Suonano a distesa le campane euro entusiaste: la Grecia è fuori della crisi che la attanaglia da dieci anni, la Troika (BCE, Fondo Monetario, Commissione Europea) che l’ha commissariata si ritira. Paolo Gentiloni, il nobiluomo post comunista già primo ministro italiano in conto terzi, ha ringraziato commosso il suo omologo Tsipras, l’ex beniamino della sinistra fattosi massacratore del popolo greco: grazie per aver scommesso sull’Europa. La gioia del conte Gentiloni Silverj, unita alla soddisfazione dei gazzettieri di regime, è assai sospetta e merita mostrare i dati socio economici ufficiali dell’antica culla della nostra civiltà. Il primo dato che sgomenta è l’ampiezza degli interventi dei “benefattori” targati FMI, Meccanismo Europeo di Solidarietà e Stati dell’Unione. Gli aiuti hanno superato i 241 miliardi di euro, una parte dei quali uscita da tasche italiane.
Lasciamo per un attimo da parte gli antefatti, i trucchi contabili di lungo periodo dei governi greci per entrare nel paradiso dell’euro, peraltro posti in essere con l’indulgenza franco-tedesca e l’aiuto determinante delle banche d’affari internazionali (Goldman & Sachs in testa), nonché l’evidenza dello sfacciato assistenzialismo politico di destra e di sinistra. Cerchiamo di capire che cosa è accaduto dal 2008-2009, allorché il precipizio si è aperto sotto i piedi del popolo ellenico, privato a forza della possibilità di votare con referendum l’adesione o meno alle misure imposte dalle istituzioni finanziarie, in spregio a quella democrazia fondata ad Atene due millenni e mezzo fa.
Il PIL della Grecia è ora in lieve rialzo dopo essere disceso per anni, con una punta al ribasso del 15 per cento. I dati ufficiali sbandierano un avanzo primario del bilancio di 2,2 miliardi di euro, il 4,5 per cento del prodotto interno, il che significa che il totale è oggi di poco più di 205 miliardi, assai inferiore a quello pre crisi, nonostante l’immissione di 241 miliardi, ovvero il 120 per cento del PIL annuale. Il fatto è che la maggior parte di questa cifra è servito per salvare l’enorme esposizione delle banche tedesche e francesi (oltre 90 miliardi), il resto sono andati in interessi. E il popolo greco? Ha dovuto sopportare finora circa 800 “riforme” economiche e sociali imposte dai dittatori finanziari, adesso finalmente soddisfatti. La prima parte del loro sporco lavoro è fatta. Assomiglia a quei bollettini medici in cui si dice che l’operazione è tecnicamente riuscita, ma il paziente è morto. Questo è successo alla sfortunata nazione che fu di Omero, di Platone, Aristotele e di legislatori come Solone e Pericle.
Il paragone, purtroppo, è tutt’altro che metaforico, giacché in meno di dieci anni la Grecia ha perso mezzo milione di abitanti, passando da 11,3 milioni a 10,8. La mortalità è aumentata con punte raggelanti tra i neonati e i bambini, l’aspettativa di vita è calata. Un greco su 4 non ha accesso a cure mediche per lo smantellamento del sistema pubblico e la mancanza di denaro per le terapie. Il tasso di suicidi, i cui tristi primati hanno storicamente riguardato il Nord Europa, si è alzato del 35,7 per cento. Quattro bambini su 10 vivono in povertà: il dato è semplicemente ignobile e rende disgustose le congratulazioni di Gentiloni e compagni.
La Grecia è stata espropriata di tutto. La sua fragile economia è quasi interamente in mani straniere, spiccano tedeschi, francesi e cinesi. Sono stati svenduti i porti – l’antichissimo Pireo ha gli occhi a mandorla – gli aeroporti, gli immobili turistici, le ferrovie, le scarse industrie e il settore agricolo intensivo. La disoccupazione, al 10 per cento prima del governo Troika-Tsipras è adesso al 20 per cento, un successone, giacché si toccò il 28 per cento. Ma i numeri sono difficili da nascondere dietro le fumisterie contabili: solo il 35 per cento della popolazione è attiva, l’età media di chi lavora è salita per l’emigrazione massiccia dei giovani. Industria ed esportazione sono in modesta ripresa, ma ci vorranno decenni per risalire al dato pre-crisi. I disoccupati calano lievemente rispetto ai momenti più drammatici, ma lo stipendio medio di un dipendente del settore privato non supera i 500 euro, la contrattazione collettiva è stata abolita per legge. Il governo Tsipras è di sinistra, per una breve stagione fu l’idolo dei neo comunisti di casa nostra. Le pensioni sono state tagliate ben 13 volte, e nel 2019 è prevista un’altra sforbiciata; la media è inferiore a 400 euro.
