Prima di tutto salviamo i nostri figli, salviamo i bambini cristiani dalla perdita di ciò che hanno di più prezioso: la fede nel Dio Uno e Trino, Padre, Figlio e Spirito Santo, l’amore per Nostro Signore Gesù Cristo inchiodato sulla croce per liberarci dai nostri peccati, la vita di Grazia in cui crescere e formare altri cristiani, la dottrina e la morale da conoscere e praticare per il bene proprio e del prossimo… Non c’è posto per la “vecchia religione cristiana” nella neochiesa della Religione della Casa Comune dove si deve adorare il vescovo venuto dalla fine del mondo invece che Nostro Signore.
= = = = = = = =
Ogni settimana Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti possono scrivere, indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it , con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni settimana sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.
PD
.
Sabato 28 maggio 2016
.
È pervenuta in redazione:
.
Caro Alessandro Gnocchi,
le scrivo in breve per chiederle: cosa facciamo? La crisi della Chiesa non risparmia nessuno, cadendo il Papa si brancola nel buio, perché viene a mancare la visibilità della Chiesa e dunque ci si chiede: dove è visibile oggi la Chiesa? Il buio è tanto grande che ci si chiede dove stia il nostro Ovile. Io ho un’unica certezza, quella che bisogna salvare la fede e cercare nel proprio piccolo di fare tutti quegli atti possibili per ricostruire dentro la propria famiglia la Città di Dio e partendo da questo piccolo mondo espandere il Regno di Dio, agli amici, sul lavoro, ovunque. Se avessi soldi farei una scuola veramente cattolica, una cappella da dare a quei sacerdoti ai quali non vengono date le chiese, un posto dove ospitare fedeli, dove insegnare ai ragazzi un lavoro, dove fare buone conferenze, trasmettere la dottrina… Ma il Buon Dio pare lasciarci come abbandonati, con le nostre piccole e grandi croci, per farci meritare qualcosa e per farci probabilmente capire che non siamo noi ma è Lui a salvare. Lei, dottor Gnocchi, ci aveva promesso che ci avrebbe detto cosa si può fare in questo panorama disastroso, dove la paglia sembra diventata pesante anche per i più tenaci. Che fare dunque?
La ringrazio, con stima,
Annarita
.
mi perdonerà se ho sintetizzato la sua lettera per ragioni di spazio, ma mi pare che dentro siano rimasti tutto il ragionamento e la fremente anima cattolica che sorreggono la versione integrale. Dovremo dividere la risposta almeno in due parti poiché il tema non è cosa da poco e comincerei da ciò che, fino a qualche giorno fa, intendevo mettere alla fine.
Mi ha spinto a questo cambio di schema la lettera con cui signora A.P. ha raccontato a “Riscossa Cristiana” i motivi che l’hanno indotta a lasciare l’insegnamento del catechismo nella sua parrocchia. Quelle considerazioni hanno suscitato un interesse e una condivisione sorprendenti, ma non imprevedibili, perché raccontano il dramma di tanti bravi cristiani consapevoli che, continuando a mandare i loro figli a quella che viene presuntuosamente chiama “iniziazione cristiana”, li avviano sulla strada della perdita della fede e della dannazione dell’anima.
Che cosa bisogna fare, cara Annarita? Prima di tutto salviamo i nostri figli, salviamo i bambini cristiani dalla perdita di ciò che hanno di più prezioso: la fede nel Dio Uno e Trino, Padre, Figlio e Spirito Santo, l’amore per Nostro Signore Gesù Cristo inchiodato sulla croce per liberarci dai nostri peccati, la vita di Grazia in cui crescere e formare altri cristiani, la dottrina e la morale da conoscere e praticare per il bene proprio e del prossimo.
Salviamo i nostri figli perché i kommissari-del-popolo-di-Dio vengono a prenderceli uno a uno per “iniziarli” a una religione che di cristiano non ha più nulla, se non qualche sbiadito alias buono per gli orrendi e blasfemi cartelloni da preparare in oratorio e da appendere in chiesa al posto delle immagini sacre. Difendiamo i nostri figli da questi funzionari di un sistema dispotico che non hanno pietà alcuna davanti al genitore trepidante per la fede e la salvezza del suo bambino e desideroso di trasmettergli quanto a suo tempo è stato trasmesso anche a lui. Non c’è posto per la “vecchia religione cristiana” nella neochiesa della Religione della Casa Comune dove si deve adorare il vescovo venuto dalla fine del mondo invece che Nostro Signore.
Cara Annarita, non si faccia influenzare da qualche parruccone tradizionale che si scandalizza perché chiamo Bergoglio tizzone d’inferno. Ho pezze d’appoggio autorevoli, a cominciare da quella fornita dal portavoce della Sala Stampa Vaticana, il gesuita padre Federico Lombardi. È stato lui a dire quanto segue dopo la morte dell’apostolo della dissoluzione Marco Pannella:
“Marco Pannella è una persona con cui ci siamo trovati spesso in passato su posizioni discordanti, ma di cui non si poteva non apprezzare l’impegno totale e disinteressato per nobili cause, ad esempio quella a cui si è molto dedicato negli anni recenti, in favore dei carcerati. A questo proposito l’on. Pannella diverse volte ha voluto incontrarmi proprio per testimoniare personalmente con molto entusiasmo la sua grandissima ammirazione per il Papa Francesco, per la sua attenzione ai carcerati e l’impegno per il rispetto della loro dignità, come pure più generalmente per tutte le persone i cui diritti sono violati o conculcati. Lo ricordo quindi con stima e simpatia, pensando che ci lascia una eredità umana e spirituale importante, di rapporti franchi, di espressione libera e di impegno civile e politico generoso, per gli altri e in particolare per i deboli e i bisognosi di solidarietà”.
Una Chiesa che si fregia dell’ “eredità umana e spirituale” di Marco Pannella può essere solo un cumulo di macerie su cui danza un’orda di apostati. Le risulta che qualche vescovo o cardinale abbia dato sulla voce a padre Lombardi? Tranne qualche timido cenno qua e là, tutti hanno taciuto, tacciono e taceranno a partire da quei vescovi, erroneamente ascritti alla resistenza cattolica, che vanno in giro per conferenze a spiegare che l’oscena Amoris laetitia è un pregevole prodotto rovinato dai giornalisti.
