Jean Madiran: indicazioni sulla politica tradizionale
di Piero Vassallo
Consumata dalla passione per la Banca vampiresca e appiattita dal consenso all’algido prestidigitatore Mario Monti, si è estinta la destra, vasta e bizzarra radunata dei portatori di due etichette: la piccola etica [etichetta] interpretata da pendolari in viaggio tra Luigi Pirandello, Giorgio Almirante e Luciano Gaucci e il marchio di fabbrica [etichetta] applicato dalla sinistra, che (insegna Jean Madiran) inventa, confonde, giudica e condanna i suoi nemici.
Con felice tempismo, l’editore veronese Giovanni Zenone (www. Fede & Cultura. com) celebra l’evento pubblicando il saggio di Jean Madiran, “La destra e la sinistra”, che si legge come un’anticipata, illuminante analisi delle cause a monte dell’ingloriosa estinzione dell’oggetto surreale, “la destra che non sa più che cosa essa sia“.
Nella nota dell’editore, Jean Madiran è definito massimo pensatore cattolico vivente in Francia e autore di un progetto inteso alla rifondazione della vita sociale sul trinomio lavoro–famiglia–patria con la bussola evangelica di servire Dio per primo.
Senza ombra di dubbio la lezione di Madiran può istruire e orientare i cattolici che non intendono affidarsi alle ideologie imprigionanti, piazzate a sinistra e a destra dagli architetti del disordine e del nulla ultimo.
Ora la condizione per conquistare la libertà dalla menzogna è comprendere che il Cristianesimo costituisce il più efficace metodo per contrastare le ingiustizie sociali, infatti “ha soppresso la schiavitù classica e ha compiuto, così facendo, la più grande riforma sociale di tutti i tempi … nessuna sinistra avrebbe potuto farlo, nessuno, in ogni caso, ci sarebbe potuto arrivare senza rimpiazzarla immediatamente con una schiavitù più feroce“.
Al fine di conquistare i cristiani, i dirigenti della sinistra hanno tentato con ogni mezzo di collocare il Cristianesimo a destra. Risultato di tale azione propagandistica è il cristianesimo adulto, figlio di una timidezza strenuamente impegnata a non essere di destra a giudizio della sinistra.
Se non che la pretesa di diventare incolpevoli agli occhi dei comunisti genera i cristiani dimezzati: “Invece di separarsi dal mondo, come chiede Dio, i cristiani ora si separano dalla destra, come chiede la sinistra. Riescono così facendo a superare la fatica di separarsi da se stessi per andare a perdersi nel mondo“.
Per diventare adulti i cattolici sono obbligati a rovesciare il sì si no no del Vangelo in una fede unitiva, disposta a raccogliere e fare proprie le bizzarrie degli ideologismi. Le obiezioni all’errore pertanto si avvitano nella languida figura del tango con caduta della ragione.
Madiran segnala inoltre il pericolo costituito dall’incomprensione del danno procurato dall’attività a sostegno della destra: “è già fare il gioco della sinistra, poiché precipua specificità della sinistra consiste nell‘inventare arbitrariamente l‘esistenza della destra e la necessità di combatterla politicamente“.
Di qui l’obbligo di affidarsi a una giustizia estranea alle culture di sinistra e di destra, uno spirito “che non è un‘invenzione della sinistra e che esisteva ben prima di essa, lo spirito cristiano, la tradizione cattolica, la civiltà cristiana“.
I disastri causati da una destra oscillante tra i miti americani intorno alla globalizzazione e il furore patriottardo-risorgimentale, testimoniano l’urgente necessità di uscire dalla fossa dei serpenti. Un risultato conseguibile poiché nell’ambiente cattolico italiano operano da tempo e in ordine sparso studiosi capaci di tracciare la via dell’allontanamento dalle ideologie in guerra nel mondo moderno.
Il naufragio della politica nazionale nelle acque torbide della finanza strozzina esige una risposta unitaria dei cattolici pensanti, che sono rimasti fedeli alla loro identità.
Il tempo dei circoli chiusi, delle meschine discriminazioni e delle scolastiche incomunicabili è scaduto. Il futuro appartiene a coloro che si dimostreranno capaci di affrontare uniti la sfida lanciata dalle culture anticristiane.
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