Il tentativo di Bergoglio di appropriarsi di Don Camillo con una citazione fasulla è inutile, perchè l’attuale Papa non si potrebbe trovare a suo agio in nessun angolo del Mondo piccolo e tantomeno nella povera chiesa di don Camillo, dove il Crocifisso parla davvero e lo fa sempre in punta di dottrina, perché è proprio su quel culmine affilato, e non nei giubilei della misericordia un tanto al chilo, che si trova la vera carità… e guardiamo anche cosa Guareschi pensasse del Vaticano II.
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Ogni settimana Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti potranno partecipare indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it , con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni martedì sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.
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Il successo di questa rubrica è testimoniato dal numero crescente di lettere che arrivano in redazione. A questo proposito preghiamo gli amici lettori di contenere i propri testi entro un massimo di 800 – 1.000 battute. In tal modo sarà più facile rispondere a più lettere nella stessa settimana. Ringraziamo tutti per la gentile attenzione e collaborazione.
PD
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Martedì 10 novembre 2015
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È pervenuta in redazione:
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Egregio dottor Gnocchi,
nella sua visita a Firenze, proprio oggi, papa Francesco ha citato don Camillo e Guareschi. Non è contento neanche di questo?
Distinti saluti
Domenico Vitaliani
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no che non sono contento, perché, se sono fedeli le cronache a cui lei si riferisce, papa Francesco ha detto: “Ma pensiamo anche alla semplicità di personaggi inventati come don Camillo che fa coppia con Peppone. Mi colpisce come nelle storie di Guareschi la preghiera di un buon parroco si unisca alla evidente vicinanza con la gente. Di sé don Camillo diceva: ‘Sono un povero prete di campagna che conosce i suoi parrocchiani uno per uno, li ama, che ne sa i dolori e le gioie, che soffre e sa ridere con loro’. Vicinanza alla gente e preghiera sono la chiave per vivere un umanesimo cristiano popolare, umile, generoso, lieto. Se perdiamo questo contatto con il popolo fedele di Dio perdiamo in umanità e non andiamo da nessuna parte”.
Si tratta dell’ennesima citazione sbagliata, o mal ricordata, o inventata da Bergoglio a proprio uso e consumo. Anzi a proprio abuso e consumo. Lo aveva già fatto con Gilbert K. Chesterton e, su Riscossa Cristiana, lo aveva spiegato da par suo Fabio Trevisan (clicca qui).
Quindi, caro Vitaliani, cominciamo togliendo di mezzo l’equivoco e falso “don Camillo che fa coppia con Peppone”. Don Camillo non “fa coppia con Peppone”, ma, ogni volta, fa la fatica di ricondurre alla casa di Dio il povero sindaco traviato dal comunismo. E con quali metodi lo faccia è spiegato molto bene in un racconto che si intitola “La processione”, quello che si conclude con la benedizione del Po nonostante il divieto dei comunisti. Quando don Camillo si trova la strada sbarrata da Peppone e compagni, imbraccia il crocifisso come fosse un arma e poi, una volta arrivato in riva al fiume, va a finire così:
“‘Gesù – disse ad alta voce don Camillo – se in questo sporco paese le case dei pochi galantuomini potessero galleggiare come l’arca di Noè, io vi pregherei di far venire una tal piena da spaccare l’argine e da sommergere tutto il paese. Ma siccome i pochi galantuomini vivono in case di mattoni uguali a quelle dei tanti farabutti, e non sarebbe giusto che i buoni dovessero soffrire per le colpe dei mascalzoni tipo il sindaco Peppone e tutta la sua ciurma di briganti senza Dio, vi prego di salvare il paese dalle acque e di dargli ogni prosperità. ‘Amen’, disse dietro le spalle di don Camillo la voce di Peppone. ‘Amen’ risposero in coro, dietro le spalle di don Camillo, gli uomini di Peppone che avevano seguito il Crocifisso”.
