Il “colpo da maestro di satana” – come ci insegnava Mons. Lefebvre – è la perversione della fede ottenuta in virtù dell’obbedienza a pastori indegni e traditori… Chi tenta di maneggiare Bergoglio in chiave cattolica può farlo solo per due motivi: per cercare un riparo e magari qualche rendita di posizione, oppure per allargare il consenso a una platea più vasta.
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Ogni settimana Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti possono scrivere, indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it , con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni settimana sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.
PD
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Mercoledì 16 marzo 2016
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È pervenuta in redazione:
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Caro signor Gnocchi,
tra poco si andrà a votare in più di 1.300 comuni italiani. Vanno al voto anche grandi città come Roma, Milano, Bologna, Napoli, Torino. Abbiamo visto in questi ultimi anni troppi sindaci e assessori vari prendere decisioni inaccettabili per un cattolico. Pensi solo a tanti libri e libretti diffusi nelle scuole materne ed elementari per diffondere le varie idee sul “gender”. Insomma, i maggiori danni li fa la politica nazionale a Roma, ma anche i sindaci possono fare dei bei danni e li hanno già fatti da tante parti. Lei non crede che sarebbe dovere dei parroci e dei vescovi, della chiesa in genere, dare indicazioni chiare agli elettori? Secondo me la chiesa avrebbe questo dovere, perché un cattolico non deve votare per persone che poi agiranno contro la morale, ma tanti elettori possono non essere a sufficienza informati. E non pensa che sarebbe opportuno estrapolare qualche frase dai pur discutibili discorsi di papa Francesco e usarla magari su volantini o brochure da distribuire tra i cattolici? In fondo, se lo “usano” gli altri perché non dovremmo farlo noi?
Mi piacerebbe sapere il suo parere. La ringrazio e la saluto
Emidio Bongiovanni
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mi permetta di riassumere la risposta in una domanda: lei ci tiene davvero che questa Chiesa e questi preti si pronuncino pubblicamente sulle questioni politiche? Per quanto un po’ di autoflagellazione sia un bene, non bisogna cadere mai nel masochismo, che è un male. È vero che la linea di separazione tra l’ascesi e la perversione, in certi casi, può essere sottile e persino quasi cancellata dal demonio e dalle sue tentazioni, ma in questo caso mi pare un fossato enorme e ben visibile.
In linea di principio, sarebbe bene che la Chiesa e i preti parlassero dal pulpito e senza peli sulla lingua anche delle questioni politiche. Ma oggi, in linea di fatto, per il bene delle anime e dei corpi individuali e sociali, sarebbe molto meglio che stessero zitti. La tragedia sta nel fatto che, invece, parlano, parlano, parlano. La pretaglia nichilista e sovversiva della neochiesa, a cominciare dal Grande Architetto della Casa Comune venuto dalla fine del mondo, non fa altro che parlare di politica, con il linguaggio della politica e con gli scopi della politica. Magari lei non se ne accorge, caro Emidio, perché, come tanti altri fedeli, dopo decenni di martellamento ha finito per considerare questo veleno mondano come nutrimento celeste in forza di un meccanismo molto semplice: se ne parla il prete in chiesa, se lo ribadisce il vescovo sulla sua cattedra, se lo sancisce il Papa ad alta e bassa quota, vuol dire che si tratta di religione. È un equivoco nel quale è facile cadere poiché il cattolico continua a pensare che, fino a prova contraria, deve fidarsi del clero e massimamente dei pastori. E non si rende conto che così cade in quello che monsignor Lefebvre chiamava “il colpo da maestro di satana”, la perversione della fede ottenuta in virtù dell’obbedienza a pastori indegni e traditori. Purtroppo, oggi, del clero e dei pastori, fino a prova contraria, “non” ci si può fidare.