C’è chi ha stigmatizzato la performance di padre Lombardi su qualche giornale e su qualche sito, parlando giustamente di scandalo. Ma nessuno ha infilato il coltello là dove c’è veramente la piaga. Nessuno ha messo in evidenza quel “quindi”, che nella citazione precedente ho evidenziato in nero e che costituisce la vera piaga di questa Chiesa: Pannella ha testimoniato più volte la sua simpatia per papa Francesco e “quindi” il portavoce del Papa lo ricorda “con affetto” e indica al mondo la sua “eredità umana e spirituale”.
Capisce, cara Annarita? La misura non è più Nostro Signore Gesù Cristo, non è più la sua Parola, non sono più la sua incarnazione, la sua morte e la sua resurrezione. La misura è Papa-Francesco, il nuovo idolo della neochiesa, il vitello d’oro di una tribù che vaga nel deserto senza il minimo pensiero per Dio. Che cosa è, se non un tizzone d’inferno, chi usurpa il posto di Cristo? Un fatto simile dovrebbe suscitare ondate irrefrenabili di indignazione e, invece, persino dentro al mondo cosiddetto tradizionale c’è chi si premura di criticare, ma con ossequio, di dire che non va bene, ma fermandosi davanti alla pantofola di Bergoglio e accorrere in San Pietro a baciarla con deferente omaggio nella speranza di un suo cenno da “usare a fin di bene”.
Non è vero che in questo mostro apostatico sia stato abolito il peccato. C’è ancora, eccome: consiste nel rimanere legati alla “Chiesa dei tempi passati” e si manifesta sommamente nella critica a Bergoglio. Non so lei, cara Annarita, ma io confesso che in questo ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni. Ma basta molto poco per essere giudicati peccatori impenitenti che non meritano misericordia, basta porsi qualche dubbio sulla salvezza dei propri figli. Chi dissente, come avveniva nella Francia rivoluzionaria, nell’Unione sovietica comunista, nella Cina di Mao, nella Kampuchea Democratica di Pol Pot, è bollato come un reazionario da rieducare o da eliminare.
Celando l’arroganza del potere sotto i loro maglioncini blu e la trasandatezza che fa tanto prete di strada, i kommissari-del-popolo-di-Dio si presentano sotto le misericordiose spoglie di parroci e di vescovi della chiesa del Misericordioso-Papa-Francesco. Si dicono miti e umili di cuore, ma tengono in mano l’arma dei sacramenti negati, come testimonia la signora A.P. che, dopo aver parlato con altre mamme dell’idea di educare i figli alla fede cattolica in famiglia, è incorsa nella repressione preventiva del parroco:
“A quel punto il nemico esce allo scoperto e la mia figura, con tutti i miei metodi (chissà quali poi) vengono messi al bando palesemente dal parroco il quale spiega chiaramente alle mamme che il mio metodo è scaduto, non è più valido, è dogmatico e non viene più utilizzato nelle parrocchie, dunque, se non vogliono uscire dal giro e, in poche parole, se vogliono i sacramenti per i loro figli, occorre rimanere nell’alveo della diocesi. Punto. Apostasia della Chiesa. Un parolone che da giovane non capivo tanto. Ora so cos’è”.
La comunione negata ai bambini cattolici mentre viene sacrilegamente concessa a un Vladimir Luxuria è quanto di più vile si possa immaginare. È un’arma silenziosa e pulita che non richiede neppure il coraggio fisico dei fanatici della rivoluzione giacobina e comunista che, almeno, si sporcavano con il sangue delle teste tagliate e dei colpi sparati alla nuca. È un’arma silenziosa e sterilizzata, ma fa male, cara Annarita. L’ho provata sulla mia pelle quando, davanti a mio padre morto, il parroco del paese in cui abito mi disse che non si poteva celebrare il funerale in rito antico, come sarebbe invece stato nostro diritto, perché “non si adatta allo stile celebrativo della comunità”. Si prova veramente dolore quando il kommissario-del-popolo-di-Dio preme silenziosamente il grilletto: in quell’attimo ti trovi materialmente davanti quella che la signora A.P. chiama con perfetto rigore “Apostasia della Chiesa”, il nulla che si palesa dentro casa tua e tenta di inghiottirti.
Per descrivere questi miserevoli funzionari del nulla da cui dobbiamo, prima di tutto, difendere i nostri figli, non trovo di meglio che un passo di Arcipelago Gulag, in cui Aleksàndr Solženicyn descrive i giudici istruttori che mandavano al macello i dissidenti sovietici:
“Il loro mestiere non esige che siano persone istruite, di cultura e vedute larghe, e tali non sono. Il loro mestiere non esige che pensino logicamente, e non lo fanno. Il loro mestiere esige unicamente una precisa esecuzione delle direttive e che siano insensibili verso le sofferenze altrui: e questo sì, lo fanno. Noi che siamo passati attraverso le loro mani li sentiamo, con un senso di soffocamento, come blocco di esseri totalmente privo di concetti umani. (…) Capivano che le accuse erano fasulle eppure lavoravano anno dopo anno. Come mai? O si costringevano a non pensare (e questa è la distruzione dell’uomo) o, semplicemente, si dicevano: così deve essere. Chi scrive le direttive non può sbagliare”.
Cara Annarita, difendiamo i nostri figli da questi inflessibili funzionari del nulla, che non si occupano di sopprimere i corpi, ma di rubare le anime. Lei mi chiede cosa fare in una tale situazione. Si possono fare parecchie cose e le vedremo nel prossimo appuntamento. Ma prima di tutto, come si fa in ogni disastro, cominciamo a salvare i bambini, perché è questa la realtà in cui ci troviamo: con la Chiesa ancora visibile, ma ridotta a un cumulo di macerie da chi dovrebbe custodirla e, invece, la odia. A noi tocca recuperarne i singoli pezzi e conservarli insieme alla fede che possiamo e dobbiamo mantenere tutta intera. E, da sotto quelle macerie, dobbiamo trarre in salvo prima i più piccoli e poi, mano a mano, tutti coloro che sono sopravvissuti nella fede.