Questa, caro Vitaliani, è l’immagine letteraria più efficace della Regalità Sociale di Nostro Signore Gesù Cristo: la Croce al Vertice, poi il sacerdote e quindi, a piramide tutto il resto del corpo sociale, autorità civile in testa, in totale deferenza rispetto a Cristo. Non mi pare che sia esattamente l’idea di rapporto con il mondo praticata dall’attuale Pontefice.
Don Camillo non è quella robetta sdolcinata spacciata per prete cattolico dal vescovo venuto dalla fine mondo. Se c’è un concetto completamente estraneo al prete di Mondo piccolo e al suo creatore è quello di “umanesimo”: che non può essere “cristiano” e, quindi, neppure “popolare, umile, generoso, lieto”. Alla fine, il discorrere di Bergoglio, anche quando ci mette di mezzo la preghiera, anche quando parla del Vangelo, anche quando indica come esempio Nostro Signore, arriva sempre lì, all’uomo come centro e fine ultimo dell’universo. Il mondo che piace a questo Francesco è letteralmente invertito rispetto a quello in cui vive don Camillo, che ha al suo vertice, come principio e come fine, Gesù Crocifisso. Il mondo di Bergoglio è quella della “Gaudium et spes”, uno dei documenti più importanti del Concilio Vaticano II. E, per capire che cosa Guareschi, il padre di don Camillo, pensasse del Vaticano II, si guardi queste due vignette, pubblicate sul Borghese nel 1965 (cliccare sulle vignette per ingrandirle).
No, caro Vitaliani, proprio non mi piace questa fasulla citazione di don Camillo, perché ne fa un sacerdote dell’uomo invece che un sacerdote di Cristo. Se mi chiedesse di trovare un concetto che riassuma il don Camillo vero, quello creato da Guareschi e non quello inventato da Bergoglio, le direi che sta nell’opposizione a tutti coloro che vantano anche il minimo diritto dell’uomo davanti al Creatore. È proprio lì il vero don Camillo, perché è proprio lì il vero Guareschi: davanti a Dio l’uomo ha solo dei doveri perché solo Dio ha diritti.
Mi dica lei, caro Vitaliani, se un prete così può trovare posto nella chiesa da campo che questo Francesco sta erigendo a sua immagine e somiglianza. Non c’è un argine, non c’è un campo, non c’è una strada di Mondo piccolo in cui l’attuale Papa si possa trovare a suo agio. E meno ancora si potrebbe trovare bene nella povera chiesa di don Camillo, dove il Crocifisso parla davvero e lo fa sempre in punta di dottrina, perché è proprio su quel culmine affilato, e non nei giubilei della misericordia un tanto al chilo, che si trova la vera carità.
In Don Camillo e don Chichì, l’ultima opera dedicata a Mondo piccolo, il vecchio parroco è costretto a sopportare il giovane curatino che è venuto a spiegargli l’aggiornamento voluto dal Vaticano II. Tra i molti episodi narrati da Guareschi, c’è un dialogo che mostra la differenza tra la Chiesa vera, quella fondata da Cristo, che non muore mai anche se troppi fanno di tutto per oscurarla, e la parodia messa su da chi nomina invano il nome di Cristo.
“’La sua campagna contro la guerra’” dice don Camillo al curatino “’per esempio, è giusta: ma non si può trattare da criminali coloro che l’hanno combattuta e, magari, ci hanno rimesso la salute o la vita’”
“’Chi uccide è un assassino’ gridò don Chichì. Non esistono né guerre giuste né guerre sante: ogni guerra è ingiusta o diabolica! La legge di Dio dice: ‘non uccidere’, ‘amerai il tuo nemico’. Reverendo: questa è l’ora della verità e bisogna dire pane al pane e vino al vino!’”
“’Pericoloso dire pane al pane e vino e al vino là dove il pane e il vino sono il corpo e il sangue di Gesù!’ borbottò don Camillo testardo”.
Capisce, caro Vitaliani, si tratta di due fedi diverse. E direi che è discretamente significativo che “Chichì”, il nomignolo con cui Guareschi chiama il curatino aggiornatore, sia il diminutivo di Francesco. Che quel pretino fastidioso ed arrogante sia diventato Papa?
Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo
54 commenti su ““FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi”
Ho letto da qualche parte che i modernisti, anche quando citano Gesù Cristo, lo fanno sempre per parlare d’altro, per porre altrove l’accento. Come giustamente dice lei, caro Alessandro, Bergoglio, alias Francesco, pone al centro l’uomo, al quale Iddio deve adeguarsi, diventando quasi il suo servitore. E’ puro antreopocentrismo, immanentismo, nemico della trascendenza, è il “culto dell’uomo” di montiniana memoria (il famoso discorso di Paolo VI). Del resto, basta leggere cosa ha detto Bergoglio nel recente discorso ai dipendenti dell’Inps per capire che pensa e parla come un sindacalista sessantottino rivoluzionario, non come un papa, o anche un semplice sacerdote come don Camilo (cfr http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2015/11/danilo-quinto-compagni-avanti.html). Grazie e avanti con coraggio, sempre.
L’ho letto proprio ieri il racconto della processione…
grazie Alessandro
L’ attuale papa e’ cosi lontano dalla Chiesa rappresentata da don Camillo, quanto lo e’ la salute dalla malattia. Io ho smesso da un pezzo di leggerlo, sopra tutto nelle versioni dei suoi fans.
Io son nato a Milano 63 ” autunni ” fa. E per 25 anni ho dovuto sopportare un vescovo luterano. Si, perché Martini non era per nulla cattolico. E se e’ rimasta fede nel popolo ambrosiano, lo si deve allo Spirito Santo. Ora devo sorbirmi un papa peggiore, dato il diverso potere dei due. Credo nella Chiesa indefettibile. Ma non salto di gioia nell’ afflizione di questo periodo da Apocalisse.
E’ difficile vivere nel tunnel decenni senza provare un senso di angoscia.
Gaetano
Grandissimo Alessandro Gnocchi!
Benissimo caro Gnocchi, ma Le ricordo sommessamente (come giustamente facciamo al Papa) la doverosa chiusa: “Sia lodato Gesù Cristo”.
“Umanesimo cristiano popolare”: è questo il nome della nuova religione? Sembra uno slogan dell’eretico e ateo (si è dichiarato tale) don De Capitani, che ebbe a dire: “il cristianesimo è l’umanesimo”!
“Umanesimo” è il funesto termine con cui si designa il rituffarsi di un segmento della Civiltà Cattolica -quello fiorentino- nei gorghi del Paganesimo.
Dalla concretezza “romana” e cristica all’elitarismo neoplatonico della Firenze di Lorenzo de’ Medici.
Da “L’Amor che move il sole e l’altre stelle” (Dante, inizio del XIV secolo) a “Quant’è bella giovinezza / che si fugge tuttavia” (Lorenzo, “Canzona di Bacco”, metà del XV secolo): Epicureismo, giovanilismo, disperazione programmatica -peggiore di quella degli antichi-, archiviazione di Cristo per rendere culto a Bacco. Esattamente come negli anni ’60 (del Novecento: 500 anni dopo), e come negli attuali culti del cibo e del vino (“Spirito”)
Non è purtroppo il primo tentativo di presentare don Camillo come un precursore del “dialogo”
No, don Camillo nulla c’entra con Bergoglio. Il personaggio letterario che più somiglia al despota argentino è Tartuffe di Molière.
Tengan la amabilidad de no recordarnos que Bergoglio es argentino!!!!! Con Cristina tenemos ya de sobra!!! Por favor!
Bergoglio anche a Firenze ha fatto il legalista cattolAico: attacchi alla corruzione, allo sfruttamento umano e lavorativo e all’illegalità: e alcuni hanno pure applaudito a quell’aria fritta!
Quando il sale perde il suo sapore questi sono i risultati!
