DISCORSO DEL SANTO PADRE PIO X
AI PARTECIPANTI AL XVI CONGRESSO INTERNAZIONALE EUCARISTICO
4 giugno 1905
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Dopo avere innalzato un inno di lode e di ringraziamento a Gesù Redentore nell’Eucaristia sento il bisogno di ringraziare il Presidente del Comitato permanente dei Congressi Eucaristici, quanti sono Eminenti Cardinali che presero parte a questo Congresso, tutti i venerandi Prelati che con la loro presenza lo resero più solenne; i distinti oratori, quanti sono i congressisti, implorando su tutti le benedizioni del Cielo. Sento il bisogno di ringraziare i cari figliuoli d’Italia, che approfittando di questa solenne occasione, da tutte le diocesi convennero a Roma per prestare omaggio alla Cattedra di Pietro e per unirsi con i figli di tutto il mondo e in nome di Gesù in Sacramento: Dio li compensi e li benedica.
Dobbiamo unirci tutti, o diletti figli, ai piedi dell’ altare perché là si compie la nostra redenzione, là lo spirito, tratto dall’innocenza alla colpa, ritorna all’obbedienza, all’unione più perfetta con Dio e cessando quella sleale, ingrata separazione, ritorna al governo della sua provvidenza, là si sentono le parole di redenzione del nostro amoroso Redentore, povero per forza di amore, ricco di tutte le virtù per rendersi affabile a tutti; che dopo di aver condotto una vita santa, immacolata, dopo di aver predicato le sue dottrine immolava la sua vita sull’albero della Croce per portare a tutti la redenzione e la salute, lasciando i mezzi necessari per poter riacquistare la perduta innocenza. Dove potremo meglio raggiungere il fine della redenzione se non nel divino Sacramento dell’Eucaristia?
Noi vediamo purtroppo che tanti, di cristiano non hanno che il battesimo ricevuto da bambini e pel resto camminano sulla Via della perdizione. Solo nella penitenza, nella confessione delle nostre miserie al sacerdote troveremo la remissione della colpa. Dobbiamo vigilare contro tutti i nemici che ci stanno attorno, e dobbiamo essere sempre timorosi di non ricadere in quel fango che purtroppo ci ha imbrattati. Nel divino Sacramento dell’ Eucaristia, troviamo tutto ciò che è necessario per riacquistare la perduta innocenza. Perché Dio è bontà e carità per essenza, chi si accosta all’altare Eucaristico sente il suo cuore riempirsi di amore, si sente al disopra di ogni cosa terrena. Sì, miei dilettissimi, il divino Sacramento dell’ Eucaristia ci rassicura l’eterna vita e ci rende certi di combattere vittoriosamente contro tutti i nemici.
Quanto non è dunque encomiabile, quanto non è da raccomandarsi a tutti di accostarsi di frequente al Sacramento Eucaristico per onorare Gesù in Sacramento, per adoperarsi in tutti i modi onde questo tesoro di divina bontà che Gesù ha voluto lasciarci, non abbia ad esser perduto? Ripeto pertanto, o miei diletti, le parole che ho rivolto stamane al Comitato: Prego e scongiuro voi tutti, perché raccomandiate ai fedeli di accostarsi al divino Sacramento. E specialmente a voi mi rivolgo, diletti figliuoli sacerdoti, perché Gesù, il più grande dei tesori del Paradiso, il più grande dei benefici che abbia avuto l’umanità desolata, non abbia ad essere così vilmente, ingratamente abbandonato.
Noi dobbiamo procurare, per quanto è possibile nella nostra povertà e nella nostra miseria, di dimostrare a Gesù Cristo la nostra gratitudine, la nostra riconoscenza; e allora si aprirà il cielo sopra di noi, e discenderanno le grazie elette, discenderanno le divine misericordie, la pace, la carità, il bene universale. E canteremo sulla terra le lodi di quella Provvidenza divina nel cui nome con effusione di cuore, a tutti i presenti, alle loro famiglie, ai loro cari, alle loro opere, a seconda delle loro intenzioni, impartisco l’Apostolica benedizione.
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