Cominciamo a insegnare noi stessi il catechismo ai nostri bambini. Estendiamo alla loro formazione religiosa il meritorio concetto di scuola parentale. Formiamo piccole aggregazioni in cui si conserva il seme della fede e lo si trasmette alle generazioni più giovani. Si comincerà così a sentire nuovamente il soffio della tradizione, che consiste nel consegnare intatto ciò che abbiamo ricevuto a chi viene dopo di noi. Lungo questa strada si troveranno sicuramente, e sottolineo sicuramente, dei bravi sacerdoti disposti a dare la Comunione ai piccoli cristiani che vi si accostano per la prima volta e poi dei vescovi che non avranno il coraggio di opporsi alla richiesta di cresimarli.
L’alternativa è quella di abbandonare questi ragazzi in luoghi dove, per essere degni di ricevere i sacramenti cristiani, devono professare una religione non cristiana. E che sacramenti sono? Non voglio generalizzare, cara Annarita, ma in quante Messe, se così si possono ancora chiamare, c’è il dubbio che la consacrazione sia valida? Per non parlare della predicazione e dei rituali palesemente a-cristiani che vanno in scena ogni domenica? Per quanto riguarda la cresima, invece, voglio dirle di un vescovo che, durante l’omelia, ha spiegato ai ragazzi che “oggi noi stiamo facendo una finta perché lo Spirito Santo lo avete già ricevuto con il battesimo”. Se vogliamo che i cattolici di domani si alimentino di semplice pane azzimo e pensino che i sacramenti sono “una finta”, lasciamo tutto come sta, però poi smettiamola di lamentarci. Altrimenti bisogna pur cominciare con dire “etiamsi omnes, ego non”: anche se tutti, io no. Bisogna andare contro una corrente, però consapevoli di non essere da soli.
La neochiesa, con la sua apostasia, ha inevitabilmente dato vita a sottoprodotti di scarto, elementi considerati tossici dal potere per eccesso di scorie cattoliche. Sono i pezzi guasti di un meccanismo complesso che, quanto più è sofisticato, tanto meno tollera gli ingranaggi che non girano nel verso giusto. Molte volte si tratta di elementi contraddittori come il sistema che li ha prodotti, ma grazie a un sufficiente residuo di cattolicità sono soggetti a salutari crisi di coscienza come quelle innescate dalla cura per la fede dei figli. Si tratta di trarli fuori dalle macerie e metterli in contatto con le fonti della fede là dove sono più pure.
Ci vogliono la lucidità, la forza e il coraggio che derivano dalla fede, cara Annarita. Ma avere fede, oltre che dal dono della Grazia, dipende anche dalla nostra ragione e dalla nostra volontà che le corrispondono. Alla lunga, il potere iniquo può solo essere eroso dalla resistenza condotta nella verità. Mi permetta di concludere con quest’altro brano tratto da Arcipelago Gulag in cui si mostra cosa accade quando un uomo oppresso dal potere maligno dice a se stesso: “Rimangono importanti e a me cari soltanto il mio spirito e la mia coscienza”. Allora, cara Annarita:
“Davanti a un simile detenuto vacillerà l’istruttoria. Vincerà solo chi avrà rinunziato a tutto. (…) al momento del processo, sono riusciti a trasformare in marionette la cerchia di Berdjaev, ma non lui medesimo. Lo volevano processare, fu arrestato due volte, lo portarono a un interrogatorio notturno da Dzeržinskij, dove c’era anche Kamenev. Ma Berdjaev non si umiliò, non si profuse in suppliche: espose con fermezza i principi religiosi e morali in virtù dei quali non accettava il potere che si era instaurato in Russia, e non solo fu riconosciuto inutile processarlo, ma lo liberarono. L’uomo aveva un punto di vista proprio!
N. Stoljarova ricorda una sua vicina nella prigione di Butyrki nel 1937, una vecchina. La interrogavano ogni notte. Due anni prima un metropolita fuggito dalla deportazione, di passaggio a Mosca, aveva pernottato da lei. “Mica un ex metropolita, macché, uno vero! Sì, avete ragione, ho avuto l’onore di ospitarlo”. “Bene e da chi andò poi, partendo da Mosca?”. “Lo so. Ma non lo dirò”. (Il metropolita era fuggito in Finlandia con l’aiuto di una catena di fedeli). I giudici istruttori si alternavano, si riunivano a gruppi, minacciavano la vecchina coi pugni, e lei: “È inutile, non mi farete dire nulla, anche se mi faceste a pezzi. Voi avete paura della autorità, avete paura l’uno dell’altro, avete perfino paura di ammazzare me [avrebbero perduto la “catena”]. Io invece non ho paura di nulla. Sono pronta a presentarmi davanti al Signore anche subito!”.
Capisce, cara Annarita, che cosa vuol dire “Non abbiate paura”? Se non ne avremo, i nostri figli ci saranno grati.
Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo
.
(1 – continua)
58 commenti su ““FUORI MODA” – la posta di Alessandro Gnocchi”
Il Signore ci conceda, ora e sempre, l’eroismo di questi autentici santi.
Ergo, preghiamo, possibilmente, senza intermissione.
grazie, leggerla mi fa sentire meno sola Rita Daniele
Grazie. In questo momento abbiamo veramente bisogno di parole chiare e coraggiose!
Che il Signore la benedica e la sorregga in ogni momento dagli assalti dei nemici.
Onore ad Alessandro Gnocchi, un vero eroe della Resistenza Cattolica Antimodernista, in questa dittatura di spietati apostati, ladri di anime innocenti, veri collaborazionisti con i pervertitori laici dell’infanzia innocente (vedi i politici che vogliono il gender nelle scuole, che vogliono sottrarre con la forza i bambini alle famiglie per indottrinarli e pervertirli). Non si può nemmeno immaginare una punizione adeguata per entrambi, possiamo solo dire “vi punisca il Signore”, sull’esempio dell’Angelo che in questi termini si rivolse ad un dèmone. I “funzionari del nulla”, come giustamente li definisce Gnocchi, presto finiranno nel girone riservato ai preti traditori di Cristo, il peggiore di tutti i gironi infernali (come è trapelato durante alcuni esorcismi). Guai a loro ! Libera nos a malo, Domine !
La risposta alla Signora la dà la Sacra Scrittura, quando Saulo di Tarso racconta di aver resistito in faccia a Cefa, capo degli apostoli, primo Papa e Vicario del Signore Gesù Cristo. Gli ho resistito in faccia, dice San Paolo, perché San Pietro sbagliava. Venialmente, ma sbagliava. E San Pietro sarà indirizzato dall’Alto come riportato da Atti 10, 9-33.