In un certo senso, caro Emidio, si può persino dire che si tratta di religione, ma è la religione del mondo, è la nuova fede della Casa Comune, è il vangelo della Neochiesa arrivata a sovrapporsi quasi completamente alla Chiesa cattolica fino a renderla visibile solo in un piccolo resto difficile da riconoscere. Mi creda, non abbiamo davvero bisogno di un clero che parli di politica. E poi, per far cosa? Per scegliere tra Renzi e Berlusconi, tra Salvini e Grillo, tra Alfano e Verdini? Forse è meglio che quel poco clero cattolico rimasto in circolazione ci inviti a scegliere tra il paradiso e l’inferno: allora sì che farebbe il nostro bene.
Per quanto riguarda la sua seconda domanda, devo dirle che mi pare ancora più ingenua della prima. Io mi guarderei bene dal riportare su un volantino, una brochure o altra pubblicazione di una qualsiasi iniziativa pubblica, anche non politica, una sola parola pronunciata da Bergoglio. Non ci si può illudere di utilizzarla a fin di bene, per il semplice motivo che lui l’ha pronunciata a fin di male. L’ho già spiegato in questa rubrica non troppo tempo fa (http://www.riscossacristiana.it/fuori-moda-la-posta-di-alessandro-gnocchi-151215/). È pericoloso il tentativo di utilizzare qualche residuale verità cristiana esposta alla berlina in un quadro ecclesiale capovolto, prendendo come testimonial proprio chi lo ha girato sottosopra. Ripeto quanto dicevo allora: “Non ci si può illudere di raddrizzare la cornice perché le regole del gioco le ha stabilite chi ha voluto appendere il quadro a rovescio. Provi a pensare alle tante persone che hanno cominciato, forse ma non tutte, in buona fede a valorizzare quanto trovavano di “cattolico” in un magistero sempre più alla deriva. Dove sono finite? Alla deriva anche loro, fino a ridursi oggi a giustificare tutto quanto fa e dice Bergoglio e domani tutto quanto farà e dirà il Padrone del mondo, il protagonista del libro preferito dall’attuale Pontefice. Mettere in evidenza ‘il buono’ che dicono i cattivi non fa altro che assecondare la loro strategia”.
Chi tenta di maneggiare Bergoglio in chiave cattolica può farlo solo per due motivi: per cercare un riparo e magari qualche rendita di posizione, oppure per allargare il consenso a una platea più vasta. Nel primo caso, che qui non vale la pena di trattare, è in cattiva fede. Nel secondo, è un illuso disposto a cedere sui principi per guadagnare la piazza, e allora è in fede cattiva. La differenza tra “cattiva fede” e “fede cattiva” non è un semplice gioco di parole, ma mi pare il modo migliore per descrivere sinteticamente la realtà.
In un caso e nell’altro, caro Emidio, si tratta di gente che non ha compreso la natura sdrucciolevole e mondana del “fenomeno Francesco”. Ho già parlato altre volte di Bergoglio come figura pop, ma forse vale la pena di tornarci sopra per spiegare l’assurdità del tentativo di “usarlo” anche per fini buoni. Anzi, per fini “quasi buoni” poiché il fine è sempre inquinato dal mezzo cattivo.
L’inedita natura pop del “fenomeno Francesco” ha trasformato il successore di Pietro in una figura ad uso dei massmedia e del mondo. Di fatto, non ci si trova più davanti alla “persona papae”, che è un’istituzione dalla fisionomia precisa e immutabile, ma a un susseguirsi di immagini che possono essere sovrapposte l’una all’altra, interpretate una come il negativo dell’altra, una come l’attenuazione o il rafforzamento dell’altra e via di questo passo. Secondo le ferree leggi della comunicazione, si è innescato un meccanismo irreversibile di repliche e di rimandi di cui finisce per godere i frutti l’immagine dominante, quella della star, il fenomenale Francesco. Non a caso si dice immagine, poiché ormai conta poco o nulla che cosa sia veramente la realtà.
Di conseguenza, la corsa affannosa ad attribuire un proprio significato ai gesti e alle parole di papa Francesco illudendosi di escludere tutte quelle antagoniste è destinata a fallire, è pura illusione. Si sta solo partecipando alla realizzazione di un’opera collettiva, al grande “Poster universale di papa Francesco”. Chi pensa di fornire una propria esclusiva interpretazione del fenomeno pop per appropriarsene, nella realtà non fa altro che aggiungere la propria pennellata di colore a un’immagine ben più forte della somma di tutte le pennellate.
