… uno stage su Giovannino Guareschi per i catechisti svoltosi a Roma su iniziativa di monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio catechistico e servizio per il catecumenato della diocesi. Niente di più opportuno, perché se c’è un narratore contemporaneo che si presta a una lettura in chiave religiosa, questo è proprio Giovannino Guareschi.
di Giovanni Lugaresi
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La notizia è di questi giorni: la studiosa Simonetta Bartolini, contemporaneista (figlia, fra l’altro, del pittore Sigfrido), nota anche per i suoi studi su Papini, Soffici, Comisso e Guareschi, nonché collaboratrice di riviste fra le quali “Nuova storia contemporanea” di Francesco Perfetti, si è vista negare l’abilitazione per cui non potrà fare il “docente associato”.
Un quotidiano ha titolato: “Ha rivalutato Guareschi – Abilitazione negata alla prof”… Infatti, uno dei professori dell’apposita commissione che doveva decidere l’ha marcata con l’infamante espressione: è di destra!!! Questo, nell’anno di grazia 2014. Sembra di sognare, e invece, abbiamo commissioni ministeriali così, cioè composte da docenti come quello (non ne facciamo il nome) che in tal guisa si è espresso…
Quasi per contrasto, e a rimettere almeno in parte, per così dire, le cose a posto, nella giusta ottica, sine ira ac studio, è altrettanto di questi giorni un’altra notizia: uno stage su Giovannino Guareschi per i catechisti svoltosi a Roma su iniziativa di monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio catechistico e servizio per il catecumenato della diocesi.
Niente di più opportuno, perché se c’è un narratore contemporaneo che si presta a una lettura in chiave religiosa, questo è proprio Giovannino Guareschi.
Del resto, ha sottolineato lo stesso monsignor Lonardo: “La catechesi non si trasmette soltanto con la Bibbia ma con la cultura nata nella fede…” Felicissima espressione, a nostro avviso, che calza a pennello proprio in riferimento all’autore di “Don Camillo” che visse fra l’altro l’esperienza dei lager nazisti, conservando la fede, anzi, in virtù della fede riuscì a resistere e ad aiutare i compagni di prigionia in tremende condizioni; quella stessa fede che un decennio più tardi lo avrebbe sorretto nell’altra durissima esperienza della galera italiana.
Ora, che un prete romano dei nostri tempi abbia capito l’importanza dell’opera di Guareschi e ne abbia tratto argomento per uno stage riservato ai catechisti dimostra che ci sono autori veramente per tutte le stagioni: nel senso che le loro pagine, ancorché datate, oltrepassano il periodo storico nel quale erano state scritte e si consegnano con immutata attualità alle nuove generazioni.
Una catechesi in questo senso, viene da sottolineare infine, si oppone a tante, troppe, banalità superficiali delle quali si ammanta l’insegnamento della religione (a tutti i livelli) nelle comunità parrocchiali e scolastiche ai giorni nostri.
Nelle pagine di Guareschi la carità e la verità non appaiono mai disgiunte, e il Cristo crocifisso che parla dall’altar maggiore è severo e misericordioso a un tempo.
“Chi fa il peccato faccia la penitenza” – dice a un certo punto Nostro Signore a don Camillo.
Il che è bello e istruttivo, per dirla ancora alla Guareschi (che teneva fra l’altro in massima considerazione il Catechismo di S. Pio X).
Lo deve avere ben compreso quell’uomo e sacerdote di mente e di cuore che è monsignor Andrea Lonardo. Meditate preti, meditate!
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NB: il link a “Simonetta Bartolini” è stato aggiunto dalla redazione di Riscossa Cristiana
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2 commenti su “Giovannino Guareschi. Un grande scrittore, un uomo di fede – di Giovanni Lugaresi”
Se veramente durante le ore spesso insulse di catechismo in cui catechisti che hanno bisogno di essere catechizzati nulla insegnano della dottrina cristiana, se veramente, dico, si leggesse Guareschi, oltre ad imparare il saper scrivere (il che di questi tempi non è poco), si capirebbe cosa significa essere cristiani e cattolici, cosa significa essere preti veri e come si debba agire e ragionare per piacere a Nostro Signore e salvarsi l’anima.
Il Grande G.Guareschi è una fonte d’insegnamento. La vera carità e nella verità e purtroppo mi sembra che alcuni modernisti abbiano cambiato il significato della carità