Ma il caro dottor Gnocchi esprime parole preziose, da custodire, meditare e tenere presenti nell’ora dell’azione.
Nostro è il compito, soprattutto oggi, testimoniare la Verità è Cristo Gesù, serenamente, senza paura e con la consapevolezza che non saranno i grandi, i sapienti, i potenti a salvare il mondo ma coloro che Dio eleverà rovesciando i potenti dai troni. Siate sordi al mondo, siate sordi all’abominio strisciante: pregate, sacrificatevi e offrite tutto a Dio; ponete tutto nelle sue mani. Il ‘sarumanesimo’ non trionferà perché non vi sono colori che piacciono a Dio ma solo il bianco. Viva Cristo Re.
E’ ora di vendere il mantello e comprare una spada! Difendiamoci dagli usurpatori della Chiesa Cattolica!
Ciò che manca adesso sono I santi. Dove sono? Ogni epoca di crisi ha visto uno sbocciare di figure di santità, ma oggi….
E’ una domanda che mi pongo anch’io. Mi sembra che non ci siano più santi, almeno visibili, come poteva esserlo un Padre Pio o qualcuno dei grandi santi sbocciati in massa nel XIX secolo. A meno che non siano nascosti, piccoli o grandi santi che operano nel nascondimento quotidiano e nella preghiera. Questo lo spero, ma la domanda ‘dove sono i santi’ rimane, perché un grande santo , visibile, rimane pur sempre una lampada che illumina molti e indica il sentiero giusto.
È talmente immensa la sciagura che vedo che non riesco a crederla vera. Mi sono prefisso di non cedere mio nipote a costoro. Cercherò di instillargli con la preghiera, l’insegnamento e l’esempio, un seme che spero un giorno possa germogliare, quando ci fosse concessa la fine di questo spaventoso inverno.
Anche A Cagliari accadono le medesime cose della narratrice continentale!
Grazie caro Alessandro, le sue parole sono unguento lenitivo per le nostre anime sofferenti. Siamo tutti pronti nel nome di Cristo non ad iniziare, ma a continuare la battaglia che ha preso avvio fin subito dopo la morte di San Pio XII (e qui mi permetto di chiamarlo Santo perchè certamente lo è, anche se la chiesa dei codardi non ha avuto il coraggio di pronunziarsi. Ma alla fine che importanza ha?). Incoraggiamo col nostro esempio e con le nostre preghiere i sacerdoti non ancora vinti affinchè lo Spirito di Verità faccia breccia nella loro anima e si decidano per Cristo piuttosto che per il massone vestito di bianco. E’ ora cari preti! Adesso o mai più! uscite per le strade ed urlatelo dai tetti: Cristo è il nostro Tutto, a Lui solo portiamo onore, gloria e ogni benedizione. Invocate San Michele Arcangelo perchè recida con la Sua spada tutti i tentacoli che vi tengono schiavi , avvinti al mondo ed alla sua chiesa blasfema! La nostra Santa Madre celeste vi darà la forza di farlo! Sia Lodato Gesù…
E’ proprio vero: chi non crede in Dio crede a tutto. Perfino a Bergoglio.
Anch’io mi sento meno sola.
Cristiano è colui che testimonia Cristo Gesù. Cristiano è chi fa del bene ed è caritatevole ma sempre in conformità alla Verità; chi fa del bene testimoniando Cristo, unica Via al Padre Celeste. Abbiamo un vescovo di Roma che non osa neanche inginocchiarsi al cospetto del Corpo Santo. Come ha giustamente osservato Socci, quando c’è da recitare la lavanda dei piedi ai migranti non c’è latte alle ginocchia o crampo che tenga! Quando c’è da inginocchiarsi al mondo è un atleta! Quando c’è da dialogare con i nemici è pieno di allegria, quando c’è da fustigare e perseguitare i Francescani dell’Immacolata ha uno zelo insuperabile. Misteri! Vita di un cattolico (?) vescovo di Roma marginale.
L’ho detto ancora una volta al mio parroco, domenica scorsa: molti dei preti di oggi non dovevano diventare tali.
Si. E’ così. Mi ricordo il vecchio priore del convento benedettino di San Martino a Genova. “Pochi sacerdoti?” si chiedeva. “Troppi ce ne sono!”.
È verissimo, caro Alessandro: la misura non è più Gesù Cristo, ma papa Francesco. Basta dire che ovunque ci si gira, il posto del Crocifisso lo ha preso la sua foto . È una adorazione universale che ha quasi del nauseante, anzi, direi dell”imbarazzante. “Fai la buona”mi ha esortato ultimamente il mio parroco, ben conoscendo la mia indignazione e le mie frequenti proteste per le mazzate alla nostra povera religione. Se “fare la buona” significa “adeguati”, beh, farò sempre più la cattiva e se ancora mi chiederà di fare la catechista, ma ne dubito, visto che sono diventata abbastanza scomoda, gli dirò che non posso, ché la mia religione è ben diversa da quella inaugurata dal suo principale e ai bambini o la insegno come dico io, o non la insegno per niente. Mi venissero a casa, almeno il Catechismo di san Pio X non dovrei tenerlo nascosto nella borsa, ma in parrocchia, non me la sento più. Poveri bimbi, divenuti la preda più ghiotta sia della neo chiesa, sia del potere mondiale che da essa è sostenuto.
Eh magari cara Tonietta la “nuova” religione fosse stata “inaugurata” dall’ultimo arrivato! Non avrebbe messo radici così profonde ad ogni livello gerarchico, né tra la gran parte dei sacerdoti, e quindi neanche tra il popolo.
Purtroppo sappiamo bene che lo snodo principe è stato il CVII con tutte le sue storture (sebbene ben preparate prima dagli avversari della Chiesa) e il post-concilio ha sempre piu ratificato il tutto applicando e rinforzando tali sviamenti dalla vera sana Dottrina.
A mio giudizio i TRE eventi più malsani e nocivi di questo mezzo secolo son stati lo stravolgimento della Liturgia e le adunate “panreligiose” assisane dall’evidente odore eretico promosse dai due papi precedenti, condite dalle continue aperture e visite presso i templi altrui. E alla fine pure la mazzata spaventosa al papato stesso con l’abbandono e istituzione della figura del “papa emerito”.
