… dobbiamo deciderci a vedere nell’America (non a caso adulata e venerata dal ragazzo Matteo Renzi) la fonte dell’eversione che impedisce la resistenza alla pacifica invasione islamica. Il triste sogno americano, al quale dobbiamo ribellarci guardando alla Russia, contempla la inaccettabile discesa della invidiata civiltà italiana in una festa del disordine islamico.
“Aveva ragione il defunto cardinale bolognese Giacomo Biffi quando mi diceva che il nostro vero nemico non sono gli islamici bombaroli, ma gli islamici moderati, che ci impongono moschee e scuole coraniche”. (Magdi Cristiano Allam)
di Piero Vassallo
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Il dotto giurista Riccardo Prisciano, autore dell’intrigante saggio Nazislamismo, uscito in questi giorni dai torchi instancabili dell’editore teatino Marco Solfanelli, sostiene e dimostra che la democrazia moderna non discende da una verità condivisa dai popoli ma da una accozzaglia di opinioni, di conio laicista/illuminista, che giustificano un’attenta e spregiudicata riflessione e un serio esame degli argomenti a sostegno delle diverse e irriducibili dottrine altre.
E’ dunque lecito contrastare le opinioni e le decisioni democratiche portate avanti da gruppi di pressione che sono usciti dai binari del diritto naturale e della tradizione, alla quale i popoli cristiani aderirono, con profitto, per la durata di molti secoli.
Opportunamente Prisciano afferma che i governi occidentali, animati da un democratismo inflessibile e quasi dogmatico, sottovalutano l’agguerrita invasione promossa da stati d’animo ultimamente controllati da autorità costituite intorno alla superstizione islamica.
L’invasione dell’Europa è compiuto dai rappresentanti di una religione alla quale aderisce un miliardo e mezzo di credenti/effervescenti, che potrebbero essere facilmente respinti.
L’escandescenza della rovente/furente guerra islamica contro la ragione produce inoltre una sorda ostilità verso i princìpi filosofici da sempre associati alla fede cattolica. E se è vero che gli studiosi islamici hanno contribuito alla diffusione dell’aristotelismo, nell’area del Cattolicesimo è certo che l’islam non ha fatto uso delle ragioni aristoteliche, incompatibili con la rozza teologia dei cammellieri.
Prisciano dimostra senza difficoltà che “Certamente concetti cardine della società moderna quali la laicità dello stato e del diritto, la reciproca autonomia tra stato e religione, l’indipendenza della cittadinanza dall’appartenenza religiosa, non sono così scontati sotto l’egida della mezzaluna”.
Il programma islamico, lo ha dimostrato Magdi Allam, contempla infatti il progetto pacifico (a parole) di conquistare Roma per abbattere il tempio dell’odiata Cristianità.
Innegabile è l’oscurità delle menti brulicanti intorno al tavolo del potere, menti che hanno tracciato le piste islamiche imponendo ai partiti democristiani la castrante contaminazione illuminista/americana della civiltà teorizzata e proposta da Pio XII e dai suoi qualificati collaboratori, ad esempio, il geniale professore Luigi Gedda, fondatore dei Comitati Civici, barriera contro il maritainismo e i suoi effervescenti discepoli democristiani.
Il progetto degli islamici, inoltre, sta attuandosi grazie alla balorda complicità e alla colpevole disattenzione dei governi europei, “che ormai legati a doppio filo ai paesi arabi, stanno adottando una sorta di politica dello struzzo, facendo a gara a dichiarare che il terrorismo islamico non esiste”.
Alla politica buonista, figura della storica intenzione di non morire per Danzica, è purtroppo associato l’ecumenismo impaziente e sconsigliato della gerarchia postconciliare, i cui autorevoli rappresentanti non esitano ad onorare, con baci senza senso e senza dignità, il libro del falso profeta Maometto. L’autolesionismo associato alla confusione mentale si manifesta perfino all’interno di professioni che sono strutturalmente costituite per la contestazione e la smentita delle fandonie e delle roventi illusioni, in uscita dal vaneggiamento del potere politico e culturale: “In Italia l’Ordine Nazionale dei Giornalisti [notturnisti, secondo la beffarda definizione di Soren Kierkegaard] ha deciso di sottoporre Magdi Allam a procedimento disciplinare, per una serie di articoli pubblicati nel Giornale tra il 22 aprile e il 5 dicembre del 2011”.