Attribuire un proprio significato a ciò che ha detto, ma soprattutto fatto, sinora Bergoglio, caro Emidio, non è altro che esercitare a vuoto l’intelligenza per il semplice motivo che i piani su cui ci si muove sono diversi. Scrive Lucio Spaziante in un saggio che si intitola Sociosemiotica del pop: “La cultura pop si contraddistingue come una cultura del fare piuttosto che del sapere, dove per lasciare spazio alla spontaneità si preferisce non sapere, dove la pratica conta più della teoria. Chi ascolta rock sa che in quel mondo è per la prima volta padrone di un territorio. Non ci sono professori, non ci sono migliaia di libri da leggere, la cultura e la politica da capire. Basta amare un cantante, a volte imitarlo, indossare gli stessi abiti mentali e fisici e ‘ci si autogenera socialmente’. Nel pop non c’è un reale sforzo di teorizzazione. I contenuti, per essere esplicitati, devono essere estratti”. E poi ancora: “Il pop riesce a sfondare, in Italia come altrove, nonostante la barriera linguistica dell’inglese. Il motivo risiede probabilmente nel fatto che il senso della parola è l’ultima cosa che si coglie”.
Ecco perché, caro Emidio, è dannoso utilizzare le parole apparentemente buone del “fenomeno Francesco”: il loro senso non interessa a nessuno e il solo fatto di replicarle rafforza solo l’immagine a cui sono attribuite.
Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo
23 commenti su ““FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi”
Buona sera Alessandro;
articolo da sottoscrivere in toto, con tristezza, purtroppo perché il quadro da lei tratteggiato rispecchia qualcosa che non vorremmo vedere e vivere. Sapere che la roccia sulla quale si appoggia la nostra fede è occupata da un papa che non vuole fare il papa se non per portare sciagura alla chiesa ed alle anime che dovrebbe invece aiutare ad arrivare al paradiso è di una tristezza senza aggettivi.
Condivido quanto afferma: oggi sarebbe meglio che il clero, sui temi politici, soprattutto quelli etici, tacesse; la confusione e la deriva sono tali per cui il silenzio è miglior consigliere per i laici.
continuiamo a pregare, l’unica arma che abbiamo è la preghiera.
cari saluti, Anita
Come ha ragione Gnocchi. Devo fare il giro delle 7 chiese per non sentire il prete della mia parrocchia, che A PRESCINDERE DAL VANGELO E PER OGNI VANGELO, recita sempre la stessa tiritera a favore degli immigrati, a difesa del papa che vuole rinnovare la Chiesa, che Dio è amore e misericordia, che dobbiamo fare elemosine anziché pregare, bla bla bla. Un’omelia a contenuto sociologico politico, che serve ad esprimere le sue idee e dove Cristo scompare, inabissato o stravolto.
Per chi ci manderebbe a votare uno così?
E poi non dimentichiamo che molti “cattolici” votano contraddittoriamente, perché vige il “principio della separazione dei poteri”. In chiesa cristiani e fuori di essa laici……. Che tristezza.
“E non pensa che sarebbe opportuno estrapolare qualche frase dai pur discutibili discorsi di papa Francesco e usarla magari su volantini o brochure da distribuire tra i cattolici?” mi scusi Emidio, quali cattolici? i cattolici dovrebbero già avere impressi nella mente e nell’anima i principi derivanti dal Vangelo, basterebbe questo per esprimere un voto cattolico e per eleggere persone oneste, sostenitrici della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna. Di cattolici, purtroppo, ce ne sono ancor di meno di quanti se ne vedono la domenica a messa. Il cattolico oggi è un “new ager” bisognoso di un guru che lo faccia sognare, non ha bisogno di Gesù Cristo, che è sempre più scomodo e dà sempre più fastidio. Stiamo assistendo oggi, se non ci si distrae, alla conversione della Fede ai fedeli e non dei fedeli alla Fede, per cui facilmente si incappa oggi nel tragico avvicinamento del pervertito alla fede non perchè egli si sia redento ma perchè la Fede ha indietreggiato. Sia lodato Gesù cristo.
