La saga dei Frati Francescani dell’Immacolata sta vivendo un’altra fase, altrettanto singolare quanto quelle già passate; e che gettano una luce pessima sulla Chiesa, e su alcuni dei suoi protagonisti. La Congregazione per gli istituti di Vita Consacrata ha infine deciso di commissariare anche il ramo femminile dei Francescani dell’Immacolata.
di Marco Tosatti
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La motivazione: pare che l’ordine non sia riuscito ” ad assimilare adeguatamente ed applicare nel contesto della propria vita e missione apostolica le ricchezze dell’insegnamento conciliare e del successivo magistero papale sulla vita consacrata” . I processi di ogni regime totalitario ci hanno insegnato che più vaga è l’accusa (“attività contro il popolo”) tanto più difficile, se non impossibile difendersi. E vista dall’esterno un’accusa del genere, rivolta a persone che vivono una vita realmente povera, seguendo San Francesco e Massimiliano Kolbe, che praticano ore di devozione eucaristica al giorno (quanti religiosi, anche molto a la page oggi, lo fanno?), ha un sapore un po’ fantastico, quasi irreale.
Se poi vediamo quella che è la realtà nella Chiesa, anche i più entusiasti a parole delle esortazioni di papa Francesco, fra diocesi e ordini religiosi in bancarotta, porporati accusati di aver protetto preti e vescovi pederasti, seminari in cui succede di tutto e di più, da persone ahimè esperte del mondo non si può non chiedersi: ma che cosa avranno fatto mai queste tre/quattrocento suorine? (Identica domanda, senza risposta, la ponemmo molto tempo fa per il ramo maschile).
Non casualmente, perché tutta l’operazione dei Francescani dell’Immacolata ha sempre avuto un lato mediatico di appoggio particolarmente aggressivo, virulento e tutt’altro che evangelico, mentre era in corso il Commissariamento sono uscite dichiarazioni molto forti di un paio di suore che hanno abbandonato l’ordine molti anni fa, contenenti accuse che le fonti vicine alla vecchia gestione dei FFI non hanno avuto molta difficoltà a smentire.
Che cosa pensare? Che frati e suore avessero la colpa, imperdonabile oggidì, al tempo della misericordia e della tenerezza, di essere troppo tradizionalisti; che nella gestione attuale della Chiesa queste diversità non siano non solo ammesse, ma neanche tollerate, e che di conseguenza sia in corso un’operazione di ristrutturazione mentale dei frati (a cui è proibito andare a fare i preti altrove, così come è proibito ai vescovi di accoglierli); che all’interno dei FFI qualcuno molto astuto, determinato e ambizioso pensi di cavalcare l’onda. E che anche la parte materiale non sia estranea a questi giochi.
Anche se la giustizia, che in un primo momento aveva bloccato i beni, ha dovuto riconoscere che non erano dell’ordine, ma dei benefattori laici, e tornare sui suoi passi. Fra l’altro, un sito nemico del fondatore, scrive così dei vertici femminili commissariati: “ Una funzionaria della CIVCSVA (Congregazione di Vita consacrata, N.D.R.) mi ha inoltre confidato che le superiore non si sono nemmeno presentate al Dicastero per ricevere il decreto di commissariamento, intente come erano a continuare a svuotare le casse dell’Istituto e ad occultare documenti scottanti. Credevano evidentemente che senza la promulgazione non ci sarebbe stata la messa in opera del provvedimento”. Sono accuse gravi. Di cui forse le religiose interessate potrebbero chiedere ragione, per tutelarsi, di fronte alla giustizia religiosa e a quella civile.
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15 commenti su “FFI, Vaticano colpisce ancora…. – di Marco Tosatti”
Prevedibile questa mossa, l’aspettavamo con una certa curiosità sulle motivazioni: ridicole, come d’altronde per i frati. Tante illazioni, mormorazioni, testimonianze perlomeno discutibili se non assurde, sequestri e poi dissequestri, scoop giornalistici, interviste e servizi televisivi, tempestivamente coordinati da una regia occulta. Alla base del tutto la colpa dei fondatori di aver ideato e creato un Istituto di religiosi/religiose basato su fondamenti essenzialmente cattolici, con una spiccata verve mariana. La mariologia è alla base di questo ordine e sembra proprio che ciò dia molto fastidio non solo al demonio, come detto dallo stesso Bergoglio e riportato dal recente articolo di Blondet, ma anche al Papa stesso (sempre come riferito nell’articolo suddetto). L’Immacolata è d’incomodo a questa neo-Chiesa cattotestante,sempre meno cattolica e più protestante.
