di Marco Tosatti
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Erano molti anni, se non addirittura decenni, che questo non accadeva.
I cardinali che abbiamo consultato, così come altre vecchie lame di Curia, sono umanamente certi che questa consuetudine non era in corso durante il regno di Benedetto XVI; e molto probabilmente non accadeva neanche in quello, molto più lungo, di San Giovanni Paolo II.
Quindi, eventualmente, bisogna tornare a Paolo VI; che come sappiamo, è venuto a mancare nel 1978.
Ci riferiamo alla lettera che su impulso della Segreteria di Stato, e probabilmente su impulso del Papa, e probabilmente su impulso di – chi? Uno esperto di Curia, certamente – uno dei suoi consiglieri, forse quello dedito a giocare a Laurenti Beria, ha inviato ai cardinali residenti a Roma.
Ecco il testo, che circola da ieri sul web:
Agli Em.mi Signori Cardinali residenti in Roma – 31 maggio 2017
Eminenza,
Una nobile tradizione ha sempre spinto i Confratelli Cardinali residenti “in Urbe” a segnalare al Santo Padre, per il tramite della Segreteria di Stato, il periodo delle loro assenze da Roma e l’indirizzo del loro soggiorno.
Recentemente il Papa Francesco ha chiesto al Decano del Collegio Cardinalizio di voler ricordare fraternamente ai singoli Cardinali l’opportunità di continuare in tale prassi, tanto più nel caso di una loro prolungata assenza da Roma.
Da parte mia, compio volentieri tale venerato incarico, sicuro della massima considerazione che si vorrà dare ad esso.
Colgo infine l’occasione per salutarLa cordialmente nel Signore ed augurarLe ogni bene.
+Angelo Card. Sodano
Alcune riflessioni sono d’obbligo. La prima: era una precauzione che poteva avere un senso quando non c’erano internet, telefoni cellulari, e tutte le altre benedette diavolerie che rendono la nostra vita un eterno presente. Così come non c’erano i voli transcontinentali che in una manciata di ore di riportano alla Città eterna…
E poi: si trattasse di un Pontefice che si avvale costantemente del consiglio dei suoi porporati romani, si potrebbe pensare: è ansioso, non vuole privarsi della possibilità di un incontro con – diciamo – Burke, piuttosto che Sarah, per avere il loro parere su problemi scottanti. Ma non sembra il caso. I Prefetti di Congregazione hanno le loro difficoltà a ottenere udienza; e quanto a Burke ne aveva chiesta una mesi fa, credo ancora senza fortuna…insomma, per quello che riguarda decisioni, lavoro e iniziative, che ci siano o non ci siano i porporati capitolini fa esattamente lo stesso.
Forse il Pontefice vuole fare qualche annuncio particolarmente grave in questo periodo, e vuole una platea nobile e folta.
Se no, che interesse può avere il Sommo Pontefice nel sapere se un suo cardinale è alle acque di Fiuggi piuttosto che di Montecatini? Poco. Ma può essere interessato – lui o il suo gruppo di governo e gestione – nel sapere che un porporato va a fare una conferenza presso una certa università, o è invitato a parlare presso un tale ordine religioso, e così via. Insomma, dal momento che ormai le perplessità, in particolare riguardo all’Amoris Laetitia, questa ferita aperta nella Chiesa, e sanguinante, è proprio da conferenze, meeting, seminari e così via, che vengono espresse e manifestate, forse c’è qualcuno curioso di monitorare in anticipo certi spostamenti e certi cardinali. Vorremmo sbagliarci, ma ormai l’atmosfera, e i protagonisti, giustificano ampiamente certi sospetti. Vedremo se qualche conferenza verrà improvvisamente cancellata…
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13 commenti su “Il Papa vuole sapere, per iscritto, dove vanno i cardinali romani d’estate. Chissà perché. Tre ipotesi – di Marco Tosatti”
Mi viene in mente la Notte Dei Lunghi Coltelli…
Però… quando fa comodo si tira in ballo anche la tradizione. Se non fosse tutto così terribilmente tragico, ci sarebbe solo da farsi una grossa risata.