Ma siccome al peggio non c’è fine, ecco che a recinto spalancato senza custode è entrato chi…
..è entrato chi sappiamo.
Che la nuova religione non sia stata inaugurata dall’ultimo arrivato, sono ben consapevole, caro Una sola fede, ché anche un bambino questo lo capisce, ma lei converrà con me che con l’ultimo arrivato la dissoluzione ha assunto una velocità mai vista e impressionante per cui anche il minimo baluardo ancora in piedi, sotto questi ultimi furenti colpi, sta anch’esso miseramente crollando.
Certo Tonietta, ciò che scrive è giusto, e pure in tal caso persino un bambino, ormai lo vede! Ma io scrivo queste cose perché mi chiedo sempre dove fossero mai stati, non solo trenta anni fa, ma fino a soli 5 addietro, coloro che solo da 3 si indignano (pur giustamente) così tanto. Perché ad esempio dopo l’ennesima adunata che aveva proiettato un’altra terribile ombra sincretista, BXVI ebbe a dire:
“Guardando indietro, POSSIAMO APPREZZARE LA LUNGIMIRANZA del compianto papa GIOVANNI PAOLO II nell’indire il primo incontro di Assisi e la NECESSITA’ costante degli uomini e delle donne di DIFFERENTI RELIGIONI di testimoniare che IL VIAGGIO DELLO SPIRITO E’ SEMPRE UN VIAGGIO DI PACE.
[…]Andando per le nostre strade diverse, traiamo forza da quest’esperienza e, ovunque siamo, PROSEGUIAMO IL VIAGGIO CHE CONDUCE ALLA VERITA’, IL PELLEGRINAGGIO CHE PORTA ALLA PACE.
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2011/october/documents/hf_ben-xvi_spe_20111028_religious-delegations_it.html
Solo due annotazioni, cara signora:
1- l’adorazione per “Francesco” è “universale” nel senso che universalmente i preti tremano davanti a lui e alle sue spie (ricorda l’ “occhiuta polizia austrica” del Lombardo-Veneto dell’Ottocento? Questo regime clericale è molto più occhiuto). L’intronizzazone della foto del Caro Leader è del tutto analoga a quella dell’immagine di Mao, 50 anni fa – con l’aggravante che OGNI esposizione in chiesa dell’immagine di un non-beatificato è un grave peccato.
Non è universale nel senso del “moto di popolo” (proprio come non lo fu in Cina)
2- non diei che “iil potere mondiale è sostenuto dala Neo-chiesa”, ma che esso si serve della Neo-chiesa, che ha voluto far nascere e che plasma. L’intero territorio del mondo è sotto il controllo dell”Arcobaleno, tranne i 44 ettari del Vaticano, dove il Vicario di Colui che sta Over the Rainbow ripete “Non licet” ? Benissimo: metteremo uno pseudo-Vicario che sorrida e che rida
Caro Raffaele, direi che fra la neo-chiesa e il potere mondiale è in corso uno scambio di favori per cui né l’una, né l’altro hanno intenzione di farsi del male: l’una illudendosi di trarne vantaggi che infine, alla resa dei conti, le si rivolteranno contro con atroci danni, e l’altro, illudendosi anch’esso di allungare le sue malefiche grinfie sul mondo intero, persino su quello dello spirito su cui Cristo regna facendosi presente attraverso i suoi consacrati. Come ciò sia avvenuto, oltre tutto con la sostituzione di un Papa che pur dichiarandosi ancora papa, è tuttavia avvolto dal più totale silenzio, nonostante tutte le supposizioni che si possono fare, oltre a quella principale della estrema ed esasperata considerazione di sé dell’uomo di oggi che è divenuto dio di se stesso, è davvero un mistero. Forse è questa la grande tribolazione attraverso cui bisogna passare per rinascere purificati. Che la Madonna ci accompagni e ci liberi da ogni pericolo e da ogni male e San Giuseppe Suo Sposo ci assista propizio dal cielo in questa lotta contro il potere delle tenebre.
L’ uomo di oggi (quello occidentale, cioè sostanzialmente quello dell’Impero Americano) si autocontempla ed è fortemente spinto a farlo, cara signora.
Però il crimine di condanna di Cristo come “esaltato e non scientifico” è essenzialmente clericale. Da Roma Urbe dell’Orbe Cattolico, o in via di cattolicizzazione, a Roma “vecchio arnese”, guardato con curiosità e sdegno da Parigi, Londra, New York… ma sostanzialmente da Ginevra: Calvino e Rousseau
Grazie dott. Gnocchi non siamo soli, lo dica a tanti altri, sono sempre più i genitori che vogliono salvare i loro figli, e che non ne possono più dello scatechismo parrocchiale.
Fa bene la Redazione a pubblicare discorsi e insegnamenti del Sommo (alla lettera) Pontefice Pio XII e dei suoi altrettanto insigni predecessori, senza spazio per i commenti dei lettori, perché un Cattolico quando gli parla il Papa sta zitto, ascolta apprende ed esegue. Che se poi un Papa a tutti parla meno che ai Cattolici, allora questa regola non vale più.
Ci sono i cristiani e ci sono i gesuiti.
Affermazione discutibile, dato il ruolo di Sant’Ignazio di Loyola e della Compagnia di Gesù nella gloriosa Controriforma oltre che la presenza di molti Santi gesuiti campioni del Cattolicesimo.
“La Civiltà Cattolica” fu fondata nel 1850 da un gruppo di Gesuiti di Napoli, e combattè a spada tratta contro il Liberalismo/Massoneria/Piemontesismo. Il principale di tali Gesuiti, padre Curci, era stato filopiemontese in gioventù, poi si oppose all’avanzata di quel mondo, poi ritornò a parteggiare per esso (dopo la Presa di Roma), fino a essere sospeso a divinis, infine si sottomise al Papa e fu riammesso fra i Gesuiti.
Questo in quei tragici anni, fra Napoli, Torino, Roma e Firenze (“porto” del Gesuita estromesso per Liberalismo).