Anche oggi 300 bambini solo in Italia sono uccisi tramite l’aborto (considerando solo quello chirurgico) e Bergoglio non trova di meglio che dire le solite e scontatissime BANALITÀ: inutile dire che di quegli omicidi (che spesso avvengono fra sofferenze ATROCI) Bergoglio se ne frega (altro che pensare agli ultimi e ai VERI poveri): se gli importasse qualcosa ne parlerebbe spesso, visto che quegli omicidi avvengono tutti i giorni…si dice A PAROLE contrario all’aborto ma è più che evidente che quel crimine non gli toglie il sonno!
BANALITÀ ma anche INCOERENZA: dov’è la misericordina verso i corrotti, i corruttori e verso coloro che sfruttano i lavoratori? Non sono anche loro periferie esistenziali? La “chiesa” non è in ascolto anche di loro?
Infatti, caro Diego! A questo punto mi chiedo quale differenza passi tra Bergoglio ed un qualsiasi volto noto dell’establishment di sinistra!!!
Le dirò di più, data la smania riformista del VdR e dei suoi lacchè, perché non spianare la strada al “papato” direttamente, che so, all’ “onorevole” Puppato??? Protestanti per protestanti, facciano almeno le cose per bene andando fino in fondo, o no?
Scelta perfetta! Anche lei si dichiara “cattolica” e i suoi interessi sono simili a quelli di Bergoglio (sindacalismo, ambientalismo e combattere la corruzione)!
Anche la Puppato non vedrà l’ora che venga concessa la Comunione ai divorziati adulteri, considerata la sua vita,…e almeno lei non si nasconde dietro al “Dio delle sorprese”!
Ha ragione, caro Alessandro, forse la differenza maggiore sta nella COERENZA: c’è che dichiara apertamente le sue intenzioni e chi dice di parlare a nome di Qualcuno ma poi dice solo le sue opinioni!
E’ talmente abissale la differenza che intercorre tra Don Camillo e il papa attuale,che non capisco come uno possa pensare ad una affinità tra i due. Questo papa, da vero politico qual’è, invece di curarsi delle anime tenta di vendere il suo “personale programma di rinnovamento” con ogni mezzo.
Immenso Guareschi ! Lui sì, “profetico” (sia nel senso di parlare da ispirato sia nel senso di vedere il futuro).
“Francesco” ha già programmato l’appropriazione di San Pio (noto per essere stato integralmente antiprogressista, per aver visto l’Italia scendere nelle tenebre con l’avvento del CentroSinistra, per aver cacciato dal confessionale molte persone non sinceramente pentite): il Corpo sarà trasportato a Roma -dalla mostruosa cripta “egizia” in cui è stato posto-, per annunciare a tutti la “Misericordia” dei preti à la page
Esatto son 2 fedi diverse. La vera è Cristocentrica come non può essere altrimenti, poi se ne è affermata un’altra che definirei Antropocentrica di matrice bergogliana che piega la rivelazione al volere dell’uomo laico. Che Dio ci salvi!
“di matrice bergogliana”??? Se “bergogliana” lo intende come perfetto sinonimo di “roncalliana”, “montiniana”, “wojtyliana”, “lucianiana”, e, anche se più discretamente, “ratzingeriana”, allora sono d’accordo, altrimenti penso che sia un tantino fuoristrada!
Intervengo, scusandomi, solo perché il punto è importante (se ne discuteva già con Diego, restando in disaccordo).
Ripeto che, a mio giudizio, l’attuale Papa (o “uomo in Bianco”) agisce sistematicamente CONTRO la Chiesa- cosa che non facevano i Papi degli ultimi decenni. Prova del nove: gli altri erano ridicolizzati, dipinti come ferrivecchi, accusati di mostruosità (fu fatta circolare l’accusa di omosessualità per il beato Paolo VI; papa Benedetto: il Nazista persecutore degli Illuminati), aggrediti ogni giorno dai Massoni delle due sponde dell’Atlantico; questo è “uno splendore”
Ogni tanto capita che si riferisca a qualcuno per tirarlo dalla sua parte. Oggi è la volta di don Camillo.
