamento della donna dalla propria vocazione materna e famigliare. Abbattere gli stereotipi di genere, la nuova parola d’ordine, significa sostanzialmente sottrarre le donne ai loro compiti naturali – in primo luogo quelli materni e famigliari – e, per converso, togliere agli uomini le prerogative della loro virilità.
Propedeutico al raggiungimento di questo obiettivo è l’abbattimento precoce di ogni tabù sessuale e di qualsivoglia inibizione di ordine morale. La c.d. educazione sessuale e affettiva punta alla erotizzazione dei piccoli e alla loro manipolazione in chiave pansessualista.
E intorno a questo nucleo ideologico ruota tutto il repertorio delle formule rituali che sostanziano testi e discorsi dei promotori della nuova paideia.
L’omofobia, la violenza sulle donne e il femminicidio, la violenza di genere, la lotta alle discriminazioni, la parità tra i sessi, l’abbattimento degli stereotipi, dei ruoli famigliari e sociali, delle tradizioni, le pari opportunità, il rispetto, l’uguaglianza, l’inclusione, i diritti, eccetera, sono le parole-chiave del lessico di ordinanza.
Questo giochetto di illusionismo fondato sulla suggestione lessicale ormai lo hanno capito anche i muri.
Ma torniamo ai fatti. Il primo a intervenire d’autorità per sedare l’allarme di cui sopra fu il responsabile dell’ufficio istruzione della curia di Padova, don Lorenzo Celi, con la famosa nota della diocesi che tanta insperata fortuna ha avuto negli ambienti filo-omosessualisti di tutto il paese (clicca qui per leggere il comunicato della diocesi di Padova).
La ormai celeberrima nota argomentava della sostanziale compatibilità del fenomeno gender con l’orizzonte “cattolico” ed esprimeva fiducia cieca e incondizionata alle intenzioni e all’operato della ministra, la quale nel frattempo si affannava in tutti i modi a negare ciò che al contempo affermava. E ciò sia in sede parlamentare che televisiva. Come farà poi, mirabilmente, in via istituzionale, con la successiva apposita circolare intitolata: “Chiarimenti e riferimenti normativi a supporto dell’art. 1 comma 16 legge 107/2015 (clicca qui per leggere la circolare ministeriale).
Ma poiché, nonostante gli sforzi profusi, le critiche cominciavano a farsi davvero moleste e rischiavano di inceppare il trionfale corso della macchina da guerra globale omo-pan-sessualista, il ministero ha infine calato in campo la squadra dei propri promotori ufficiali.
E così le truppe governative, corredate da generosi supporters esterni ecclesiali e para-ecclesiali (tratti dall’associazionismo sedicente cattolico finto-resistente), sono state sguinzagliate per città e per campagne a decantare le virtù della riforma del sistema scolastico e a rassicurare i cittadini sulla innocenza e fecondità del prodotto legislativo.
Da ultimo, vista la persistenza di un manipolo di irriducibili detrattori, alla democratica ministra sono davvero saltati i nervi. Ha pensato che, in mancanza di ragioni fondate sulla ragione, non le rimanevano che le minacce: “Chi ha parlato e continua a parlare di teoria ‘gender’ in relazione al progetto educativo del Governo di Renzi sulla scuola compie una truffa culturale. Ci tuteleremo con gli strumenti a nostra disposizione, anche per vie legali”, tuonava dai microfoni di Radio24. “Ove si continuasse ad incriminare la legge studieremo quali strumenti adottare” (clicca qui per leggere un articolo sul Fatto Quotidiano, che riporta le dichiarazioni della Giannini a Radio24).
Noi “truffatori culturali” apprendiamo ora con viva soddisfazione tanto la nostra assoluzione quanto la contestuale autodenuncia della autorevole accusatrice che, dopo un sofferto percorso autocritico, assume su di sè la piena responsabilità della truffa. E siccome le truffe notoriamente non sono gratuite, di essa ammette con ammirevole sincerità anche il costo particolarmente elevato.
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Cliccando sull’immagine qua sotto potete leggere l’articolo pubblicato sul Corriere della Sera. Consigliamo vivamente l’ascolto delle due videointerviste contenute nell’articolo. Sono molto istruttive.
Ricordiamo gli articoli pubblicati su Riscossa Cristiana lo scorso anno:
La pubblica istruzione garantirà anche la sodomia di Stato – di Patrizia Fermani e Elisabetta Frezza
In Italia è abolito il dibattito politico. L’ha detto la ministra Giannini – di Paolo Deotto
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14 commenti su “Il sorprendente autodafé di un ministro della repubblica – di Elisabetta Frezza”
Dice la ministra ” Io messa in croce per mesi per un topless”, ahahahahah, mi scompiscio dalle risate, diceva il grande Totò
Era la legge Basaglia quella che chiuse i manicomi. Ora che li abbiamo tutti fuori comprendiamo quale meritoria istituzione fosse quella che è stata chiusa.
Si son fatti talmente tanti errori dalla seconda metà del ‘900 che non so se mai sarà possibile arginare tutti gli effetti mortiferi che ne sono scaturiti.
Forse no. Mi spiace dirlo ma di tutti costoro penso un gran male, l’unico bene che riesco a pensare a loro riguardo è che stanno dando a tutti una lezione di corruzione mentale e morale come mai la si sarebbe appresa da nessun grande psichiatra o moralista. Questi sono casi da laboratorio, che bisogna tenere a mente e conoscere e additare alle giovani generazioni:” Ecco, così parla la superbia…questa è la lussuria…questa la demenza…questa è la piaggeria…questa la menzogna…questa l’invidia…”.