Oggi, i due Gesuiti piemontesi: Martini e Bergoglio
Molti genitori ricordano con nostalgia i bei tempi della lira, una classe politica che rispettava il Papa ed i Papi (italiani) volevano bene alle famiglie e rispettavano lo Stato. Adesso i Papi (stranieri), nominati dal sionismo internazionale, dialogano amichevolmente con “chi pare loro”, si sentono a disagio con politici non eletti dalla coesione del popolo. Paradossalmente succedono stranezze nellìAnno della Misericordia ( voluto da Francesco I): Egli , con certi applica la virtù teologale della Carità, con altri la virtù cardinale della giustizia. La corruzione in Vaticano è alta, il Papa ha bisogno di essere aiutato da gente che conosca il marciume dal di dentro ( Luxuria), la Caritas intanto si impegna a sostituire lo Stato, Francoforte a imporre idee pazze per l’Eurozona. La Crisi, serve tutti e a tutti.
nella nuova chiesa ancora una volta il vdr non si inginocchia davanti al SS. SACRAMENTO!
Ma guarda un po’ che coincidenza infatti: viene istituito l’anno della misericordia e da lì in poi gli arrivi dal sud del mondo verso l’Europa (e segnatamente ormai verso il nostro Paese non solo perché e loro più vicino ma perché gli altri non ne vogliono più sapere) SONO AUMENTATI esponenzialmente! Un caso? E ad ogni predica soprattutto da inizio anno l’inquilino più in vista di Santa Marta non fa altro che battere il tasto del dovere accogliere tutti e sempre coloro che partono da quelle zone. E nel frattempo pure altri abbracci a profusione con i rappresentanti del mondo islamico. Di certo non ci sarà un “disegno altro” e sarò io che sbaglio a far due più due uguale quattro. Eppure non mi riesce far cambiare questo risultato…
In questo periodo di confusione somma, io mi affido alla lettura di Sant’Agostino.
propongo che si costituisca l’associazione ‘Amici della comunita’ S. Pio X’, che favorisca una presenza capillare sul territorio di sacerdoti tradizionalisti, in modo che ovunque ci siano messe tridentine ed educazione alla dottrina di sempre. Se questa concorrenza ai modernisti ci sara’ in ogni contrada, alla fine saranno costretti a cambiare per evitare di perdere nei confronti di chi e’ ancorato al Verbo di sempre.
Dobbiamo fare di tutto per impedire agli apostati modernisti di devastare la fede altrui, soprattutto quella dei bambini, che sono più vulnerabili!
Nell’omelia ascoltata oggi il “sacerdote”, dopo aver detto che la Comunione non è solo un simbolo ma il vero Corpo di Cristo, ha aggiunto che l’eventuale “mangiare la propria condanna” è solo simbolico, che non c’è bisogno IN NESSUN CASO di confessarsi prima di fare la Comunione, perché non è una questione di esserne degni ma una questione di averne bisogno e che quindi tutti la possiamo fare sempre e comunque, poi ha detto che la Comunione è meglio riceverla in mano che in bocca e poi che, diventando noi stessi come Cristo comunicandoci, non c’è alcun bisogno di inginocchiarsi (non si capiva bene se alludesse all’inginocchiarsi mentre ci si comunica o dopo, durante il Ringraziamento, o ENTRAMBE queste cose).
Risultato? Quasi tutti si sono comunicati (e di essi circa il 95% in mano) e quasi nessuno ha fatto il ringraziamento in ginocchio!
Vogliono farci credere che siamo soli, ma non è vero.
Non saremo mai soli perché Cristo è con noi.
Loro al massimo hanno bergoglio … che per quello che serve… sarebbe meglio stare soli sul serio.
L’apostasia ormai dilaga e bisogna salvare l’essenziale.
Grande Gnocchi.
Dopo quella terrificante ed ereticissima omelia, quando mi sono comunicato, mi è successo un fatto che non mi era mai accaduto in vita mia: una parte di quell’Ostia era di consistenza molto diversa dal resto e assolutamente insolubile…era una porzione grande meno di un centimetro quadrato ed era molto più dura del resto della Particola (e forse anche un po’ più spessa)…ho dovuto faticare un po’ per deglutirla!
Meraviglioso il suo commento,Dr. Gnocchi, nelle sue parole dolci e pacate,ci riconosciamo TUTTI.
ci vorrebbe una bella Crociata…mandare a calci nel ….gli usurpatori del Trono di Cristo( bergoglio e compagnia brutta che).
No cristiani, dobbiamo tuttavia tenere duro, sappiamo ben che Gesù è la sola salvezza, e confidare ad occhi chiusi nella Sua Giustizia perfetta, Egli non paga il sabato; ed è impossibile che Dio non tenga conto di questi “Giuda” amici dei nemici della Santa Chiesa!
Il mondo non può nulla contro coloro che si affidano all’Onnipotente.
Continuiamo ad esser forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, e lieti nella speranza.
Sì, “sperare contro ogni speranza” come dice l’apostolo Paolo.
La ringrazio per la risposta, concordo con lei, per questo evito da 25 anni le parrocchie ed i sacerdoti operai assistenti sociali. C’è chi il problema lo vede e fugge a gambe levate da questi luoghi di perdizione (decenni fa i luoghi di perdizione erano altri e magari più divertenti), ma c’è anche purtroppo chi sopporta tutto, perchè lo dice il Papa, credendo che l’obbedienza stia più in alto del Vero e del Bene (aggiungo anche del Bello), nessuno ha insegnato loro che non si obbedisce, ma si resiste, all’errore e al male e pertanto alle persaone che propagandano il male e l’errore, perchè dobbiamo l’obbedienza prima a Dio (cosa che dovrebbe in primis fare il Papa). Io sinceramente ringrazio mons Lefebvre (e naturalmente Dio che lo ha mandato) perchè ha gettato un salvagente proprio in un periodo burascoso, al quale ho potuto aggrapparmi assieme alla mia famiglia, per cercare di non annegare. Che la Madonna ci protegga e Dio ci benedica, altrimenti chi si salverà?