A fine agosto, invece, in occasione della festa liturgica di S.PioX (il fatto mi causò tanta tristezza), si fece vedere a Messa e si mise in fila insieme ai comuni fedeli per ricevere la Comunione (sembra che avesse già celebrato messa poco prima; che bisogno c’era allora di andare alla Comunione?). Dichiarò di essere un devoto di S.PioX. Poi salì in macchina, sempre seguito da telecamere e fotografi, e salutò i presenti con tanto di sorrisi e agitando la mano – da vero seguace di S.PioX.
Se il tutto non fosse così drammaticamente e terribilmente tragico, ci sarebbe solo da farsi una risata.
Eccellente risposta! Francamente quando ho sentito in TV che Bergoglio ha citato Don Camillo ho avuto una reazione di rabbia… Per non parlare poi di tutti gli altri suoi “fini” concetti tra cui, non ultimo, la sua distinzione fra chiesa malata e sporca. È proprio la chiesa di Bergoglio ad essere malata (e non sporca), gravemente malata, per non dire altro.
Grandioso Alessandro Gnocchi con questi tempestivi distinguo che oggi pomeriggio, dopo aver letto le parole del VdR ho tanto desiderato che pronunciasse. Ed eccolo l’articolone magnifico che aspettavo: perfetto, puntuale, senza una grinza. E che altro poteva dire Alessandro, se persino io, che sono nessuno, mi sono infastidita per quelle citazioni fuori posto e per niente conformi all’animo che Giovannino ha consegnato a don Camillo? Grazie di nuovo, Alessandro!
Guareschi si sarà rivoltato nella tomba!
Pare che Pasolini, sulla cui figura è in atto una ubriacatura celebrativa, dopo la realizzazione de LA RABBIA, sfornata a quattro mani con Guareschi, avendo preso atto del genio, delle capacità e della sconfinata attitudine di Guareschi nei confronti del politicamente scorretto, quello vero e non quello pseudo e chic di chi abbracciò il partito che uccise il fratello partigiano non comunista per far carriera, stette per ritirare la sua parte del film per non sfigurare. D’altronde fece, per certi versi, la stessa cosa con Pound, prima bollato dal Pasolini come maiale fascista, poi celebrandolo, sempre per opportunismo, andandolo a intervistare e chiamandolo maestro. Francesco è come Pasolini: opportunismo pasoliniano allo stato puro. Guareschi, Longanesi e altri, ormai senza giacche a causa delle tiratine propagandistiche, oggi hanno un riconoscimento importante, purtroppo deviato. P.S.: l’edizione de IL PADRONE DEL MONDO di Benson reca la scritta ‘il libro più amato da Papà Francesco’. Sembra…
Nel quarantennale della morte violenta di Pasolini, pochi giorni fa, un Ministro (ovviamente “cattolico”: Franceschini) andò a deporre un giglio sul cippo che segna il luogo dell’omicidio. “Questo è l’amore Puro! “
Mi rattrista molto vedere come ci si uniformi in modo corrivo al paradigma della stampa laicistica di interpretare la fedeltà al vangelo come cedimento al mondo.
Chichì da giovane…. ma ora è grande e grosso, Checcho gli si addice di più, Checco… l’indesiderabile.
Caro Feder, mi piacerebbe che completasse il suo commento dopo “Sembra…”
Dal discorso del papa di ieri: “Che Dio protegga la Chiesa italiana da ogni surrogato di potere, d’immagine, di denaro”:
E gia’ perche’ il potere lo vuol tutto lui, l’immagine la vuol solo lui, guai chi gli fa ombra, il denaro lo vuol gestire tutto lui e pur parlando sempre dei poveri e’ amico e pedina dei massimi giochi economici mondiali… Che Dio protegga soprattutto te, Bergoglio, da codeste gravi tentazioni!
andate a leggere un articolo del 2014,del sito EFFEDIEFFE,dal tilolo”la teologia papale,tentativo di ricostruzione congetturale”,dove bergoglio,rispondendo in un convegno di vescovi ad un vescovo che si lamentava perché alcuni suoi sacerdoti erano riluttanti(per le note ragioni)a dare la comunione in mano,rispondeva di punirli severamente,perché non si può offendere il “corpo sociale”di Cristo usando il”CORPO MISTICO”!!!!!!!!!!!!uso il maiuscolo perché è l’unico corpo di Cristo….che a seguire le conseguenze di questa frase,può fare la fine che immaginate tutti! l’articolo lo si trova facilmente e se ricordo è del grande blondet.
