Alcuni post recentemente pubblicati sul mio profilo ed alcuni commenti, pubblici e privati, mi hanno fatto riflettere, e non poco, sullo stato di sudditanza e di paura nel quale cadiamo noi italiani ed europei quando ci troviamo ad affrontare la questione del razzismo.
di Irma Trombetta Marzuoli
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Con un lavaggio del cervello lungo, meticoloso e tutt’altro che casuale ci hanno convinti a fingere di non vedere l’ovvio e a negare una realtà che è fatta di forme, di colori, di odori, cioè, direbbe San Tommaso, ci hanno persuasi che la mela che abbiamo davanti non è affatto una mela.
Così come si cerca ancora di convincerci che i sessi non sono due, ma che tra maschio e femmina sussistono tutte le possibili sfumature delle nostre devianze, ribattezzate desideri o, ancora più subdolamente, “nature”, così ci hanno ammaestrati, come scimmie al circo, a dire che le razze non esistono.
Di tutti gli esseri viventi esistono le razze, ma non degli uomini! Il solo fatto di pronunciare la parola “razza” ci mette a rischio!
Azzardarsi poi a dire che le diverse razze hanno contribuito in modo sostanzialmente differente allo sviluppo dell’umanità, ci varrà uno stigma sociale imperituro.
Eppure, bisogna avere il coraggio di affermare che una Grecia che pensa ad un Dio “non generato” e studia la geometria con Talete 700 anni prima di Cristo è diversa da altri modelli di società rimaste sostanzialmente immerse nella preistoria per secoli; bisogna, non per vanagloria, ma per amor di Verità, poter dire che c’è una netta differenza tra chi ha continuato a usare il legno per secoli e chi ha creato la Pietà, che ora è in San Pietro.
Molti sostengono che è l’esser cattolici ad impedir loro di accettare il principio della diversità tra le razze, ma credo che valga per i popoli ciò che vale per gli uomini.
Dire che io nemmeno lontanamente mi esprimo come Dante e che non sono Leonardo da Vinci non significa farmi un torto, ma fare una constatazione, peraltro ovvia, banale, incontestabile ed evidente!
Affermare che chi ha partorito i maggiori geni dell’umanità ha di fatto dimostrato capacità maggiori di chi ancora spiega il mondo con favolette incoerenti non significa, come qualcuno mi ha scritto, accettare che si teorizzi o si concretizzi la schiavizzazione o lo sfruttamento da parte del più “forte” contro il più “debole”.
La mia dignità di essere umano non è toccata né deve esser messa in discussione perché la mia intelligenza è chiaramente, indiscutibilmente inferiore a quella di San Tommaso d’Aquino, di Platone o di Socrate, ma rimane il fatto che così è e che è esercizio di enorme importanza allontanare l’ideologia del livellamento, della forzata uguaglianza degli ineguali che mali terribili ha portato e sta portando al cuore stesso del nostro mondo.
Che si possa affermare la verità senza paura, senza remore, senza complessi, è il primo passo per essere liberi ed è solo nella verità, quindi nella libertà, che si può sperare di costruire società giuste, cioè cristiane.
Siamo terrorizzati dalla paura di apparire razzisti e dimentichiamo che razzismo non è affermare l’ovvio (la differenza tra alcune razze e altre… penso agli indiani d’America che preferirono lo scontro in battaglia, piuttosto che la schiavitù!), ma pretendere che la propria razza possa prevaricare ed opprimere le altre.
Se questo è un peccato contro Dio, altrettanto grave è quanto stiamo facendo noi europei a noi stessi, disprezzando i doni che la Provvidenza ci ha elargito (a noi, solo a noi; altri doni, come detto, sono stati dati ad altri popoli).
Credo che per la prima volta nella storia siamo di fronte a genti (i “bianchi”) che disprezzano se stesse, che temono anche l’aggettivo (bianchi, appunto) che le descrive, che si compiacciono di un’invasione che, per ragioni genetiche e demografiche, le annienterà, che si vergognano del loro passato e della loro cultura e che quasi si accecano pur di poter paragonare l’imparagonabile o di mettere sullo stesso piano quel che è su livelli nemmeno confrontabili così come l’urlo del selvaggio e la sinfonia di Bach, il graffito del paleolitico e le Madonne del Perugino.
Anche questo è un peccato gravissimo.
Andrebbe riletta, meditata e soprattutto capita la parabola dei talenti: i nostri li abbiamo tutti seppelliti e, non contenti, ora minacciamo chi, non disprezzando quelli che la Provvidenza ha dedicato agli altri, ricorda che a noi ne sono stati elargiti tanti, spettacolari ed unici. Forse ne mancava uno o forse ci è stato dato, ma l’abbiamo seppellito troppo in fondo ed è andato smarrito: si chiamava buonsenso!
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7 commenti su “Identica dignità, differenze abissali – di Irma Trombetta Marzuoli”
Questo lavaggio del cervello è stato omogeneo, per tutti i campi del sapere, per la stessa capacità di giudizio. Molti nostri connazionali si son lasciati plasmare acriticamente pur avendo occupato tutti gli strumenti che veicolano questa manipolazione culturale,diventando ad un tempo manipolati doc e manipolatori doc. Chi è dentro non si accorge, se ne rende conto chi è fuori. Non ho idea di come si possano aiutare gli altri italiani ad uscire da questo tunnel. Sono bendati. Vedono il mondo attraverso le bende con le quali, molto spesso, loro stessi, da soli si sono fasciati gli occhi. Come si può fare per liberarli? Come? Sono ostinati, sono contro chiunque non sia con loro, non ascoltano le ragioni dell’altro. Tutti gli altri se dissentono sono da loro chiamati fascisti. Non ho vissuto all’epoca ma dai libri risulta che il fascismo durò venti anni. Il lavaggio del cervello a dir poco dura da sett’anni. Con la differenza che loro hanno sfasciato tutto ciò che non era conforme alla loro idea del momento, perchè questo sì, seguono la moda con il cervello sempre lavato.
Caro buonista sinistrorso, chiunque tu sia (illustrissimo biancovestito, cattocomunista o pugnochiuso) leggiti con attenzione questo bell’articolo: esprime un concetto facile-facile, che puoi capire persino tu!
Infatti ci sto provando
Bellissimo articolo, da leggere e far leggere! Se il primo è più potente trucco di satana è il far credere al mondo che egli non esiste, certamente il secondo consiste nel principio di uguaglianza, primo della diabolica triade che dal 1789 semina morte corporale e spirituale su questa terra.
Perfettamente d’accordo .Sono stufo di questa cultura del piagnisteo e del masochismo politicamente corretto
Bellissimo articolo. Sfida coraggiosamente l’ipocrisia dominante. Che non sa più guardare alle evidenze, ossia alla realtà. Da divulgare, mi impegnerò a farlo…….
Grazie a lei cara signora Irma Trombetta Marzuoli, qualsiasi cosa lei faccia se sia giornalista e scrittrice,o insegnante. Per questo Santo Natale vorrei che Il Signore, ci liberasse da questa peste,io da tempo ho smesso o almeno quasi di guardare programmi televisivi o ascoltare programmi radiofonici, perchè ogni volta ,e mi scuso del termine, mi viene il vomito poi adesso che anche la parte della Chiesa che più conta si è accodata a questo anndazzo, preferisco accendere il mio pc. e leggere quello che voglio almeno così evito di farmi venire il maldipancia.
Un Santo Natale a tutti.