DIALOGHETTI DEL XXI SECOLO
di Alfonso Indelicato
I
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Caro genitore…-
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Come sarebbe a dire “caro genitore”? –
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Sì, perché?-
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Scusa Carletto, ma se mi hai sempre chiamato “papà”!-
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Stamattina la Rosi ci ha insegnato che non dobbiamo più dire “papà” né “mamma”, ma solo “genitore”.-
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E chi diamine è la Rosi?-
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E’ una delle nostre maestre, ma ci dice sempre di chiamarla Rosi.-
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Vabbè … E perché mai non dovete dire “papà”?-
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Perché così possono offendersi i bambini che non hanno un pa …. volevo dire: che non hanno un genitore maschio e un genitore femmina, ma hanno due genitori maschi o due femmine. –
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Carletto….
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Sì, genitore?-
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Di’alla tua maestra di andare a … –
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Ma papà! –
II
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Papà…-
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Sì Carletto?-
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Quando andavi a scuola tu si studiava Cipì?-
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Chi?-
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Cipì!-
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No. E chi è?-
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Un passero. Lo studiavate, voi?-
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Studiavamo Pascoli. “Oh Valentino vestito di nuovo…”-
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Valentino? Vuoi mettere con Cipì!-
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Per carità. E oltre a Cipì cosa studiate?-
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Passerì.-
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E chi è Passerì?-
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La moglie di Cipì!-
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Vuoi dire la sua passera….-
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Aldooo!- (voce della moglie dall’altra stanza).
III
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Scusi… Prof. … –
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Sì? –
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Posso uscire un momento? –
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E dove devi andare? –
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Ho bisogno di farmi un buco. –
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Vai pure, ma non star fuori troppo tempo, o ti perderai tutto il ripasso per la verifica di domani.-
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Prof.? –
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Che c’è ancora? –
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Non so bene dov’è l’aula…-
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Non sai dov’è l’aula del buco? Ma la Commissione Accoglienza non ve l’ha mostrata, nello scuola-tour d’inizio anno? (E sì che li pagano un fottìo di soldi quegli …) –
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Beh, fatto sta che non me lo ricordo.-
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Se siete sbadati, ragazzi! E’ al piano terreno, proprio vicino all’entrata (voci in sottofondo: io lo sapevo! Io lo sapevo!). –
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Di fronte al distributore dei preservativi?-
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No, vedi? Non di fronte. A fianco.-
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Ah… adesso ho capito qual è, grazie.-
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E non tardare, o come farai domani con la verifica?-
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Faccio subito, prof. Lei cominci pure.-
IV
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Carletto? –
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Sì, genitore?-
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Ti ho già detto di non chiamarmi più genitore o ti faccio un … così.-
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Sì, papà?-
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Ma quante diavolo di maestre avete?-
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Sedici.-
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E le dovete chiamare tutte per nome?-
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Certo. Ma perché, tu quante maestre avevi?-
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Una.-
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E come la dovevi chiamare?-
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Maestra.-
V
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Prof., alla fine Dante era solo un grande str….-
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Perché?-
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Chi si credeva di essere per mettere all’inferno chi voleva lui? Le dico che era un gran str….-
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Beh, era un moralista, certo. Ed era un uomo pieno di passione…-
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Era uno str…, glielo dico io.-
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Guarda che puoi esprimere ugualmente un parere dubitativo senza usare certi termini.-
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Se era str… era str….-
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Di’ piuttosto che era un intransigente, che ne so, che era un po’ manicheo… anche questo veramente non sarebbe del tutto giusto, ma almeno…-
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Era str…, dico.-
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Beh! Ma sì, guarda, forse hai ragione tu, finiamola lì.-
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Oh! Ha visto, prof.? Ho ragione io.-
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Sì, alla fine se credi di aver ragione, a me che me ne importa?-
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Giusto prof. E diciamolo, allora.-
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E diciamolo: Dante era un gran str….-
VI
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Papà, papà!-
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Eh?-
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Mi aiuti a rispondere alle domande che ci ha dato la Rosi sul primo capitolo di Cipì?-
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Sentiamo le domande.-
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La prima domanda è: “Cosa fece Mamì, subito dopo la nascita dei suoi tre piccolini? –
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Uhm, dammi qua il libro. Vediamo, fammi leggere… scrivi Carletto: “Spiccò il volo e si alzò sopra i comignoli, più in alto del campanile e del parafulmine. Sempre più su nel cielo azzurro. Poi per la gioia fece un lungo giro nel cielo gridando alle nuvole, al sole, alle rondini.”-
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E ora, papà, la seconda domanda: “Cosa fece Mamì quando tornò al suo nido?”
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Scrivi: “Trovò i suoi tre piccolini morti di fame.”
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Aldooo! (voce della moglie dall’altra stanza). –
VII
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Prof…-
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Sì? Dimmi, Sharon.-
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Ma Leopardi con Silvia, volevo dire con Teresa, c’era andato insieme?-
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Non sta scritto da nessuna parte. E quando non ci sono testimonianze…-
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Sì che c’era andato, prof.-
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Guarda Sharon, risulta solo una simpatia del poeta per la ragazza, niente altro… E poi c’era fra loro un abisso… sociale, di cultura… allora queste cose erano importanti…
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Prof…-
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Sì?-
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Non ho detto che voleva sposarsela.-
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No, neanche quello hanno fatto. Almeno non risulta. –
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Scusi se insisto eh?, ma ci ho pensato su e credo di aver scoperto una regola, una specie di legge della letteratura…
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E quale sarebbe questa legge?-
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“Nessun poeta dedica una poesia a una ragazza se prima non ci va insieme”.-
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Ma che insieme e insieme … Se era uno sfigato, non se lo filava nessuno…-
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Adesso ti ci metti anche tu, Brian?-
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Che cosa ho detto? Ma già, visto che lei ce l’ha con me, prof?-
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Non ce l’ho con nessuno.-
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Sì invece: la Sharon può dire che Leopardi andava con la Teresa, mentre se io dico che era uno sfigato…-
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Va bene, ce l’ho con te… E tu Hamid, non stare lì come un cucù. Si vede che vuoi intervenire, dai il tuo contributo.-
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Io direi, prof…-
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Tanto Hamid non capisce un tubo .-
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Brian, zitto!-
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Io direi…-
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L’hanno trovato sotto l’albero dei datteri…-
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Brian!-
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…quelli della carovana.-
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Briaaan!!!-
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Io direi … Leopardi voleva andarci insieme, ma lei … –
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Lei? –
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Insomma, per me lei gli ha dato il due di picche.-
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Driiiiiiinn! –
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(Non ne potevo più. Deo gratias!) –
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Che cosa ha detto prof, in che lingua parla?-
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Niente, niente… andate pure…. cari.-
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