Mancano i farmaci per molte patologie e lo stesso sistema bancario, che gli usurai si vantano di aver risanato ha un euro di impieghi su due a rischio di mancata restituzione. Tuttavia, il ministro francese Bruno Lemaire e il suo collega tedesco Olof Scholz si congratulano con Tsipras: ha fatto un buon lavoro. Parola di necrofori. L’euro non è in discussione, esultano. Gioiscono assai meno i 200 mila dipendenti tagliati nel settore pubblico, specie sanità, scuola, polizia, e l’intera popolazione il cui potere d’acquisto si è eroso di oltre il 28 per cento. In compenso, crescono i profitti greci della Germania e anche l’Italia fa la sua parte, presente nelle telecomunicazioni e nel gas con Snam, alla ricerca dei ricchi giacimenti del mediterraneo orientale.
Ma hanno fatto un ottimo lavoro e, come Cesare, sono uomini d’onore, che soffrono intensamente leggendo che il 35,6 per cento dei greci è oltre la soglia della povertà. Piangono ogni notte sapendo che nel 2017 ci sono state l’enormità di 133.000 rinunce all’eredità, con un balzo del 333 per cento (trecentotrentatré, avete letto bene). Mancano i soldi per pagare le tasse relative, i beni vanno all’asta e capirete a chi finiscono. Per contenere le proteste popolari, gli incanti vengono fatti online dagli studi notarili, presi d’assalto ogni volta da folle inferocite con le lacrime agli occhi.
Il debito pubblico era attorno al 100 per cento del PIL, adesso sfiora il 190, molti vivono di carità privata. Queste sono le macerie che lascia la dittatura quasi decennale delle “istituzioni finanziarie”. La Grecia è un morto che cammina, come ripete un farmacista ateniese impossibilitato a rifornire i suoi clienti. Oltre a chi non può più permettersi terapie e medicine, oltre le carenze di approvvigionamento e distribuzione e i tagli selvaggi alla sanità, sussiste l’obbligo di fornire i farmaci antitumorali soltanto a pochi pazienti. La legge prescrive che la fornitura sia legata all’aspettativa presunta di vita, che viene direttamente indicata sulla ricetta. Insomma, i greci devono morire, per di più soffrendo senza cure, affinché le istituzioni finanziarie si riprendano i soldi che avevano improvvidamente prestato tra la fine del secolo andato e l’inizio del presente. Non furono costrette né minacciate, finanziarono abbondantemente il sistema, truccarono i conti, alimentarono la corruzione del paese. Poi, come le banche con i clienti alla prima difficoltà, imposero il rientro immediato a uno Stato (ex) sovrano.
La verità è che la Troika non si ritira dalla Grecia. Ha infatti imposto ulteriori politiche di austerità e tagli, che troveranno ubbidienti esecutori nel prossimo governo. Tsipras perderà le elezioni, ma nulla cambierà, giacché gli succederà Nuova Democrazia: la destra e la sinistra che hanno distrutto la Grecia si danno il cambio. La nazione è stata umiliata anche sul piano simbolico, costretta ad accettare che la vicina repubblica macedone (staterello ex jugoslavo in mano a trafficanti di ogni risma) entri nell’Unione Europea mantenendo il suo nome, da oltre duemila anni quello della regione greca di Alessandro Magno.
Il prestito è stato allungato di altri dieci anni, il governo si è impegnato sino al 2060 (!!!) a realizzare avanzi di bilancio, tutti destinati a lorsignori. Facciamo un esempio tratto dal sito scenarieconomici.it. “Se lo Stato spende 100 e tassa 97 fa deficit nella misura del 3, cioè decide di lasciare 3 di ricchezza a cittadini e imprese; quando lo stato spende 100 e tassa 100 lascia zero ricchezze, quando spende 100 e tassa 103 fa invece avanzo primario. Ma dove va a prendere la differenza? Dal risparmio privato di cittadini e imprese erodendo la ricchezza collettiva. Raschiato il fondo del barile, e in Grecia ci sono arrivati, potranno solo imporre forme di schiavismo legalizzato, un idea meno folle di quanto sembri, al tempo della dittatura finanziaria.
