I due secoli dell’estrema modernità
Lo sterminatore ideologico
e l’assassino con il naso cartone
Postmoderno. Utopia trasferita nell’imperialismo dei diritti umani. L’assoluto è sul cavallo di Norberto Bobbio. La tautologia è al potere: “Il governo giustifica le proprie scelte in base ai criteri interni del potere. Perché queste scelte sarebbero buone? Perché le fa un governo giusto. E perché il governo è giusto? Perché fa scelte buone”.
Adesso l’orrore politico ha un naso di cartone. Al vertice gongola la felicità americana. Allegria. Tip-tap nell’obitorio. Fred e Ginger danzano su una pista luminosa. Musica e sorrisi mummificati.
Sodomia ad alta frequenza. Psichiatria sotto controllo & mortaretti. Pedofilia dietro l’angolo. Cocaina di massa. Delirio cibernetico teologizzante. Telefoni visionari. Raffinati piaceri nel mercato globale. Un Beethoven texano diletta pecore di plastica suonando la sinfonia pastorale.
Dietro la gaia scena l’incubosa gag. Ronza piacevolmente la macchina della dissoluzione. La libera finanza esegue i giochi urologici, narrati dal barzellettiere Marcello Guidasci. Il terrore nucleare è dietro l’angolo del week end. Anarchia & alchimia. Totalitarismo della feccia. Parricidi & matricidi & fratricidi festanti. Sepolcri in camice bianco per gaudenti dell’ultima ora.
Ma tra le righe, come un pittoresco avvoltoio, si aggira il ridicolo. L’Alighieri ha insegnato che l’inferno è il regno del grottesco. Non rimane che ridere. La dissacrazione irridente è l’ultimo rifugio del sacro. Ma per ridere occorre un cattivo carattere.
Roberto Manfredini, fondatore del sito scintillante “archeodada” e intelligenza solitaria nella lombarda brughiera. Giovane scrittore sulle tracce della saettante ira di Domenico Giuliotti, della disincantata ironia di Ennio Flajano, dell’obliqua risata di Curzio Malaparte, dell’implacabile sguardo di Louis Férdinand Celine, degli sdegni di Piero Buscaroli.
A pensar male si fa peccato ma non si sbaglia. Il pensiero che osa guardare la faccia allucinata del postmoderno può vedere il sole degli spettri ibseniani.
La figura del buon Franco Basaglia, a proposito. Il mal pensare dell’implacabile Manfredini la estrae da un lago di profonda melassa per metterla sulla terra della grottesca realtà: “Egli intendeva sfruttare i malati mentali come forza sociale … l’obiettivo politico di Basagli è sintetizzato dalle parole che affidò nel 1974 a Panorama: In Cina la stragrande maggioranza dei malati è curata politicamente, con il pensiero di Mao. Una soluzione che può sembrare semplicistica a un occidentale, ma a cui comunque va riconosciuto un grosso vantaggio: quello di trattare i malati come tutti gli altri, dato che l’organizzazione cinese può considerarsi un enorme sistema politico – pedagogico centrato sull’educazione del popolo“.
Il pensiero unico, “ideologia che unisce buonismo e cainismo, catorci di qualche rivoluzione studentesca e vai a vedere che altro … Per un beffardo scherzo del destino, oggi troviamo tra i più strenui difensori di questo tipo di ideologia i cosiddetti preti di periferia, che fanno a pari con la teppa radicale, la canaglia del Quinto Stato, e i catorci sessantottini / sessantottenni. Sono quelli che, per intenderci organizzano concerti rap nel carcere Beccaria di Milano, pretendendo di recuperare i ragazzi difficili attraverso auto – celebrazioni dello spaccio, degli stupri, delle guerre tra bande giovanili”.
La scuola deraglia nell’olimpiade del ping-pong: “Il percorso [della pallina docente] è quello dalla materia alla norma prescrittiva, da anatomia a educazione sessuale, da scienze naturali a educazione ambientale, da storia a educazione fisica. Per altro anche l’educazione civica si è degradata a lettura del quotidiano in classe”.
Dal finestrino della dileguante età moderna, Manfredini contempla il pacifismo bertinottiano, delirio “nato da una lettura erronea e mal digerita di un unico libro di Girard, Il capro espiatorio. E’ dal fraintendimento del meccanismo vittimario che nascono scelleratezze come, ad esempio, la richiesta di grazia per Anna Maria Franzoni (su Liberazione) o la trasformazione in agnello sacrificale di ubriachi al volante, spacciatori, infanticidi, pedofili e ciarpame pansessualista vario“.
Gigante d’argilla l’America, intanto, custodisce i rottami del liberalismo: “I neocon hanno voluto creare un nuovo ordine mondiale basato sulla menzogna, ma una filosofia perversa non poteva che dare frutti marci. Infatti quella a cui assistiamo oggi anche con Obama è una politica della dissonanza, che non riesce nemmeno ad identificare le ragioni dell’occupazione di Afghanistan e Iraq“.
Roberto Manfredini, “Un bestione erudito Miscellanea di scritti popolari 2088 210″ Stampato in proprio nel mese di aprile 2010.
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