“oggi, del clero e dei pastori, fino a prova contraria, “non” ci si può fidare.” : concordo penamente con lei, caro Alessandro, e lo vado ripetendo da tempo, ormai, su questo ed altri blog cattolici; non s può più dare nessuna fiducia la clero odierno, trovare un prete veramente cattolico è una impresa titanica, degna di un Diogene con la lanterna (i pochi rimasti sono pavidi,a paurosi, si nascondono e non si fidano a fare “outing”, tenebndo severe ritorsioni). Una spietata dittatura modernista, da oltre 50 anni, ha ridotto al silenzio la Chiesa “magister vitae”, trasformandola, com’è noto, in una parodia, una semplice Onlus, un’accolita di persone avvelenate dall’odio per la Chesa preconciliare in tutte le sue manifestazioni (vedansi gli attuali orrrendi edifici sacri, i blasfemi riti liturgici, il dilagare delle perversioni sessuali tra il clero), un odio feroce che si estende ai pochi cattolici tradizionalisti rimasti; quindi consiglio di parlare solo del tempo e del traffico con i preti.
“Provi a pensare alle tante persone che hanno cominciato, forse ma non tutte, in buona fede a valorizzare quanto trovavano di “cattolico” in un magistero sempre più alla deriva. Dove sono finite? Alla deriva anche loro, fino a ridursi oggi a giustificare tutto quanto fa e dice Bergoglio e domani tutto quanto farà e dirà il Padrone del mondo, il protagonista del libro preferito dall’attuale Pontefice. Mettere in evidenza ‘il buono’ che dicono i cattivi non fa altro che assecondare la loro strategia”: queste parole mi fanno venire in mente Cavalcoli (che arriva a giustificare IN ANTICIPO la sacrilega Comunione agli adulteri, portando argomentazioni indegne di un seminarista al primo anno…ma che ritengo in buona fede, un AUTENTICO papolatra) e Fanzaga (che ritengo un opportunista, che quando gli fa comodo (per Medjugorje) ignora anche ciò che dice Bergoglio)!
A “cercare un riparo” nella tana del lupo si rischia di essere sbranati. Ormai siamo ridotti a cercare con la lanterna quel poco che resta di veramente cattolico, non senza difficoltà: mai come ora serve discernimento. Fa male vedere anziani con fede ferrea non ammettere nessuna critica a Bergoglio perché “è il Papa” e seguirlo pedissequamente perché…”è il Papa!”. Bere un bicchiero di veleno credendolo acqua fresca fa male?
Messaggio di Nostra Signora Regina della Pace Pedro Regis Anguera Brasile 6 Febbraio 2010
Solo in Lui e’ la salvezza e al di fuori di Lui mai l’uomo potra’ salvarsi. Arrivera’ il giorno in cui sorgera’ un uomo apparentemente buono e giusto. INGANNERA’ MOLTI PERCHE’ REALIZZERA’ GRANDI PRODIGI. VERRA’ DALL’EMISFERO SUD E MOLTI LO CONSIDERANNO COME UN SALVATORE. STATE ATTENTI PER NON ESSERE INGANNATI. ASCOLTATE I MIEI APPELLI. AMATE E DIFENDETE LA VERITA’. CHI STA CON IL SIGNORE MAI SARA’
SCONFITTO
SIA LODATO GESU’ CRISTO
Grazie, Gina, di diffondere queste parole della Madre di NSGC e Madre nostra, ci sono digrande conforto e incoraggamento a non indietreggiare di un passo dinanzi ai falsi pastori che vogliono ingannare il gregge di Cristo. Purtroppo è molto difficile trovare persone che mettano in dubbio le parole di Bergoglio, anche nella ristretta cerchia di parenti, amici credenti e praticanti : siamo sempre più isolati ma, anche se rimanessimo soli, col mondo intero contro di noi, ricordiamoci che “se Dio è con noi, chi sarà contro di noi ?”. LJC
Ed anche: (Messaggio 23/12/2008)
La Chiesa del mio Gesù porterà una croce pesante. Arriverà il giorno in cui ci saranno due troni, ma solo su di uno siederà il vero successore di Pietro. Sarà questo il tempo della grande confusione spirituale per la Chiesa. Restate con la verità. Ascoltate quello che vi dico e restate saldi nella fede.