Ammesso che tra quarant’anni sussista ancora un popolo ellenico, Tsipras ha impegnato ufficialmente due generazioni future a lavorare per banche e finanza. Non è l’unico, peraltro, poiché l’Italia realizza avanzi primari da ben 27 anni, vivendo ben al di sotto delle proprie possibilità, impegnata a donare sangue a Dracula.
Paolo Gentiloni, nel congratularsi con Quisling/Tsipras, lo ha invitato a rimettere la cravatta, cui il presidente greco aveva rinunciato. Non portava la cravatta, ma dipendeva dai cravattari, come a Roma chiamano gli strozzini. Ora può rimetterla: l’usura non ha più bisogno di maschere, stringe il cappio senza nascondersi. Aristotele, il più grande dei greci di ogni tempo, distinse l’economia dalla crematistica, cioè trarre denaro dal denaro, o, come suggerisce la prudente definizione dell’enciclopedia Treccani, la moltiplicazione delle ricchezze prescindendo dalla loro distribuzione e dal consumo. In parole chiare, l’usura che tiene in pugno il popolo che fondò la nostra civiltà e molti altri.
L’esperimento in corpore vili, sta riuscendo, secondo i promotori. Dopo Atene, a chi toccherà prima che la ribellione dei popoli ristabilisca giustizia? Sorge prepotente il finale del canto XLV di Ezra Pound: “Ad Eleusi han portato puttane, carogne crapulano ospiti d’usura”. Eleusi, luogo degli omonimi misteri, è in Grecia…
25 commenti su “Grecia: operazione riuscita, paziente morto – di Roberto Pecchioli”
Sorrisi e congratulazioni sulla pelle di un popolo, e dei suoi figli in particolare. Auguro ai greci di poter un giorno riconoscere i traditori della loro patria e di passarli a fil di spada. All’inferno questa Europa.
Non so quanti anni ha lei, comunque se ha potuto e può godere di un periodo di oltre 70 anni di pace ringrazi quest’Europa che lei vuol mandare all’inferno. Certo per lei e per nostalgicii, sono meglio gli stati nazionali, però allora metta in conto anche tutti i morti dal 1914 al 1918 e dal 1939 al 1945, che non furono pochi, ma milioni e milioni. Credo però che la guerra nion l’abbia mai provata, altrimenti scriverebbe altre cose,
Faccia qualche ricerchina su chi volle quelle guerre e perché, e su chi c’è dietro a tutte le guerre contemporanee e perché. Poi ripassi a farmi la lezioncina sul passato. E tenga bene a mente che i “nostalgici” qui sono solo nostalgici di una cosa che si chiamava Res Publica Christiana, che aborriva la guerra che non fosse difensiva. L’Europa di oggi si condanna da sola al suo inferno: del relativismo, del gender, dell’asservimento ai princìpi a-morali globalisti, del meticciato che uccide tradizioni e culture, di una fede cristiana annacquata, snaturata, dimenticata. Se lei vuole seguire questo triste corteo, addio, e buona fortuna.
Le ricordo solo 5 europeisti di tutto rispetto: Altiero Spinelli – Alcide De Gasperi – Robert Schuman – Konrad Adenauer e Paul_Henri Spaak. Davanti alla loro memoria tutti dobbiamo inchinarci: loro hanno provato, di persona, sulla loro pelle la GUERRA, per questo hanno voluto un Europa di PACE. Senza fare tante ricerche, sorvoliamo sulla 1ª guerra mondiale, in quanto le cause e le concause furono molteplici (esempio la rivoluzione bolscevica in Russia) ma la 2ª ha soloed unicamente, tre RESPONSABILI: Benito Mussolini, Adolf Hitler e Hirohito, il meglio delle DITTATURE. Solo a loro e ai loro solerti collaboratori di devono imputare tutte le morti, le stragi, le distruzioni fra il settembre 1939 e il maggio 1945 e a nessun altro. Se non è convinto di questo lo chieda, per esempio ai figli, ai nipoti e agli amici dei nostri Alpini morti durante la ritirata di Russia e sul Ponte di Perati sul fronte greco-albanese
Io sono uno di loro. Mio nonno era uno di questi morti, e non è morto per consegnarci questa Europa, questo mondo. Lui sapeva, allora tutti sapevano che l’URSS stava per attaccare, per mangiarsi l’Europa come poi purtroppo fece nella parte orientale. Lui credeva in valori più alti, che lei, figlio del lavaggio del cervello così ben operato dai vincitori, non può più nemmeno immaginare. Lui è morto, altri sono sopravvissuti e subito saltarono sul carro del vincitore: quella America che allora (come fa oggi) entrò in guerra con un pretesto artefatto e che da allora domina con pugno di ferro, da vero dittatore delle menti e dei cuori. Perciò per favore, grazie per lo sforzo, ma eviti questi discorsi con me.