Da dove proviene la parola CRISTIANO?…….Da CRISTO!
E LOGICO?…….Da LOGOS
CRISTO non è il LOGOS? e il CRISTIANO come sarà?…….Ovvio, LOGICO!
Ora faccio un discorso LOGICO: se Bergoglio non è il Vicario di Cristo?……….chi è?
Ovvio, l’anticristo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Purtroppo il ragionamento è sbagliato. Non voglio offendere nessuno. Ma questo atteggiamento cupo, risentito, rissoso mi sembra del tutto in contrasto con quello testimoniato da chi nelle parrocchie si impegna con serietà, con gioia e con entusiasmo nella catechesi, nell’evangelizzazione, nell’essenziale annuncio cristiano.
Guardi che qua non si offende nessuno.
Penso che lei abbia frainteso.
Il rifiuto semplice e limpido dell’eresia e dell’errore che Lei scambia per risentimento e rissosità, non è altro che servizio alla Verità che è Cristo.
Non c’è alcuna cupezza in questo servizio, tutt’altro, c’è fede, c’è impegno, c’è fortezza e coraggio, tutte doti tipiche del vero cristiano, ed
assai carenti purtroppo nei serraglietti modernisti delle parrocchiette “a la page” col prete vestito come un bidello anni 70 e le chitarre
in sacrestia.
Chi per restarsene lieto e beato nella sua gioia “a prescindere” crede di essere più cristiano degli altri, fa tanta compassione anche perché oggettivamente c’è ben poco da ridere.
Sono tempi difficili e non è con i flash mob e la misericordina a due euri che scanseremo il disastro che si stà profilando.
E’ certo che c’è da farsi venire un fegato da guinness.
Noi siamo cristiani per “servire la Verità” e non cercatori di “verità che servono”: chi anela al regno dei cieli, sa che già ora ha il resto in sovrappiù. Sennonché, stare nella chiesa di Bergoglio equivale per me allo stare in cucina e togliere dal frigo un cartone di latte scaduto.
Ho letto tante volte il don Camillo di Guareschi e mai ha parlato in quel modo mieloso e stupido, ma virile e forte, come la gente della Bassa.Inoltre non è un personaggio inventato, Guareschi si rifece a un vero prete e si sente. Inflessibile nell’anticomunismo e nel difendere la dottrina.Ma ormai ci dicono quello che gli pare. La Nazione di oggi era terrificante, paginate e paginate di isteria collettiva come se a Firenze fosse arrivato Cristo stesso. Ma che dico, isteria? Follia! Incomprensibile, fra l’altro. Cui prodest? Mah! Tra l’altro uno che i panni sporchi li voleva lavare in famiglia e non farli sapere al suo gregge,perché non gli conveniva, e quando gli hanno rotto il progetto si vendica con gli arresti,il che dimostra quanto dovevano restare segreti,non ci fa una bella figura.Ma nessuno lo ha detto, anzi il papa è diventato un paladino. Proprio vero che Il sonno della Ragione genera Mostri.
Cara Marina, non la legga La Nazione: io, pur essendo di origini toscane, non la leggo più da decenni, tanto mi nausea il suo lecchinaggio comunistoide. Inoltre quando ci sono questi viaggi papali evito di guardare i TG e leggere i giornali: la piaggeria bugarda e ipocrita mi fa letteralmente schifo. Ho appena ordinato “Il baluardo”, del card. Ottaviani; da qualche anno faccio solo letture di questo tipo, mi confortano e incoraggiano, malgrado i proccupanti “segni dei tempi” in cui viviamo; poi, sarà anche per l’età che avanza, ma ho deciso di non dedicare più un solo minuto del mio tempo ad ascoltare o leggere questi impostori, bugiardi come satana stesso. Delle loro mleatte vengo a conoscenza tramie siti onesti come questo, e se parlo di loro è solo per mettere sul chi va là quanti più fratelli/sorelle possibile. Bisogna pur fare qualcosa per sottrarre anime al demonio, purtroppo oggi la Chiesa fa l’opposto, le spinge nel baratro infernale.