Non è “tragico”, cara Claudia: è truculento, beffardo, stucchevole. Ricorda il motto anarchico “Una risata vi seppellirà”? Ecco: lui pensa che una risata seppellisca la Chiesa
Il Card. Burke aveva chiesto udienza al Papa qualche mese fa e ancora non è stato ricevuto?
Potrebbe farsi raccomandare da Eugenio Scalfari (sempre ammesso che quest’ultimo gli conceda udienza, il che è tutt’altro che scontato…)
ben detto Sig. Ferro!
Ovvio, così controlla chi va dove e con chi s’incontra, si prepara a combattere la “congiura scismatica” di quei talebani irrigiditi nella dottrina, nella tradizione, ecc…
Nel più classico stile dei regimi dittatoriali, proprio dei regimi comunisti sudamericani che lui ammira.
Vuole rendere “innocui” i veri Cattolici (vedi i Francescani dell’Immacolata) perché d’intralcio, non hanno ancora capito che Dio non è cattolico, che Lutero è un grand’uomo, come la Bonino, Scalfari, come lo era Pannella, e tutti i grandi nemici della vecchia Chiesa Cattolica.
Si sta preparando a ciò che lui sa che potrà succedere in conseguenza del suo comportamento, dubia e non solo.
La psico polizia di 1984 di Orwell ovvero Il Grande Fratello ? Quando lavoravo ancora si chiamava REPERIBILITÀ,ma non mi sembra questo il caso…..in ogni modo visto che le conferenze per il relatore durano meno di mezza giornata, l’eventuale Cardinale relatore di una conferenza può andare e tornare in giornata e non ha l’obbligo di comunicare le eventuali assenze brevi di meno di una giornata dal luogo di soggiorno estivo. Altrimenti si chiama SORVEGLIANZA SPECIALE. Pensate un po’ se tale provvedimento lo avessero messo in atto Giovanni Paolo II o peggio Benedetto XVI che putiferio ne sarebbe nato…ma invece con il Misericordioso……..
e le Guardie Svizzere sono già in stato d’allerta ? in quanto tempo interverranno ad arrestare i nemici del regime dal momento del tentato golpe ? e le carceri vaticane saranno abbastanza capienti o chiederanno allo stato italiano di prestargli qualche cella ? i servizi segreti alleati sono già all’opera ? Mah …
E se un cardinale dovesse omettere di comunicare un suo spostamento, ecco un buon motivo per rimuoverlo…
Consigliabili a questo punto le video-conferenze…
io invece vorrei sapere dove è finita la “dignità pietrina”…!
che i cardinali poi di questo conio debbano stare sotto l’occhio di chi li ha fabbricati, ben gli sta! Non soffrono il controllo? Si tolgano dal mirino, e facciano vedere se hanno i quibus, e non solo vani vagiti di protesta….
dove è finita , la dignità petrina, ovviamente sia in estate che in inverno, passando per le altre due stagioni… Perché è da un po’ che latita, e la sua caricatura sempre più devastante…
Magari il Papa vuol solo sapere se qualche Cardinale va a fare le vacanze in qualche Resort di lusso? Visto i vari appartamenti da 300 mtq con vista sul Colosseo e ristrutturati con moneta contante.
Bianca, le rispondo civilmente perché il mio precedente post, invero un po’ veemente, è stato cassato. Vede, tirare in ballo gli appartamenti lussuosi in questo caso semplicemente non ha senso: 1. Il Vaticano è residuo storico di una Roma papalina durata circa 1500 anni, dove tutto, anche e soprattutto i beni immobili e l’arte materiale, è sempre stato concepito e creato per la maggior gloria del Signore e per far rifulgere lo splendore del Cristianesimo nella bellezza eterna della sua capitale (cattolica, cioè universale: non capitale dello staterello massonico “Italia”). 2. Gli uomini di Chiesa hanno sempre saputo che la ricchezza materiale non è di loro proprietà, ma di Santa Romana Chiesa, cioè dell’intero orbe cattolico. 3. L’importante per il pastore non è odorare di pecora e professare dottrine sbagliate, ma professare una retta dottrina e tendere all’essenzialità ed alla povertà interiore. Preferisco un profumato Cardinale nell’attico a un Papa eretico nell’alberghetto di Santa Marta. 4. Il pauperismo ha sempre portato all’eresia (catari, bogomili, poverelli, ecc.).