Hai detto tutto giusto!
Non per buttarla necessariamente in politica ma gli anziani si ricorderanno degli articoli contro la Giunta Militare (i cosiddetti “I Colonnelli”) greca per risultati sociali ed economici ben migliori di quelli odierni! Ma i militari erano giunti inaspettatamente al potere nell’aprile 1967 per impedire un governo socialcomunista che guardava all’Unione Sovietica nel disinteresse del giovane e mediocre re Costantino e per questa “colpa” tutti i media dovevano tacerni i meriti e sparlarne… Oggi nessun media europeo sparla sul governo Tsipras: qualcosa non torna.
Cortesemente potrebbe citarmi su quali libri di storia, si è basato per il suo commento – Grazie!!
Un affresco reale, e per questo drammatico, della patria della tragedia. Basterebbe questo per far capire l’abisso in cui è sprofondata la civiltà occidentale, che sta vivendo, senza spargimenti di sangue, la sua profonda involuzione. Nessuno si senta escluso dalla tragedia greca, che è la tragedia europea ed occidentale. Imbevuti del culto del denaro fino al collo, ne saremo soffocati; la citazione di Pound è azzeccatissima.
Povera Grecia e tutti i suoi (onesti ) abitanti.
E pensare che è stata la culla della civiltà per moltissime scienze! (matematica, filosofia, medicina etc…etc..)
Per Alessandro2 – caro amico il cervello lo hanno lavato a lei, ma non solo con il sapone ma con l’acido muriatico. La Russia o meglio l’Unione Sovietica non ha attaccato nessuna Europa sono stati Hitler e Mussolini ad invaderla, Stalin ha fatto solo il suo dovere si è difeso e ha contraccambiato. Mi dispiace per i nostri morti, per i feriti e per i dispersi, ma siamo noi che lo abbiamo voluto. Non diamo agli altri colpe che sono solo nostre, o meglio che sono del duce e dei fascisti. Ringrazi ogni minuto i soldati degli Stati Uniti e soprattutto i caduti, se lei oggi è un uomo libero.
Stalin ha fatto il suo dovere e gli americani liberatori vanno ringraziati in eterno. Bene. Da queste due radici è nata la pianta, che oggi dopo 70 anni si salda nell’ircocervo della società attuale: uomini senza famiglia, senza direzione, senza valori, drogati o dipendenti da sesso, soldi, potere, con pochi figli praticamente allo sbando, presto sostituiti da popoli alieni che stanno già devastando i pochi resti dell’antica civiltà. Chiesa e patria, un tempo istituti di garanzia e salvaguardia, morte e sepolte per mano dei loro stessi responsabili. Democrazia apparente, in realtà simulacro del più bieco consumismo materialista. Potere economico in mano ad occulti e potenti consorzi pluto-massonici, dalla ben nota connotazione etnica.
Ringraziare chi?
Franz Peter dovrebbe approfondire la storia, segua l’accademia della libertà su youtube e scoprirà certe verità nascoste negli avvenimenti della prima e seconda guerra mondiale. Gli consiglio di leggere il libro ‘Novecento’ del prof. Giampaolo Pucciarelli e si disintossicherà di tutti i veleni della storia ufficiale.
consiglio al signor Franz Peter di leggere il libro ‘Novecento’ del prof. Giampaolo Pucciarelli e di seguire l’accademia della libertà su youtube, per avere una visione storica più obiettiva, lontana dalle menzogne della storia ufficiale.
Cari amici io non ho bisogno di leggere libri di storia, molto addomesticati, io la Storia l’ho vissuta in prima persona, io la guerra l’ho vissuta attraverso i miei parenti: mio padre al fronte e del quale non si avevano notizie; mia madre, che si è trovata giovanissima in mezzo alla strada con me in braccio perché la casa era stata bombardata; mio zio che è tornato dalla “villeggiatura nei lager nazisti che pesava ben 32 kg e mia madre, sua sorella non l’ha riconosciuto; mio nonno che ha rischiato di essere messo al muro da solerti S.S. L’ho vista negli occhi dei miei nonni pieni di paura per i bombardamenti aerei. Vi è sufficiente, potrei continuare ancora per molto. Aprite gli occhi e rifiutate tutto ciò che è falso e che vi propinano come vero. La verità vi rende liberi, ma non certamente la “vostra” verità.
caro amico dal nome tedesco, ciò che lei descrive sono gli effetti e non le cause della storia contemporanea.
