Sento molto parlare (e mi chiedono di parlare) di divorzio breve. Che cosa ne penso? Io però, prima che alla mia opinione, vorrei dare la parola a una bella lettera che mi è stata segnalata da Torino.
di Sabrina Cottone
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E’ apparsa su “La Voce del Popolo”, storico settimanale della Diocesi. Ne pubblico ampi stralci, che ci consentono di vedere la cosa da un punto di vista di solito un po’ offuscato: gli uomini e le donne che cercano di salvare i propri matrimoni. Spesso, con un po’ di tempo a disposizione, ce la fanno. Ma che succede se il divorzio è più breve della sbandata che l’ha causato? Ascoltiamo una donna che sa quel che dice: perché l’ha vissuto. E poi studiato.
“Gentile Direttore…
poiché seguo alcune persone che stanno vivendo fatiche coniugali, simili a quelle che anch’io mi sono trovata ad attraversare, mi convinco sempre più che il divorzio breve (in Parlamento lo si vorrebbe autorizzare in 6 mesi, anziché 3 anni) sia una follia!
Sono dell’idea – e non è un tanto per dire, visto che mi costa sangue quotidiano – che il matrimonio sia una forza inaudita, specialmente quando è in crisi…
Mi pare che nel dibattito pubblico manchi una riflessione sul fatto che il tempo della separazione, oggi fissato in tre anni prima di arrivare all’eventuale divorzio, persegue esattamente uno scopo: far riflettere. Per riflettere sul destino del proprio matrimonio occorre tempo adeguato, questi famosi tre anni. Occorre darsi tempo, perché sappiamo come noi uomini e donne siamo fatti.
Le statistiche – odiose ma significative – dicono che spesso le crisi matrimoniali esplodono al comparire dell’amico/amica che comprende, che presto diventa amante e che impedisce, per la natura stessa delle passioni che accecano, una riflessione matura. Occorre che si attenui quel tempo e poi si può provare a riflettere… .e magari si può provare a ricostruire.
Le stesse passioni hanno una durata massima di due anni, e poi? Molti vorrebbero ricucire legami interrotti… Ecco, questo è il senso di quei tre anni… non altro. Certo siamo sempre preoccupati di «risolvere» le pendenze, l’incertezza non è ambito dell’essere umano, che pure è incerto per sua natura…. meravigliosa fragilità umana. Ma se i tre anni vengono annullati, la fatica dell’orgoglio, il riavvicinarsi a coniugi che hanno appena rimarginato ferite sarà reso ancora più difficile. Ovviamente… questo non si dice!
Nel mio piccolo, alle persone che provo ad accompagnare suggerisco, in punta di piedi, di fidarsi e non chiudere mai nessuna porta…. Servono spiragli di luce, non per coltivare il sogno di ritorni impossibili, ma speranze di vita possibile”.
Mi fermerei qui, agli spiragli di luce. Un pezzettino di cielo.
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fonte: Il Giornale
4 commenti su “Divorzio troppo breve? – di Sabrina Cottone”
Un ringraziamento soprattutto a Forza Italia, a Fratelli d’Italia ed a tutti coloro che hanno votato a favore della distruzione della famiglia in manera ancora piu’ rapida. Possiamo avere i nomi ed il partito di appartenenza?
La Fondazione “Novae Terrae”, insieme a molte altre ONG europee, ha proposto un manifesto a tutti i candidati alle elezioni europee del 25 maggio scorso. I firmatari si “erano” impegnati, se eletti, a promuovere e difendere i valori contenuti nel documento. e tra questi quello della famiglia considerata…” la cellula elementare della società, un luogo fondamentale per lo sviluppo culturale, educativo e intellettuale dell’individuo e un’inestimabile risorsa per la collettività nel suo ruolo di assistenza materiale e morale nei confronti del singolo….La famiglia -continua – è anche un potente fattore di sviluppo sociale e di coesione comunitaria per la democrazia: la stabilità del matrimonio si dimostra un elemento necessario per la creazione di comportamenti positivi e virtuosi a livello comunitario…”
Mi chiedo, tra i nomi di seguito trascritti i candidati eletti , già parlamentari, alla luce dei valori contenuti nel “manifesto” firmato, erano presenti nell’aula di Montecitorio ?
Giovanni Alemanno Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale ITA
Magdi Cristiano Allam Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale ITA
Roberta Angelilli NCD-UDC ITA
Alfredo Antoniozzi NCD-UDC ITA
Paolo Bartolozzi Forza Italia ITA
Sergio Berlato Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale ITA
Francesco Biava Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale ITA
Antonio Cancian NCD-UDC ITA
Massimo Caprari Scelta Europea ITA
Marco Carraresi NCD-UDC ITA
Carlo Casini NCD-UDC ITA
Lorenzo Cesa NCD-UDC ITA
Luciano Ciocchetti Forza Italia ITA
Marinella Colombo Scelta Europea ITA
Lara Comi Forza Italia ITA
Salvatore detto Sasso Deidda Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale ITA
Averaldo Farri Verdi ITA
Carlo Fidanza Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale ITA
Lorenzo Fontana Lega Nord ITA
Matteo Forte NCD-UDC ITA
Pino Galluzzo Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale ITA
Elisabetta Gardini Forza Italia ITA
Giuseppe Gargani NCD-UDC ITA
Paolo Guzzanti Forza Italia ITA
Giovanni La Via NCD-UDC ITA
Maurizio Lupi NCD-UDC ITA
Silvio Magliano NCD-UDC ITA
Giorgia Meloni Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale ITA
Filippo Piccone NCD-UDC ITA
Pasquale Ricchiuti Io cambio – MAIE ITA
Alessandro Rondoni NCD-UDC ITA
Massimiliano Salini NCD-UDC ITA
Marco Scurria Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale ITA
Sergio Silvestris Forza Italia ITA
Antonio Tajani Forza Italia ITA
Gabriele Toccafondi NCD-UDC ITA
Simone Venturini NCD-UDC ITA
Marco Zabotti Scelta Europea ITA
Caro Sig. Ferruccio, purtroppo il divorzio è entrato ormai nel DNA degli italiani; Credo che non ci sia un solo membro di partito o un solo simpatizzante che non ammetta la possibilità del divorzio. Mi disse molti anni fa un Vescovo americano di origine italiana, caro e vecchio amico della mia famiglia, che uno dei grandi problemi della Chiesa cattolica americana era quello di convivere con la mentalità divorzista che dilagava nei paesi di civiltà anglosassone e che aveva ampiamente contagiato anche i cittadini di origine italiana, irlandese o ispanica, tutti cattolici che non esitavano la domenica ad accostarsi alla S. Comunione anche se divorziati. Come vede, il problema che agita oggi la Chiesa a livello di Sinodo, loro lo avvertivano già in passato. E tutto questo perché le confessioni riformate americane – come le episcopali e le metodiste derivate dal protestantesimo europeo, oltre alle varie sette che si ispirano al Cristianesimo più o meno alla lontana – non credono che il Matrimonio sia un Sacramento. E allora? Allora io credo che non ci rimane altro che sperare e pregare perché si verifichi veramente una RISCOSSA CRISTIANA, una palingenesi indotta dallo Spirito, che ci faccia tornare sui giusti binari voluti da Dio. Io probabilmente non la vedrò, ma auguro a lei con tutto il cuore di vederla ed esserne protagonista.
Fermo restando che i cosiddetti cattolici dovrebbero essere contrari al divorzio tout court, perche’ obbligare due persone adulte e consenzienti a restare ” legate ” nel nome di un un possibile ripensamento ? Si lasci all’ uomo il libero arbitrio !