Allora non lasciamoci scappare questa grande occasione per imparare e preghiamo per loro che si prestano volentieri ad esemplificare a noi il male da fuggire.
Purtroppo non c’è molto da ridere. Io disconosco il governo di questa nazione, io non l’ho votato, anzi l’ex boy-scuot Renzi nessuno l’ha votato, ma comanda e spadroneggia.
Siamo in un regime ben organizzato e controllato, dove chi osa dissentire è etichettato come populista o fascista e così hanno l’alibi per non tenerne conto e proseguire nel loro operato distruttivo e l’attuale establishment ecclesiastico ce la sta mettendo tutta per aiutarli !
Più nessun valore cristiano, moralità azzerata, anzi immoralità imposta, inettitudine assoluta verso l’invasione islamica (rideremo, sì, quando alla Giannini permetteranno tuttalpiù un burkini !).
Povera Italia ! Povera Europa, povero Mondo occidentale ! Quale futuro mai ci aspetterà ?
Ma ricordate: portae inferi non praevalebunt !!!
Da Wikipedia: “…già rettrice dell’Università per Stranieri di Perugia dal 2004 al 2013, è stata coordinatrice politica di Scelta Civica. Dal 6 febbraio 2015 è membro del Partito Democratico”.
Dalla cittadella della città ultramassonica di Perugia (dove si conserva l’originale della Bandiera della Pace, usata nelle marce Perugia-Assisi di Capitini, dirette a “convertire i Francescani dal Cattolicesimo al Buonismo”) a Monti, e finalmente al “grande porto dei ragionevoli e aperti, promotori della Open Society”
Relego il mio commento a questa sola osservazione: la bruttura della Mente viene sempre inesorabilmente espressa dalla bruttezza del volto. Se ci soffermiamo ad attentamente esaminare i volti della ministra Giannini, della senatrice Cirinnà e della presidentessa della Camera Boldrini – per limitarci a solo tre esempi – possiamo sentirci quasi autorizzati a coniare un nuovo adagio: “mostrami il tuo volto e ti dirò chi sei”!
La ministra ( si dice così ora! ?!?!), vera’ messa sotto inchiesta per divulgazione di bugie?
Non per fare un fascio di tutta l’erba ma, partendo da ciò che occorre constatare ogni giorno, vien proprio da dire che l’orizzonte cattolico – se per esso si intende anche tanta parte di clerici – è proprio il brodo socio-culturale più adatto per appoggiare il discorso omosessualista.
Lo scrivo con tristezza.
Chissà cosa ne pensano ora i vari capoccia di Family-Day e Pdf, visto che insieme a Miss. Roccella hanno nicchiato e votato la “buona scuola”. Purtroppo la pseudo-domanda è già di per sé retorica, e questo evidenzia il ciarpame che galleggia sulle acque del mondo “pro-life”.
Grazie Elisabetta!
Cristiano Lugli: “Chissà cosa ne pensano ora i vari capoccia di Family-Day e Pdf…”……………………………
Già, anch’io mi sto domandando cosa Massimo Gandolfini pensi di papa Bergoglio dopo essersi visto rifilare il medesimo incoraggiamento a “continuare nel percorso intrapreso” che qualche tempo prima aveva dato anche ad Emma Bonino! Ho grande stima del prof. Gandolfini, ma non posso non rilevare un colossale errore che troppi di noi stiamo facendo in questo unico momento storico e biblico: fare silenzio invece di gridare a squarciagola la Verità. Inconsapevoli, pure!, di renderci, così facendo, CORRESPONSABILI della VIGLIACCHERIA di chi è preposto a dire SI SI, NO NO dalla mattina alla sera. La Chiesa è stata trascinata nel RIDICOLO, ed ogni singolo credente Cattolico ha il DOVERE morale di chiederne ragione, con voce alta e chiara, a Bergoglio che sempre più assomiglia ad un VENDITORE AMBULANTE!!!
Il professor Gandolfini è chiaramente una pedina del sistema. È l’uomo giusto al momento giusto, scelto per traghettare gli ultimi tizzoni ardenti del mondo pro life e pro family verso la chiesa di Bergoglio.
Illuminante la scheda di presentazione del suo ultimo libro.
https://www.amazon.it/LItalia-Family-Dialogo-comitato-Difendiamo/dp/8831725408/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1473861073&sr=1-1&keywords=l%27italia+del+family+day
Genitori! Compiliamo e inviamo tutti in massa ai concilianti presidi di scuola il consenso firmato, in cui si chiede di essere informati in modo dettagliato e per iscritto di ogni attività o progetto in cui verrano toccati argomenti legati all’affettività e alla sessualita, in modo da rattoppare per ora il peggio. Poi s vedrà! Dio non voglia che lo scempio duri troppo a lungo!
dico ai professori .
Se siete cristiani coerenti bisogna avere coraggio di obiettare.e andare contro corrente.e di rifiutare
Quello che obbligano. A Fare.anche con i soldi nostri .(.che non siamo d accordo sulla teoria gender.
Dare la vita piuttosto di negare…e arrendersi difronte a questa porcheria.
Come Tanti santi
Piuttosto il martirio.per non negare la propria fede.
Come fanno i cristiani perseguitati..in Siria ad esempio…..
Già! Meglio a casa a fare la calzetta o sotto il ponte, piuttosto che appoggiare questi depravati
Giuliotti scrisse “L’ora di Barabba”
Adesso scocca l’ora di Taide.