Giusto, verissimo, quelli da me descritti sono gli effetti ma vi interessa sapere qual è stata la causa di tutto ciò? Essa è’ UNA E UNA SOLA. Avete presente il discorso fatto il 10 giugno 1940 dal balcone di Piazza Venezia a Roma da Mussolini che inizia con le parole: “Combattenti di terra, di mare, dell’aria….ecc.”? La conseguenza di quelle parole sono state la causa degli effetti che ho descritto.
Mussolini fu l’artefice della pace di Monaco nel 1938 e sostenne la ‘non belligeranza’ dell’Italia fino al 10 giugno 1940, bisogna analizzare le cause che hanno portato il Duce a tale decisione, le cause che hanno provocato la seconda guerra mondiale il 3 settembre 1939. La dichiarazione di guerra, quindi non è stata una causa ma un effetto. Si informi.
Va bene la dichiarazione di guerra è stata “un effetto” di non si sa cosa, ma non la causa. La causa allora bisogna cercarla nella megalomania di un uomo, che per non essere da meno da un certo Adolf Hitler e per sentirsi a lui superiore e pure “maestro” ha mandato completamente in “rovina” un intera nazione e per “rovina”, intendo i morti, le distruzioni, le stragi, che grazie proprio a quell’uomo sono avvenute in Italia e sui vari fronti di guerra. Provate a immaginarvi, se ne siete capaci cosa sarebbe oggi il mondo se la vittoria avesse arriso a Hitler e a Mussolini: solo una Terra di schiavi!
Franz Peter dimentica che quella fu una guerra mondiale e che morte e distruzione vi furono in tutta Europa e in Asia e non solo in Italia. Una guerra, come la prima, scatenata dalla sovversione massonica per distruggere l’Europa e portarci all’attuale ‘nuovo ordine mondiale’ con le sue aberrazioni morali e materiali.
Vero è stata una guerra mondiale, ma tutti i morti sono da addebitare solo a tre persone o meglio a tre mostri: Mussolini, Hitler e Hirohito e a nessun altro. Comunque data la distanza e la divergenza delle nostre idee è inutile continuare in una discussione, della quale avete una visione storica completamente personale, per non dire errata.
Chiedo venia e perdono se intervengo ancora una volta, Quando avevo letto l’intervento di Alessandro2 [29.06.2018 ore 15.24] alle parole “POPOLI ALIENI”, mi ero fatto una grande risata. Orbene oggi mi sono dovuto ricredere. Sono andato in un paese al funerale di un mio ex vicino di casa. Cosa ho trovato? Il parroco, penso sia lui, poiché indossava una casula viola, completamente nero, con gli occhi rosso vivo, e in testa aveva, caso strano in questi tempi, la berretta a tricorno che non ha mai levato dalla testa. Ho chiesto notizie e mi è stato detto che lui ed alcuni parroci vicini, dicono di venire dal Togo, ma non capiscono, né parlano il francese, ma fra loro parlano a segni e con poche sillabe gutturali. Ah! Mi è stato confermato che non tolgono la berretta perché in testa hanno le antennine. Allora è proprio vero gli ALIENI sono tra noi e anche fra i Ministri Cattolici. Tempi tristi.
Churchill, Roosevelt e Stalin furono i veri criminali responsabili della seconda guerra mondiale, voluta dalla sovversione massonica e comunista. Hanno distrutto l’Europa e poi se la sono spartita a Yalta.
Caro signor Sergio, vogliamo dirci la vera, verissima verità su chi furono i veri, verissimi criminali della 2ª guerra mondiale. Elenco i più famigerati: Biancaneve e la tremenda banda dei sette nani, Cenerentola, Cappuccetto Rosso e la sua prima vittima: il povero Lupo, la Bella Addormentata e per completare il quadro: aggiungerei il Brutto Anatroccolo, nonché i tedeschi Hansel e Gretel. Soddisfatti!!!
infatti le hanno fatto credere a delle fiabe dalle quali non riesce o non vuole emanciparsi.