Sono arrivati. L’invasione silenziosa dell’Occidente da parte dell’islam continua a marce forzate. Utilizzando tutte le leve a disposizione: quelle migratorie, quelle giuridiche, quelle culturali, quelle scolastiche, quelle sociali, quelle elettorali e, naturalmente, quelle finanziarie. E’ in quest’ultima prospettiva che si colloca l’inaugurazione della prima agenzia di finanza islamica a Nantes: Noorassur propone dei prodotti di risparmio e assicurativi halal ovvero conformi alla sharia, alla legge islamica. Questa società di intermediazione, già presente con altre due filiali in Francia – a Chelles ed a Melun -, ha aperto i propri sportelli anche qui, per la precisione a Rezé, quartiere Pont-Rousseau, lo scorso 28 maggio.
Fondata nel 2012, presente soltanto su Internet sino al settembre 2015, Noorassur si appoggia ad una rete di mediatori indipendenti, parlando ai risparmiatori di «un’alternativa etica alla finanza convenzionale», come se tutto il resto fosse immorale. Tra i loro principi elencano il no agli interessi ed alla speculazione, no all’usura e no agli investimenti “impuri” (alcool, gioco d’azzardo, tabacco, droga, armamenti,…), condividono obbligatoriamente perdite e profitti nell’ambito di un’economia definita «reale e tangibile. La nostra attività è trasparente, senza legami di tipo capitalistico con Paesi stranieri, aperta a tutti, anche ai non musulmani», dicono, con una strizzata d’occhio ai capitali di tutti, all’insegna del «pecunia non olet» più spinto e sbarazzino.
Tutto qui? Sì, ma solo in superficie. Approfondendo la questione, balza all’occhio come i Consigli, incaricati di verificare la conformità dei prodotti e dei procedimenti alla sharia, siano costituiti esclusivamente da esperti in religione islamica. I comitati comprendono generalmente gli ulema delle quattro scuole sunnite riconosciute. Ovviamente prevedono anche offerte mirate: ad esempio, forme di risparmio per il pellegrinaggio alla Mecca (chissà se vengano concesse anche per pellegrinaggi a Lourdes o a Fatima…), formule per il rimpatrio dei defunti e la sepoltura nei loro Paesi d’origine e, da quest’anno, anche per la tutela giuridica contro ogni forma di discriminazione o sedicente “islamofobia”, mettendo a disposizione giuristi ed avvocati. Passaggio, questo, molto importante, poiché indica un salto di qualità: sebbene affermino di volersi aprire a qualsiasi risparmiatore, di fatto il proprio target resta quello musulmano, proponendo strumenti per trascinare in tribunale chiunque venga considerato “nemico” dell’islam, mentre nulla si dice sull’eventualità di un’analoga assistenza giudiziaria anche per i casi di “cristianofobia”. E’ evidente, al di là dei sorrisi di facciata, una disparità di trattamento tra cliente e cliente in un mercato, come quello occidentale, in cui i musulmani rappresentano, nonostante gli sbarchi ad oltranza, ancora una minoranza. Se si è cristiani, le opportunità non sono le stesse.
La politica seguita è insomma quella della mano tesa, ma non convince: le loro ambizioni, nemmeno nascoste, sono quelle tipiche dell’arrembaggio finanziario. Noorassur punta a costituire in Francia una ventina di agenzie entro i prossimi mesi. Prepariamoci ad uno sbarco imminente anche in Italia.
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