Don Chichì, una volta fatta carriera, forte dell’esperienza maturata …nell’altro mondo, ha deciso di non affrontare sempre don Camillo di petto. Sa che quel vecchio è cocciuto, non capisce, forse è anche un po’ duro di cuore, ma ha ancora un grande seguito e la sua carità di sostanza tocca più del nuova idea di misericordia. Allora pensa di cambiare sistema. Certo continua a propagandare la sua rivoluzionaria esperienza religiosa, che gli ha fatto conoscere le periferie emarginate, il loro anelito ad un mondo nuovo, senza sfruttamento, legalitario, incorrotto ed anche un po’… stupefacente. Ma con don Camillo che fa? Decide di dargli ragione, qualche volta, ma con l’ intenzione di opporre alle tesi di don Camillo i suoi postulati, in vista di un risultato che sarà la sintesi voluta ! Tutto un popolo ha già decretato il successo di questo metodo. Don Chichì è certo che la spunterà, ma don Camillo gli risponderebbe: è pericoloso confondere il pane ed il vino…..
Cosa ci vuole ancora perché la tifoseria papista si svegli? Che siano beatificati Camillo Torres e Lutero o Scalfari e Pannella siano nominati cardinali ? Inutile sperare: sono troppo occupati a “cercare i segni dei tempi” e a esaltare il clima di gioia che ora regna nelle Parrocchie
Se davvero abbiamo a cuore la fede, questo tipo di sarcasmo non ha nulla di cristiano. Perché, al modo di certo laicismo, negare al credente la capacità di discernimento, il saper distinguere tra il rispetto dovuto a ogni persona pur nel confronto critico e l’apprezzamento della vocazione alla perfezione cristiana e alla responsabilità evangelica in ambito ecclesiale?
Il “sarcasmo” è volto per lo più ad alleggerire la costatazione dello sfascio.
Lei può ritenere che lo sfascio non esista, caro signor Mario. Altri ritengono che sia di proporzioni inimmaginabili. Io ritengo che in una situazione gravemente perturbata (in Occidente) sia intervenuto l’ “impensabile”: un Papa che non si considera tale e che si impegna nel demolire la Chiesa
E’cristiano coprire d’insulti chi manifesta una sensibilità tradizionale, definendolo cristano da pasticceria, fariseo, eticista, pelagiano e chi più ne ha più ne metta?
E’ questo perbenismo ipocrita che non ha nulla di cristiano. Borghesi piccoli piccoli.
Perbenismo ipocrita l’essere fedeli a Cristo?
Allora viva il perbenismo ipocrita (tutti i Santi ne erano affetti…e che dire di San Giovanni il Battista che è stato così duro con il povero Erode?)!
I cattolici seguono il Magistero Perenne e il Depositum Fidei: chi non li segue non è cattolico, anche se veste di bianco, anche se da del “borghese piccolo piccolo” al prossimo!
Chi è Lei per dire che l’amore per Dio, per le Sue Leggi e per la Sua Chiesa è “perbenismo ipocrita”? Per dare dei “borghesi piccoli piccoli” ai Cattolici?
E magari non ritiene “perbenismo ipocrita” battersi contro la mafia o la corruzione o il lavoro nero…
Se parla del perbenismo ipocrita di chi denuncia la mafia, la corruzione e il lavoro nero senza denunciare peccati ben più gravi e diffusi, sono d’accordo con lei!
Anche se sta parlando del perbenismo ipocrita di chi insulta i Cattolici tradizionali sono d’accordo con lei!
Caro Matteo, l’ho fraintesa e LE CHIEDO SCUSA: credevo che avesse dato del perbenista ipocrita a chi è fedele alla dottrina di sempre e al commentatore Sestolese!