“Maria sine labe concepta, ora pro nobis, qui confugimus ad te!”.
Queste notizie mi colpiscono fin nel profondo dell’animo, perché in un passato non molto lontano sono.stata molto vicina alle suore. Ero la loro insegnante di latino, entravo regolarmente nella loro stretta clausura. E’ stata una esperienza bellissima, che mi ha ispirato uno scritto che ho mandato a Luigi Accattoli, e che si trova nel suo blog, nella sezione “Cerco fatti di Vangelo – Qui è perfetta Letizia”. Ho anche elaborato un saggio in latino, che è stato pubblicato da Latinitas, rivista in lingua latina del Vaticano. La mia testimonianza si può ridurre a questo : incontrando le suore mi sono sentita aiutata nella fede. Queste notizie mi sconvolgono. Che posso fare per aiutarle? Non si sono mai lamentate, non hanno mai detto niente. Quante cose belle e sante potrò raccontare! Per favore, datemi un consiglio, perché non posso restare inerte dato quello che sta accadendo.
Metto il mio indirizzo internet, dove si possono trovare alcuni scritti sulla mia esperienza con le suore.
Non essendo riuscito l’Ordine ”… ad assimilare adeguatamente ed applicare nel contesto della propria vita e missione apostolica le ricchezze dell’insegnamento conciliare e del successivo magistero papale sulla vita consacrata …”, in pratica il discorso vuol dire questo: poiché quest’ordine di suore non ce l’ha fatta a morire di morte propria, come tutti gl altri, che, applicando le ricchezze dell’insegnamento conciliare, sono morti o moribondi, … poiché non ce la fa da solo, gli diamo una mano noi !!!
Signori, io rimango della mia idea: da una parte il Rosario, perché senza un aiuto dall’Alto si potrà far ben poco, dall’altra, bisogna inviare lettere di protesta alle congregazioni vaticane, ma non tramite l’internet, proprio di carta.
Bisognerebbe che qualcuno redigesse un testo base, da far circolare nell’internet, un testo da scaricare, eventualmente modificare, firmare e far firmare, nome, cognome, indirizzo, affrancare e spedire per posta.
Altrimenti son chiacchiere.
Caro Lotario personalmente ho scritto più volte a Congregazioni varie e al Papa stesso, sia con varie raccomandate (richiedono i documenti quando si invia una raccomandata al pontefice) sia con lettere aperte pubblicate a suo tempo in qualche blog, una a dir il vero anche un po’ irriverente. Ma nulla, nemmeno una risposta anche solo un riscontro di comodo. Quando dietro le quinte il regista è lui, el Papa, tutti si conformano al suo dictat, anche in barba alle leggi canoniche. E nessuno osa prendere posizione contraria, forse per paura di finire Arcivescovo Emerito di qualche atollo sperduto nel Pacifico …
Spero che tutta questa persecuzione, contro frati e suore Francescani dell’Immacolata,
faccia loro avere, nella vita futura, l’accesso dritto al Paradiso: il Purgatorio lo stanno
vivendo in terra!
Sto giusto leggendo “La memoria negata” dell’impareggiabile Pucci Cipriani e soffermandomi sulle pagine che riguardano P.Serafino Lanzetta ( a quel tempo ancora parroco a Firenze) nelle quali viene anche nominato P.Paolo Siano, profondo conoscitore della massoneria, mi sto facendo un’idea tutta mia sulle motivazioni che stanno portando alla distruzione di un ordine così fiorente e ricco di vocazioni. Troppo elevate ed acute le menti di questi santi sacerdoti, troppo scomodi; meglio eliminarli, via, via… E le suorine: troppo pericolose con la loro casa editrice, col quel Settimanale di P.Pio così nocivo per le anime, con le voci così perverse e negative di chi vi scrive… Ma che scherziamo? Via, via tutti! Aria nuova! Che puzza di zolfo, però!
Dici “puzza di zolfo” Tonietta?
Qui mi sembra che ci sia anche l’arrosto….
http://www.maurizioblondet.it/involontaria-ammissione-di-el-papa-a-quelli-che-perseguita/
Dire che sono piena di tristezza è poco. Preghiamo per questi frati e queste suore. Loro comunque sono già molto vicini al Padre!
