di Léon Bertoletti
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Ma lui lo sa? Va bene che viviamo in un mondo di contraddizioni e ipocrisie, ma un livello minimo di coerenza e di decenza non guasterebbe e dovrebbe sopravvivere. Quindi, una domanda: lui lo sa? L’intera “Lettera enciclica Laudato Si’ del Santo Padre Francesco sulla cura della casa comune”, secondo la dizione ufficiale, è una litania all’inquinamento acustico e ambientale, agli effetti nocivi, ai cambiamenti climatici, alle malattie, agli indigenti, agli ammorbati, agli intossicati, ai fumi, ai veleni, alle emissioni gassose… E poi, un giorno sì e l’altro pure, il tg del canale unico irreggimentato sotto diverse sigle mostra proprio lui, il capo della chiesa scattolica (la “s” privativa non è un refuso), l’unto delle signore, l’eletto della sinistra estrema che scorazza, che va a zonzo, che girella qua e là, che peregrina per rendere omaggio a qualche pseudoapostolo del luogocomunismo, del cattocomunismo, del clericocomunismo, del veterocomunismo, del santocomunismo in elicottero.
In elicottero! Un mezzo fracassone e sporcaccione, ecco: non elettrico o eco o verde o a energia solare che dir si voglia, ma alimentato a benzina, bramoso di combustibile avio, assetato di kerosene. Ma lui lo sa? Lo sa, insomma, quanto “spuzza”, quanto inquina quella bestia? Lo sa che ogni volta che si preme “start”, che si avvia, che si dà l’accensione, che girano le pale, che ci si alza in volo, si fa praticamente esplodere una bomba antiecologica? Innanzitutto c’è il chiasso, il frastuono, il rumore, il trat-trat-trat-trat assordante dei rotori, dei motori, del flusso d’aria che picchia sulle forme aerodinamiche. Poi ci sono le emissioni tossiche che sporcano, infettano, contaminano, inquinano, rovinano la qualità dell’aria a bassa quota e fregano i polmoni: esalazioni, fumo, ossido di azoto, anidride carbonica, idrocarburi, monossido di carbonio… Per non dire dell’impatto ambientale che hanno i residui sulla pavimentazione delle piste, degli oli usati, delle batterie, degli scarichi di bordo. Ma lui lo sa? Se ne rende conto?
E dunque, non farebbe un’opera meritoria, un gesto sano, un atto pulito, un piacere al pianeta semplicemente restando in Vaticano, come alcuni suoi nobili e santi predecessori, o se preferisce a Casa Santa Marta? Non sarebbe, questa, una scelta più in linea con il suo cuore verde e più conforme, pratica, efficace che il proiettare immagini di elefanti e giraffe su San Pietro? Non rappresenterebbe un vero atto d’amore per il Creato e le creature meglio di tante parole, parole, parole e documenti, documenti, documenti e chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere? Davvero risulterebbe un contributo concreto, al contrario di tutti quei viaggi che ci riempiono le narici di polveri sottili e schifezze varie, alla causa ecologista e ambientalista che tanto ama. In fondo, come ha lasciato detto quell’Agostino che di traffico aereo non poteva intendersi ma conosceva il viavai marittimo: amando, non navigando, si raggiunge Colui che è da per tutto.
Se vuole bene alla natura, Francesco I, stia a casa sua.
12 commenti su “Francesco, Fratello Elicottero e Sorella Ecologia – di Léon Bertoletti”
bellissimo, ben detto Léon! Ma lui, quello, è fatto così: come quando si preoccupa dei suoi poveri affamati, che intanto ci pensa lui a rimpinzarsi per loro: guardatelo che armadio inverecondo è diventato! E il bello è che anche il suo dottore gliel’ha detto: MENO AMATRICIANA, SANTITà ( oh certo, ‘santità’ che così gonzi lo adorano e i i lestofanti come lui godono per il vilipendio della santità!)
Già, stia a casa, sempre, …così evita anche le solite interviste sull’aereo con le solite cripto-eresie, i soliti luoghi comuni, le frasi anti-cattoliche ecc…
Francesco 1° ………. e speriamo ultimo……
Signor Fabio, condivido la sua speranza!
Egregio,
non esageriamo, il “1°” non c’è.
Sua cremeria, ci tiene a precisare, “solo Francesco”.
Ergo zero, solo zero, come ammesso, inconsciamente, dallo stesso gelataro de S.Marta.
Cordialmente,
G. Vigni
Splendido articolo!
I danni ecologici che produce l’elicottero non possono interessare il “papa” e la ragione è molto semplice: anche lui è un l’elicottero che sta inquinando gravemente la Chiesa.
Beh….potrebbe ripristinare la sedia gestatoria e farsi portare a spalla come i papi di una volta: sistema ecologico e volto al risparmio!
Bè, lo conosciamo Omissi: predica bene e razzola male.
A dirla tutta,NON predica neanche bene, e razzola molto,molto Male.
ci siamo capiti…
sua cremeria, armadio inverecondo … Alla faccia delle argomentazioni!
l’argomentazione è tutta nell’articolo: non è chiara abbastanza? Provi lei a giustificare ARGOMENTANDO la coerenza, in questo caso ecologica, del novo francesco: staremo ad ascoltare! (perché se vuole andare a trovare i suoi amici, Sua Coerenza Somma, può sempre prendere un mezzo pubblico, lui che portandosi per mano la sua borsa nera – bella evidenza contro il suo bianco gelataio! – vuol dimostare che è come tutti gli altri, come tutti noi, soprattutto come i suoi s empre in bocca ‘poveri’, che certo non schioccano le dita, e voilà, l’elicottero è qua!
e poi, scusate, perché ” REPUBBLICA ITALIANA”? Il vaticano, non ha soldi per portare in giro questo Pezzo d’Arredo pregiato??? Anche le sue scorribande antiecologiche dobbia finanziare, e a noi le ricadute dei suoi effetti inquinanti???