Grazie delle sue parole, Annarita, è bello sentire che c’è ancora chi antepone l’obbedienza a Dio ed alle Sue leggi a quella ai falsi profeti, impostori, ingannatori e depistatori. In alcuni blog si viene messi all’indice professando tali idee (anche da sedicenti “tradizionalisti”). Nessuno, o quasi, ha il coraggio di dire che la’azione della Chiesa, dal 1958 in poi, conduce in basso, non in Alto, che ha sostituito l’Uomo a Dio nel culto (ricorda le parole di Paolo VI?), che non propone più la Verità e l’Unico Dio; che, insomma, è “cattiva maestra”, come dicevano Gnocchi e Palmaro (RIP).
Antonio, sarebbe bello, ma difficile ricoprire ogni contrada con i pochi sacerdoti tradizionalisti che ci sono in Italia, bisogna chiedere per loro la moltiplicazione, oppure la bilocazione. Possiamo però pregare che Dio ci dia tante, sante vocazioni sacerdotali e religiose.
Per secoli ci hanno fatto concentrare sulla Passione, sulla Croce… È ora il momento di attivarsi per provare a staccarsi dai chiodi del potere e dei condizionamenti interiori e cominciare a risorgere con le nostre forze d’Amore. Possiamo farlo. Non la Croce ci aspetta, ma la Resurrezione. W Gesù risorto!
Catholicus, riguardo il suo accenno a PAOLO VI circa il “culto” dell’uomo, eccone alcune:
ULTIMA SESSIONE PUBBLICA DEL CVII –
ALLOCUZIONE DI PAOLO VI -7/12/1965
“[…]La religione del Dio che si è fatto Uomo s’è incontrata con LA RELIGIONE (PERCHE’ TALE E’) DELL’UOMO CHE SI FA DIO [sic!]. Che cosa è avvenuto? uno scontro, una lotta, un anatema? poteva essere; ma non è avvenuto. L’antica storia del Samaritano è stata il paradigma della spiritualità del Concilio. Una simpatia immensa lo ha tutto pervaso.
LA SCOPERTA DEI BISOGNI UMANI (e tanto maggiori sono, quanto più grande si fa il figlio della terra) HA ASSORBITO L’ATTENZIONE DEL NOSTRO SINODO [sic!]
[…] ANCHE NOI, NOI PIU’ DI TUTTI, SIAMO I CULTORI DELL’UOMO (sic!)
TUTTA QUESTA RICCHEZZA DOTTRINALE E’ RIVOLTA IN UN’UNICA DIREZIONE: SERVIRE L’UOMO [sic!].
LA CHIESA SI E’ QUASI DICHIARATA L’ANCELLA DELL’UMANITA’ [!!]”.
https://w2.vatican.va/content/paul-vi/it/speeches/1965/documents/hf_p-vi_spe_19651207_epilogo-concilio.html
Eppure non era massone.
Se lo fosse stato, da quel discorso “azzardato” sarebbe decollato per essere uno dei leader del ’68: per diventare “il Papa atteso e preteso dalla Massoneria, fin dal 1854”. Invece fu moralmente assassinato dalla parte massonica della Chiesa (quella del Catechismo Olandese), dalla DC (Divorzio, Aborto), dalle Brigate Rosse
Grazie, caro amico, io di solito lo cito con riferimento al discorso all’Assemblea delle Nazioni Unite, a New York, pur consapevole che le stesse cose le ha dette anche a chiusura del CV II. Questo discorso che lei cita è quello dell’ONU, vero? Ma non basta questo ai papolatri, ai cultori dell’ermeneutica della continuità, per riconoscere il carattere eretico del Concilio e dei suoi mèntori ? (i due papi che lo hanno gestito). Mi conforta un poco il fatto che G XXIII avesse fatto predisporre degli schemi preparatori (Sinodo di Roma del 1959?) diametralmente opposti a quelli imposti poi dalla fazione modernista, rivoluzionaria, presente al Concilio (che includeva anche Ratzinger, non dimentichiamolo), che li cestinò; ma perché, mi chiedo, Roncalli non si oppose?; e poi la notizia che poco prima di morire, allettato, abbia gridato “fermate il Concilio !” (forse resosi conto della deriva giacobina in atto), sarà vera; se lo fosse, me lo renderebbe un poco simpaito.
Raffaele, sul suo essere massone non lo so. Sappiamo come è andata con la creazione della “nuova Messa” e con quali parole entusiaste la annunciò. E altri discorsi, tipo questo su necessità di “autorità mondiale”, “patto di fratellanza
PAOLO VI all”ONU
4/10/1965
“La vostra VOCAZIONE è quella di AFFRATELLARE non solo alcuni, ma tutti i Popoli.. Chi non vede il bisogno di giungere così, progressivamente, a INSTAURARE UN’AUTORITA’ MONDIALE, capace di agire con efficacia sul piano giuridico e politico?
Anche a questo riguardo ripetiamo il Nostro voto: PERSEVERATE. Diremo di più: procurate di richiamare fra voi chi da voi si fosse staccato, e studiate il modo per chiamare, con onore e con lealtà, AL VOSTRO PATTO DI FRATELLANZA chi ancora non lo condivide
Questo aspetto dell’ONU è il più bello..un riflesso, dove scorgiamo IL MESSAGGIO EVANGELICO DA CELESTE FARSI TERRESTRE[sic]”
http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/speeches/1965/documents/hf_p-vi_spe_19651004_united-nations_it…
Grazie caro Catholicus. Sopra ho inserito discorso ultima sessione CVII e poi all’ONU
Su RATZINGER al CVII che lei cita, ecco qualche parola al clero romano 3 gg dopo l’annuncio del suo abbandono:
“il Cardinale [Siri] sapeva di essere sulla strada giusta e mi ha invitato ad andare con lui al Concilio, prima come suo esperto personale; poi, nel corso del primo periodo – mi pare nel novembre ’62 – SONO STATO NOMINATO ANCHE PERITO UFFICIALE DEL CONCILIO.
E ancora:
“Allora, noi siamo andati al CONCILIO non solo con gioia, ma con entusiasmo. C’era un’aspettativa incredibile. SPERAVAMO CHE TUTTO SI RINNOVASSE, che venisse veramente una NUOVA PENTECOSTE, una NUOVA ERA DELLA CHIESA, perché era ancora abbastanza robusta in quel tempo, la prassi domenicale ancora buona, le vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa erano già un po’ ridotte, ma ancora sufficienti. Tuttavia, si sentiva che la Chiesa non andava avanti, si riduceva, che sembrava piuttosto una realtà del passato”
Segue….