Secondo Blondet Bergoglio si è preso tutta la responsabiità della persecuzione inflitta ai frat/suore FF I; di più, ha anche agiunto che se vvliono vederla, la persecuzione, come un atto diabolico, sono liberi di farlo. Csaa dire di più? ha fatto “outing” ? Del resto, il grande Marcel de Corte nel 1970 scriveva “non v’è esempio nella storia di un ingannatore che non finisca con lo smascherarsi” (“La rande eresia”, pag. 104; Giovani Volpe Editore, Roma, 1970). Bergoglio ci ha fornito, forse involontariamente, un’ulteriore prova della veridicità di quest’affermazioe.
Hanno ucciso i profeti, hanno perseguitato Padre Pio… Perchè meravigliarsi? Contro i veggenti e i mistici che hanno la Grazia di incontrare l’Aldilà da vicino nasce sempre una certa invidia da parte di chi pensa di essere più meritevole di ricevere questi favori. All’invidia subentra poi la rabbia di quanti vogliono indirizzare la Chiesa su altre vie che di solito portano alla perdizione; per lo più si tratta di ecclesiastici, di tutti i livelli. Grazie Antonella Lignani, che ha il coraggio di esporsi per testimoniare la verità vissuta: anch’io ho avuto la fortuna di frequentare un convento benedettino di moltissime suore e condivido che l’aria che vi si respira è quella del Paradiso. Non l’aria mefitica che circola nelle nostre realtà. Io non sento Bergoglio come mio pastore, provo fastidio dalla sua ingombrante presenza (libri, santini, souvenirs) e dalle sue battute che in bocca a un papa… Come l’abbassarsi a polemizzare in pubblico mondiale con un sindaco, uccidendo un uomo morto.
Anche io sto pensando di scrivere al Vaticano. Ho preparato una memoria, che posterò più tardi, perché adesso non ho proprio tempo.
TESTIMONIANZA di Antonella Lignani, nata a Città di Castello il 26-6-1941, ed ivi residente in via Guelfucci 5.
Sono una insegnante ora in pensione di latino e greco, e per tre anni (2007 – 2010) sono entrata nel Monastero delle Murate di Città di Castello per leggere insieme alle suore testi sacri e liturgici in latino.
Per me è stata una esperienza bellissima. Mi sono trovata davanti ad una ventina di giovani suore, gioiose, composte, sorridenti, pronte ad ascoltare. Con loro ho fatto l’esperienza della lettura di testi in latino cristiano che non conoscevo, e sulla quale ho pubblicato saggi che sono stati accolti da riviste e pubblicazioni specializzate. Un contributo in lingua latina intitolato “Scholasticae Commentariolum” è stato pubblicato in “Latinitas” edito nella Città del Vaticano nel III fascicolo del 2010 pp. 224 – 235. In questo contributo si racconta dapprima la mia esperienza di insegnante di latino presso il Monastero, e quindi sono raccolti dei “dialoghi” delle suore in…
in latino, brani che componevo per loro proprio allo scopo di introdurle allo studio di questa lingua.
Un altro contributo, intitolato “Da Internet all’hortus conclusus” è stato pubblicato negli “Annali” del Liceo Classico di Città di Castello del 2008, pp. 189 – 220. In esso si parla della scoperta, fatta insieme alle suore, di splendidi testi della letteratura latina cristiana sviluppatasi praticamente in due millenni.
Ho collaborato ad iniziative di studio ed editoriali delle suore. Il vaticanista Luigi Accattoli ha pubblicato in suo libro (Cerco fatti di Vangelo 2, Bologna, EDB 2011) e nel suo blog un breve testo in cui parlo della mia esperienza con le suore, col titolo: “Qui è perfetta letizia”.
http://www.luigiaccattoli.it/blog/cerco-fatti-di-vangelo/16-qui-e-perfetta-letizia/antonella-lignani-e-le-monache-che-cantano-con-giubilo/.
Quando uscivo dagli incontri di studio con le suore riportavo serenità e gioia, e mi sentivo aiutata nelle fede.
Una volta ho incontrato il padre Stefano…
Mannelli, che mi attendeva accanto all’altare. Spontaneamente gli ho baciato le mani ed ho ricevuto da lui un ringraziamento e una bella coroncina del rosario. Quando sono uscita dalla Chiesa, i conoscenti che mi incontravano si stupivano della mia espressione felice e luminosa.
Questo posso testimoniare.
Antonella Lignani
Questa è la mia testimonianza (qui divisa in tre post) che sono pronta a ripetere di fronte a chiunque.