Scritto nel 1992 questo brano di Giorgio Gaber è ancora più attuale di vent’anni fa. Quella del conformista è una razza che non teme l’estinzione e la repressione. Anzi, prolifera là dove i regimi politici, culturali e ideologici si fanno più pressanti e serrati. E tempi come quelli che stiamo vivendo sembrano veramente il brodo di cultura in cui questa razza trova il suo elemento naturale.
Nel 1992 Gaber non poteva prevederlo, ma oggi, nel 2021 a tutte le declinazioni del conformista bisogna solamente aggiungere quella di “vaccinista”. Buon ascolto.
Io sono un uomo nuovo
Talmente nuovo che è da tempo
Che non sono neanche più fascista
Sono sensibile e altruista orientalista
Ed in passato sono stato un po’ sessantottista
Da un po’ di tempo ambientalista
Qualche anno fa nell’euforia mi son sentito
Come un po’ tutti socialista
Io sono un uomo nuovo
Per carità lo dico in senso letterale
Sono progressista
Al tempo stesso liberista antirazzista
E sono molto buono sono animalista
Non sono più assistenzialista
Ultimamente sono un po’ controcorrente
Son federalista
Il conformista
È uno che di solito sta sempre dalla parte giusta
Il conformista
Ha tutte le risposte belle chiare dentro la sua testa
È un concentrato di opinioni
Che tiene sotto il braccio due o tre quotidiani
E quando ha voglia di pensare pensa per sentito dire
Forse da buon opportunista
Si adegua senza farci caso
E vive nel suo paradiso
Il conformista
È un uomo a tutto tondo che si muove
Senza consistenza il conformista
S’allena a scivolare dentro il mare della maggioranza
È un animale assai comune
Che vive di parole da conversazione
Di notte sogna e vengon fuori i sogni di altri sognatori
Il giorno esplode la sua festa
Che è stare in pace con il mondo
E farsi largo galleggiando il conformista
Il conformista
Io sono un uomo nuovo
E con le donne c’ho un rapporto straordinario
Sono femminista
Son disponibile e ottimista europeista
Non alzo mai la voce sono pacifista
Ero marxista-leninista
E dopo un po’ non so perché mi son trovato
Cattocomunista
Il conformista
Non ha capito bene che rimbalza meglio di un pallone il conformista
Areostato evoluto che è gonfiato dall’informazione
È il risultato di una specie
Che vola sempre a bassa quota in superficie
Poi sfiora il mondo con un dito e si sente realizzato
Vive e questo già gli basta
E devo dire che oramai
Somiglia molto a tutti noi il conformista
Il conformista
Io sono un uomo nuovo
Talmente nuovo che si vede a prima vista
Sono il nuovo conformista
4 commenti su “Conformista, vil razza dannata. La lezione di Giorgio Gaber”
Bon in Francia nel 1969 Jacques Dutronc scrisse la stessa cosa
L’Opportuniste
Gaber ha commesso plagio…..?
Grande Gaber!
Di -isti da aggiungere ce ne sarebbero a iosa, ad es. Negazionisti e disfattisti!
‘Negazionista’ etichetta che oggi viene spesso appiccicata a chi ha un pensiero critico su argomenti imposti dalla maggioranza culturale, non ci sta nella canzone, Gaber non l’avrebbe messa.