Carissimi amici,
sapete cosa pensavo sabato scorso al Convegno di Civitella del Tronto di fronte a certe conferenze? Che per capire da che parte andare non c’è bisogno di aspettare qualche pronunciamento di questo o di quel prete, né tanto meno del loro capufficio; basta seguire persone illustri come quelle lì presenti (Gnocchi, De Mattei, Viglione, Siccardi , Frezza, ecc. ecc.) che non sono tanto mondanamente famose, ma lo sono per come sono in se stesse, profondamente cristiane,senza peli sulla lingua e con una tale forza d’animo e coraggio, che quando le si sente, le idee confuse si chiariscono e la verità da nebulosa diventa limpida; persone che il politicamente corretto non sanno neanche dove stia di casa e che la verità la dicono tutta intera, sempre e costi quel che costi. E’ un raro esempio di virtù e di carità cristiana che di questi tempi, è davvero una grazia del Cielo.
Ma i fedeli hanno bisogno di un Capo. La Chiesa Cattolica ha bisogno di un Papa (non i pseudo papi conciliari distruttori della Chiesa Cattolica). La Chiesa attualmente è in uno stato di vacanza della Sede o di privazione da decenni. I prelati e il clero che seguono Bergoglio spraticamenti tutti modernisti pure loro. I pochi sacerdoti e fedeli della Chiesa istituita da N.S. Gesù Cristo devono “conoscersi e accordarsi nell’anima e nell’opera “….. e pregare il Signore di “fornire loro i mezzi materiali e morali necessari ed opportuni a tale scopo (sconfiggere il modernismo)….” (Mons. Umberto Benigni). Sia lodato Gesù Cristo!
I veri “laici” sono quelli che vanno a Messa sapendo cos’è la Messa, cara Tonietta.
Si è compiuta la “trahison des clercs”? Pazienza: sono fatti dei “clercs”.
Noi non siamo mezzi-preti (secondo il modello protestante: tutti mezzi invasati), ma persone vive (secondo il modello chestertoniano dell’ “Uomo Vivo”).
Segnalo che a Scicli (estremo Sud della Sicilia) la statua di Cristo Risorto portata in processione a Pasqua è detta “l’Uomu Vivu”, oppure ” ‘u Gioia”
Sono sempre più convinta che siamo alla fine.
Quando non ci sono più rimedi umani, e ora “secondo me” non ci sono, non
possiamo che pensare al SUO RITORNO…
Io mi chiedevo se magari si poteva estrapolare o interpretare qualche frase dai discorsi di Vasco Rossi e di Diego Armando Maradona
in chiave cattolica e poi distribuirla negli stadi prima dei concerti o delle partite di campionato, giacchè ci siamo
si potrebbe pure rimediare tra le tante “uscite” pure qualche dichiarazione recente Rocco Siffredi sulla famiglia
e di Checco Zalone sull’utero in affitto… tutta roba tosta
In fondo di figuranti e guitti che sparlano su tutto ce ne sono a iosa e allora mi chiedo:
A parte il suo ruolo di demolitore della Chiesa di Cristo di cui si dovrebbe fare a meno a prescindere …e che altro serve l’argentino?
Riflessione interamente condivisibile, sign. Gnocchi. Aggiungo un “purtroppo”, perchè è veramente amaro dover prendere atto di come sia cambiata la Santa Chiesta di Nostro Signore. Una vera inversione di rotta, talmente lenta e inesorabile che per molte anime buone risulta difficile anche solo da realizzare, talmente è tremenda la sua carica sovversiva. Molti cattolici attendono ogni giorno che passa una parola santa, un discorso diverso, una presa di posizie finalmente cattolica, orgogliosamente cattolica. Ma possiamo ben vedere che non arriva nulla di tutto ciò, ma esattamente il contrario: rinnegamento, confusione, senso di colpa, paternali che dovrebbero spingerci a vergognarci della nostra identità.
