Tra i grandi gruppi di progressive rock che tuttora stanno calcando brillantemente la scena vanno annoverati i Jethro Tull di Ian Anderson, eclettico e geniale frontman polistrumentista e vocalist di origine scozzese. Capace di suonare chitarra, tastiere, armonica e soprattutto il flauto traverso, Anderson ha raccolto attorno a sé, dalla fine degli Anni Sessanta, grandi musicisti come Mick Abrahams, chitarrista di influenze blues, il batterista Clive Bunker, il bassista Glenn Cornick, operando una mirabile sintesi di folk-rock-blues-musica classica, riscontrabile soprattutto nei primi due album: This was (1968) e Stand up (1969), in cui spicca quella rivisitazione di Johann Sebastian Bach nella celebre Bourée che ancor oggi Anderson porta in giro per il mondo (accompagnato sovente da orchestre sinfoniche), riscuotendo notevole successo: https://youtu.be/2u0XXpVGUwk
Oltre alla grande presenza scenica, tuttora rinvenibile nonostante sia stata superata la soglia dei settant’anni, Ian Anderson è stato anche compositore della maggior parte dei testi, come nell’ironica e sferzante My God (Mio Dio) nella quale si scagliava soprattutto contro la “sanguinosa e terribile chiesa d’Inghilterra” e i banali modi borghesi dell’inglese medio.
In questo video registrato durante il famoso concerto dell’Isola di Wight nel 1970, si può osservare l’entrata dirompente della batteria a sottolineare l’urlo di protesta dopo una sezione melodica iniziale fatta con voce e chitarra. Nel proseguo del brano (uno dei più famosi del gruppo), Anderson in pieno clima di rivoluzione sessuale usa il flauto e la voce a simulazione di un orgasmo. Nella figura di questo indubbio talento musicale, qual è ancora Ian Anderson, si può riscoprire la portata rivoluzionaria di questa musica rappresentata in tutti gli aspetti: dal costume alla pettinatura, dagli ammiccamenti ai gesti plateali, dall’uso originale dello strumento alle pose e gesti del corpo. https://www.youtube.com/watch?v=5WSulenOUb0
My God (Mio Dio)
Gente che cosa avete fatto / L’avete chiuso nella Sua gabbia dorata / L’avete piegato alla vostra religione / Lui che è risorto dalla tomba / Lui è il dio del nulla / Se questo è tutto quello che puoi vedere.
Voi siete il dio di tutto / Lui è dentro voi e me.
Quindi poggiatevi a lui gentilmente / E non invocatelo per farvi salvare / dalle vostre buone maniere / E dai peccati ai quali siete soliti rinunciare.
La sanguinosa Chiesa d’Inghilterra / Incatenata dalla storia / Richiede la vostra presenza terrena / Al vicariato per il tè.
E la figura intagliata di tu-sai-chi / Con il suo crocifisso di plastica / L’ha messo a posto
Mi confonde su chi, il dove e il perché / E il come prende i suoi calci.
Confessando al peccato infinito / L’infinito lamento / Pregherai fino a Giovedì prossimo / Tutti gli dei che riesci a contare.
7 commenti su “Il Dio dei Jethro Tull”
Paladini della prima scena Progressive inglese e ancor oggi testimoni di questo grand3 filone …
Sono andato al concerto per la celebrazione dei loro 50esimo anniversario, devo dire che Ian è un animale da palcoscenico l’unica pecca è stata la voce che purtroppo non c’è quasi più… Tanto da avvalersi di video con comparse che cantavano al posto suo, per l’esattezza heavy horses e aqualung…per me è stato un colpo sentire queste canzoni non cantate da lui o cmq duettate ed ascoltate il resto del concerto cantato con una voce così diversa e così irriconoscibile. Parlo da loro grande fan.
Grandissimi… La musica della mia giovinezza.
Da aggiungere anche che il loro cantante e leader Ian Anderson era una persona molto diversa dalle tipiche altre rock star; per esempio lui era contrarissimo all’uso di droghe, e pure da parte dei componenti del suo gruppo a tal punto che – sembrerebbe – cacciò via uno dei primi appartenenti al gruppo proprio perché faceva uso di sostanze stupefacenti. Come anche, parrebbe, che le sue idee politiche fossero quasi di destra.
E comunque sia è stato un grande artista musicale autore di canzoni lente – specie nella fine dei 60 e nei primi anni 70 – che erano uniche in quel periodo storico musicale per la bellezza e il fascino.
Grazie a Trevisan per averli ricordati.
Io ho avuto la fortuna di sentirli a Bologna negli anni ottanta na roba mega!!
TRA I MIGLIORI GRUPPI PROGRESSIVI ROCK,GENIALE IAN ANDERSON CHE HA FATTO LA STORIA DEL SUO GRUPPO JETHRO TULL,PROPRIO OGGI 10 AGOSTO COMPIE 72 ANNI.LUNGA VITA.
1971,palasport di Bologna,io e Marco.
Sì accende un riflettore e in un angolo del palco,Ian Anderson sullo sgabello con chitarra acustica. Prime note,poi l’esplosione di My God.
E fu amore.