Rileggendo il tutto ho capito che la Sua era una giustissima risposta a Mario!
L’avevo capito subito signor Diego. Non si preoccupi, tra noi poveracci di cattolici “all’antica” brutti e sporchi alla fine ci si intende sempre, perché si è si e no è no…. sono i saltimbanchi e gli impostori che piacciono a Repubblica sempre pronti a dare libero sfogo alla confusione che hanno in capo che non riesco proprio a digerire…. specie quando si mettono a fare le “maestrine buone” acqua e sapone del modernismo d’accatto.
:_)
caro Mario,sicuramente sei un cristiano convinto;però(non per fare il maestro….)lo hai letto ciò che ho scritto prima?pensa che,fra l’altro ,se c’è uno che fatica a stare fermo per fare l’adorazione,pregare…sono io! però io so che nonostante ciò i”tesoro”della Chiesa è Gesù Cristo realmente presente nell’eucaristia! e questo ,visto che il papa ha detto ciò che ho scritto,mi fa dire:benissimo le persone buone ed impegnate!ma è quella la cosa più importante?ovviamente,dirai tu,si impegnano perché fanno un cammino cristiano.ma,se va bene correre i rischio di sacrilegi e se davanti all’episodio che ho riportato non si fa una piega,ti domando:a quale Gesù Cristo ci si riferisce?io dico che se non si fa una piega….non è Gesù Cristo,ma un insieme di buoni principi,che chiamiamo falsamente…..Gesù Cristo! in sintesi:eresia modernista!!!!!
Splendido editoriale di Antonio Socci proprio su questo tema:
http://www.antoniosocci.com/cosi-bergoglio-manipola-anche-don-camillo-ma-lui-e-un-prete-cattolico-non-e-come-don-francesco-chichi/#more-4100
Credo sia opportuno riprendere in mano le grandi encicliche di quel grande Uomo, grande Pastore e grande Papa che fu Pio XI, DIVINI REDEMPTORIS, NON ABBIAMO BISOGNO, MIT BRENNENDER SORGE e QUADRAGESIMO ANNO, per comprendere tutto lo spessore e la profonda, lucida capacità di analisi dell’ora presente (la dissoluzione e le macerie odierne sono il frutto di quanto Pio XI denunciò) e i pericoli ideologici, culturali e politici. Pio XI non faceva telefonate, non invitava gli Scalfari di allora (certamente più pericolosi di quello di oggi) a parlare di questioni che si pongono agli antipodi non solo con la Dottrina della Chiesa ma anche con il Vangelo, non perdeva il suo tempo a interessarsi di scioglimento dei ghiacci, di insetti e di clima. Pensava a cose cruciali, e lo dimostrò, in tempi neri e disastrosi. Riprendere in mano queste encicliche per essere consapevoli che solo la regalità sociale di Cristo Gesù è il vero antidoto alle ideologie assassine e al nulla.
….Combattete, figli della luce, voi, piccolo numero che ci vedete, perché ecco il tempo dei tempi, la fine delle fini. La Chiesa sarà eclissata, il mondo sarà nella costernazione…..
(Apparizione della Vergine Santissima a La Salette il 19.09.1846)
Don chichí appartiene alla chiesa ,che ha eclissato la Vera Chiesa, quella di Don Camillo.
Ed ora don chichí, purtroppo per noi é diventato “papa”.
Vieni presto Gesù , nostro Cristo Re.
Amen !
Padre Cavalcoli, prima di essere punito e “rieducato”, scriveva che il Modernismo era entrato largamente nella Gerarchia e in Vaticano, ma non avrebbe potuto intaccare la Cattedra di Pietro.
Io gli credo – e vedevo in atto questa situazione. Per questo penso che oggi i brutti guai vengano “da UN presunto Papa”, e non “DAL Papa”: “Non è Francesco”.
Ripeto, però, con l’occasione: è inutile e dannoso disquisire su questa situazione. È importante, invece, non lasciarsi distruggere da essa