Di Bruno Volpe
(Fonte: Pontifex.Roma)
Come ormai è noto, Papa Benedetto XVI, nella sua omelia pronunciata a Pentecoste, ha lanciato un accorato e legittimo allarme sul pericolo dell’inquinamento morale, paragonato a quello dell’ambiente. Un forte richiamo del Capo della Chiesa Cattolica, in tempi nei quali domina dappertutto un insidioso relativismo etico. Di tanto abbiamo parlato con Enzo Bianchi, Priore della Comunità monastica di Bose. Il Papa,con straordinaria lucidità, ha parlato di inquinamento etico, condivide questa analisi?: “ la condivido e la faccio mia in ogni parte. In realtà il Papa, con quelle parole tanto belle, quanto allarmanti, ha detto con chiarezza che nella società attuale e specie nel mondo occidentale, si sta perdendo la bussola dell’etica”. In che senso?: “ nel senso che regna una pericolosa cultura relativista, consistente in una morale secondo la quale ciascuno crea a proprio modo di vedere, estremamente soggettiva e … … poco incline a rispettare il diritto naturale e i principi condivisi”. Del resto Papa Benedetto XVI, sin da quando era Cardinale, ha intrapreso una sua nobile battaglia contro il relativismo: “ il relativismo si rafforza in questo attuale contesto culturale, basato sul peggior secolarismo, talvolta su una visione non laica, ma laicista del mondo, una forma di pensare che si augura di espellere Dio dalla vita pubblica e allo stesso tempo, crede di poter vivere come se Dio non esistesse e come se non dovesse mai morire. Insomma, il relativismo e di qui l’inquinamento etico, rappresentano dei pericoli davvero molto grandi , di cui tener conto”. Lei sostiene che l’attuale contesto culturale e sociale favorisce e strizza l’occhio al relativismo: “ ma lo si vede con molta chiarezza. Questa è la società che tollera e permette tutto, sulla base di strani principi non ben codificati. La stessa logica del vietato vietare ha stravolto ogni cosa e alla fine è accaduto che si sia persa l’etica del dovere. In poche parole, in molte persone è più forte la ricerca del diritto sul dovere, si è smarrito, anche tra i genitori, il confine e il discrimine tra quello che è bene e quello che è male, tra il lecito e non lecito. Tutto questo non va per niente bene, rappresenta il brodo di coltura del relativismo e per finire produce quello che il Papa ha sapientemente definito inquinamento etico. Un termine pesante,ma assolutamente giusto, bello e coerente. Lo apprezzo”. Ultimamente lei,per Repubblica, ha scritto un interessante articolo sull’ idea del denaro. Qual è oggi il nostro rapporto con il denaro?: “ sicuramente non va satanizzato, questo sarebbe un estremismo di segno opposto. Ma constato con amarezza che la moneta oggi non ha più il valore cristiano, il cristianesimo non rifiuta il denaro, ma attribuisce a questa categoria un sano valore di socialità,di condivisione, di carità e quindi amore, tutto il contrario di quella assurde e fuorvianti corse all’accumulo che poi si traducono nella idolatria del denaro”. Parliamo di politica ed etica. Pensa che anche i politici debbano rispettare i principi dell’etica e quindi dare conto in pubblico di quanto fanno poi nel privato: “ i politici, come del resto tutti, devono rispettare la legge naturale. In quanto alla seconda parte della sua domanda, che evidentemente si riferisce a fatti di cronaca politica ormai recenti, credo si stia esagerando. Ci vuole misura da parte di tutti ed io sottoscrivo le belle parole dette dal Cardinale Bagnasco”. Legge sulla immigrazione, la reputa conforme all’etica cristiana?: “ io non ho criteri per valutare una legge. La penso come il segretario della Cei, Monsignor Crociata, ovvero mirare alla sicurezza per garantire a tutti i cittadini la serenità, ma attenzione a non respingere chi ne avesse davvero bisogno. Insomma ci vuole equilibrio tra sicurezza ed accoglienza”.
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