di Domenico Ferrara
fonte: Il Giornale
In un convegno, il senatore leghista rivela il presunto ricatto della Troika: “La Bce ci disse: o appoggiate Monti o non compriamo i vostri titoli”
C’è un video che sta facendo il giro del web (è finito anche sulla pagina di Beppe Grillo) e che contiene dichiarazioni dal potenziale esplosivo.
“Se voi non sostenete il governo Monti, noi non compriamo i vostri titoli per due mesi e andate in fallimento”.
Il voi è riferito all’Italia, il noi agli ispettori della Banca Centrale Europea. A raccontare questo presunto ricatto da parte della Troika è il senatore della Lega Nord, Massimo Garavaglia.
L’esponente del Carroccio, vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato durante l’ultimo governo Berlusconi, fa questa rivelazione in un convegno a S. Ambrogio, in provincia di Torino, il 21 settembre 2012. Tracciando l’excursus che ha portato all’insediamento dell’attuale esecutivo, il senatore spiega che “Monti viene fatto senatore a vita il 9 di novembre (del 2011, ndr). Il 10 siamo in Commissione Bilancio a chiudere la finanziaria e quello stesso giorno vengono a interrogarci gli ispettori della Bce e di Bruxelles perché eravamo sotto inchiesta” .Poi, succede che (almeno stando al racconto del leghista) alla fine i commissari di Bruxelles rivolgono questa domanda alla commissione: “Ma voi sosterrete il governo Monti?”. La risposta del parlamentare è tra l’incredulo e lo sbigottito: “Mi g’ha disi (tr. io gli ho detto): ma, vedremo, c’è un governo in carica, se cade vedremo chi verrà nominato e decideremo”.
“No, no, no, verrà fatto il governo Monti. Voi lo sosterrete?”, avrebbero obiettato gli uomini della Troika. Al che Garavaglia dice di aver risposto: “No, non funziona così. Noi siamo stati eletti in una maggioranza, se la maggioranza non sta più in piedi si va e si vota e il popolo decide chi governa”.
Ragionamento che non farebbe una piega. Solo che, e qui arriva il potenziale ricatto, i commissari della Bce avrebbero ribattuto: “No, no, no. Non ci siam capiti. Se voi non sostenete il governo Monti, noi non compriamo i vostri titoli per due mesi, e voi andate in fallimento”.
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Tutto questo, secondo la video testimonianza di Garavaglia è successo il 10 novembre scorso. L’indomani viene chiusa la finanziaria al Senato, poi va alla Camera e lunedì 13 novembre viene incaricato Monti che diventa premier martedì.
Da qui, la deduzione del senatore, secondo cui il “discorsetto, che è stato fatto a noi, evidentemente è stato fatto anche ai leader politici, noi eravamo solo interrogati in quanto tecnici della materia e tant’è che all’inizio anche Di Pietro era in sostegno a Monti perché ci aveva creduto anche lui a questo ricatto dello spread, e così è andata…”.
Insomma, l’accusa lanciata da Garavaglia è quella che più volte ha animato il dibattito e l’insediamento dell’esecutivo Monti: il golpe economico-finanziario operato dalla troika. Nel racconto di Garavaglia le date della visita degli ispettori della Ue e della Bce coincidono. Coincidono meno le dichiarazioni su Di Pietro, almeno stando alle affermazioni ufficiali che lo stesso leader Idv rilasciò in quei giorni. “Non voteremo la fiducia al buio al governo Monti”; “Vaglieremo legge per legge, provvedimento per provvedimento”. Quella di Garavaglia è solo una boutade tardiva? Non si sa, ma nel frattempo il video fa il giro della rete.