Possiamo dire, carissimo: era il figlio sognatore dell’ onorevole Montini. Democristiano (Partito Popolare) e coerentemente, ma disastrosamente (oggi possiamo ben dirlo) avverso a Mussolini, proprio nel momento in cui quest’ultimo metteva “nel mirino” la Massoneria e il suo strapotere nelle istituzioni italiane Da Wikipedia: “..Quando il Partito Popolare Italiano si divise tra i sostenitori del nuovo governo di Mussolini e i relativi oppositori, Giorgio Montini parteggiò per questi ultimi, venendo escluso dall’attività parlamentare dal 1926…”.
Eppure conosceva benissimo il gran massone bresciano Zanardelli, e gli si era opposto.
Per me il Paolo VI “estremista” degli anni ’60 rimane fotografato dall’atto di gettarsi ai piedi di Atenagora.
Estremista sicuramente; super-ottimista e super-illuso sul “mondo moderno” uscito dalla guerra (aveva anche collaborato con i partigiani) sicuramente; violentemente deluso e “cestinato” da Suenens, da Bugnini, dai Vescovi italiani ecc.,…
Cara Annarita, aspetterei ancora come concluderà (ricette sul “che fare”) A. Gnocchi, ma poi partiamo col suo progetto: “una scuola veramente cattolica, una cappella da dare a quei sacerdoti ai quali non vengono date le chiese, un posto dove ospitare fedeli, dove insegnare ai ragazzi un lavoro, dove fare buone conferenze, trasmettere la dottrina… ” Su un po’ di queste cose, le possibilità CONCRETE ci sono. Può avere la mia mail dalla redazione, o usare quella del blog (cliccando sul nome). L’importante è non fare noi i protestanti, visto che lo sono gli altri!
Condivido pienamente l’intervento di Dott. Gnocchi e lo ringrazio per aver creato questo sito cattolico. La salvezza della Chiesa e della famiglia passa per la sana trasmissione della VERA FEDE CATTOLICA ai figli. Di fronte ad una autorità ecclesiastica che appoggia ogni prurito del mondo solo per avere i riflettori su se stessa, NOI DOBBIAMO RESISTERE. E’ il modo è quello suggerito dal Dott. Gnocchi. TRASMETTERE LA SANA DOTTRINA AI FIGLI. Io sono un Sacerdote e predicherò l’Unica Verità che è Cristo Signore fino alla morte. Preferisco vivere 100.000 volte perseguitato dalla feccia del mondo e da quei mercenari che oggi hanno ruoli nella Chiesa….che tradire il MIO UNICO SIGNORE E LA SUA PAROLA.
Dio vi benedica..
Carissimo Don Massimiliano, sono sardo come Lei e La seguo (come posso) fin dai tempi di Vallermosa … Vedo con immensa soddisfazione e gioia il suo avvicinamento a Riscossa Cristiana! Occorre RESISTERE, predicando dai tetti “opportune et importune”, combattendo valorosamente la BUONA BATTAGLIA, finché il Cuore Immacolato di Maria non otterrà la sua sfolgorante vittoria … : del resto, Lei, Don Massimiliano, è un ottimo pugile !!! SLGC!
Dio benedica Lei, caro don Massimilano; sentir parlare un sacerdote come Lei mi infonde coraggio per affrontare chi mi taccia di integralismo, di fondamentalismo, di orgoglio per il mio attaccamento alla Chiesa preconciliare ed il mio netto rifiuto di tutta l’ideologia ecumentisa, comunista, protestante del clero vaticansecondista. Che la Santa Vergine, Regina delle Vittorie, la protegga sempre e le dia la grazia di assistere, un giorno, al trionfo del Suo Cuore Immacolato (e conseguente restaurazione della Chiesa Cattolica).
Come vedete non siamo soli…e non lo saremo mai !!! Avanti senza paura… perché se loro è il tempo, l’eternità è nostra!!!…
AMDG!!!
Don Massimiliano Pusceddu, se lei è vero sacerdote (dove esercita il suo ministero?), è veramente un santo, un eroe, un futuro martire, della Chiesa di Cristo! La sua testimonianza è di grande conforto per tutti i veri Cattolici…Dio la benedica!
Disse ancora BXVI al clero romano circa il CVII:
“per tutto il Concilio piccoli incontri trasversali. Così ho conosciuto GRANDI FIGURE come Padre de LUBAC, DANIELOU, CONGAR”
Peccato che le “grandi figure” fossero della NOUVELLE THEOLOGIE già ampiamente CONDANNATA da Pio XII nella HUMANI GENERIS del 12/08/1950….
“nella prima parte del Concilio, ERANO LORO (episcopato francese, tedesco, belga, olandese) l’ALLEANZA RENANA CHE INDICAVA LA STRADA; poi si è allargata l’attività e tutti sempre più hanno partecipato alla CREATIVITA’ DEL CONCILIO.
LA PRIMA, INIZIALE INTENZIONE era la RIFORMA DELLA LITURGIA, che era già cominciata con Pio XII, che aveva già riformato la Settimana Santa;la seconda l’ECCLESIOLOGIA;
la terza la PAROLA DI DIO, LA RIVELAZIONE e infine anche l’ECUMENISMO
IO TROVO ADESSO, RETROSPETTIVAMENTE, CHE E’ STATO MOLTO BUONO COMINCIARE CON LA LITURGIA”
http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/speeches/2013/february/documents/hf_ben-xvi_spe_20130214_clero-roma.html
Ripeto ciò che ho già scritto tempo fa: “Datemi due parole pronunciate da un uomo e ve lo farò impiccare”
Concordo con tutto ciò che ha detto: che Ratzinger fosse un tradizionalista lo credono solo i disinformati e cambiare la liturgia è stato DIABOLICO (mi riferisco al cambiamento che fece Montini)!
Ben detto, caro Diego, condivido pienamente il tuo pensiero; mi spiace solo per chi, come Antonio Socci, pur combattendo la chiesa di Bergoglio vive nell’illusione che il disastro non sia partito dal CV II, dai papi che lo hanno gestito, e dai successivi (Ratzinger incluso, ovviamente).
Socci fa una gran confusione e non è purtroppo limitata alla questione del Concilio.
Credo sia in buona fede comunque, anche se il fatto resta e ne inficia quasi del tutto l’opera.