Contro la falsa morale degli islamici intanto si levano, dagli uffici della magistratura progressista, voci favorevoli alla pratica sodomitica. Edoardo Savarese, autore di una curiosa e febbrile Lettera di un omosessuale alla Chiesa di Roma, domanda addirittura “perché un omosessuale deve essere costretto a scegliere tra l’amore e la religione”.
Non è opinione stravagante sostenere che la diffusione dell’islamismo in Occidente è aiutata dallo sfacelo della morale cattolica e dall’eclissi del sentimento di appartenenza alla vera civiltà.
Prisciano dimostra peraltro che “l’Italia, forse in ragione della particolare posizione geografica, per la difficoltà di protezione dei propri confini, nonché per la mancanza di volontà politica di risolvere tale problema … anche grazie alle speculazioni delle varie organizzazioni criminali, è passata dall’essere un Paese di emigranti a un paese di immigrati, soprattutto extracomunitari, quasi totalmente di fede islamica”.
Esempio e modello della follia accogliente, praticata dai governi debragati, è la cieca e colpevole tolleranza delle autorità britanniche, che tollerarono il gruppo degli specialisti pachistani “che abusò per anni di mille quattrocento bambine”.
Prisciano rammenta al proposito che le intontite autorità inglesi tacquero per paura che l’esercizio della legge fosse tacciato di razzismo.
Il moltiplicarsi di manifestazioni di codardia politicante nei confronti dei banditori e degli eversori di religione islamica dimostra l’urgente necessità di una radicale revisione dell’ideologia buonista, demenziale contraffazione della fede cristiana e prezioso strumento della violenza d’importazione.
Non è credibile che gli italiani, nel giro di due generazioni, abbiano smaltito il coraggio e l’amor di Patria dimostrati (ad esempio) nelle epiche battaglie di El Alamein (un italiano contro sei inglesi) e di Gela (Patton tentato di reimbarcare le sue truppe, vista la resistenza della divisione Livorno).
Dobbiamo pensare che il rammollimento è il distintivo di quel comitato di affari anti-italiani che la mano magica del potere atlantico ha elevato al vertice della nostra politica.
Di conseguenza dobbiamo deciderci a vedere nell’America (non a caso adulata e venerata dal ragazzo Matteo Renzi) la fonte dell’eversione che impedisce la resistenza alla pacifica invasione islamica.
Il triste sogno americano, al quale dobbiamo ribellarci guardando alla Russia, contempla la inaccettabile discesa della invidiata civiltà italiana in una festa del disordine islamico.
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Nazislamismo – di Riccardo Prisciano, con presentazione di Magdi Cristiano Allam – ed. Solfanelli (pag. 144, € 12,00) – per acquisti on line inviare una mail a info@riscossacristiana.it . Per le modalità di pagamento, clicca qui
10 commenti su “Dietro il pio velame dell’ecumenismo: il nazislamismo – di Piero Vassallo”
Tutto drammaticamente e tristemente vero. I buonisti dentro e fuori le mura sono il vero grosso aiuto ai cammellieri per la conquista di Roma.
Egr. dott. Vassallo
dovrebbe chiarire la conciliabilità dell’approvazione ad es. della guerra fascista con la disapprovazione del nazismo, visto che non si trattò di “guerra parallela” ma assolutamente integrata nelle finalità strategiche.
‘…la democrazia moderna non discende da una verità condivisa dai popoli ma da una accozzaglia di opinioni, di conio laicista/illuminista, che giustificano un’attenta e spregiudicata riflessione e un serio esame degli argomenti a sostegno delle diverse e irriducibili dottrine altre’.
Ebbene, caro Prof., è tutto qui il discorso. Una sola frase che mette in luce le incongruenze, le lacune e la debolezza dilaniante dell’Europa. E’ veramente impressionante come il disfacimento di un continente, per giunta fulcro di tutto e faro del mondo intero, si trovi oggi nella paradossale situazione di subisce la forza disgregatrice ‘moderata’ i quelli che un tempo cercarono con la forza di conquistarci. Sono stati sconfitti a Poitiers, sconfitti a Lepanto e a Vienna, ora vengono ‘a batter cassa’ in modo ‘moderato’, senza colpo ferire. Tutto conforme ai programmi dell’anti-Chiesa, ben consapevole che lo scontro diretto accende il dovere a combattere per ciò che ci è più caro.