Poi udii un’altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi; perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità.” Apocalisse 18,4-5.
Sia Lodato Gesù Cristo
Anche a me viene in mente questa frase dell’Apocalisse.
Caro Gnocchi, che posso dire se non che condivido il suo articolo. Stiamo sempre più diventando soldati e guardiani dell’eredità di nostro Signore Gesù, gli ultimi don Quichotte, i templari de noialtri. Arrisi da tanti, ascoltati da pochi, presi a sassate dai bergogliani, scherniti anche dai sacerdoti. Noiosi buontemponi che non sanno arrendersi al mondo, ma convinti che ormai questo non prevarrà, ne tanto meno il suo principe. Sia lodato Gesù Cristo…
Speriamo che il buon Dio intervenga presto, per evitare che ancora troppe anime siano ingannate e spedite all’Inferno, sono 50 anni e più che i ministri di Dio si sono fatti complici del demonio e depenalizzando (va di moda depenalizzare) il peccato, rendono le anime poco vigili, facili all’inganno diabolico, facili alla debolezza nei vizi, poco inclini a credere ancora nella necessità dei sacramenti. Per noi è un martirio dell’anima, una fatica anche fisica e psicologica nel contrastare un mondo che schiaccia e che soprattutto vuole uccidere l’innocenza, deturpare le anime giovani.
Però più siamo schiacciati ,come il grano, più siamo deboli, più agisce colui che tutto sa, tutto può e tutto vuole per il nostro bene, non facciamoci togliere questa speranza, la speranza di rimanere saldi nella Fede per grazia di Dio. Che il buon Dio ci conceda questa grazia, nonostante ci pare di soccombere.
In merito al fatto che oggi “la Santa Chiesa Cattolica è visibile solo ad un piccolo resto difficile da riconoscere”, non sarebbe bene che questo piccolo resto (di cui mi sento e spero di fare parte) non si unisse? Siamo pochi, ma se siamo compatti e ci conosciamo tra di noi, possiamo contare di più.
NULLA DA FARE, SIAMO senza Vicario e quindi ognuno PURTROPPO segue la sua coscienza cercando di capire nel caos cosa vuole il Signore ma PURTROPPO le idee sono diverse iniziando PROPRIO dai chierici pastori. Rispetto dei comandamenti , Messa di sempre… e attendiamo il ritorno di Gesù, con sti’ segni deve essere prossimo.
“E non pensa che sarebbe opportuno estrapolare qualche frase dai pur discutibili discorsi di papa Francesco e usarla magari su volantini o brochure da distribuire tra i cattolici?”
Vediamo un po’ quale frase:
“i miei confratelli sembra siano venuti a prendermi quasi alla fine del mondo…” e non” dalla fine del mondo” come ci si dovrebbe esprimere in qualsiasi lingua neolatina;
“chi sono io per giudicare?” invece poteva dire “ammonire” e lui e’ il più adatto a farlo!
“Dio non è cattolico” cioè non è universale per lui che suggerisce a ciascuno di seguire la coscienza e non la dottrina di cui dovrebbe essere il custode.
Bastano queste tre frasi per capire che:
a) siamo alla fine dei tempi e lui sa di essere l’ultimo vescovo di Roma;
b) non vuole parlare del peccato;
c) non vuole custodire e difendere la dottrina cattolica.
E’ talmente chiaro!
Bravo, Aldo, lei è veramente un esegeta, altro che il Ravasi di turno. Ciò che lei ha messo in evidenza in sole tre battute, l’intero clero modernista (o pavido e seguace di don Abbondio) lo nasconde, o si rifiuta ostinatamente di riconoscerlo, e chi glie lo ricorda viene aggredito a male parole, oppure compatito. Cerchamo di impedire il lavaggio del cervello almeno a nostri cari, amici, parenti, conoscenti, cerchiamo di far aprire loro gli cchi su questo complotto satanico ordito da un’accozaglia di falsi pastori, veri lupi in veste d’agnello. Buon Pasqua, caro Aldo.