di Redazione
Abbiamo letto una pagina Internet che non sappiamo definire, se non come “agghiacciante”, ma probabilmente non esiste aggettivo sufficiente.
La trovate cliccando su
www.mariomieli.org/spip.php?article600
E’ la “celebrazione” di un povero infelice, un malato psichiatrico caduto nei livelli più tragici dell’auto depravazione e dell’autodistruzione. È morto a 31 anni. Suicida, non a caso. Non è un caso, perché le sciagurate amicizie lo esaltavano come un “esempio”, e tuttora esiste una Associazione che porta il suo nome.
È una lettura istruttiva per capire bene come l’esito della perversione dell’omosessualità, esaltata e idolatrata, non può essere che la morte. L’uomo rompe le barriere della natura, come Dio le ha create, e si immerge nell’inferno. Se poi quest’uomo è attorniato da altri malati, che non conoscono la misericordia, ma sono mossi dal suo stesso furore di autodistruzione, il finale non può essere che tragico.
Non riportiamo l’articolo, Vi indichiamo solo il link, perché ognuno scelga se leggere. Non esageriamo dicendo che è una lettura agghiacciante. Ma è assolutamente istruttiva, laddove possa sussistere anche il più millesimale dubbio sulla natura e sull’esito dell’omosessualità. La natura è la malattia, l’esito è la tragedia.
Vi consigliamo anche, e questo con tutta tranquillità, un video di Luca Di Tolve, “Omosessuali si nasce?”. È una testimonianza di grande chiarezza, sia per conoscere un iter psicologico in cui è maturata la malattia, sia per rendersi conto di come il conformismo dominante rinunci (quando addirittura non ostacola) a dare qualsiasi aiuto all’omosessuale, rifugiandosi dietro un’affermazione tanto comoda quanto falsa: “E’ nato così!”. Trovate questo video sulla home page di Libertà e Persona, cliccando sugli inserimenti del 4 giugno.
Ringraziando il Cielo, non esiste solo la disperazione dei depravati!