In ogni modo, anche se passerò per esagerato e forse anche matto, personalmente ho preso coscienza del fatto che io e lo ‘stato’ siamo agli antipodi. Lo ‘stato’…cos’è lo ‘stato’? Chi è lo ‘stato’? Se lo chiedeva anche Massimo Viglione. Lo ‘stato’, con annesso il suo strumento costruito ad hoc da chi sappiamo, la ‘democrazia’, intesa come l’ha definita Prisciano, può fare a meno del mio contributo, soprattutto elettorale: non vi è nessuna realtà, politica e sociale, che non provenga dal fetore mortuario delle logge, ‘santuari a scacchi’ che raccolgono le fetide eresie del passato, soprattutto catare (messe in pratica nella società con i risultati che vediamo). E poi, posso fidarmi dello ‘stato’ con gentaglia che permette quanto denunciato dal Prof. Vassallo? Un tempo si diceva ‘trono e altare’, oggi non so cosa si possa dire. Arrivata la libertà, pardon mes amis, la ‘libertè’, è scomparsa la verità. L’unica speranza che c’è rimasta è l’effetto boomerang e la certezza in Cristo.
anche io spero in putin o chi altri in futuro comanderà la russia!
È dal XIV secolo che Roma viene vista come un vecchio e pittoresco rottame dalle potenze dominanti. Prima la Francia (apprendo da Wikipedia che Filippo il Bello “minacciava sia di convocare un concilio del clero francese in cui proclamare l’autonomia della chiesa francese da Roma sia di istruire un processo post-mortem in cui far dichiarare Bonifacio VIII eretico, simoniaco, occultista e servitore del diavolo”), con la “Cattività Avignonese”; poi l’Inghilterra, con la catastrofe anglicana; infine gli USA, autoproclamati centro dell’ Impero Mondiale e poi del Nuovo Ordine Mondiale.
Nel frattempo, il cuore morale dell’ ONU resta Ginevra, città ipercalvinista, vicinissima a Torino.
Ai nostri tempi, solo la Roma del Post-Concordato (anni ’30) è stata “Urbe”: non città di luci al neon, ma cuore pulsante di cultura profondamente umana, che beneficava anzitutto il Bacino del Mediterraneo – Islamici compresi.
Gli Egiziani speravano che l’Italia vincesse, a El Alamein
Finché la Russia non sarà consacrata al Cuore Immacolato di Maria, con le modalità richieste dalla Vergine stessa a Fatima, non si potrà sperare in un fattivo intervento di questa nazione e del popolo russo (convertito) per cambiare le sorti di questa umanità depravata. A noi, piccolo resto di credenti, non resta che pregare incessantemente affinché ciò avvenga al più presto in modo da allontanare da noi le meritate conseguenze della perfetta Giustizia divina.
Al cortese lettore Crevari rammento
A. è stato a sua tempo pubblicato un libro, “Mussolini nemico segreto di Hitler”, in cui si dimostra l’enorme differenza che correva fra i due dittatori e le rispettive ideologie. La cecità del governo inglese e la furia dei massoni isolò l’Italia fascista costringendo Mussolini a rivolgersi al non stimato e non amato Hitler.
B. Nella collana della Casa Editrice Nuova Cultura dell’autorevole prof Antonio Parlato strato pubblicato un ampio saggio di Emilio Gin inteso a dimostrare la scarsa convinzione di Mussolini belligerante nel 1940 – Pio XII scrisse una accorata, nobilissima lettera a Mussolini per esortarlo a non entrare in guerra. Mussolini rispose che la neutralità italiana era impossibile
C. La domanda: poteva Mussolini conservare la preziosa neutralità? Io credo di sì, ma pagando un prezzo molto alto. Quando si consulta la carta geografica si rileva che la Spagna poteva contare sull’aiuto inglese (in caso di aggressione tedesca) l’Italia no.
(segue) a posteriori (1945) sappiamo che la guerra causò danni molto più gravi da quelli che calcoli momentanei (1940) attribuivano alla scelta neutralista dunque possiamo dire che Pio XII aveva la ragione. purtroppo manca la prova provata. sappiamo soltanto che i tedeschi hanno l’amicizia pesante e l’inimicizia furente e incendiaria. La nostra neutralità non sarebbe stata gradita a Berlino. Intorno ai “se” il calcolo è illecito ma… Infine se rammentiamo la scena di Piazzale Loreto possiamo concludere che anche l’amicizia antifascista non era lieve e soave…
Senza contare la benevola diplomazia di Sir W. Churchil che, segretamente, spinse l’Italia all’intervento…. onde disporre un ‘benevolo dirimpettaio’ al tavolo della pace, visto che, di primo acchito, gli inglesi erano quasi certi di finire perdenti.